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Autore: Little D    22/09/2012    6 recensioni
Continuo di "Belive in me", vede come protagonisti sempre Joe e Daphne.
Dopo la morte di Chelsea e la partenza di Joe, Daphne ha continuato la sua vita per 7 anni.
Ma in un giorno tutto cambierà e dovrà lottare di nuovo per riappropriarsi della sua vita, dei suoi sogni e della sua felicità.
Joe: "hai solo paura che io voglia stare assieme a te!"
Daphne: "per quale motivo dovrei averne?"
Joe: "perché sai che lo vorresti anche tu"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Eccomi qui con questa nuova storia, è la seconda parte di "Believe in me" e troveremo di nuovo Joe e Daphne.
Spero di riuscirvi a fare emozionare con questa nuova storia, ci tengo parecchio e farò il possibile per scriverla al meglio.


 

1- Yes I am



 

 

Una forte luce abbagliante colpì Daphne, quella luce fu l'ultima cosa che vide prima di aprire gli occhi di scatto e accorgersi che era nella sua camera da letto, ennesimo incubo che le ricordò l'incidente avvenuto 7 anni fa, quando perse la sua migliore amica Chelsea. Erano frequenti, non la lasciavano riposare da un paio d'anni ormai, forse di più, aveva perso il conto delle notti passate in bianco.
Sospirò per calmarsi e cercare di mandare via quei brutti ricordi, era sdraiata sul letto con le braccia appoggiate sopra la pancia, coperta da un leggero lenzuolo bianco. Girò leggermente la testa verso sinistra per vedere se suo marito Ben stesse dormendo, era immerso in un sonno profondo e neanche le cannonate lo avrebbero svegliato, contando soprattutto che era andato a dormire alle 5 del mattino, ne era sicura perché lo aveva sentito rientrare e buttarsi sul letto ancora vestito.
Daphne si alzò togliendosi di dosso il lenzuolo e si infilò in bagno, si lavò la faccia velocemente e poi si spostò in cucina per prepararsi il caffè, diede uno sguardo all'orologio appeso al muro, erano già le 6.30 di domenica mattina, anche quando tutti erano in festa lei doveva lavorare, più che altro lo doveva fare per le promozioni, se così potevano definirsi, voleva avanzare di livello e inoltre meno stava dentro quella casa meglio era.

Uscì dal vagone della metro e salì in strada, era in pieno centro, nonostante fosse molto presto le persone camminavano a passo veloce e in modo frenetico, stranamente anche di domenica, New York era sempre stata una città caotica, a qualsiasi ora del giorno e in qualsiasi periodo.
Attraversò parte di Central Park e arrivò di fronte al Ritz-Carlton Hotel, si infilò in un piccolo vicoletto a fianco del grosso edificio ed entrò dall'entrata di servizio, percorse un lungo corridoio e arrivò davanti ad una piccola guardiola
salve Cliff” salutò l'uomo che era dietro alla guardiola, aveva circa 50 anni, di colore, con capelli brizzolati e dei baffetti sempre molto curati, lavorava lì da circa 30 anni, era il capo della sicurezza, conosceva ogni angolo dell'hotel, non gli sfuggiva nulla, era un uomo gentile e generoso, bastava non farlo arrabbiare
buongiorno Daphne, non avevi il turno di pomeriggio oggi?”
in teoria sì, però devo fare gli straordinari per candidarmi alla promozione” rispose Daphne timbrando il cartellino, poi si spostò verso gli spogliatoi
ehi Mercedes, non credevo di trovarti qui” disse la mora posando la borsa in un armadietto
beh dovrò pur dare da mangiare ai miei bambini” rispose ridendo la donna, a Daphne sembrava un robot a volte, era una donna dalle mille risorse e quasi instancabile, era una donna molto grossa, di colore, con capelli neri come la pece, lavorava continuamente per poter sfamare i suoi 4 bambini, l'unica cosa positiva nella sua vita insieme a suo marito, Daphne ha sempre considerato Mercedes e suo marito il simbolo del vero amore, nonostante i problemi economici si amavano alla follia ed erano pronti ad affrontare tutto assieme “tu invece come mai qui?” continuò la donna
turno in più, cerco di raggiungerti ai piani alti dell'hotel, anche se fare la cameriera ai primi piani o agli ultimi non ha molta differenza, lo stipendio e le mance sono leggermente più alte” cameriera di hotel, l'aspirante scrittrice era riuscita soltanto ad avere un posto come cameriera, i sogni erano stati di nuovo sepolti.

