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Autore: Shinkocchi_    17/09/2012    4 recensioni
Saki ed Shourai Higurashi sono gemelli.
Frequentano la seconda superiore e, per loro, stanno per cominciare le vacanze estive.
Il destino, però, ha in mente altri piani per i due, che si ritroveranno, dolenti o non, ad affrontare un passato lontano 500 anni, per cambiare il loro futuro...riusciranno a modificare la loro sorte e quella della loro famiglia? E cosa accadrebbe se, dal nulla, riapparisse un certo ragazzo moro dalla lunga treccia e dalla grossa alabarda?
Buona lettura.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bankotsu, Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Our bound beyond the time
 
 
 
Il vento smuove l’immobile quiete,
falsa è la pace che bisogna amare.
Si intrecciano le catene del tempo, liete,
in un destino che sta per cambiare.
 
Livida sfera trama nell’ombra,
perché nel suo mondo vuole tornare.

Chiamano voci distanti e soavi
per chi ancora vuol ricordare.

 
Aspetta ai piedi dell’albero sacro
chi attende del pozzo il confine varcare.

Per raggiungere la destinazione futura
che ad ognuno deve spettare.

 
 
 

 
 
 
 
 

First bound

L’albero, il pozzo, noi

 
 
 
Una dolce folata di vento smosse un poco le fronde degli arbusti, sui quali erano poggiati degli uccellini, intenti a riempire il viale alberato con il loro canto ed i loro cinguettii.
A Tokyo era giunta l’estate ormai.
Dopo quel lungo e rigido inverno, sembrava che, finalmente, anche la primavera fosse pronta a fare i bagagli ed a salutare il Giappone, lasciando, una volta per tutte, il posto ad un clima più mite.
Una ragazza dai capelli castani scrutava il cielo, assorta, osservando con i suoi grandi occhi blu i raggi del sole filtrare fra le foglie, facendo dondolare un poco la cartella da scuola che portava con sé.
-Ehi! Saki!- fece una voce vicino a lei –Terra chiama la signorina Higurashi!-
-E-eh?- la giovane si riprese, voltando lo sguardo verso la ragazza che camminava accanto a lei –cosa….?-
-Possibile che non mi ascolti mai quando parlo? Dove hai la testa?-
-Ah…gomen, gomen, Minami-chan!- rise imbarazzata –stavi dicendo?-
Lei sospirò, passandosi una mano fra i due piccoli chignon che le raccoglievano i capelli corvini -ti ho chiesto se ti va di venire a fare un giro con noi! Pensavamo di andare in centro, nella nuova creperia che hanno appena aperto!-
-Oh…capito!- rispose, annuendo.
-Beh, allora?-
-Ecco…mi dispiace, ma oggi proprio non posso, scusate!-
-Ma come siamo altezzose, Saki-pon!- esclamò un ragazzo della loro età sbucando da dietro all’improvviso ed afferrandole i fianchi –possibile che tu e la tua controparte maschile non riusciate proprio a trovare un po’ di tempo da passare in compagnia dei vostri poveri amici, comuni mortali?-
-KYA! Baka Kenji!- gridò voltandosi –vuoi farmi prendere un colpo?!-
-Non tentarmi, Higurashi!- rispose sornione il giovanotto dai capelli rossicci, mentre altri due ragazzi si avvicinavano.
-Sempre a far cagnara voi due?- domandò uno di loro sospirando, seccato, tenendo la cartella dietro la nuca.
-Shourai!- esclamò Kenji indicando con il pollice Saki e facendogli arricciare il naso –me lo dici proprio te, che non fai altro che litigare con tua sorella?-
I due si scambiarono uno sguardo d’intesa, rassegnati.
-Piuttosto…- intervenne, timidamente, l’altro ragazzo, dai capelli castano chiaro e gli occhi verdi –davvero non ce la fate a venire con noi?-
-Katsuki-kun ha ragione! Domani è l’ultimo giorno di scuola, che vi costa fare un salto?-
-Abbiamo parecchio da fare al tempio, per di più, domani nii-chan ha la finale di kendo…-
-Questo non è comunque un buon motivo, chiaro, gemelli Higurashi? Un’oretta o due potete trovarle benissimo!- protestarono –tra pochi giorni, sia io che Katsuki partiremo!-
I due fratelli si scambiarono un’occhiata, poi, Shourai riprese a parlare, con tono serio –in realtà, il motivo è un altro…-
-Mh?-
-Nostra nonna si è presa una forma acuta di epatite e noi dobbiamo stare tutto il tempo con lei a prendercene cura!-
-E-epatite!?- esclamarono increduli, mentre Saki rischiava di strozzarsi –e come sta?-
-Per fortuna ora sta guarendo, pian piano, ma il medico ha detto che non possiamo lasciarla un attimo da sola, altrimenti…- disse con un leggero tremito nella voce, coprendosi in viso con una mano –non voglio neanche pensarci…-
-Non preoccuparti Shourai-kun! Ti capiamo benissimo! Vostra nonna ha bisogno di voi!- disse Minami mettendogli una mano sulla spalla, mentre Saki si sbatteva una mano in volto, incredula.
-Ti ringrazio, Hojo-san, di essere così comprensiva!-
-Ah…quindi, oggi non se ne fa niente, eh?-
-E dai! C’è ancora domani prima delle vacanze!-
Kenji sospirò, incrociando le braccia al petto con aria rassegnata –va bene, va bene! Sarà per un’altra volta! Però…- disse passando accanto alla giovane Higurashi e dandole una palpatina sul sedere –questa soddisfazione voglio togliermela!-
Saki arrossì a dismisura, cominciando a tremare per la rabbia, mentre il giovane se la dava a gambe –Kenji…- ruggì furiosa inseguendolo –se ti prendo ti faccio a pezzi!-
 
