Pepper
300 parole

Sono venuta al tuo funerale Agente Coulson e Dio solo sa, quanto vorrei non dover essere qui. Lei non c’è. Non ce l’ha fatta. E io non riesco a darle torto.
So che non dovrei pensarlo, che è irrispettoso nei tuoi confronti, per quel tuo gesto da eroe e che dovrei vergognarmi di me stessa, ma non riesco ad evitarlo.
Non sono qui per piangerti, quello lo farò dopo, da sola, immersa in una vasca da bagno, mentre Tony lavora al suo ultimo innovativo progetto.
Sono qui per ricordarti, silenziosamente, quanto sei stato uno stupido, un babbeo egocentrico con manie da giustiziere. Perché non hai pensato a lei, prima di pararti con un misero fucile davanti ad un alieno su cui i proiettili rimbalzano come fossero mosche!?
Sorrido amara, prima di posarti un mazzolino di nasturzi gialli e rossi accanto alla bara. Sono i fiori degni di un patriota, di un eroe, di un dannato egoista. E per questo non ho alcuna intenzione di perdonarti.
Ti odio Phil, perché sei morto da paladino, ma l’hai lasciata sola, a piangerti. E questo non ti rende un eroe, ma un imbecille dal cuore d’oro. E mi rammenti ogni momento, che un giorno, sarò io a piangere.
Mi sforzo di non ghignare disillusa; non sarebbe conveniente. E basta già Tony a dare scandalo.
Probabilmente sono la sola a sapere la vera ragione per cui lui se ne sta lì, in piedi, con un paio di irrispettosi occhiali da sole.
Non mi vorrà al suo fianco, quando tutto questo sarà finito.
Mi chiederà di precederlo. Così sarà solo. E potrà finalmente toglierseli.
E io non gli rivelerò mai che conosco il suo segreto, che so meglio di chiunque altro che sotto quell’armatura, c’è un cuore che batte e non è affatto di metallo.
E’ vero Phil.
In fondo, siamo tutti dei dannati egoisti.