Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Ricorda la storia  |      
Autore: CinderNella    17/09/2012    3 recensioni
Jon le afferrò una mano stringendola con forza: «Non voglio lasciarti.»
«E non lo fare, allora.» rispose lei, con una vocina piccola piccola, ma che aveva il suo impatto. Soprattutto accompagnata da una lacrima singola, che scivolava veloce sul suo viso: ma Jon fece in tempo a baciarla e ad assaporare il suo gusto salato, passando poi a baciare Daenerys «Non lo farò. Non devi soffrire, non devi soffrire mai più.» la abbracciò, la strinse forte a sé, non volendola lasciare andare.

pairing Jon/Daenerys - contiene spoiler
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Incest, Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I’m with you

La brezza leggera entrava dalla finestra ancora aperta, mentre i due amanti giacevano sul letto appena violato. L’avrebbe definito così, perché era sua zia. Certo, quando tutto era cominciato non ne era al corrente… non lo sapeva… ma ora…
Non riuscì a continuare a pensare a quelle cose, così si avvicinò alla sua donna – perché era la sua donna, non sua zia, non un’esponente di una tale casata, ma solo Dany, la sua Dany – e la abbracciò, con tutto il calore che poteva dimostrarle.
«Non scappare. Promettimi di non scappare.»
«Dany… sei sveglia?» l’ormai donna dai capelli argentati si voltò per guardarlo a fondo negli occhi: gli occhi grigi, degni di uno Stark. Non quelli viola dei Targaryen. «Jon, non pensarci. Non è importante, siamo arrivati fin qui… ci siamo arrivati insieme.» prese il volto pieno del ragazzo con entrambe le mani, imponendo alle lacrime di non scorrere, perché l'erede al trono dei Sette Regni non sarebbe dovuta esser debole, non avrebbe dovuto mostrarsi debole. A nessuno.
Ma non al suo Jon… lui poteva vederla in tutte le vesti. «Abbiamo bisogno della nostra vendetta, della vendetta di entrambi. Noi due, insieme.»
Jon le afferrò una mano stringendola con forza: «Non voglio lasciarti.»
«E non lo fare, allora.» rispose lei, con una vocina piccola piccola, ma che aveva il suo impatto. Soprattutto accompagnata da una lacrima singola, che scivolava veloce sul suo viso: ma Jon fece in tempo a baciarla e ad assaporare il suo gusto salato, passando poi a baciare Daenerys «Non lo farò. Non devi soffrire, non devi soffrire mai più.» la abbracciò, la strinse forte a sé, non volendola lasciare andare.
«Non andrò da nessuna parte nemmeno io, senza di te.»
«Sei mia zia, lo sai?»
«Jon… non m’importa. Io ti amo. E non ti ho di certo conosciuto come mio nipote, ti ho conosciuto come guardiano della notte sfuggito all’ordine militare, come fratello amato alla ricerca della sorellina. Jon, la tua famiglia sono loro. Robb, Arya, Sansa. Bran, Rickon, persino Lady Stark, sebbene non ti abbia mai accettato. E tuo padre, anche se non lo è di sangue, c’è sempre stato per te. Potrai anche essere figlio legittimo di mio fratello e di Lyanna Stark, ma ti hanno cresciuto loro, sono loro la tua famiglia. E hai il dovere di vendicare Eddard Stark, probabilmente l’unico uomo che mi voleva viva quando era ad Approdo del Re, e Robb Stark. Non devi solo volerlo fare, ma devi farlo. Glielo devi, a tutti loro.»
«A tutta la mia famiglia sperduta in ogni dove.» commentò lui, amaramente. Ripensarci non lo faceva stare bene.
«Sarai tu a riunirli. Saremo noi.» tentennò affermandolo, ma subito dopo notò l’occhiata divertita del ragazzo: e non aveva spesso un’occhiata divertita, o spensierata «Cosa c’è?»
«Tu sei una persona sicura. Ma ogni tanto… tentenni. Con me, in privato. Ed è una cosa buffa, carina… adorabile.» le baciò la punta del naso, mentre lei si beava del contatto con il suo corpo.
«Io non ce l’ho più, una famiglia. E non ce l’ho da parecchio tempo, e mi manca casa. Ho imparato ad amare tutti i posti nuovi che ho visitato, su cui ho regnato… che ho conquistato. Ma rivoglio la mia casa. Voglio avere la possibilità di avere una nuova famiglia, di portare alto il nome Targaryen, e portarlo fieramente. E dovresti farlo anche tu, Jon. Tu sei metà Targaryen e metà Stark. Dovresti apprezzarlo sinceramente, perché a mio parere sei nato dalla fusione delle due famiglie più importanti.» il ragazzo scoppiò a ridere: «Lo dici solo perché sei una Targaryen!»
«Lo dico perché ci credo! Okay, avrò dalla mia parte i draghi, però non eravamo per nulla male, eravamo mille volte più preparati dei Baratheon, che è gente del Sud. E voi siete gli Stark, nell’estremo Nord: sarete anche nati nella lunga estate, ma voi avete davvero affrontato la durezza dell’inverno. Sapete cosa fronteggiate. Non come i Tully, o gli Arryn, o i Tyrell. I Lannister sono solo degli esibizionisti, e, a parte i soldi, non è che abbiano molti pregi. O almeno, non ne ho ancora incontrato uno che ne abbia. Poi chi rimane? Già, i Greyjoy. Con tutto il rispetto per il tuo amico, o quel che era, non sono granché nemmeno loro. Sono piantati nelle loro isole e si muovono solo per “prendere con ferro e fuoco” delle città, sì, senza che però questo abbia senso. Senza che faccia parte di un piano più grande! Insomma…»
«Non sono propriamente “chiacchiere da letto” queste, Dany.» commentò il ragazzo, scompigliandole lievemente i capelli.
