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Autore: CrHacker98    22/09/2012    1 recensioni
Hikaru è un ragazzo albino che ha il compito di sterminare i demoni. essendolo però anche lui a metà, non sarà un'impresa facile. Anche perchè incontrarà una nuova persona che stravolgerà i suoi piani e lo porterà a dare la caccia a qualcosa di più pericoloso.
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Lies'
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Il treno si fermòcon un rumore cigolante che diede molto fastidio a Hikaru. Si era comprato un altro berretto che aveva abbassato fino agli occhi, cercando di coprire il piùpossibile di quella massa candida che erano i suoi capelli. Gli occhi rossi guizzavano di tanto in tanto alla ragazza dai capelli azzurri di fronte a lui e che faceva impazzire il suo olfatto. Non che avesse un odore cattivo, anzi, era anche un profumo a dir poco piacevole. Sapeva di arancia, ed era davvero un piacere per il naso. Era solo che averlo sempre davanti a sélo faceva diventare pazzo. Come un gatto che vede il topolino fuori dalla finestra e non puòprenderlo.
Kate non aveva proferito parola da quando erano usciti tutti e cinque dal bar, mentre Jake continuava a sfogliare energico un vecchio librone in pelle con una scritta rossa sopra: La mente umana.
“Ma che va a leggersi questo qui? Ma sono l’unico con un briciolo di cervello?”
Il gruppo salìsul treno e Madness, Hikaru, Kate e Jake si sedettero, mentre Toketsu rimase in piedi a fissare il finestrino.
- Immagino quello sia il Libro di Liar...come lo hai avuto?- domandòperplessa indicando il volume. Jake scosse la testa pensoso.
- Tanto tempo fa incontrai Liar. Mi torturòfinchènon riuscii a liberarmi. Riuscii a scappare solo perchéNathan mi diede questo volume che un tempo appartenne a Liar. Piùtardi scoprii che Nathan era un ragazzo imprigionato dentro l’anima di Liar e che il demone lo usava per i suoi scopi. Credo mi abbia aiutato perchéio lo salvassi...- rispose guardando malinconico fuori dal finestrino le prime gocce di pioggia che si univano, si staccavano e cadevano via portate lontano dal vento.
Hikaru non aveva mai sentito la storia di Jake. Aveva solo sentito la sua fama di cacciatore di demoni. Kate invece sembrava saperne leggermente piùdi lui. L’albino guardòcurioso l’amico.
- Quel giorno, quello in cui riuscìa portare via questo libro da quello stronzo, morìmia madre. Ho promesso a me stesso di uccidere quel verme per vendicarmi. Quella stessa notte ricevetti anche quattro cicatrici: quella sul collo, quella sulla guancia ed altre due sulla schiena. Me le fece lui e da allora non sono mai piùsparite. Erano come un appunto, un ricordo. Non se ne andranno via finchénon avròrisolto questa faccenda- continuòdeciso. Hikaru rimase stupito dalla storia del ragazzo. Quindi aveva davvero incontrato il comandante dei demoni, e ne era anche uscito vivo?
Madness rimase leggermente sorpresa anche lei, ma il suo viso tornòneutrale come sempre pochi secondi dopo.
Toketsu sbuffòseccato.
- Non èil primo ad affrontare Liar. Ci sono stati tanti altri ragazzi che l’hanno fatto prima di lui. Il fatto che sia sopravvissuto èsolo fortuna. Nathan stesso èil piùcoraggioso di tutti perchérimane tutto il tempo all’interno di quel pazzo mostro. Quindi non ti dare troppe arie, amico...- rispose stanco e annoiato.
Madness sbuffòanche lei, a causa peròdell’intervento del sottoposto.
- Anche Tokestu ha avuto la spiacevole sfortuna di incontrare Liar. Essendo peròun demone anche lui, il Comandante si èsolo limitato a tenerlo da parte, in quanto si era opposto a lui. Per tenerlo buono lo ha maledetto, quindi ogni notte Toketsu rivive la sua vita passata...- rispose calma e placida la ragazza, osservando il demone dai capelli rossi che ora la guardava di traverso.
Kate sembrava perplessa.
