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Autore: purepura    22/09/2012    2 recensioni
“Certo. Si tratta sempre di lavoro, non è così? V’impegna tanto, a volte addirittura tutta la notte
[Patty/Sam; Victor]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Patricia Halliwell/Mamma Patty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza nulla di stabilito


“Victor!”

La voce di Sam lo sorprese, acuta nella stretta stanza. Alzò lo sguardo, una tazza di caffè in mano e il giornale davanti a sé, la pagina degli affari ben dispiegata.

L’uomo, ritto in piedi, fece un passo avanti. “Scusa” cominciò, “ti ho spaventato?”

“No” mentì. Rimase fermo, in attesa.

“Cercavo…”

“È fuori, con Prue. Tornerà più tardi”

Sam annuì. Si umettò le labbra, forse cercando qualcos’altro da aggiungere. A Victor dette come l’impressione d’essere agitato, pronto a volar via da un momento all’altro. Un sorriso gli apparve sulle labbra quando si rese conto che volare via, in questo caso, andava inteso letteralmente.

“Potresti dirle che sono passato?” Sam decise di rinunciare alla forzata conversazione, ma di arrivare al punto e magari sperare di ritrovarla più tardi, da sola.

Victor annuì, un gesto rigido e passivo.

Sam si voltò quindi per andarsene, non volendo usare la magia davanti a lui. Fu allora che Victor lo richiamò, alzandosi semplicemente dalla sedia e facendo alcuni passi avanti, la tazza ormai dimenticata.

“Sentimi bene: non so che cosa voglia tu da lei, ma…”

“Sono questioni di lavoro, Victor”

“Certo. Si tratta sempre di lavoro, non è così? V’impegna tanto, a volte addirittura tutta la notte

Sam si irrigidì. “Può capitare, certo” ammise, il tono forzatamente conciliante e comprensivo. “Ma si tratta di fastidi necessari”

Victor annuì ancora. Sam continuava a dargli le spalle.

“Ti prego di dirle che sono passato, Victor. Ci vediamo”

Senza aggiungere nient’altro, Sam si avviò alla porta. Victor si abbandonò di nuovo sulla sedia, una mano premuta sugli occhi, tentando di mettere ordine nei pensieri aggrovigliati.







“Lui sa”

Patty si voltò verso di lui, il viso in penombra, accoccolata sul suo petto, quieta.

“Oggi sono venuto a cercati. Ho trovato lui. Non crede a una sola delle scuse che gli ho rifilato”

“Abbiamo discusso, settimane fa” disse. “Ho dovuto mentire. Sembrava convinto, però”

“Con me non lo sembrava per niente”

“Che cosa proponi? Preferisci che smettiamo di vederci?”

Le accarezzò una guancia. Non ebbe bisogno di negare.

“Potremo provare a dare meno nell’occhio”

“Meno di così?” domandò.

Lui annuì. “Verrò da te solo in un luogo stabilito a un’ora stabilita, nei giorni decisi. Tranne per le emergenze, è ovvio”







Col passare delle settimane, Patty dovette ammettere che lo stratagemma stava funzionando, perché Victor le apparve più tranquillo e meno sospettoso. Dovette rinunciare alle intere nottate in compagnia del suo Angelo Bianco, ma in compenso ebbe in dono ogni singolo giorno, con il sole sulla sua pelle e gli occhi azzurri a brillare per lei.

Finché i suoi sospetti non si tramutarono in realtà, ed ecco scomparire le giornate, le nottate, Victor, ed ogni singolo momento…






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[447 parole.
No, ormai è ufficiale. Non mi stancherò mai di questi due! Un po’ di pena per Victor la sto provando, davvero, ma il mio amore per Sam prevale, eggià! :)
Questa flash non mi soddisfa in pieno, c’è qualcosa che non va, che manca, ma è quel che è uscito all’una di notte di un venerdì sera pieno di felpe di pile e di rigurgito di neonati :) Se non vi piace, prendetevela con le felpe! ^^
Vi saluto, popolo! ^^]

  
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