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Autore: LennyLener    20/09/2012    6 recensioni
Bulma persuade Vegeta a badare per un pomeriggio al piccolo Trunks.
Che si riveli l'occasione giusta perché il Principe dei Saiyan intuisca cosa voglia dire essere padre?
Genere: Commedia, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un esperimento che può benissimo essere una schifezza, in quanto non è esattamente il genere di cui scrivo di solito. Spero nell'IC di Vegeta e che suoni come plausibile. Lasciatemi un commentino anche di insulti, ma sarà estremamente utile per migliorare, oltre a farmi felice.



“COSA?!” ruggì Vegeta.
 
“Dovrai stare con il bambino per qualche ora perché Chichi mi ha invitato a fare una passeggiata” ripetè Bulma. 
“Ma io avevo intenzione di combattere con Kakarot oggi!”. 
“Infatti! ‘AVEVI’ intenzione” disse Bulma avviandosi verso la porta, ma non prima di aver spinto il piccolo Trunks tra le sue braccia. 
Vegeta sussultò come se avesse preso in mano un tizzone arroventato. 
Un paio di occhi blu lo guardarono interrogativi. Il fagottello tra le sue braccia ridacchiò e afferrò una ciocca dei suoi capelli a spazzola. “Gah!” 
“Donna!” Vegeta scaricò Trunks sul pavimento e corse dietro a Bulma “Torna qui!” 
Bulma si voltò improvvisamente sembrando stanca. 
“E’ tuo figlio. Ti vuole bene. Inoltre voi due avete bisogno di stringere un legame. Tu a mala pena ti avvicini a lui e un bambino ha bisogno di un padre così come di una madre”. 
I suoi occhi lo imploravano. 
“Ti prego Vegeta. Fai solo questa cosa per me”. 
“Ma…” cominciò Vegeta. 
Il labbro inferiore di  Bulma tremò leggermente. 
“Oh…va bene!” brontolò Vegeta “Resterò a guardare il moccioso” 
“Grazie Vegeta sei così dolce!” Bulma gli diede un veloce bacio sulle labbra, poi salì sulla sua air-car e se ne andò. 
Vegeta rientrò in casa rabbuiato. 
Cautamente Trunks gli trotterellò incontro incerto. Allungò le sue braccine verso Vegeta. “Uhhh uhhh!” voleva che Vegeta lo prendesse in braccio. 
Vegeta lo oltrepassò senza notarlo. 
Così il bambino fece del suo meglio per stargli dietro mezzo trotterellando mezzo gattonando. Andando dovunque lui si dirigesse sperando che suo padre lo guardasse. 
Vegeta raggiunse la palestra gravitazionale. Se non poteva combattere con Kakarot si sarebbe allenato. 
Ma quando provò ad accendere la gravità il computer disse “Sistema arrestato” 
“Cosa?!” 
Poi una registrazione con la voce di Bulma disse “Per badare al bambino DEVI guardarlo, Vegeta”. 
Vegeta perse la pazienza e cominciò a dare colpi al muro della palestra. COME OSAVA LEI? 
Dopo che lui era stato tanto gentile da restare mentre lei se ne andava a spettegolare con la moglie di KAKAROT!!! 
Gridando imprecazioni Vegeta diede calci e pugni al povero muro. 
Ma si fermò quando udì un rumore ai suoi piedi “Uhhh! UHHH! Uhhh” 
Tap! Tap! Bang! BANG! Tap! 
Suo figlio stava colpendo il muro usando i suoi pugnetti e i suoi piedini nudi...e sembrava che si stesse divertendo! 
Trunks continuò a imitare, o quanto meno a cercare di imitare, ciò che stava facendo suo padre e se la rideva mentre dava pugni e calciava il muro. Ma si fermò quando vide cha Vegeta lo stava fissando. 
Uh oh! E questo cosa significava? 
Un lento sorriso si distese sul volto di Vegeta. Gettò la testa indietro e cominciò a ridere. Vegeta si appoggiò contro il muro per evitare di cadere da quanto stava ridendo.  Bene, bene, almeno poteva essere certo da dove suo figlio avesse preso quello! 
Trunks era già molto felice di suo, perché Bulma non gli permetteva mai di comportarsi così. E cominciò a ridere quando iniziò suo padre. 
“Così ti piace combattere, saputello” commentò Vegeta piegando a terra un ginocchio per dare un’occhiata migliore al suo ragazzo “Vediamo un po’” 
Vegeta prese una delle braccia del bambino nella sua mano e la esaminò da vicino, cercando qualche segno di muscoli o forza. Trunks guardò Vegeta e si ficcò un pollice in bocca. 
‘Spero che crescendo migliori’ pensò Vegeta. 
