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Autore: Shikayuki    20/09/2012    1 recensioni
Una serata e una notte brava,un risveglio pieno di equivoci ed incomprensioni in posto sconosciuto e la vita di Clover cambierà in un modo inaspettato!
Questa è la mia seconda ff sui 30 ed è dedicata ad una mia amica,l'ho scritta pensando a lei,spero vi piaccia!^^
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed eccomi qui,alla mia seconda ff con un’altra in corso,è una cosa così bella!<3 Questa ff però è più speciale dell’altra,perché è dedicata ad una mia amica a cui voglio un bene assurdo,ed è stata pensata e creata appositamente per lei,per farle un regalo che fosse speciale e diverso da un regalo da scartare!Spero vi piaccia!Buona lettura!^^
 
 
 
 
Un raggio di luce le colpì il volto e lei nel sonno alzò inconsapevolmente una mano come a scacciarsi una mosca di torno.
-Mmmm- Mugolò strizzando gli occhi chiusi e voltandosi di lato. Si stiracchiò lentamente e poi si voltò di nuovo, rifiutandosi categoricamente di svegliarsi del tutto. Girò la testa e alzò il braccio appoggiandeselo sul viso in un gesto inconsapevole per proteggersi gli occhi dalla luce intensa del sole mattutino. Mugolò di nuovo e cercò di sistemarsi più comodamente rotolando di lato per mettersi a pancia in giù. Allungò un braccio,ma appena sentì il fresco che c’era fuori dalle coperte lo ritirò dentro con un lamento sommesso, strizzando gli occhi come se volesse finalmente aprirli e svegliarsi. Ma non ci riuscì. Si rigirò di nuovo e allungò le gambe di lato e finalmente con un urletto soffocato si svegliò.
Il suo piede aveva urtato qualcosa, ma non era il suo gatto, che amava formare una ciambellina di morbido pelo caldo vicino alle sue ginocchia,era qualcosa di più grosso. Appena spalancò gli occhi rimase accecata dalla luce e non riuscì a vedere dove si trovava,ma man mano che i suoi si abituavano capì che non era a casa sua,nella sua cameretta dalle pareti blu e i mobili nelle tonalità pastello dell’azzurro e del bianco,con la coperta a fiorellini colorati sul letto e i peluche sparsi un po’ a destra e un po’ a sinistra, no. Si trovava in una stanza immensa tutta arredata con mobili essenziali dai colori e le forme che urlavano io sono così fottutamente semplice da essere fottutamente costoso. Le enormi vetrate erano incorniciate in tende futuristiche nere,argentate e bianche, mentre un lampadario cromato e tutto stranamente intrecciato spuntava dal soffitto. Tutto questo riuscì a percepirlo in un rapido colpo d’occhio, perché in fondo non era stata la stanza a svegliarla, ma un qualcosa di vicino, o meglio un qualcuno di troppo vicino a lei. Portò lo sguardo al suo lato e vide un uomo dormire beato vicino a lei. Emise un gemito disperato, che cerco di soffocare portandosi le mani alle labbra. Sentiva i suoi occhi sgranarsi e il colore abbandonare le sue guance: che cosa aveva fatto?
‘Ok Clover, stai calma… Stay on, come dice sempre Alexa… approposito,dove diavolo è finita?’ pensò freneticamente buttando lo sguardo in giro in cerca del cellulare, ma non lo vide,così come non vide la sua borsa o i suoi vestiti o… ‘Oddio no!’si sentì morire:anche la sua biancheria intima era sparita! L’agitazione s’impossessò di lei al solo pensiero di cosa avesse potuto fare per trovarsi lì e dopo essersi trovata lì, ma appena si sforzò di ricordare un atroce mal di testa la assalì e un conato di vomito la fece volare in bagno. Dopo aver finito ed essersi sciacquata la bocca, si avvolse in un accappatoio fornito dall’Hotel Hilton (spiegato il lusso sfrenato della stanza) e torno in camera riaccomodandosi sul letto. L’uomo,o il ragazzo,non sapeva dargli un’età,continuava a dormire beato,russando sommessamente, certo era che aveva un sonno bello pesante! Lo osservò mentre cercava di scacciarsi dalla mente i postumi di quella che sembrava una bella sbronza epica, anche se non riusciva a capire un granchè dato che lui era steso a pancia in giù con la faccia quasi affondata nel cuscino, tutto ciò che riusciva a vedere da dove era messa erano le spalle belle larghe e muscolose, le braccia con dei bicipiti da urlo, un collo possente e degli splendidi capelli castani scuri… ah sì,e un tatuaggio di una specie di mappamomondo con le Americhe al centro. Allora decise di alzarsi e circumnavigo l’enorme king size che li avevi ospitati per la notte e chissà per che cos’altro… ‘No, non devo pensarci!’ pensò avvilita arrossendo, e gli si accucciò di fianco, con la sua faccia all’altezza di quella del ragazzo/uomo, scrutandolo intensamente con i suoi occhi verdi e dorati. Lui non mosse un muscolo,ancora perso tra le braccia di Morfeo. Aveva i lineamenti morbidi,con delle bellissime labbra carnose che ti facevano venire voglia di baciarle. Un ciuffo di capelli gli ricadeva sulla fronte scomposto,dandogli nel sonno un’aria da bambino. Ma la cosa che colpiva di più erano le sue sopracciglia così particolari, folte,dritte e perfettamente oblique sugli occhi,che davano alla sua faccia un’aria particolare e ti facevano venir voglia di accarezzarle. Clover allungò inconsapevolmente una mano e ci passò sopra un dito delicatamente, leggera come una piuma,seguendone il profilo. Gli occhi dell’addormentato sfarfallarono e poi si aprirono rivelandosi di un colore verde mischiato con delle chiazze castane e delle pagliuzze dorate, così profondi e magnetici, tanto da bloccare la ragazza lì dov’era, con la mano a mezz’aria e senza fiato. Un sorriso furbo e malizioso si dipinse sul volto del ragazzo, Clover non riusciva a dargli più di trent’anni al massimo, e con uno scatto felino l’afferro e la stese sul letto salendole sopra a cavalcioni, che prontezza e che energia aveva per essersi appena svegliato!
-Allora principessa, pronta per un altro round?- disse con una voce bassa e così sexy che scosse profondamente l’anima di Clover, che rimase un attimo interdetta e affascinata.
Poi però si riprese e balbettando disse:-Io…io non so chi tu sia,né come sono finita qui,né cosa abbiamo fatto questa notte…ehm…sapresti illuminarmi a tal proposito?-, e abbassò gli occhi arrossendo per l’imbarazzo dell’intera situazione. Inaspettatamente il ragazzo scoppiò in una risata sguaiata e rotolò via da sopra a lei,stendendosi al suo fianco e continuando a singhiozzare dalle risate.
-Uao ragazza,avevo capito che eri sbronza,ma non fino a questo punto!- latrò tra una risata e l’altra.
Clover si sentiva sempre più in imbarazzo e vergognandosi del fatto che era ubriaca fradicia quando aveva fatto chissà cosa prima,dopo e durante l’aver conosciuto quel ragazzo. Strinse le ginocchia al petto e si rannicchiò avvilita,mentre una lacrima silenziosa le scivolava lungo la guancia.
-Ehi,ma stai piangendo!- disse il ragazzo guardandola meglio, -Scusami,non volevo farti piangere,è che la situazione è tutta così comica!- e rincominciò a ridere.
A questo punto la ragazza ritrovò un po’ della sua combattività ed alzandosi gli ringhiò:-Bene,se non vuoi dirmi cosa è successo questa notte almeno sai dirmi dove sono finiti i miei dannatissimi vestiti e la mia borsa così possono andarmene da qui?-
E si diresse in bagno infilandosi sotto la doccia per sciacquare via la sporcizia che si immaginava addosso al solo pensiero di cosa fosse successo la notte precedente in quel letto. Mentre si insaponava il ragazzo entrò nel bagno e iniziò a parlare incurante del fatto che lei fosse nuda sotto la doccia o che lo stesse ascoltanto a meno:
-Tutto quello che so dirti è che tu e una tua amica gironzolavate ubriache nei pressi della nostra macchina a fine concerto, noi vi abbiamo chiesto se volevate unirvi a noi e beh, eccoci qua!-, disse con un’alzata di spalle come a dire ‘Semplice,no?’
Ma Clover non lo trovava affatto semplice. Dov’era finita Alexa? Dov’erano finiti i suoi vestiti e la sua borsa? E soprattutto cosa aveva fatto con questo bellissimo sconosciuto?
Un altro pensiero più impellente attraverso la sua mente:-Chi sei tu?-
-Chi sono io,donna?- disse con un sorrisetto divertito, come se lei fosse tenuta a conoscerlo. Restarono in silenzio per alcuni secondi e vedendo che lei non dava cenni sul fatto che sapesse o meno la sua identità, il ragazzo la traforò con i suoi stupefacenti occhi cangianti e con un sorriso degno di un diavolo tentatore,disse con una voce sommessa e roca e sexy da morire, in tono sufficiente appena da coprire lo scroscio della doccia:-Io sono Shannon Leto,donna… io sono il diavolo- e le sorrise impietrendola così,sola,nuda sotto la doccia di uno sconosciuto hotel di lusso,con uno sconosciuto sexy e pieno di se,senza vestiti,senza cellulare e con vuoto assurdo su che cosa avesse fatto nelle circa dodici ore precedenti.
 
