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Autore: fiammettachan    06/04/2007    9 recensioni
Dopo cinque anni, Mimi fa ritorno a casa. Con la voglia di riabbracciare tutti. Ma con la paura che forse non tutto sarà come prima... una fic incentrata sulla ormai cresciuta digiprescelta della purezza...perchè tutto può cambiare..
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi Tachikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!


Dopo le fiction con Harry Potter ho deciso di cimentarmi con i Digimon, anime che adoro e con cui mi sono sbizzarrita per anni ad inventarne le varie coppie :P
Questa storia si colloca cinque anni dopo il trasferimento di Mimi in America, ho fatto due conti e le ho dato l'età di 18anni.
Il primo capitolo è introduttivo, si incentra molto sull'arrivo della ragazza in Giappone.
Spero comunque che vi piaccia e vi invogli a continuare a leggere :)
grazie^^

 

CAPITOLO 1: RITORNO A CASA!

Mimi Takikawa, 18 anni.
Durante il periodo delle medie fu costretta a trasferirsi con i propri genitori in America, poiché a suo padre era stata offerta la possibilità di un lavoro importante a cui non ebbe saputo rinunciarvi.
E la ragazzina, naturalmente, avendo solo undici anni, seguì la propria famiglia, seppur a malincuore.
In quegli anni trascorsi a New York, conobbe nuovi amici, visitò posti che mai si sarebbe sognata in Giappone e crebbe.
Divenne una splendida ragazza diciassettenne, maturò il carattere, la sua voce diventò più dolce.
E cinque anni dopo fece ritorno a casa.
Certo, spesso faceva una capatina in Giappone per eventuali matrimoni di parenti, o in occasione delle feste natalizie. Restava al massimo per sette giorni, poi doveva prendere l'aereo e tornare in America.
Ora, invece, era cresciuta. E decise di fare ritorno al suo Paese Natale, ospitata da una sua zia ben felice di aver finalmente la nipotina vicina.