Cominciando un po’ a stancarsi Trunks si tolse il pollice di bocca, agitandolo casualmente, e graffiò Vegeta sul viso. Vegeta cadde indietro. 
“TU MOCCIOSO!” 
Trunks rise e indicò Vegeta, facendolo perfino più arrabbiare. 
Il teppistello lo aveva messo al tappeto. 
Trunks trotterellò via. 
“TORNA QUI!” 
Se avesse saputo le parole probabilmente avrebbe detto ‘Sì proprio!’. 
Infuriato Vegeta balzò sul bambino. Trunks trasalì. Guardò l’espressione di suo padre. Non aveva mai visto niente di tanto spaventoso in tutta la sua breve vita. Non gli piacque. E all’improvviso… 
“Whaaaaaaaaaah! Whhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!” gridò Trunks versando lacrime sui piedi di Vegeta. 
“Ah!” Vegeta si coprì le orecchie “Cos’è quell’insopportabile RUMORE che sta facendo?!” 
Vegeta percepì qualcosa. Un livello di potere. Ma molto debole. E comprese che proveniva da suo figlio! 
“Impossibile” bisbigliò Vegeta. 
Vegeta sorrise. Sentì uno sconosciuto senso di orgoglio attraversare il suo essere che gli fece dimenticare perché fosse arrabbiato. 
Poi il sorriso svanì. Ora. Come riuscire a far tacere il ragazzo? 
Brontolando tra sé Vegeta allungò una mano e sollevò il bambino tenendolo per la sua piccola vita. Trunks scalciò e si dimenò con più forza, mentre Vegeta lo riportava in casa. Oh come avrebbe voluto che stesse zitto! 
Vegeta mollò Trunks sul divano e si sedette su una sedia accendendo la tv. 
“Mi pacerebbe vedere cosa saprebbe combinare se fosse un Sayan puro. Che incubo!” Rabbrividì a quel pensiero. 
Trunks continuava a torturare Vegeta con le sue urla. A volume mai diminuito. 
‘A furia di urlare gli usciranno i polmoni!’ pensò Vegeta ‘E chi dice che la smetterà dopo quello?’ 
Abbandonando ogni speranza di guardare la televisione in pace si mise a cercare per la casa. Ora, Dov’era quella stupida sedia con le sbarre che gli piaceva tanto? 
Circa dieci minuti più tardi Vegeta tornò portando la ‘sedia a dondolo’ di Trunks. 
Trunks smise di versare lacrime e osservò. Vegeta voleva la sua sedia? Perché? Non poteva entrarci. 
“Dondo!” Trunks indicò. Era una delle poche cose che sapeva dire. 
Vegeta sollevò il bambino e ce lo legò dentro. Trunks cominciò a battere le mani e ridere. 
“Grazie a Kami!” mormorò Vegeta e andò in cucina per trovare qualcosa da mangiare . Mentre mangiava…guardava Trunks dalla cucina. Il ragazzo stava sempre dondolando. Scalciava le sue gambine parlottando nel linguaggio infantile e ridendo. Goccia di sudore freddo per Vegeta. 
Poi ebbe un’idea. 
“Aspetta un minuto! Posso combattere con Kakarot! Chi ha detto che non posso portare il ragazzo con me? Sì!” 
Vegeta si alzò e andò in salotto. Tirò fuori Trunks dalla seggiola. Tenendosi il bambino sotto lo stomaco gli sogghignò “Andiamo a fare un giro”. 
Uscì fuori e si alzò in aria. Volare li avrebbe portari a destinazione e riportati indietro più velocemente. Non era necessario che Bulma lo sapesse. 
“Gah!” disse Trunks. Agitò gambe e braccia ridendo. 
“Sta fermo, vermiciattolo” scattò Vegeta. 
Aveva appena detto così che Trunks gli scivolò dalla presa “Ma che..!” 
Si tuffò verso terra. Oh no! Dov’era? Bulma lo avrebbe ucciso! 
“TRUNKS!” gridò Vegeta, pregando che il ragazzo sapesse in qualche modo come volare. 
BONK! 
Qualcosa atterrò sulla schiena di Vegeta. Udì una risatina familiare. Trunks si afferrò ai capelli di Vegeta. 
Si poteva sentire Vegeta urlare rabbiosamente a un miglio di distanza “Razza di moccioso! IO NON SONO IL TUO CAVALLUCCIO!” 
Vegeta fu riconoscente quando atterrarono sul prato di Goku. Aveva un mal di testa che lo stava uccidendo. 
Goku vide Vegeta avvicinarsi. Era pittusto evidende che fosse sconvolto. Poi individuò Trunks sulle spalle di Vegeta. Goku soppresse a mala pena una risata. 
“Ciao Vegeta! Cosa posso fare per te?” 
Vegeta piazzò Trunks sotto un albero. 
“Perché PENSI che sia venuto, Kakarot?” 
“Ummmm…” Goku si grattò la testa “Boh! Non mi ricordo! Dovevamo combattere oggi?” 
Non c’era da stupirsi nel vedere una colonna di vapore venir fuori dalla testa di Vegeta. 