Dopo aver lavorato tutta la mattina, Daphne si sedette sulla panchina degli spogliatoi per gli impiegati
Mercedes andiamo a pranzo?”
certo bambola, solito posto?” la ragazza annuì e si alzò
signorina Moore può venire un attimo?” disse il direttore spuntando dalla porta, la mora si alzò e lo seguì nel corridoio
mi dica”
so che lei mi ha chiesto di essere trasferita a fare servizio agli ultimi piani dell'hotel, però lei capisce che è molto giovane, ha poca esperienza, è qui solo da un anno e ci sono altre cameriere che si meritano il posto, oltretutto agli ultimi piani spesso abbiamo ospiti di riguardo e dobbiamo mantenere un certo rigore”
certo capisco” annuì demotivata
ma ho anche notato il suo lavoro negli ultimi mesi, è stata impeccabile, quindi potrei darle una possibilità”
dice davvero?”
questo pomeriggio si occuperà dell'ultimo piano, avremo un nuovo ospite, dovrà preparare la sua stanza” Daphne sorrise
certo, non se ne pentirà”
benissimo, la lascio al suo pranzo”
grazie signore” Daphne tornò sorridente da Mercedes “Mercedes oggi si festeggia, l'ultimo piano è mio” rise uscendo dall'hotel.

Camera 314, una delle suite più costose dell'hotel Ritz ed era riservata esclusivamente a vip e personaggi altolocati
Mercedes sai chi sarà ospite della suite?” chiese Daphne sistemando per bene le coperte del letto
precisamente no, so solo che lavora nel mondo della musica, sarà un produttore, un cantante o comunque uno con la testa montata” rispose la donna finendo di sistemare gli ultimi dettagli della stanza
a te non stanno molto simpatici i cantanti o gli attori vero?”
no, è solo gente piena di soldi, comunque sento delle voci, sbrighiamoci” nella stanza entrarono il direttore dell'hotel e l'ospite tanto atteso, accompagnato da due grossi uomini della sicurezza.
Daphne chiuse la porta della camera e a capo basso attraversò il salotto, non alzò gli occhi nemmeno per un momento, era sempre stata di natura estremamente timida e aveva paura di poter fare figuracce o combinare guai nel suo giorno di prova, di fretta uscì dalla stanza mentre il direttore elogiava la meravigliosa suite.
Si chiuse la porta alle spalle e fisso per un attimo il corridoio
Daphne stai bene?” chiese la collega guardandola
s-sì sì, solo una strana sensazione, non ti preoccupare” riprese a camminare per continuare il suo lavoro. Entrò in un'altra stanza per prendere tutti gli indumenti destinati alla lavanderia, li mise in un grosso cesto ed uscì, scese al piano di sotto dove vide un'altra cameriera
dammi i vestiti, tu porta gli asciugamani nella 201” Daphne annuì e prese gli asciugamani, percorse il lungo corridoio arredato in modo classico ed elegante, nel momento in cui passò di fronte all'ascensore le porte si aprirono, girò per un momento lo sguardo e notò un ragazzo che la stava fissando, i loro sguardi si incrociarono per qualche secondo, poi vennero divisi dalle porte dell'ascensore che si richiusero.
Gli asciugamani caddero dalle mani della giovane cameriera che continuò a fissare un punto vuoto
Daphne ma cosa fai!” chiese Mercedes raccogliendo gli asciugamani, ma non ricevette risposta “Daphne stai bene? Sei pallida, che hai?”
Ho...ho bisogno di sedermi” le due cameriere si spostarono al piano terreno e tornarono nello spogliatoio, lì trovarono Ginny, un'altra ragazza che lavorava lì come cameriera, poco più grande di Daphne, scettica in fatto di uomini, si era ripromessa di non avere più storie serie dopo il suo matrimonio fallito durato poco più di un anno
che cosa succede?” chiese facendo sedere la cameriera più giovane
non lo so, non risponde, è pallida, non parla” spiegò la donna di colore
Daphne che hai?” la scrollò leggermente l'altra, la mora mosse lo sguardo velocemente guardando le sue due colleghe
l'ospite...l'o-ospite” balbettò tremante
spiegati meglio”
l'ospite della suite” sussurrò con un filo di voce
che ha? Cos'ha fatto?”
è Joe” ammise guardando terrorizzata gli occhi delle due cameriere, le quali sapevano tutta la storia nei minimi dettagli, ormai conoscevano Joe anche se non lo avevano mai incontrato “è Joe, è lui, l'ho visto” ripeté ansimando per poi scoppiare in un forte pianto, Ginny la abbracciò stringendola
lui ti ha vista?”
io..i-io credo di sì, ci siamo guardati”
magari ti sei sbagliata, sono passati 7 anni, siete cambiati entrambi”
io non lo so, sembrava lui, sì era diverso, aveva la barba, gli occhiali da sole, non so come siano gli occhi”
magari ti sei sbagliata, hai solo immaginato di vederlo” Daphne cominciò a calmarsi leggermente, cominciò ad auto convincersi che fosse solo la sua immaginazione e dopo essersi ripresa svolse le sue ultime mansioni prima di finire il turno.