-E così, la nonna avrebbe una forma acuta di epatite, eh?-
Shourai distolse lo sguardo, grattandosi una guancia –ho esagerato, forse?-
-Secondo te?- lo riprese sarcastica –come accidenti fai ogni volta a mentire in maniera così spudorata?-
-Mah, non so…lo zietto dice che ho preso dal bisnonno-
-Io, se provo a dire anche la più piccola delle bugie, vengo beccata immediatamente!-
-Perché non sai mentire, sorellina!- fece con aria da saputello, guadagnandosi un’occhiataccia.
I due giunsero in cima alla scalinata, avvicinandosi alla casa –nonna! Siamo tornati!-
-Ben arrivati!- disse loro una gentile voce femminile, proveniente dalla cucina –come è andata oggi a scuola?-
-Come al solito…- risposero vaghi, poggiando le loro cartelle.
La donna sorrise dolcemente, intenta a mettere tavola –stasera cosa c’è da mangiare?-
-Allora…ho preparato il sukiyaki, dato che vi piace tanto!-
-Davvero!?-
-Certo!- annuì –su, andate a cambiarvi, veloci! Fra poco sarà pronto!-
 
-Itadakimasu!- i fratelli impugnarono le posate, cominciando a mangiare.
I quattro rimasero in silenzio per qualche secondo, fino a che il ragazzo non riaprì bocca –ehi, zio Sota!- disse rivolgendosi all’uomo di circa trent’anni, seduto accanto loro –come mai oggi non sei a mangiare in giro come al solito?- l’uomo sussultò, mentre Saki rischiò quasi di strozzarsi -che fine ha fatto la tua fidanzata?-
Il giovane ricevette un calcio ben assestato sullo stinco, da parte della sorella, gemendo –ahi! Che cavolo, ma cos…oh, scusa…io…-  si ammutolì di colpo, notando che l’uomo era circondata da una deprimente aura tetra –è stato scaricato di nuovo, eh?- chiese sottovoce.
-Già…- fece sconsolata –piuttosto, zietto adorato!- esclamò nel tentativo di cambiar discorso –non trovi che anche questa sera la nonna abbia dato il meglio di sé?-
-Si…certo…-
-E dai, Sota! Non prendertela! Lo sai come sono fatti!-
-Oh, si che lo so! Sono due ragazzini indisponenti e presuntuosi!- disse indicandoli con le bacchette.
-“Ragazzini” vai a dirlo a qualcun altro! Ormai abbiamo quasi diciassette anni!- esclamarono punti nell’orgoglio.
-Suvvia! Non volevo offendere i miei adorati gemellini!- scherzò, arruffandoli affettuosamente i capelli con la mano –è che crescete così in fretta che facciamo fatica a rendercene conto!-
I due sorrisero –e, domani, non dimenticarti che Shou-chan avrà la gara di kendo!- disse la donna.
-Oh, hai ragione, mamma! Ma sono sicuro che farà un figurone, come al solito!- esclamò –e tu, Saki, cerca di impegnarti al massimo quando tiferai per lui, siamo intesi?- chiese alla nipote.
I fratelli si lanciarono un’occhiata di sbieco –oh, non preoccuparti…mi impegnerò al massimo come ogni santissima volta!-
Questa volta fu la giovane a beccarsi un calcio da parte del fratello, trattenendo a stento le lacrime –quando saliamo su te la faccio pagare, fratellino…- disse con tono basso.
-Beh, noi adesso andiamo a prepararci! Dovremo essere in forze domani, no?- fece il giovanotto, sorridendo e trascinandola via –notte!-
I due li osservarono, ridacchiando, mentre salivano le scale –quasi diciassette anni, eh? Mi sembra ieri che li cambiavamo ancora i pannolini…-
-Ed, invece, sono già in seconda superiore…come vola il tempo!-
La donna abbassò lo sguardo, in un mesto sorriso, ripensando al volto di un giovane dai capelli bianchi e dai brillanti occhi gialli.
“D’ora in poi, prendetevi cura di loro al posto mio, per favore…lei vorrebbe che fosse così…”
-Si…è decisamente volato…-
 