“CERTO! Veramente, Kakarot, pensi che sia venuto a scambiare due chiacchiere?” 
“Uh…vedo che hai portato Trunks” 
“E allora? Bulma mi ha costretto a badare a lui! Stupida donna” 
“Wow! Com’è riuscit…” 
Giku si fermò. C’era uno sguardo pericoloso negli occhi di Vegeta “Non importa” 
Goku cominciò a raccogliere il suo potere, così come Vegeta “AHHHHH!!!!” 
“OOH!” Trunks guardava meravigliato mentre un colore brillante circondava il corpo di suo padre. Vide i loro capelli e occhi cambiare colore. Sorrise. Gli piaceva guardare i colori. 
Vegeta e Goku si lanciarono l’uno contro l’altro bloccando i rispettivi pugni. Guku sparò un’onda Kamehamea e Vegeta si preparò a contrattaccare con un big bang attack. 
Poi sbucando dal nulla… 
‘PA!” 
“Vegeta! Guarda!” urlò Goku. 
Stretto alla sua gamba non c’era altri che  Trunks. 
“Tu…ritornatene sotto l’albero. Non puoi combattere!” 
Goku si inginocchiò a terra “E’ così carino! Posso prenderlo in braccio?” 
“NO!” 
Goku si accigliò “Perché no?” 
Trunks tirava i capelli di Goku e rideva “Ku!” 
“Non voglio che venga contagiato da qualcuna delle tue pessime idee. Infatti ce ne stiamo andando” Vegeta sollevò Trunks ancora una volta “Vieni moccioso” 
“Vegeta!” 
“Cosa?!” 
“Non si tiene un bambino in quel modo!” disse Goku. 
“Senti Kakarot, pensa ai fatti tuoi e non dirmi come tenere mio figlio!” 
Con ciò Vegeta schizzò via. Goku li seguì con lo guardo parecchio confuso. Vegeta era così complicato. 
“Non lo capirò mai. Hmmm…mi chiedo se fosse geloso” Goku rise “Non posso crederci!” 
Nel frattempo in cielo Vegeta stava brontolando “Non posso portarti da nessuna parte! E perché sei venuto e hai afferrato la mia gamba? Era pericoloso! Specialmente se ti avessi scambiato per Kakarot!” 
Ma Trunks sbadigliò solamente. 
“Sei stanco?” gli chiese Vegeta. 
In risposta Trunks chiuse gli occhi e si strinse alla sua vita. 
Esitante Vegeta sollevò il bambino con entrambe le mani. Guardò per un momento suo figlio addormentato poi lo premette contro il suo petto protettivamente. 
Quando arrivò a casa portò Trunks dentro e lo mise nella sua culla. 
Poi ricordò di aver lasciato la porta della camera gravitazionale aperta. Così uscì per chiuderla. 
Trunks aprì i suoi occhi, non avendo più vicino la sensazione del calore di suo padre. La protezione che avvertiva se n’era andata. 
Era a casa nella sua culla, ma dov’era il suo papà? 
Si arrampicò fuori e atterrò sul suo didietro. Entrò in cucina “Aaah?” 
Si mosse un po’ più velocemente in salotto. Il ‘dondo’ era là, ma non suo padre. 
“Aaaahh?” disse a voce un po’ più alta, questa volta con un cenno di lacrime. 
Aveva fatto arrabbiare il suo papà così tanto che lo aveva lasciato? E se non fosse mai più tornato? Trunks aprì la bocca e si lasciò sfuggire un lungo lamento. Poi cadde sul pavimento piangendo. 
Vegeto lo sentì e corse in casa “Trunks?! Trunks…” 
Si inginocchiò giù “Cosa c’è che non va? Aspetta un minuto come hai fatto…” 
Trunks gettò le sue braccia intorno al collo di Vegeta piangendo disperatamente. 
‘Ha pensato che lo avessi abbandonato!’ realizzò Vegeta. Provò un’ondata di senso di colpa. Lui aveva perso suo padre per davvero molto tempo prima. Quante volte, quando suo padre era stato vivo, dopo che Freezer lo aveva preso, si era chiesto se suo padre lo avesse abbandonato o se si ricordasse di lui. Capiva ciò che provava Trunks, perché lo aveva provato lui stesso tanto tempo prima. 
“Mi dispiace Trunks” prese in braccio il bambino in lacrime. Suo figlio lo guardò. Suo padre non sembrava arrabbiato, stava sorridendo, un vero sorriso, non un sorrisetto beffardo. 
Premette il viso contro il petto di suo padre e chiuse gli occhi. 
“Errrr….forse litigheremo qualche volta ragazzo, ma io non ti lascerò mai” 
Vegeta non conosceva nessuna ninna nanna così cominciò a cullarlo “Hmmm…”. Trunks si addormentò a quel suono profondo. 
Vegeta sorrise soddisfatto. 
Fece per riportare Trunks nella sua culla, si fermò…cambiò idea.

FINE





 

  
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