 
 
 
 
Beh,se state leggendo questo,vuol dire che avete letto il capitolo e che forse vi è piaciuto,quindi perché non lasciare una recensione?Se invece non è così,lasciatemela lo stesso per farmi capire in cosa ho toppato!XD
Grazie!^^
 
Ed eccomi qui,alla mia seconda ff con un’altra in corso,è una cosa così bella!<3 Questa ff però è più speciale dell’altra,perché è dedicata ad una mia amica a cui voglio un bene assurdo,ed è stata pensata e creata appositamente per lei,per farle un regalo che fosse speciale e diverso da un regalo da scartare!Spero vi piaccia!Buona lettura!^^
 
 
 
 
Un raggio di luce le colpì il volto e lei nel sonno alzò inconsapevolmente una mano come a scacciarsi una mosca di torno.
-Mmmm- Mugolò strizzando gli occhi chiusi e voltandosi di lato. Si stiracchiò lentamente e poi si voltò di nuovo, rifiutandosi categoricamente di svegliarsi del tutto. Girò la testa e alzò il braccio appoggiandeselo sul viso in un gesto inconsapevole per proteggersi gli occhi dalla luce intensa del sole mattutino. Mugolò di nuovo e cercò di sistemarsi più comodamente rotolando di lato per mettersi a pancia in giù. Allungò un braccio,ma appena sentì il fresco che c’era fuori dalle coperte lo ritirò dentro con un lamento sommesso, strizzando gli occhi come se volesse finalmente aprirli e svegliarsi. Ma non ci riuscì. Si rigirò di nuovo e allungò le gambe di lato e finalmente con un urletto soffocato si svegliò.
Il suo piede aveva urtato qualcosa, ma non era il suo gatto, che amava formare una ciambellina di morbido pelo caldo vicino alle sue ginocchia,era qualcosa di più grosso. Appena spalancò gli occhi rimase accecata dalla luce e non riuscì a vedere dove si trovava,ma man mano che i suoi si abituavano capì che non era a casa sua,nella sua cameretta dalle pareti blu e i mobili nelle tonalità pastello dell’azzurro e del bianco,con la coperta a fiorellini colorati sul letto e i peluche sparsi un po’ a destra e un po’ a sinistra, no. Si trovava in una stanza immensa tutta arredata con mobili essenziali dai colori e le forme che urlavano io sono così fottutamente semplice da essere fottutamente costoso. Le enormi vetrate erano incorniciate in tende futuristiche nere,argentate e bianche, mentre un lampadario cromato e tutto stranamente intrecciato spuntava dal soffitto. Tutto questo riuscì a percepirlo in un rapido colpo d’occhio, perché in fondo non era stata la stanza a svegliarla, ma un qualcosa di vicino, o meglio un qualcuno di troppo vicino a lei. Portò lo sguardo al suo lato e vide un uomo dormire beato vicino a lei. Emise un gemito disperato, che cerco di soffocare portandosi le mani alle labbra. Sentiva i suoi occhi sgranarsi e il colore abbandonare le sue guance: che cosa aveva fatto?