La ragazza si gettò sul letto, supina, tirando un profondo respiro di sollievo –ti sei arrabbiato per quello che ho detto prima?-
-No. Ma non voglio che tu vada a dire questa cose di fronte ad altri, lo sai!- disse chiudendo la porta alle sue spalle –qualcuno potrebbe…-
-Cosa?- lo interruppe lei –capire che tu, non hai mai preso davvero parte ad una gara di kendo?-
-No- rimarcò –capire che ci scambiamo di posto!-
-Oh, allora è questo il motivo!- fece tirandosi su –hai paura che si venga a sapere che tua sorella è più brava di te in questo sport?-
Shourai sbuffò, incrociando le braccia al petto –lo sai che io odio il kendo!-
-Ed allora perché non dici alla nonna che vuoi mollarlo!-
-Perché lei ne sarebbe triste-
Restarono un momento in silenzio, ad osservare il soffitto –guarda che non potremo andare avanti così per sempre…-
-Tsk! Parla quella che è perennemente indecisa su tutto!-
-Non rigirare il discorso! Qui parliamo di te, non di me!-
-Ah…non è così facile…a volte, la nonna ha quell’aria così triste, che io detesto…ma quando parliamo di kendo diventa subito più allegra…dice che le ricordo papà, perché anche lui era bravo con la spada…-
-…-
-Ma sembra che sia tu quella che ha preso da lui…-
-Ehi! Di che cavolo ti lamenti? Al contrario di te, questo è l’unico sport in cui me la cavo decentemente! Potrò avere anch’io il mio momento di gloria!-
-Si, hai ragione!- ridacchiò.
Saki gli sorrise –ora sono un po’ stanca, ti dispiace se ci salutiamo?-
-No, tranquilla…- scosse la testa, avvicinandosi alla porta della stanza –ci vediamo domani! Notte sorellina e…in bocca al lupo!-
-Crepi fratellino!-
 
Il sole splendeva alto in cielo quella mattina, riscaldando la città con i suoi raggi.
Saki si fermò di fronte al maestoso albero sacro della residenza Higurashi, restando in silenzio a torturarsi i lunghi capelli sciolti, che le arrivavano all’altezza del seno –ti prego, ti prego, ti prego! Non abbandonarmi proprio oggi, dio albero! Ho bisogno di una mano!-
Sentì, ad un tratto, qualcosa di peloso strusciarsi contro la gamba e notò un gatto tigrato ai suoi piedi –ohayo, Shima!- lo salutò affettuosamente –hai già fatto colazione?-
Il miagolio dell’animale la fece ridere e lo seguì con lo sguardo fino al vecchio capannone, al cui interno, doveva esserci il famoso “pozzo mangiaossa”.
Sussultò, rimanendo ad osservarlo senza proferire parola, mentre il vento le scompigliava i capelli: era come se quel luogo avesse avuto qualche strano effetto su di lei, tuttavia, sua nonna ed il suo bisnonno l’avevano sigillato diversi anni prima ed a loro era categoricamente vietato l’ingresso al suo interno –chissà perché, poi?-
Fu la voce di suo fratello a riportarla alla realtà –ohi, ti vuoi muovere? Rischiamo di fare tardi così!-
-A-arrivo!- esclamò lanciando un ultima occhiata alla struttura per poi allontanarsi.
 