Si cambiò e prima di tornare a casa andò al bar dell'hotel, si sedette su uno sgabello e aspettò il barista
ehi Daphny, cosa ti offro questa sera?”
solito martini Ed”
ma non cambi mai” rise lui cominciando a preparare il drink, ogni sera si fermava al bar a fare due chiacchiere con Ed, un ragazzo della sua stessa età, che ogni sera le offriva gentilmente qualcosa da bere, prese il bicchiere, ci mise un'oliva dentro e lo porse alla ragazza
grazie” sussurrò lei prendendone un sorso
oggi ti vedo più stanca del solito, giornata pesante?”
in un certo senso” si limitò a rispondere sorseggiando ancora il suo cocktail
beh sarai stanca, ma fai ancora le tue conquiste” la ragazza alzò lo sguardo confusa
cosa?”
c'è un ragazzo lì al ristorante che ti sta letteralmente mangiando con gli occhi” Daphne si girò lentamente e il panico ritornò, non si era sbagliata, era proprio lui, l'amore della sua vita, Joe Jonas era al ristorante dell'hotel Ritz che si gustava la sua cena, era cambiato certo, era più muscoloso, capelli molto più corti, una barbetta ispida gli ricopriva la mascella, ma quegli occhi erano sempre gli stessi, intensi e color nocciola, era vestito in modo molto elegante ed era insieme ad un uomo a prima vista molto più vecchio di lui, con una mano si allentò il nodo della cravatta, mentre continuava a fissare incredulo la ragazza, la quale si rigirò verso Ed
scusa Ed, devo scappare” disse nervosamente alzandosi, recuperò la borsa e velocemente si diresse verso l'uscita di servizio.
Si appoggiò al muro, era ansimante e spaventata, cercò di riprendere a respirare in modo normale, ma quel ragazzo, anche dopo 7 lunghi anni, era capace di farle venire gli attacchi di panico, le aveva spezzato il cuore, l'aveva distrutta.
Dopo qualche minuto decise di iniziare ad avviarsi verso casa, ma in lontananza vide una figura avvicinarsi, la camminata era la stessa, la mora tentò di scappare, ma non aveva vie di fuga.
Per il nervosismo aprì la borsa, afferrò il pacchetto di sigarette e se ne accese una, aspirò nervosamente il fumo e poi espirò. Il ragazzo, ormai abbastanza vicino, si fermò e la guardò
scusami, credevo fossi una persona che conosco, ma so che lei non fuma, ti ho scambiato per un'altra mi dispiace” si girò e fece per tornare indietro
aspetta!” lo bloccò la ragazza, il perché non lo sapeva neanche lei, lo aveva evitato, non lo voleva incontrare di nuovo, avrebbe potuto lasciarlo andare e invece “sono io”
Daphne?” chiese lui guardandola per bene
sì, sono io, ciao Joe”. 


Primo capitolo postato!
Scusate per la lunghezz
a, è parecchio corto, ma migliorerò.
Ovvi
amente voglio avere le vostre opinioni, 
spero vi si
a piaciuto,
ci sono nuovi person
aggi e le vecchie conoscenze,
ho bisogno delle recensioni perché siete voi che mi invogli
ate ad andare avanti.
Bene vi l
ascio....non siete sconvolti vero? ahahah
Un b
acio Debby!

   
 
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