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Autore: Free_Soul    19/09/2012    3 recensioni
Vegeta non è certo tipo da ricordare cose come compleanni, onomastici o anniversari.
E questo potrebbe rappresentare un problema, se si ha una moglie che invece ci tiene particolarmente ...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ps: Buon Anniversario



Maledizione.
Era tutto il giorno che quella terrestre gli teneva il muso.
La cosa non lo aveva turbato molto, anzi, per dirla tutta neanche se ne era accorto fino a quando non lo aveva sbattuto fuori dalla cucina. In fondo era abituato a simili scenate per comportamenti che la consorte non riteneva idonei per quella che chiamava “convivenza pacifica all’interno di una coppia”.
Tipo quando si lamentava che a occuparsi della spesa, era sempre e solo lei.
E che cos’era lui, una specie di facchino?
Doveva come minimo inginocchiarsi e baciargli i piedi per aver evitato ancora una volta di distruggerle la casa dopo l’ennesimo affronto.
Chissà quella volta cosa aveva combinato per farla innervosire tanto.
Beh, ci avrebbe pensato dopo essersi concesso una meritata pausa buttato sul divano.
Dato che aveva il “divieto” di entrare in cucina, urlò all’azzurra di portargli qualcosa da mangiare.
-Donna!- la chiamò com’era suo solito fare, senza preoccuparsi del fatto che magari, non essendo quella una buona giornata per la moglie, avrebbe dato di matto a sentirsi chiamare così.
Tuttavia, non ci fu alcuna risposta.
-Donna!- riprovò il sayan, cominciando a innervosirsi.
Ma le parole rimbombarono a vuoto, Bulma non dava segni di vita.
Vegeta si alzò di scatto con la vena che pulsava sulla fronte, fortemente infastidito da come veniva bellamente ignorato. Era lui di solito a riservare quel trattamento alla donna, non il contrario.
-Ehi donna, mi sembra di averti chiamato … ! – urlò ai quattro venti mentre si dirigeva furiosamente in cucina, non memore evidentemente di come ne era stato sbattuto fuori solo pochi minuti prima.
Prima che potesse aggiungere altro, si vide uscire fuori dalla stanza la moglie inviperita, che, continuando ad ignorarlo, si infilò un giacchetto rosso cremisi appeso al muro vicino alla porta principale.
-Non. Osare. Rivolgermi. La. PAROLA!- scandì bene ogni sillaba, continuando a non guardarlo.
-Questa poi! Guarda che solo perché sei mia moglie, non vuol dire che debba sopportare ogni tua insolenza! Ricorda che io son pur sempre il Principe dei Sayan!-
-Ah questo te lo ricordo allora! Meno male, credevo soffrissi di amnesia!- urlò in tutta risposta con un velo di sarcasmo nella voce.
-Ma che cos ..? – cominciò a dire lui, ma Bulma non lo lasciò finire.
-Di un po’, hai idea di che giorno sia oggi?-
-E io cosa vuoi che ne sappia! Mercoledì?-
Se è possibile, il volto della donna diventò ancora più paonazzo di quanto non lo fosse già, pareva dovesse esplodere da un momento all’altro.
-Sei un mostro! Penso di non aver mai odiato così tanto qualcuno in vita mia! Oggi era il nostro anniversario, brutto imbecille!-
 
 
Quella donna prima o poi l’avrebbe fatto uscire fuori di testa.
Per una stupida tradizione terrestre come quella, se l’era presa tanto?
Come se lui non avesse già abbastanza grattacapi a cui pensare durante la giornata.
Eppure Bulma doveva saperlo di non aver sposato il marito perfetto, che di prima mattina ti porta la colazione a letto con un “Buongiorno amore”, e che la riempiva di coccole durante la giornata.
Non era proprio il suo stile. Anzi, non era proprio nel suo DNA.
Sfogò tutta la sua frustrazione lanciando un potente ki-blast alla montagna che si trovava di fronte, assaporando il gusto della distruzione, come ai bei vecchi tempi.
Però, rispetto ad allora, erano cambiate parecchie cose.
Si può dire che era cambiato praticamente tutto.
Lui per primo. Infatti, nonostante l’euforia della montagna mandata in polvere dalle le sue mani, nelle viscere era presente una sensazione poco piacevole, che non riusciva a mandar via da quando aveva litigato con l’azzurra.
Per un po’ decise che forse era meglio ignorarla.
Forse sarebbe andata via da sola.
Forse.
O forse no.
 

Bulma tornò a casa che era notte inoltrata, trovando la casa completamente vuota.
Meglio così, ancora non aveva mandato giù la discussione col sayan, e non era pronta per averne un’altra.
Decise di andare dritta in camera da letto, i primi segni di stanchezza cominciavano a farsi sentire.
Una volta dentro, agli occhi della donna balzò subito un piccolo particolare.
Un biglietto. Sopra il cuscino del letto.
 
Vado ad allenarmi.
Starò via per un po’.
 
Accanto, una rosa, non del tutto integra, con un altro biglietto vicino.
 
Ps: Buon Anniversario.
 
 

Piccola fanfiction nata durante le ore di filosofia oggi in classe.
Aspetto con ansia di sapere cosa ne pensiate!
Free_Soul
  
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