- Non vedo che ci sia di male nel rivivere la propria vita. Anzi, da alcuni punti èanche piacevole se ti sono accadute cose belle, non credete?- domandòconfusa.
Hikaru sospiròmettendosi una mano nei capelli candidi.
- No, non ècosì. I demoni diventano tali quando la loro stessa vita èstata un inferno. Liar, per diventare cosìforte, ha dovuto sopportare un passato davvero spaventoso, quindi anche Toketsu non ha avuto una vita facile se èun demone potente. Rivivere  il proprio passato, quindi, èsolo una terribile sofferenza...- rispose informato il mazzo demone, mentre Jake annuiva concordo.
Kate rimase a bocca aperta. Quindi essere un demone èdavvero cosìcomplicato e doloroso.
Abbassògli occhi imbarazzata. Forse sarebbe stato meglio se non avesse fatto quella domanda.
Rimasero in silenzio per un po’, finchéla pioggia iniziòa scrosciare forte sul treno e l’oscuritàcalo sul cielo.
Quando arrivarono alla loro stazione, Madness si alzòper prima, poi seguita dagli altri. Hikaru era sorpreso. Non capiva perchéscendessero proprio in quel posto abbandonato da dio.
La stazione era decadente e non c’era una sola anima viva in quel mortorio.  Una sola lampadina illuminava la notte e un’insegna vibrava al vento ed alla luce della luna.
Madness sembrava sapere perfettamente dove andare. Hikaru annusava intanto l’aria. Era satura di puzza di demone. Sembrava essere circondato da tanti di quei mostri da quanta puzza c’era. Fu costretto a chiudersi il naso con le dita.
Jake avanzava sicuro nella notte stringendo a séil libro a cui tanto teneva. Uscirono dalla stazione e si ritrovarono in una strada deserta.
Nel buio, Hikaru poteva vedere solo gli occhi azzurri della ragazza e di Toketsu che risplendevano come fari nel buio. Anche i suoi occhi rosi dovevano essere piuttosto inquietanti. Almeno, poteva dedurlo dall’espressione di Kate al vedere come brillassero nell’oscurità.
- Piùavanti c’èuna casa abbandonata che peròviene utilizzata dai viaggiatori demoni come noi per la notte. Dubito che ci troveremo qualcuno di questi tempi, peròprima di arrivare alla nostra meta saràbene dormire un po’. Quello che ci aspetta ètutt’altro che piacevole...- annunciòla ragazza davanti a loro.
Si sentìin lontananza un ruggito e Kate, impaurita a morte, si strinse a Jake.
Il biondo rimase leggermente imbarazzato da quel contatto, e cercòdi allontanarsi. Ma la ragazza persisteva e non lo mollava. Alla fine il ragazzo si rassegnòe la strinse a sé.
A Jake non piaceva per nulla fare il ragazzo coraggioso, anche perchélui stesso molte volte era terrorizzato dai demoni.
I demoni.
Quei mostri che si nascondevano sotto le fattezze umane. Chissàcom’erano davvero Toketsu e Madness sotto quella pelle apparente normale. Forse erano dei mostri viscidi e schifosi, con tante bocche e denti. Oppure un’accozzaglia di parti di animali normali, che peròmesse insieme facevano ribrezzo.
Forse anche Hikaru, che diceva tanto di voler uccidere i demoni, sotto sotto era orribile come loro.
Insomma, non si poteva fidare di nessuno di loro. Nessuno era umano a parte lui e Kate, quindi erano gli unici due che potevano essere uccisi con facilità.
Beh, non lui. Non aveva vissuto fino a quel momento nella rabbia solo per fare una scampagnata nel nulla insieme ai sui “cari amici demoni”.
Ma se voleva arrivare fino a Liar, era costretto.
Sbuffòseccato stringendo a séil volume in pelle.
Era stato quel libro a salvarlo quattro anni prima. Lo aveva letto da cima a fondo piùvolte e si ricordava anche le prime parole che si era stampato in mente.
