Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: telesette    18/09/2012    2 recensioni
Da che Carmen aveva attaccato a parlare, Leandro e il prete erano gli unici sventurati ancora svegli in tutta la chiesa. La stessa Ines era crollata dal sonno, con Patty accovacciata sulle sue ginocchia, e ovunque si sentiva un sonoro russare che rimbombava per tutto l'edificio...
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Carmen Castro Santini, Leandro Diaz Rivarola, Un po' tutti | Coppie: Carmen/Leandro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un matrimonio MOOOLTO lungo

 

Finalmente!

Dopo anni e anni di segreti, di incomprensioni e bugie, di battibecchi e ripicche assurde, quel tanto sospirato matrimonio era finalmente una realtà.
Patty non riusciva a trattenere la gioia, nel vedere quanto era bella sua madre con indosso il suo bel vestito bianco.
Anche nonna Ines era contentissima, soprattutto all'idea di vedere il suo caro figliolo finalmente sistemato e in grado di dare una vera famiglia alla sua dolce nipotina.

- Quant'è bello il mio Leandruccio - sospirò la donna, asciugandosi le lacrime con un angolo del fazzoletto.

Leandro era fermo e in piedi davanti all'altare.
Già una volta era passato da quell'esperienza ( anche se in circostanze ben diverse ) tuttavia, come era solito ripetergli il buon vecchio amico Esteban, "non tutti i mali venivano per nuocere"...

- Per lo meno adesso conosci già la procedura - disse scherzando l'amico, battendogli un leggero colpetto sulla spalla.
- Certo Esteban, certo!

In realtà Leandro aveva ben altro per la testa.
Di lì a poco infatti, Carmen apparve sulla soglia della chiesa. Bellissima, come mai l'aveva vista prima d'ora, ed era lì davanti a lui. Entrambi rimasero immobili, sotto lo sguardo attento dei presenti che incuteva loro ancor maggiore tensione e nervosismo.
Carmen si mordicchiò il labbro inferiore.
Nonostante il velo, si vedeva chiaramente quanto fosse agitata, al pensiero di attraversare quella navata per raggiungere il suo promesso sposo. D'istinto fece un passo indietro, quasi terrorizzata all'idea di andare avanti, tuttavia Patty era fermamente intenzionata a non farle commettere altre sciocchezze.

- Coraggio - sussurrò Patty. - Non vedi che papà ti sta aspettando?
- E' che non mi sento pronta - mormorò Carmen. - E poi c'è troppa gente, no no... Non me la sento!
- Mamma, è normale che ci sia gente: è un matrimonio, anzi è il tuo matrimonio!
- E se poi sbaglio qualcosa?
- Fidati - sorrise Patty, tranquillizzandola. - Andrà tutto bene!

Carmen sospirò fortemente.

- Speriamo che tu abbia ragione!

Come la sposa si fece avanti piano piano, Antonella fece segno a zio Fito di accompagnarla con una marcia nuziale. Fito strizzò l'occhio alla nipotina ed intonò il motivo sulla tastiera dell'organo. Leandro non tolse gli occhi di dosso a Carmen neanche un secondo, con il sorriso beato dipinto sulle labbra, e anche lei non poté fare a meno di guardarlo con un misto di gioia e commozione.
Tante volte aveva sognato di vivere quel momento.
Tante fantasie, tante illusioni, tante lacrime...
E invece adesso era tutto una dolce e meravigliosa realtà!

- Miei amati fratelli - esordì il prete, invitando i fedeli a sedersi. - Siamo qui oggi riuniti per celebrare davanti a Dio il matrimonio dei suoi adorati figli: Leandro Dìaz Rivarola e Carmen Castro Santini !

Tutti, compresi Leandro e Carmen, si concentrarono sulla funzione.
La cerimonia si svolse tranquilla, senza alcun tipo di imprevisto o di incidente, e ben presto si arrivò al momento del "sì" fatidico. Fino a quel punto, Carmen era rimasta tranquilla, stringendo la mano di Leandro, ma adesso si sentiva improvvisamente come se stesse camminando coi tacchi sull'orlo di un precipizio.

- Vuoi tu, Carmen Castro Santini, prendere il qui presente Leandro Dìaz Rivarola come tuo legittimo sposo, per amarlo, rispettarlo e confortarlo, in ricchezza e in povertà, in salute e nella malattìa, finché morte non vi separerà?
- Co... Co... Come ?!? Un... Un momento, sì un momento, mi scusi... No, perché "l'emozione" sa, lei capisce?

Sia Leandro che il prete, così come i testimoni di nozze e tutti gli invitati presenti, sbarrarono gli occhi per lo stupore. Carmen si voltò a guardare Leandro, con l'aria di essersi appena svegliata in quell'istante.

