Risate di vetro e sangue
Ridi pagliaccio.
Ridi e stringi tra le mani un mantello vuoto.
Regali a Gotham un sorriso che pare il taglio di una lama, tra i nembi grigiastri del cielo un buco che porta il suo nome.
È ovunque: nelle strade, tra le ombre di vite pallide e sbiadite.
Sulle gigantesche gargolle che adornano Gotham, silenzioso e brutale.
Tra i sospiri di una vittima e le grida di un carnefice.
Nella tua testa.
Singhiozzi una risata spezzata, fra le tue folli sinapsi farsi spazio un'idea, un'immagine.
"Vola vola pipistrello, tra le braccia di un gatto tanto bello."
Spazzi un'ultima volta la piana di Gotham, assaporandone la tragica putrefazione.
Pulsa Gotham, come un cuore che hai tentato di annientare.
Pulsa e si contorce, nel doloroso abbraccio di un pagliaccio di neve e sangue.
Non piange per te Gotham, ma per quel figlio tanto amato che ha ritrovato e infine perso, ancora.
E tu, che hai fatto di lui la tua nemesi perfetta, bruci dall'interno.
"Vieni vieni bel gattino, che ti mangio in un solo bocconcino."
Sorridi feroce, invidioso e fratello abortito mille e mille volte: in fondo, si tratta solo di trovare il topo adatto.
Poi, Gotham sarà di nuovo tua.
Come il pipistrello.