Il cervello umano reagisce alla paura secondo delle precise fasi. La prima è il contatto con la data paura considerata come “impossibile”: un oggetto, un fatto innaturale, una qualsiasi azione inspiegabile provocano nel cervello umano una breve fase di curiosità, secondo cui il soggetto tende semplicemente ad analizzare e catalogare. La fase successiva è la ricerca di una spiegazione fattibile, che riporti la paura in un campo possibile alla mente umana, rendendo perciò il complemento non un fatto inspiegabile e, di conseguenza, pericoloso. Di fronte a delle ipotesi irreali ed al ripetersi del complemento in questione, la lucidità della mente entra in secondo piano rispetto all’istinto primordiale della fuga. Nell’ultima fase, al ripetersi di nuovo del complemento, entra in campo l’emozione detta comunemente “panico” che si base sulla sopravvivenza del soggetto, ma che spesso porta all’effetto esattamente opposto. Quest’ultima sensazione sopracitata non sarebbe altro che un’estrema paura ed il ridursi progressivo della lucidità mentale. Quando anche questa fase è superata, si entra nell’ultima e definitiva fase: la pazzia. Il soggetto non riesce più a percepire come reale e naturale il complemento e tutto ciò che il soggetto percepisce. Questo provoca un comportamento innaturale ed una mentalità alterata....
Ridacchiò leggermente. Erano state quelle parole che lo avevano salvato alle torture di Liar.
Dopo alcuni minuti arrivarono ad una villa imponente. Era fatta interamente in legno ed era molto grande, doveva avere almeno una ventina di stanze.
- Qui vengono i demoni che devo passare dall’Altra Parte. Per la notte staremo qui...- disse Madness avanzando verso il cancello chiuso in ferro. Con una manica lo sospinse leggermente e quello si aprì.
Kate era rimasta stupita, insieme a Jake e Hikaru. Madness e Toketsu sembravano indifferenti, quasi abituati a quel lusso.
Hikaru subito si mise ad esplorarla. Aveva tre bagni, un sacco di camere da letto ed anche un porticato dietro con un piccolo giardino dove stava un salice piangente le cui fronde venivano mosse al vento.
L’Albino era estasiato da tutto quello spazio. Non aveva mia visto una casa così grande.
Jake invece portò subito Kate in una delle stanze, così che lo lasciasse stare e si mettesse ad abbracciare un cuscino piuttosto che lui.
La rossa subito si butto tra le coperte e si accoccolò e si addormentò tremante.
Il cacciatore se ne stava per andare, quando si girò un attimo. Vide che la ragazza non era coperta così prese il lenzuolo e glielo mise sopra.
“Ma bravo, principino azzurro. Vuoi anche baciarla, non so?” si rimproverò chiudendo la porta. Appena fuori per poco non si scontrò con Toketsu.
- Scusa, amico. Non ti avevo visto...- disse distrattamente. Il ragazzo ringhiò e gli scoccò uno sguardo d’odio e di rabbia.  Non era la prima volta che il biondo vedeva quell’espressione, ma sapeva con certezza che quando un demone la faceva, doveva essere proprio incavolato nero. Prima che potesse dire qualcosa il rosso sgattaiolò via.
Ancora un po’ perplesso incontrò nel corridoio Hikaru. Il ragazzo era felice come non mai ed aveva stampato in faccia un sorriso idiota.
- E’ grandissimo qui, Jake...mai vista una cosa del genere...- gridò senza fermarsi e correndo via. Jake rimase stupefatto ancora una volta e, scuotendo la testa, fece il giro della casa.
In tutto questo tempo Madness stava fuori sul portico, seduta ed ascoltare il vento che le scompigliava i capelli lapislazzuli. Adorava quando faceva freddo ed la brezza le accarezzava il volto.
Si godette quella tranquillità apparente, mentre nel luogo dove sarebbero dovuti andare tra poco si scatenava l’inferno.


Commento di Juli-chan (bwhauhauhauhauhaha)
Allors...bastardini miei...come la va?
Odio la scuola e non vedo l'ora che tornino le vacanze. 
Poi...che altro.
Il prossimo capitolo sarà un po' Hot...ma più divertente...una piccola pausa da tutti 'sti scontri, demoni ecc ecc...

   
 
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