Ecco un’altra piccola fic con Ed e Al da piccoli
(6-7 anni). Visto che mi giungono ancora domande del tipo: chi è Ray (cosa molto
comprensibile)… puntualizzo che è un personaggio di mia invenzione e vi
converrebbe leggere la mia fan fiction: “Ed’s girlfriend life”. Lì spiego che è
e i suoi rapporti con i personaggi di fma! Comunque…cominciamo
va…
Ed e Al, stavano passeggiando nella solita vietta
per tornare a casa. Mentre il fratello maggiore era perso nei suoi pensieri, Al
guardava i pesci guizzare nel ruscello di fianco.
-fratellone…
-mh…? Che c’è Al?
-sarebbe bello pescare quei pesci…guarda quanto sono
grandi!!
-e tu sei troppo piccolo… ti trascinerebbero in
acqua.
-no se imparo bene. Fratellone…mi insegni a
pescare??
-no- rispose seccamente lui, lasciando il piccolo Al
un po’ deluso e triste.
-perché no?
-non mi va! E poi odio
pescare!
-ma se tieni sempre il broncio…sembra che odi tutto,
anche me!
-cosa dici Al?? Lo sai che io non ti
odio!
-allora fammi felice e insegnami a
pescare!!
-non ne ho voglia!! Ti ho detto che mi fa
schifo!
Alphonse mise il broncio, non capiva cosa gli
costasse insegnarglielo.
-ma a te qualcuno…te lo ha imparato,
no?
-scemo…si dice insegnato! E poi ci ho provato da
solo.
-secondo me questa è una scusa per non insegnarmi
niente! Bene, allora se è così, anche io ci proverò da
solo!!
Prese a camminare più velocemente verso casa, con
un’aria sicura di se e arrabbiata al tempo stesso.
“glielo farò vedere io!!!! Imparerò a pescare, costi
quel che costi!!!” pensò Al.
-aspetta Al! Dove corri??
-a casa!
Ed capì che si era impuntato sulla pesca, e che non
avrebbe mollato facilmente.
Al entrò in casa e salutò la madre dolcemente, per
poi dirigersi in camera tenendo sotto le piccole manine delle corde. Trishia non
capì a cosa potessero servire, quindi lo chiese, avendo come
risposta:
-sto lavorando! Gliela farò vedere io a
Ed!!-
La donna sorrise per la determinazione che c’era
nelle sue parole e lo lasciò fare.
Il bimbo si sedette per terra a gambe aperte,
mettendosi davanti le corde per poi cominciare ad intrecciarle per fare una
rete.
-l’unica canna da pesca è anche rotta, quindi
pescherò con la rete! Voglio proprio vedere la faccia di Ed quando la
vedrà!!
Impiegò ben due ore ad intrecciarla, gli sembrava un
lavoro ben fatto e ne andava fiero, ma in realtà era un mezzo disastro.
Presentava dei buchi di grandezze irregolari, alcuni minuscoli e altri enormi,
da cui i pesci avrebbero tranquillamente potuto passare.
Non ci faceva caso, a lui bastava tutta la fatica
che ci aveva messo, per convincersi che la sua rete da pesca era un
capolavoro.
Ed si riposava sopra il ramo di un albero in
giardino, e ad un certo punto vide uscire Al con la rete sottobraccio. Lo guardò
per un attimo e poi sentì la madre che gli parlava.
-Edward… caro, segui tuo fratello! Non vorrei che si
facesse male…
-si mamma…- rispose lui, mentre dentro di se era
scocciato.
Alphonse camminava per il vialetto, non si era
accorto che Ed lo stava seguendo. Aveva sul viso un’espressione felice, era
riuscito a fare quella rete tutto da solo ed era pronto ad
usarla.
Arrivò al ruscello e si sedette sulla riva gettando
in acqua la rete, tenendola ferma con due pali di legno. Fatto ciò si sedette ad
aspettare i pesci.
Ed intanto trovò dei suoi amici, che gli chiesero
che stesse facendo il fratellino.
-hey Ed… ma che fa tuo fratello?- chiese uno dei
ragazzini.
-vuole pescare, ma con quella rete non pescherà un
bel niente!
I ragazzini volsero lo sguardo al capolavoro del
bimbo e cominciarono a ridere. Al si sentì molto schernito e disprezzato, ma
voltò lo sguardo verso il ruscello e continuò ad aspettare. Ed intanto giocava a
pallone con gli amici poco lontano, facendo confusione.
Il più giovane allora si girò verso di loro e
urlò:
-state zitti!! Così mi fate scappare i
pesci!!!!
Tutti si fermarono e uno
intervenne:
-guarda che così te li sei fatto scappare da
solo!
Ci fu un attimo di interdizione per Al, che arrossì
per l’imbarazzo e poi si girò nuovamente.
Erano passate ormai tre ore e Al non aveva preso
nulla, mentre gli amici di Ed se ne tornavano a casa.
Il maggiore si avvicinò al fratellino e lo vide
singhiozzare con le lacrime agli occhi.
-Al!
-vai via! Torna a casa e dì alla mamma che torno per
cena…sigh…
Il rosso del tramonto colorava le sue guance gia di
per se arrossate, facendo brillare le sue lacrime.
-piangi perché non hai preso
niente?
-no…
Ed ebbe un attimo di esitazione, era sicuro che
fosse così.
-e allora perché piangi?
-perché tu sei un cattivo
fratello!
-che??
-non credi mai in quello che faccio! Non mi aiuti
mai in una cosa, se non la vuoi fare anche tu…non sembri neanche mio fratello!
Sembri il mio babysitter, e sembra che ti scocci stare con
me!
-ma io credo in quello che
fai!
-hai creduto in me quando mi hai detto che ero
troppo piccolo per pescare? O quando hai detto ai tuoi amici che con la mia rete
non avrei preso niente? Ti ho sentito sai!?
-scusami Al…io, non intendevo
offenderti!
-…
-facciamo così, domani mattina rompiamo il
salvadanaio e ci andiamo a prendere una canna da pesca nuova! E… e ti aiuto
anche a riparare la rete!
Gli occhi di Al si illuminarono di
gioia.
-ah!!! Dici davvero
fratellone???
-certo! Io ti voglio bene Al, sei il mio
fratellino!
-non è vero che sei un cattivo fratello… scusa per
quello che ho detto…
-non fa niente dai, torniamo a
casa!!
S’incamminarono per il vialetto andando verso casa
con la luce del tramonto alla loro sinistra. Tenevano la rete assieme, uno da
una parte uno dall’altra…
…Quella rete, o per meglio dire, quel
capolavoro…
Li aveva uniti più che mai.
Spero sia piaciuta. Recensite per favore! Bye
Envy99
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