- Leandro - cominciò lei. - Io... Ecco, lo so che non è proprio il momento di dirlo adesso ma... Cioé, visto che ci dobbiamo sposare; giusto, ci stiamo sposando, ci sposiamo; è giusto, siamo qui apposta...
- Eh, sì... Credo di sì, siamo qui apposta - fece Leandro, cercando Esteban con lo sguardo.
- Insomma, ecco - proseguì dunque Carmen, gesticolando nervosamente con le dita. - Ecco, io non vorrei che tu pensassi subito a qualcosa come "adesso forse lei ci sta ripensando"... perché lo sai come sono, no? Sì, certo che lo sai: sono una donna difficile e complicata, molto complicata a dire il vero, ed è giusto che tu ora sia un po' perplesso... perché sei perplesso, vero?
- Ehm, no Carmen... Non più del solito almeno, ma...
- No, ma non devi essere perplesso, perché non ci ho ripensato! No, assolutamente! Ho pensato, è vero, ho pensato, sto pensando... Cioé, no: ho pensato di pensare che tu stessi pensando che io ci abbia ripensato... Ma non devi pensare assolutamente che io non ti voglio, non è questo!
- No, no certo - annuì Leandro.
- Non stai pensando che io ti voglia piantare qui sull'altare, giusto?
- Sì... NO, cioé... Sì, come dici tu, "NON sto pensando che tu mi voglia piantare qui sull'altare!"
- Ma infatti, tesoro, come potrei farlo? Tu sei un uomo eccezionale, sei splendido; e poi sei anche il padre di mia figlia che ti vuole un bene dell'anima, come te ne voglio io anche se in un altro modo... E poi ci amiamo, perché ci amiamo, vero? Mi ami anche tu, giusto?

Leandro sentiva tutti gli sguardi puntati addosso.

- S... Sì, Carmen... Se sono qui, se siamo qui, è perché ci amiamo, sì...
- Scusate - intervenne il prete, sollevando l'indice per richiamare l'attenzione. - C'è qualche problema?
- No no, assolutamente, nessun problema - rispose in fretta Carmen. - Devo solo recuperare tredici anni in un "sì", una sciocchezza, ci metto poco!
- Ma veramente...
- Un po' di pazienza, che diamine - scattò Carmen stizzita. - Quest'uomo sta per diventare mio marito, mi lasci parlare con lui, sia gentile!

***

CIRCA DUE ORE DOPO...

***

Da che Carmen aveva attaccato a parlare, Leandro e il prete erano gli unici sventurati ancora svegli in tutta la chiesa. La stessa Ines era crollata dal sonno, con Patty accovacciata sulle sue ginocchia, e ovunque si sentiva un sonoro russare che rimbombava per tutto l'edificio.

- E dunque, prima che io dica quel "sì", prima che quella parola segni definitivamente tutta la nostra vita, capisci anche tu che non potevo tenermi dentro questo... "Ora o mai più", non potevo dirtelo domani, tra una settimana o tra un anno, dovevo dirtelo adesso!
- E... che cosa mi dovresti dire esattamente, Carmen?
- Che ti amo!

Carmen guardò Leandro dritto negli occhi, con l'espressione più seria che si possa mai immaginare, e non c'erano dubbi su quanto aveva appena detto.

- Il punto è che io ti amo Leandro, ti amo... Anche senza queste scarpe, questo vestito, il velo da cinquemila euro e chissà che altro... Io ti amo oggi, così come mi sono innamorata di te allora; e il "sì" che pronuncerò non cambierà niente, perché l'ho pronunciato e lo pronuncerò tutta la vita che mi resta da vivere accanto a te: SI', SI' e ancora SI', assolutamente SI', oggi e per sempre!

In quella il prete si riscosse dal senso di torpore in cui le chiacchiere di Carmen lo avevano indotto. Non senza fatica, riuscì a reprimere un forte sbadiglio e si rivolse dunque a Leandro.

- Per i poteri conferitimi da Santa Madre Chiesa - esclamò solenne, tracciando con la mano il segno di croce sopra gli sposi. - Io vi dichiaro "Marito e Moglie!"
- Ehm, scusi padre - esclamò Leandro. - Non... Non dovrei dire di sì anch'io, prima?

Il prete lo fulminò con lo sguardo.

- Va bene così - tagliò corto. - Lo consideri come un "Regalo di Nozze" per lei... e per me!

Afferrato al volo il concetto, Leandro svegliò dunque Esteban e gli spiegò che la cerimonia era finita. L'amico si avvicinò dunque all'organo, svegliando a sua volta il buon vecchio Fito, e quest'ultimo intonò la marcia finale ridestando bruscamente tutti i presenti dal Mondo dei Sogni.

- VIVA GLI SPOSI, EVVIVA !!!

FINE 

   
 
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