«Sto solo affermando la supremazia delle tue due famiglie di appartenenza. E quindi anche della mia. E poi diciamocelo, non può essere considerato propriamente incesto il nostro: al massimo un mezzo incesto. E i Targaryen lo facevano abitualmente, quindi… essendo tu per metà Targaryen…»
«Non giustificarti Dany, ho capito. Non scappo, non preoccuparti.» le sorrise, baciandogli la fronte «Hai mandato Jorah in avanscoperta?»
La ragazza scosse la testa, divertita: «Non gli è ancora stato permesso di tornare, e ho bisogno di lui a Mereen.»
«E chi hai mandato per informarti?»
«Una delle mie migliori ancelle. Discreta, ben preparata. Non la potrebbero scoprire, e ho fatto in modo che si ritrovasse nella casa del piacere vicino al palazzo.»
«Quella di Petyr Baelish, se non sbaglio.»
«Esattamente. Non si ritroverà un lavoro piacevole, ma ha il modo di osservare tutti da vicino.»
«C’è qualcuno dalla tua parte?»
«Dalla nostra parte. Sì, Lord Varys. Ma lui è dalla parte del regno, in realtà.»
«E… come lo sai?»
«Jorah.» gli rispose semplicemente lei, accoccolandosi tra le sue braccia. Tacquero per diversi minuti, respirandosi vicendevolmente, fin quando Jon non riprese parola: «Mi mancano. E non solo Arya, Robb, Bran… ma Sam. E gli altri dell’ordine. E non potrò più metter piede a Westeros, a meno che non con te… non secondo i tuoi piani.»
«Quando però ci rimetteremo piede, potrai riunirli tutti. A costo di ricercare Arya, Bran, Rickon e Sansa insieme. E Sam, e anche lady Catelyn, se vorrai.» gli strinse la mano con forza, guardandolo poi negli occhi: perdendosi nei suoi occhi grigi.
«Lady Catelyn… non so nemmeno che fine abbia fatto dopo la strage del Matrimonio Rosso.»
«Lo scopriremo, se vorrai.»
«Non fare promesse che non puoi mantenere…» le baciò nuovamente la punta del naso, ma lei si rizzò seduta, infastidita: «Non faccio promesse a caso io! Sono Daenerys nata dalla Tempesta, Daenerys Targaryen…»
«Ancora con la stessa solfa? So chi sei. Semplicemente voglio riportarti con i piedi per terra, perché potrebbe essere difficile trovarli.»
«E allora ci impegneremo di più, a costo di andare insieme per tutti i sette regni e oltre a cercarli. Ti posso promettere questo, e lo farò.»
Jon la guardò, colpito, sorridendo: «Amo la mia draghetta.»
«Non è un soprannome da usare in pubblico, ma…»
«O madre dei draghi, il drago che c’è in lei e bla bla bla…»
«Draghetta va bene. Se lo dici tu, va bene.» acconsentì lei, ritornando tra le sue braccia, alzando gli occhi al cielo.
«Grazie, sua maestà!» ribatté lui con voce pomposa, mentre lei gli rivolgeva un’occhiataccia: «Ci libereremo di questa camera, lo sai? Di Tyrosh, di Myr, e di Pentos. Conquisteremo Dragonstone e ci stabiliremo lì, prima di ritornare al legittimo trono.»
«Mi piaci in versione conquistatrice, ma per ora l’unico posto in cui vorrei essere è proprio questa camera da letto dai colori vivaci, a Tyrosh. Domani è un altro giorno, potremo pensare a tutti i problemi che ci riserverà il domani… ma appunto, domani.»
«Ti è ritornato il buonumore, Snow?» chiese lei, sfoderando un ampio sorriso.
«Può darsi, Dany nata dalla tempesta, madre di draghi pazzerelli e draghetta lei stessa, può darsi.» rispose il ragazzo, circondandola con tutto il suo corpo per abbracciarla, seduti, su quel letto.
«La brezza marina inizia a dare fastidio.»
«Vado a chiudere la porta-finestra.» dichiarò lui, alzandosi dal letto, incurante del fatto che fosse nudo, per andare a riparare la camera da venti vari e spifferi di aria, tornando nel letto solo dopo che aveva completato tutto.
«Sai… forse inizio a capire cosa intendi tu con il tuo “pensiamoci domani”… sì, sì…» Daenerys lo circondò con le sue braccia, lasciandolo adagiarsi su di lei.
«Ah sì, davvero? Come mai?» passava una mano tra i capelli argentati, mentre l’altra andava più in basso, lungo il corpo della ragazza.
«Te lo dirò… domani, te lo dirò…» mormorò lei, circondandolo con le sue stesse gambe e prendendo a baciarlo avidamente, come se non potesse averne mai abbastanza.
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: CinderNella