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Autore: Filenema    20/09/2012    0 recensioni
"Sono un posto pieno di persone che non sanno dove vanno".
"Ho sempre desiderato prendere il treno sbagliato e fare un'avventura, alla fine non ne prendevo nessuno, neanche quelli giusti".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vuoto”

Non sono mai stata attenta a dove mettessi i piedi io; sempre troppo pigra o stanca per ricordarmi di accendere la luce e guardare dove andassi; o forse l’interruttore non ce l’ho proprio mai avuto, qui dentro; già dev’essre così.
Qui è tutto fuori uso o mal funzionante.
Sono un posto pieno di persone che non sanno dove vanno.


 
“Chiusa a chiave”

Sono un cassetto, vecchio, sai di quelli chiusi a chiave?
Non riesci ad aprirlo, la chiave non si trova.
Ti resta la curiosità forse di sapere cosa contiene.
Magari pensi che dentro ci siano i giocattoli d’infanzia oppure i vecchi pettini di nonna o magari vecchie lettere ingiallite, o magari nulla.
Ma poi rifletti che se non vi fosse nulla non sarebbe chiuso a chiave.
Questo comporta ancora più fatica di ragionamento, così perdi la voglia anche semplicemente di sfondarlo.
La violenza di quell’atto mi sarebbe dolce, inaspettata, divertente e comica
come un pallone calciato da un bambino che sfonda una finestra.
Probabilmente ne avrebbe anche gli stessi suoni e riflessi,
e la stessa conseguente, spaventata reazione del colpevole.


 
“Il prezzo”

Allora è deciso, non si prenderà nessuna decisione.
Siamo d’accordo allora, non ci troveremo su nessun argomento.
Partiamo quindi, ovviamente non dimenticare di restare.
Ti amo, questo lo sai; ah, paga tu il conto di queste parole,
non ho voglia di spenderci più denaro.


 
“Attesa”

Non sono mai stata l’arrivo di nessuno io;
al massimo una partenza, o un breve scalo lungo il tragitto.
Ho sempre desiderato prendere il treno sbagliato e fare un’avventura,
alla fine non ne prendevo nessuno, neanche quelli giusti.
Rimango sempre al punto di partenza
ma ancora non ricordo dove ho lasciato il cappotto,
probabilmente anche lui si era stancato di aspettare chi sa cosa con me
e ha preso uno di quei treni,
indosso ad un’altra persona,
sicuramente più freddolosa di me.


 
“Smemoria del tempo”

Ah, bello il giovedì mattina.
Caffè, fette biscottate, marmellata.
Avevo comprato un mazzo di tulipani ieri, ora non lo trovo;
profumava di buono, dove sarà sparito?
Cerco in salotto e trovo una rosa avvizzita.
Come può essere?
Vado nello studiolo e trovo un girasole appassito da gionri.
Non ricordavo questi fiori, io ricordo i tulipani!
Torno in camera da letto.
Mi guardo intorno, in cerca;
noto solo il calendario, oggi 13 marzo, domenica: ah!
Come odio la domenica!
Non riesco mai a trovare il giorno che cerco, la domenica!
  
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