‘Ok Clover, stai calma… Stay on, come dice sempre Alexa… approposito,dove diavolo è finita?’ pensò freneticamente buttando lo sguardo in giro in cerca del cellulare, ma non lo vide,così come non vide la sua borsa o i suoi vestiti o… ‘Oddio no!’si sentì morire:anche la sua biancheria intima era sparita! L’agitazione s’impossessò di lei al solo pensiero di cosa avesse potuto fare per trovarsi lì e dopo essersi trovata lì, ma appena si sforzò di ricordare un atroce mal di testa la assalì e un conato di vomito la fece volare in bagno. Dopo aver finito ed essersi sciacquata la bocca, si avvolse in un accappatoio fornito dall’Hotel Hilton (spiegato il lusso sfrenato della stanza) e torno in camera riaccomodandosi sul letto. L’uomo,o il ragazzo,non sapeva dargli un’età,continuava a dormire beato,russando sommessamente, certo era che aveva un sonno bello pesante! Lo osservò mentre cercava di scacciarsi dalla mente i postumi di quella che sembrava una bella sbronza epica, anche se non riusciva a capire un granchè dato che lui era steso a pancia in giù con la faccia quasi affondata nel cuscino, tutto ciò che riusciva a vedere da dove era messa erano le spalle belle larghe e muscolose, le braccia con dei bicipiti da urlo, un collo possente e degli splendidi capelli castani scuri… ah sì,e un tatuaggio di una specie di mappamomondo con le Americhe al centro. Allora decise di alzarsi e circumnavigo l’enorme king size che li avevi ospitati per la notte e chissà per che cos’altro… ‘No, non devo pensarci!’ pensò avvilita arrossendo, e gli si accucciò di fianco, con la sua faccia all’altezza di quella del ragazzo/uomo, scrutandolo intensamente con i suoi occhi verdi e dorati. Lui non mosse un muscolo,ancora perso tra le braccia di Morfeo. Aveva i lineamenti morbidi,con delle bellissime labbra carnose che ti facevano venire voglia di baciarle. Un ciuffo di capelli gli ricadeva sulla fronte scomposto,dandogli nel sonno un’aria da bambino. Ma la cosa che colpiva di più erano le sue sopracciglia così particolari, folte,dritte e perfettamente oblique sugli occhi,che davano alla sua faccia un’aria particolare e ti facevano venir voglia di accarezzarle. Clover allungò inconsapevolmente una mano e ci passò sopra un dito delicatamente, leggera come una piuma,seguendone il profilo. Gli occhi dell’addormentato sfarfallarono e poi si aprirono rivelandosi di un colore verde mischiato con delle chiazze castane e delle pagliuzze dorate, così profondi e magnetici, tanto da bloccare la ragazza lì dov’era, con la mano a mezz’aria e senza fiato. Un sorriso furbo e malizioso si dipinse sul volto del ragazzo, Clover non riusciva a dargli più di trent’anni al massimo, e con uno scatto felino l’afferro e la stese sul letto salendole sopra a cavalcioni, che prontezza e che energia aveva per essersi appena svegliato!
-Allora principessa, pronta per un altro round?- disse con una voce bassa e così sexy che scosse profondamente l’anima di Clover, che rimase un attimo interdetta e affascinata.