-Aaahhh!- la giovane, nei panni di suo fratello, si gettò sull’avversario come un furia, movendo la spada a destra e a manca.
-Vai così, Shou!- la incitò Kenji –fagli vedere a quel tipo!-
-Ne, Higurashi-san!- disse Katsuki alla falsa Saki, sorridendo dolcemente –tuo fratello è davvero bravo!-
-S-si…- rispose imbarazzato: si che erano gemelli, ma…che nessuno si fosse mai accorto dello scambio, fino a quel momento, lo lasciava basito.
-Aaahhh!- un urlo attirò l’attenzione generale e subito dopo l’arbitro mise fine al combattimento.
-Vince Higurashi!- esclamò tra le urla e l’euforia dei ragazzi.
-Shourai-kun ha vinto!- esclamò Minami battendo le mani.
-Avevi forse dei dubbi, Hojo? È o non è il più forte?-
Nel frattempo, Saki scese dalla pedana della palestra, avvicinandosi alla panca di legno e poggiando la spada –ah…che faticaccia…- disse fra sé e sé asciugandosi il sudore con un asciugamano e sistemandosi meglio la parrucca.
-Complimenti, Higurashi! Davvero un bell’incontro!-
Nel sentire quella voce, il cuore della ragazza perse un battito –A-aizawa bunchou?!- balbettò, arrossendo a dismisura nel notare un giovane dai capelli corvini dietro di lei –g-grazie…-
Lui le sorrise gentilmente, facendo aumentare nuovamente la frequenza dei suoi battiti cardiaci –soprattutto l’ultimo attacco! È stato fenomenale!-
-S-si, però…se…se avessi partecipato anche tu, capitano, io non penso che…avrei…-
-Ah, lo so…purtroppo, quest’anno, con la slogatura che mi sono fatto al polso non hanno voluto farmi partecipare!-
-…-
-Però, la prossima volta, mi piacerebbe fare un incontro anche con te, che ne pensi, Higurashi?-
Saki spalancò gli occhi, incredula –s-si!- esclamò raggiante –sarebbe magnifico!-
-Perfetto! Allora ci conto!-
-Mamoru!- una voce richiamò il ragazzo, che si voltò –noi stiamo andando, vuoi venire?- domandarono.
-Ok, arrivo subito!- rispose per poi rivolgersi alla ragazza, prima di allontanarsi –beh, buone vacanze! Ci vediamo!-
La giovane rimase un momento imbambolata, a fissarlo mentre si allontanava, tentando invano di diminuire l’afflusso di sangue al viso.
 
-Ah! Bravo il mio campione! E cosi, hai vinto, eh?-
Shourai stava sfogliando un rivista, sdraiato sul tatami –oh, è stata una passeggiata! Non ho fatto fatica per nulla!-
“Certo!” pensò la sorella guardandolo “la faticaccia l’ho fatta tutta io!”
Sota ridacchiò, facendo zapping con il telecomando -ora che la scuola è finita, cosa pensavate di fare?-
-Mah, non sappiamo…Katsuki e Kenji partono con le loro famiglie, mentre Minami dovrà restare a Tokyo, per dare una mano a suo madre!-
-Ah, è vero! Ayumi-chan ed Hojo-kun hanno avuto da poco un altro bambino!- esclamò la donna battendo le mani, entusiasta.
-Si, è una femmina, si chiama Kaname…- risposero all’unisono, poco interessati.
-Cambiando discorso, invece, nonna, perché non facciamo abbattere quello stupido capannone dietro casa?-
I due sussultarono, fermandosi –perché questa domanda, Shou?-
-Beh, è vecchio, malandato e nessuno lo usa…sono sicuro che a breve cadrà a pezzi!- sentenziò tranquillo –e poi…non mi piace affatto la sua atmosfera!-
-Cosa vuol dire?!- chiese incredula sua sorella –io non voglio farlo abbattere! È figo e poi, sono sicura che non cadrà a pezzi!-
-Vogliamo scommettere?-
-Basta, basta!- li riprese la donna, cercando di calmarli –di questo ne parleremo un’altra volta! Ora andate a prepararvi, che è tardi!-
-Cosa!? Ma è solo mezzanotte e dieci!- replicarono contrariati.
Non ricevendo alcuna risposta si alzarono in piedi, sbuffando e dirigendosi verso il piano superiore –visto? È tutta colpa tua!- lo riprese Saki sottovoce –perché ogni tanto non chiudi un po’ la bocca?-
 