Mimi Takikawa, 18 anni.
Scese dall'aereo quasi correndo, impaziente di riabbracciare la zia Tomoko, quella zia tanto buona e gentile, a cui era mancato il marito quando la ragazza aveva appena tre anni. Quella stessa zia che stravedeva per lei ed ogni volta che andava a trovarla le regalava sempre un cioccolatino.
'Zia Tomoko!!' urlò Mimi, dirigendosi in fretta verso l'entrata dell'aereoporto.
La vecchia signora socchiuse gli occhi per mettere a fuoco quell'esile figura che si stava avvicinando.
'Mimi, tesoro? Ma sei prop..'.
Due braccia la strinsero forte, impedendole di concludere la frase.
'Zia zia, quanto mi sei mancata!!!!!'.
La signora si staccò delicatamente per osservare la propria nipotina.
'Mimi cara, ma sei tu? Oh, ma guardati..guardati! Sei uno splendore!'.
La ragazza arrossì: 'Oh andiamo, zia. Sono sempre la stessa!'.
La donna scosse la testa, sorridendo.
Quella che aveva davanti non era più la piccola bambina incerta e viziata con quel buffo cappello da cowboy rosa. Al suo posto c'era una giovane donna, non troppo alta, snella, con lunghi capelli ondulati che le arrivavano alla schiena. Ed un viso bellissimo.
'Tesoro, qui in Giappone farai strage di cuori!' annunciò.
La ragazza arrossì ancora di più.
'Zia, per favore..'.
La signora scoppiò a ridere, facendo segno alla nipote di seguirla.
Insieme si diressero verso la macchina, dirigendosi verso casa.
Nonostante avesse già ottant'anni, la donna era molto arzilla per la sua età. E molto giovanile, cosa che Mimi adorava. Con lei poteva parlare di tutto, delle questioni più delicate, sicura di trovare un appiglio ed un ottimo consiglio.
La zia abitava in una villetta a schiera, tradizionale, con un piccolo giardino contornato di alberi.
'Mmmmh il profumo del Giappone!' esclamò la digiprescelta, scendendo dalla macchina.
Aiutata dalla zia, Mimi si sistemò nella camera a lei assegnata, disfò i bagagli e collegò le spine del computer.
Prima di partire, la ragazza si era iscritta ad un corso di cucina che si sarebbe tenuto in una scuola vicino casa. Ora le mancava solo cercare un lavoretto part time, per non dover dipendere unicamente dai soldi che le mandavano mensilmente i propri genitori.
Ma prima...aveva una voglia matta di riabbracciare tutti gli amici, che sicuramente la stavano aspettando.
'O forse no?' si chiese.
Aveva mandato un' e mail a tutti, annunciando il ritorno in Giappone, ricevendo risposte felici ed entusiaste.
Sora, la sua migliore amica, le aveva intimato di avvertirla non appena fosse arrivata, così da organizzare qualcosa insieme.
La ragazza si diresse in cucina, dove trovò la zia intenta a decorare una torta.
'Oh, ti sei sistemata, tesoro?'.
'Si, zia, grazie mille!'.
Osservò la vecchia signora posizionare delle praline verdi sopra la panna montata con estrema perfezione e non potè fare a meno di sorridere.
'Oh, oggi sono passati alcuni dei tuoi amici!' si ricordò la donna.
'Sul serio?' chiese Mimi.
'Si, Sora assieme ad un ragazzo coi dei capelli strani castani ed un bel biondino'.
'Oh...Taichan e Yamato!' mormorò lei, soffocando un risolino al sentire 'capelli strani'.
'Sono stati molto educati, hanno chiesto se eri in casa e se potevi chiamarli non appena tu fossi arrivata, dicendo anche che questo pomeriggio si sarebbero trovati tutti a casa di Sora ad aspettarti.
Mimi sorrise dolcemente. Si immaginò Sora trascinare Taichan e Yamato ripetendo: 'E se fosse già arrivata? Meglio controllare!'.
La voglia di rivederli aumentò ancora di più.
La zia se ne accorse: 'Cara, non farti scrupoli per me. Corri dai tuoi amici, sarai impaziente di rivederli come loro di rivedere te. Stasera ceneremo noi due assieme ed avrai tutto il tempo per raccontarmi le ultime novità, daccordo?'.
'Oh, ma zia...io non..mi dispiace lasciarti sola...'
La zia scoppiò a ridere: 'Sola io? Non ti preoccupare! Adesso prendo la mia bici e vado a trovare la vicina,te la ricordi, la signora Madoka?'.
La ragazza sorrise: 'Grazie zia' mormorò, abbracciandola.
'Ora vai, corri! Non far aspettare i tuoi amici!!' intimò.
Mimi si diede uno sguardo veloce allo specchio, poi salutò la zia con un bacio e si incamminò verso casa di Sora.
Non avvertì nessuno, voleva fare una sorpresa. Moriva dalla voglia di vedere tutti, di abbracciarli, di sentire ancora l'armonia di quel gruppo che tanto le era mancato. Sperava che l'avrebbero accolta di nuovo, in cuor suo cresceva la paura di essere messa da parte.
La camminata si trasformò in corsa, tanta era l'agitazione. Sora l'aveva informata di tutti i cambiamenti, tipo Takeru e Hikari, o lei e Taichan. E Miyako e Ken. E che Jou stava quasi per diplomarsi. E che Daisuke stava diventando sempre più famoso col calcio. E che....
SBAM!!!!
Il colpo fece cadere Mimi all'indietro.
'Ahiooo!' urlò, sbattendo la schiena a terra.
'Ohiii!!'. Anche l'altra persona, comunque, non doveva essere messa meglio.
Quest'ultima si rialzò a fatica, tendendo la mano alla ragazza.
'Scusa, ho girato l'angolo in corsa e non ti ho vista!'.
Avendo il sole contro gli occhi la digiprescelta non vide chi la stava aiutando ad alzarsi, però intuì che fosse un uomo dalla voce. Anzi, un ragazzo.
'Scusami tu...ahi....neanche io ho rallentato, prima di girare' ammise, afferrando la mano di lui.
La tirò su con troppa forza e la ragazza si ritrovò contro il suo petto.
Subito un profumo di menta la avvolse.
In un istante desiderò non staccarsi mai da quel corpo..
'Scusa, scusa!!! non volevo, io..non era mia intenzione..' balbettò confuso, afferrandole le spalle ed allontanandola da se.
Mimi lo fissò in silenzio, gli occhi spalancati.
'Ya..Yamato?'.
Il ragazzo, al suono del suo nome, la squadrò stupito.
No non poteva....non...
'Mimi?'.
 
Fine del primo capitolo.

Non so ancora se sarà una Mimi-Yamato, o Mimi-? , vediamo cosa salterà fuori man mano che aggiornerò :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Baciz,
Anna

  
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