Poi però si riprese e balbettando disse:-Io…io non so chi tu sia,né come sono finita qui,né cosa abbiamo fatto questa notte…ehm…sapresti illuminarmi a tal proposito?-, e abbassò gli occhi arrossendo per l’imbarazzo dell’intera situazione. Inaspettatamente il ragazzo scoppiò in una risata sguaiata e rotolò via da sopra a lei,stendendosi al suo fianco e continuando a singhiozzare dalle risate.
-Uao ragazza,avevo capito che eri sbronza,ma non fino a questo punto!- latrò tra una risata e l’altra.
Clover si sentiva sempre più in imbarazzo e vergognandosi del fatto che era ubriaca fradicia quando aveva fatto chissà cosa prima,dopo e durante l’aver conosciuto quel ragazzo. Strinse le ginocchia al petto e si rannicchiò avvilita,mentre una lacrima silenziosa le scivolava lungo la guancia.
-Ehi,ma stai piangendo!- disse il ragazzo guardandola meglio, -Scusami,non volevo farti piangere,è che la situazione è tutta così comica!- e rincominciò a ridere.
A questo punto la ragazza ritrovò un po’ della sua combattività ed alzandosi gli ringhiò:-Bene,se non vuoi dirmi cosa è successo questa notte almeno sai dirmi dove sono finiti i miei dannatissimi vestiti e la mia borsa così possono andarmene da qui?-
E si diresse in bagno infilandosi sotto la doccia per sciacquare via la sporcizia che si immaginava addosso al solo pensiero di cosa fosse successo la notte precedente in quel letto. Mentre si insaponava il ragazzo entrò nel bagno e iniziò a parlare incurante del fatto che lei fosse nuda sotto la doccia o che lo stesse ascoltanto a meno:
-Tutto quello che so dirti è che tu e una tua amica gironzolavate ubriache nei pressi della nostra macchina a fine concerto, noi vi abbiamo chiesto se volevate unirvi a noi e beh, eccoci qua!-, disse con un’alzata di spalle come a dire ‘Semplice,no?’
Ma Clover non lo trovava affatto semplice. Dov’era finita Alexa? Dov’erano finiti i suoi vestiti e la sua borsa? E soprattutto cosa aveva fatto con questo bellissimo sconosciuto?
Un altro pensiero più impellente attraverso la sua mente:-Chi sei tu?-
-Chi sono io,donna?- disse con un sorrisetto divertito, come se lei fosse tenuta a conoscerlo. Restarono in silenzio per alcuni secondi e vedendo che lei non dava cenni sul fatto che sapesse o meno la sua identità, il ragazzo la traforò con i suoi stupefacenti occhi cangianti e con un sorriso degno di un diavolo tentatore,disse con una voce sommessa e roca e sexy da morire, in tono sufficiente appena da coprire lo scroscio della doccia:-Io sono Shannon Leto,donna… io sono il diavolo- e le sorrise impietrendola così,sola,nuda sotto la doccia di uno sconosciuto hotel di lusso,con uno sconosciuto sexy e pieno di se,senza vestiti,senza cellulare e con vuoto assurdo su che cosa avesse fatto nelle circa dodici ore precedenti.
 
 
 
 
 Beh,se state leggendo questo,vuol dire che avete letto il capitolo e che forse vi è piaciuto,quindi perché non lasciare una recensione?Se invece non è così,lasciatemela lo stesso per farmi capire in cosa ho toppato!XD
Grazie!^^
 

  
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