Shourai era comodamente spaparanzato sul letto, intento a giocare ad un videogioco, mentre il ticchettio della lancetta dell’orologio scandiva il tempo. Erano le due di notte.
-Ah! Stupida! Stupida! Stupida Saki!- esclamò irritato, cercando di annientare il nemico –chi si crede di essere? Sempre a darmi ordini su ordini! E solo perché è più grande di me di quegli stramaledetti centosettantotto  secondi! Dannazione!-
La scritta “GAME OVER” lo riportò alla realtà e lui si tirò su, innervosito, mentre la porta si apriva –che cavolo vuoi?- disse scocciato alla ragazza –è tardi! Come mai non sei a dormire?!-
Saki fece una smorfia di disappunto –volevo solo chiederti se avevi già dato da mangiare a Shima-chan questa sera-
-No, perché? È qui fuori che miagola?- lei annuì e lui si tirò giù dal letto –aspetta, vengo a darti una mano!-
I due scesero nel buio, cercando di fare meno rumore possibile e dando del cibo al gatto –se ci beccano in piedi a quest’ora ci fanno un mazzo a quadretti, lo sai, fratellino?-
-Certo che lo so! Disse appoggiandosi ad una mensola –ma è un po’ difficile passare inosservati…in fondo, qua non si vede un acciden…-
Tonf.
Nel giro di pochi istanti, uno dei vasi poggiati davanti alla porta di casa cadde, infrangendosi a terra con un gran rumore –Shou no Baka!- gridò Saki cercando di trattenersi, mentre una luce al piano superiore si accendeva.
-Muoviti! Muoviti! Muoviti!- disse afferrandolo per il colletto del pigiama e correndo via –hai visto che disastro hai combinato? Se adesso ci beccano…-
I ragazzi corsero oltre il cortile, sorpassando l’albero sacro e trovandosi di fronte al capannone del pozzo –non vorrai entrare lì dentro, vero?- chiese preoccupato il giovane –lo sai che ci è categoricamente vietato! Io non voglio finire nei guai più di quanto non lo siamo già!-
-Oh! Zitto e seguimi!- lo interruppe entrandovi.
Sota, nel frattempo uscì dalla porta, guardandosi attorno –cavoli, Shou…- sussurrò lei guardandosi attorno -questo posto è molto più grande di come me lo immaginavo…-
-Ed anche molto più buio e tetro…- aggiunse il giovane –piuttosto, lo zietto è ancora lì?-
-Si…- rispose affacciandosi -anche se credo che pensi che il vaso l’abbia rotto il povero Shima!-
-Beh, sempre meglio che dia la colpa a lui che a me!-
-Tsk! Dovresti prenderti le tue responsabilità, fratellino!-
-Oh, ma davvero, miss “a me piace Mamoru Aizawa”?- chiese sornione.
-N-nani!?- esclamò arrossendo a dismisura ed il giovane fece appena in tempo a tapparle la bocca prima che iniziasse ad urlare –a-a-a me non…non piace Aizawa-kun! Chiaro!?-
-Davvero? Eppure, io, dopo aver visto come lo guardavi oggi, pensavo che il motivo per cui continui ad aiutarmi in questa farsa fosse proprio perché vuoi passare più tempo con il bel capitano del club di kendo!-
-Kya! Zitto!- disse dandogli uno spintone e facendogli perdere l’equilibrio.
-A-aahh!- Il giovane Higurashi cadde all’indietro, finendo all’interno del pozzo.
-Shou-nii, tutto bene?- chiese preoccupata sporgendosi.
-S-si…sono…sono ancora tutto intero!- rispose massaggiandosi il sedere e guardando verso l’alto –però, l’ho sempre detto che tu sei manesca!-
-Dai, scusa!- disse tendendogli una mano –ti aiuto a tirarti su, ok?-
Shourai si sporse per afferrare la mano di Saki, ma, non appena l'ebbe afferrata, una luce livida e violacea apparve dal fondo del pozzo.
-Ma cosa…?-
-Il…il terreno si sta…- prima che riuscissero a rendersi conto di cosa stava accadendo, la luce invase la stanza, accecandoli ed i due vennero risucchiati, sprofondando al suo interno.
L’ultima cosa che videro fu il soffitto scuro del capannone.
 
