"COSA!! vuoi andare al distretto?? ma, Kate perchè ora non puoi andare domani!!" "no, il capitano vuole che mi presento" rispose lei mentre si infilava i Jeans "ok... mi vesto e arrivo" disse lui di mala voglia "Rick non sei costretto a venire" "ti aspetto in macchina" lei lo guardo con un sorriso radioso, mentre uscivano lo prese a braccetto e lo baciò sul collo respirando a fondo l'odore della sua acqua di colonia. Al 12th non non c' era lavoro, e tutti i dipendenti divagavano, passeggiando, mangiando ciambelle e sorseggiando caffè. Nell' ascensore, Kate fece un bel discorso a Castle "quando entriamo non baciarmi, non toccarmi e soprattutto non guardarmi con quegli occhioni da cucciolo. Intesi?" "non preoccuparti" "glielo diremo, prima però devo parlarne con Lene" pigiò il tasto giallo, e l'ascensore si fermò lei lo prese per il collettolo della camicia e lo avvicinò alle sue labbra, dandogli un bacio lungo, appassionato. Appena si staccarono, disse: "mi mancheranno le tue labbra, quindi faccio scorta" "non prenderne troppo però, non mi dispiacerebbe se ogni tanto venissi a fare rifornimento"chiarì lui con un sorriso malizioso, lei alzò un sopracciglio e strinse le labbra si stacco dalla presa dello scrittore "aggiudicato".Quando le porte si aprirono, Castle si fece sfuggire una risatina. L'intero distretto sembrava avvolto dalla pigrizia, persino Ryan ed Esposito si muovevano lenti e di malavoglia "Bhè anche gli assassini si prendono qualche giorno di pausa nel week-end" aggiunse Rick con un sorriso, il quale scomparve quasi subito dopo che Beckett l' ebbe fulminato con lo sguardo.
Kate si avvicinò alla scrivania di Ryan ed Esposito" non avete niente da fare voi due?" "Bhè anche gli assassini si prendono qualche giorno di pausa nel week-end" rispose Ryan. Beckett guardò Castle con la coda dell' occhio e sorrise scorgendo un ghigno compiaciuto sul suo viso. "Lenie?" chiese Kate "dovrebbe essere all' obitorio, non siamo scesi per niente oggi" "beh io vado, voi due mettetevi al lavoro, anche se non c' è niente su cui lavorare" aggiunse perfida. L' obitorio era deserto "Lenie?" "TESORO!! sei tornata!!" lo scrittore sobbalzò, dalla penombra uscì la patologa e si precipitò ad abbracciare l'amica. Si conoscevano da quando avevano frequentato il tirocinio all' accademia e da allora erano grandi amiche. Sciolta dall' abbraccio, Lenie si rivolse a Castle con aria interrogativa "Castle... che hai fatto un testa?" lei si avvicinò e scrutò la ferita, Castle l'aveva qusi dimenticata " io... " si blocco intravedendo la detective che, con gli occhi spalancati, negava scuotendo la testa "io... sono caduto dalle scale mentre... sistemavo un quadro, Aia iiii!!!" gemette lo scrittore mentre Lenie lo medicava "BUGIARDO CHE NON SEI ALTRO!! se fossi caduto dalle scale la ferita sarebbe in questo puntò qui!!" e con un dito indicò i lati del cranio "qualcuno ti ha rotto qualcosa in testa... un oggetto di vetro..." "WOW, ho sottovalutato la tua bravura" lei le sorrise "allora?? chi è??" "è una lunga storia" lui guardò un basso, sentiva il bisognio irrefrenabile di guardarsi le scarpe "ecco Lenie..." iniziò Kate, ma si interruppe. La porta dell' obitorio si spalancò. Josh.