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Autore: Emera96    20/09/2012    6 recensioni
- E' tutto per le telecamere. -
E ci credevo.
Prima di assistere a una proposta di matrimonio in diretta nazionale.
Pov Gale.
In questa os descrivo il momento in cui Peeta fa la proposta a Katniss, dal punto di vista di Gale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Finzione o Realtà?
Cuore o Ragione?



piccolo spazio autrice:

Per chi non lo sapesse, non sopporto Gale.
Ma stranamente, riesco bene a scrivere di lui.
E la mia parte 'cattiva' ha partorito questa storia,
sulla sua reazione alla visione della proposta di matrimonio di Peeta a Katniss.
Enjoy it!
ps. Per Always Sil, la mia adorabile moglia.











Buio.
Ora capisco come si sente una preda che cade nel tranello di una mia trappola.
Consapevole che non c'è via di scampo, di essere chiusa in qualcosa di invalicabile. Indifesa, con la vita nelle mani di qualcuno più grande, più potente o semplicemente più fortunato di lei. Io sono questo. E non c'è sconfitta più amara per un cacciatore, ammettere di essere retrocesso, di essere diventato una preda.
La mia trappola? Le miniere. L'odore pungente del carbone, il buio quasi pesto che rende tutto più tetro e irreale. E la paura. La paura di non vedere più la luce.

L'altoparlante annuncia che, a causa di una notizia di importanza nazionale, oggi la giornata di lavoro finisce prima.
Mentre vedo dipingersi la tipica espressione di sollievo sul volto dei miei compagni, sento una stretta allo stomaco così forte da dover fissare un punto fisso per non perdere l'equilibrio. Io, un ragazzo che ha attraversato la morte improvvisa di suo padre, un ragazzo che è riuscito a mantenere e sfamare un'intera famiglia, qualcuno che la gente ammira per la sua forza d'animo.. io, crollato per un annuncio e per un brutto presentimento.
Alla faccia della forza d'animo.

Mi stampo un sorriso forzato per non destare preoccupazioni, ed esco fuori dalla miniera.
La luce del sole mi riporta violentemente alla realtà, e i pensieri prima così confusi, adesso sono limpidi come il cielo sopra di me.

Io amo Katniss. Solo dopo averla avuta così distante sono riuscito ad ammetterlo con me stesso. Solo dopo quel bacio così fugace, il cuore ha trovato la sua pace.
Ma la pace, si sa, è momentanea. Lei tornerà in quell'inferno. Lei forse, sarà solo una vittima nel bagno di sangue. Lei è persa, ed io non posso fare niente per riaverla. Ed è a questo pensiero così crudo che la rabbia sale, fino a farmi annebbiare la vista di questa giornata così soleggiata.


Percorro i pochi metri che separano la miniera dal Forno, dove è stato installato un televisore, gentilmente offerto da Capitol City.  
Nel giro di pochi istanti, lo schermo si accende automaticamente, e appare il sigillo di Capitol City, con l'inno di sottofondo.  Cerco una faccia familiare a cui chiedere conforto, e quando incontro gli occhi spenti di Prim, cerco di trovare tutta la forza necessaria per non crollare davanti a lei.
Ceasar Flickerman invade lo schermo, vestito di colori che qua puoi solo immaginare. Con un sorriso così largo che devo tenere ferme le mani per non riempire il tavolo sottostante di pugni, accoglie i due ospiti della serata.

Non appena la vedo, splendente nel suo vestito, mano nella mano di Peeta, sento i mie pensieri vacillare per un attimo.

E' tutto finto. E' tutto per le telecamere, lo sai. Lei non sta ridendo per davvero. Tutti quei baci, sono parte di un copione.
E' solo un programma da seguire per attirare gli sponsor. Solo finzione, solo una sequenza ben studiata di bugie.
Finzione.
Finzione.
Finzione?

 


Ma tutto è maledettamente reale.
Lo sguardo d'intesa tra Peeta e Katniss, quello sguardo che solo un anno fa, sapevo essere solo nostro. Il sorriso incantato di Peeta quando Katniss parla, gli occhi grigi di Katniss che brillano riconoscenti verso Caesar, quando chiede un bacio un più o chissà che altro. E poi, in un attimo, tutto quello che davo per scontato essere programmato, studiato, e recitato, prende una forma diversa. Una forma che posso interpretare con una sola parola: realtà.

Perchè è reale il pubblico che improvvisamente ammutolisce.
E' reale lo sguardo interrogativo di Katniss, rivolta verso Peeta, la bocca semiaperta, una domanda impercettibile che le sfiora il viso.
E' reale Peeta che, con una lentezza snervante, si alza, e si inginocchia davanti a Katniss, con gli occhi lucidi e una tensione dipinta negli occhi.
Reale.
Reale.
Reale.

Devo arrendermi.
Arrendermi all'evidenza.
Arrendermi alla finzione che diventa realtà.

 

- Non sapete come sia difficile dire queste parole. Le ho in testa da giorni e giorni, ma adesso tutto ha preso una piega diversa. E' facile pensare a cosa dirai, calcolare le pause, pensare a chi rimarrà col fiato sospeso, e a chi vorrà solo sapere come va a finire. Ma non avevo previsto tutta questa.. tensione. Quindi, probabilmente quello che dirò non avrà il minimo senso, ma cercherò di impegnarmi. -
Con gli occhi fissi su quelli di Katniss, che pare visibilmente scossa, Peeta le prende la mano sinistra e la stringe tra le sue, come se volesse proteggerla.

Quelle mani che scoccano una freccia.
Quelle mani che ti sfiorano i capelli in un movimento impercettibile.
Quella mani, strette in quelle di uno sconosciuto.

 

- Ti amo, Katniss. E' l'unica cosa di cui sono sicuro.. Tu sei la mia certezza. Sei stata la mia salvezza, il motivo per cui sono andato avanti sorridendo. Tu sei la forza che tutti vorremmo avere. Tu hai dentro di te qualcosa che ti distingue da chiunque altro, ed è stata quella..scintilla, a farmi innamorare di te. Quando nell'arena ho sentito che potevamo vincere entrambi, è come se la speranza si fosse impossessata di me. Perchè io sapevo che saresti tornata. Tu sei tornata indietro, per me. -

Lei poteva morire.
Lei poteva morire a causa sua.
Lei mi ha mentito.
Ha portato avanti una finzione nella finzione.

 

- E se sono qua, davanti a tutta Panem, è perchè voglio dimostrare che l'amore esiste. Che anche nella sfortuna, anche davanti alla morte stessa, l'amore esiste e persiste. Io sceglierò sempre te. Tu sei l'unica scelta che io potrei mai fare. L'unica che mi rende davvero in grado di rischiare tutto, pur di averti. Tu sei la medicina per i miei incubi. E voglio poter guarire al tuo fianco. Sempre. -

Non c'è posto per me.
Non c'è posto per la razionalità.
Non c'è spazio per la finzione.

 

Sento lo sguardo di Prim su di me, pesante come un macigno.
Tutti sanno, tutti guardano, nessuno parla, bastano gli occhi. Ma non bastano davvero.
Non bastano, non per quello che lei risponde prima che la tv torni ad essere inanimata.

- Ti amo, Peeta. -

 

Realtà.



 

spazio autrice:

Bella cacca, eh?
Nella mia testa era tutto molto più bello, devo ammetterlo.
Ma avevo voglia di scrivere, e questo è il risultato. scarso, ma pur sempre un risultato.
Questa è per mia moglia Sil. 
Che non sopporta Gale, come me.


 

 




   
 
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