Una fresca brezza solleticò il viso di Saki, che aprì gli occhi pian piano, mettendo a fuoco il cielo sopra la sua testa –le…stelle…a Tokyo?- ripeté inebetita a bassa voce –stelle…come mai ce ne sono così tan…- sbarrò gli occhi, tirandosi su di scatto e rendendosi finalmente conto della situazione: era dentro il pozzo, ma…perché si vedeva il cielo? Perché mai mancava il tetto?
-Ma cosa…? Cosa…? Dove…? Come…?- cominciò a guardarsi attorno freneticamente, iniziando a sudare freddo ed a chiamare suo fratello, disteso affianco a lei –Shou! Shou!- gridò scotendolo e facendolo mugugnare.
-Mh…che cavolo c’è ora?-
La giovane uscì dal pozzo, scavalcando il muretto e rimanendo attonita -i-io…è-è successo qualcosa! Non so di cosa si tratti, ma…alzati, Baka!-
Shourai sbuffò, alzandosi in piedi e tirandosi fuori dal pozzo –ehi, nee-chan, si può sapere cos…- si sbloccò, notando di trovarsi in un grande prato in mezzo al bosco, che nulla aveva a che fare con la loro affollata Tokyo –che diamine…?-
-O la botta che abbiamo preso in testa era più forte del previsto, o…Houston, abbiamo un problema…-
-Ma non mi dire…- rispose il giovane con sarcasmo, per poi girarsi indietro, mentre sua sorella si guardava attorno ancora sbigottita –senti, non mi importa se questa è un’allucinazione oppure no! Quel che voglio è solo tornare nel mio adorato lettuccio!-
-C-come?- si riprese –davvero non sei…curioso?- chiese con gli occhi che brillavano –non vuoi proprio dare un’occhiata in giro, Shou-chan?-
-No- rispose atono spegnendo il suo entusiasmo –per stasera siamo finiti già abbastanza volte nei guai, quindi, che questo sia il mondo di Oz o il paese delle meraviglie di Alice, gira i tacchi ed andiamoc…-
Prima che potesse finire la frase, un aculeo gli passo a pochi millimetri dal viso, lasciandolo attonito –Saki- cominciò con un leggero tremolio all’occhio, sbiancando -non per spaventarti, ma…c’è un enorme ragno alle tue spalle…-
La ragazza divenne di un indefinito colore bluastro, prima di voltarsi lentamente, impietrita –che ne dici se ce la diamo a gambe?-
-Approvo in pieno la tua scelta…-
Il demone si avventò contro di loro, che cominciarono a correre all’impazzata giù dalla collina, fino alle sue pendici.
Giunsero, dopo diverse centinaia di metri, in prossimità di un bivio, ma, mentre stavano cambiando percorso, il terreno franò e Saki cadde, rotolando giù per il sentiero, mentre il demone continuava ad inseguirla –sorellina!- gridò Shou preoccupato –scappa, veloce!-
L’Higurashi si rialzò, sfrecciando via come una saetta e piagnucolando –dannato essere schifoso! Ma proprio me, che detesto i ragni con tutte le mie forze, dovevi seguire!?-
Ad un tratto, inerpicandosi fra i cespugli, inciampò, ferendosi il fianco sinistro con un rovo, per poi giungere ad uno spiazzo, e, non appena il demone giunse, la attaccò nuovamente, facendola sbalzare via.
La ragazza cadde a terra, strisciando sul terreno e, per sua sorpresa, dal suo fianco sanguinante uscì una piccola pietruzza violacea, una mezza sfera, che, scaraventata via dall’impatto, andò a finire ai piedi di una grande pietra, staccando da sé uno dei propri frammenti.
Saki alzò un poco lo sguardo, stanca, portandosi una mano al fianco ferito ed osservando quella grigia lastra di pietra: era una lapide.
Ma non era come tutte le altre lapidi che aveva visto.
Non vi erano fiori, né foto a commemorare il defunto.
Solo, una grande alabarda conficcata ai suoi piedi.
 







 

Angolo autrice (se così si può definire...-.-")
Salve a tutti! Questa è la prima fic che scrivo su Inuyasha, quindi, sono un po' nervosa^_^
Avevo in mente questa storia da diversi anni, da prima ancora di scoprire EFP e l'altro giorno ho deciso (così, di punto in bianco) di metterla per iscritto...ok, lo so cosa state pensando: è l'ennesima storia con protagonisti dei gemelli, ma...la trama l'avevo già decisa tempo fa quindi, non intendo cambiarla!
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto e...mi farebbe un immenso piacere ricevere un commento sul capitolo, anche se negativo^_^ insomma, fatemi sapere che ne pensate! Per me sarebbe davvero importante e mi darebbe l'occasione per migliorarmi!!!
Vi lascio, sotto, due immagini di come mi immagino i due gemelli! 
Grazie a tutti quelli che hanno letto!
Baci ed alla prossima!

Shinko_chan

 


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