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Autore: Just Smile    22/09/2012    0 recensioni
Se stai per sposare una persona che non ami ed una donna ti appare proprio dieci minuti prima delle nozze cosa succederebbe?
Se la dama bianca incontrasse la dama nera cosa mai succederà?
Cosa proveresti se incontrassi la persona che ami di più al mondo dopo dieci anni di lontananza?
"Perché sei venuta proprio prima del mio matrimonio?-
-Perché ero disperata. Ho pensato: “O la vedo ora o la perderai per sempre, fatti forza, Kate.”-
-Allora ti devo ringraziare, perché mi hai salvata.-
-Perché ti ho salvata da qualcosa che non avresti voluto fare?-
-E perché mi hai fatto ritrovare ciò che volevo disperatamente.-
-Ovvero?-
-Te.-"
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il rumore secco della porta che sbatteva nel chiudersi si espanse per tutta la sterile sala bianca. Sola quella bianca dama occupava quella stanza. Piroettava al centro della sala, felice, forse solo in apparenza, mentre tutti i diamantini sul vestito illuminavano la sala e mentre lo scollo a cuore lasciava intravedere un pezzo di seno. Cominciò a canticchiare, e ad avvicinarsi alla finestra.
Elizabeth, 27 anni, stava per sposarsi.
Arrossì, mentre pensava al futuro marito, biondo, occhi azzurri, uomo, decisamente non era il suo tipo.
Sospirò, quanto avrebbe voluto che…
sbam
Elizabeth si girò di scatto, spaventata da quel rumore improvviso.
Una donna era appena entrata in quella sala. Era una bellissima donna, vestita a lutto, con un piccolo cappello con veletta, morbidi capelli mori che le ricadevano sulle spalle, dai penetranti occhi neri e dalla bocca scarlatta, piegata in una smorfia di dolore.
-Elizabeth, sei bellissim…-
La dama bianca le corse incontro, tremante, le gambe molli, mentre gli occhi cominciavano a bruciarle, minacciando di lasciar scorrere lacrime. Le sue labbra truccate e appicicose dal gloss cercarono quelle della dama nera e quando le incontrarono diedero inizio ad una danza vorace e sensuale. Le mani tremanti avvolsero il corpo della dama nera che ricambiò il bacio con passione, spostando le sue mani guantate sul corpetto bianco dell’altra.
Loro erano perfette. Si staccarono dopo un paio di minuti, e le gambe di Elizabeth non poterono più reggere nulla, cadde sul pavimento, versando lacrime, sbavando il mascara, mentre le sue labbra tremavano violentemente.
Una goccia discese sulla guancia della dama nera, paonazza di vergogna.
-Vedo che non ti sei dimenticata di me- disse infine la donna.
-Come potrei mai dimenticarmi di te? Kate, sei forse impazzita?-
-Ma tu ti stai per sposare. Con un uomo.-
-Chi? Andrew? Lo faccio solo perché i miei mi hanno obbligato, oddio mio, che tutti gli Dèi di questo mondo siano ringraziati. Quanto volevo vederti!-
Elizabeth si alzò in piedi, prendendo tra le mani quelle dell’altra. Tremavano entrambe, non sapevano cosa dirsi, in quel silenzio rotto soltanto dai loro singhiozzi felici.
-Ma se volevi vedermi perché non sei venuta a cercarmi?-
-Perché non potevo.-
-Solo perché i tuoi nobili genitori ti hanno impedito di vedermi ancora ciò non vuol dire che tu avresti dovuto dimenticarmi!-
-E cos’altro potevo fare?! Andare contro ai miei genitori, perdere tutto, ed avventurarmi così, alla cieca, in un mondo così oscuro che nessuno ne conosce i segreti fino in fondo?!-
-Avresti potuto seguire il tuo cuore.- E così dicendo la dama nera posò una mano sul cuore dell’altra. –Dopo tutto quello che abbiamo passato, anche se avevamo solamente 17 anni mi aspettavo che tu venissi con me!-
-Tu non puoi comprendere, essere una persona del mio rango non è semplice come pensi, solo perché
abbiamo vissuto molte avventure insieme ciò non significa che…-
-STA ZITTA! Che diamine, ti rendi conto di quello che stai dicendo?! Da quando te ne sei andata io sono scappata di casa e ti ho seguita ovunque, per quanto questo atteggiamento da stalker possa sembrare inquietante io non volevo perdere il mio amore! Ma ho visto subito che già dal secondo giorno dopo la nostra separazione ti stavi già consolando con un uomo. E non uomo qualunque, no! Era biondo ed aveva gli occhi azzurri, ed ora sta per diventare tuo marito. Tu odi i biondi! Li hai sempre odiati, me lo confidavi sempre dopo una serata d’amore. Tu sembravi così felici, io vi vedevo baciare, e sentivo il mio cuore andare in pezzi, come stritolato dalla morsa fatale di un serpente.- Ora le lacrime scendevano copiose sulle sue guance, illuminandole. –Io volevo che tu un giorno mi notassi, venissi da me e mi dicessi che avevi abbandonato tutto, che tornavi da me e che saremmo state per sempre insieme! Invece no, per 10 lunghi anni ti sei consolata e fatta con Andrew mentre io ho aspettato paziente per tutto questo tempo.-
La dama bianca fece per interromperla ma lei non la fece parlare.
-So che tutto questo può sembrare egoista ma io ho sempre voluto solo e soltanto la nostra felicità! Mi ricordo benissimo quando eri tu a “proteggermi”, quando ti tingevi i capelli di blu e mi portavi in giro per tutti i pub che trovavi per le strade. E quando entravamo mi baciavi per mostrarti alle persone. Perché tu volevi farti vedere forte, nessuno tranne me poteva vederti debole! E tu, quando eravamo in giro, mi baciavi e mi usavi soltanto per farti strada tra le persone più grandi.
“Perché io sono forte” mi dicevi, e poi, quando eravamo sole, ti abbandonavi sul mio seno, a piangere come una bambina di 10 anni, dicendo che non volevi più nascondere la tua doppia vita alla tua famiglia, che avresti voluto portarmi lontano, oltre le colline, ma non l’hai mai fatto! Non hai mai fatto nulla!- Urlava pericolosamente, le gambe le tremavano, così come la voce, e l’altra la guardava impietrita, accusando tutti quei colpi, pericolosamente. –Quando eravamo in giro io ero quella debole, quella carina, la vittima, ma poi, senza di me quanto avresti resistito?! Nascondersi sotto chili e chili di mascara non ti ha fatta cambiare, sei sempre stata una persona debole con un urgente bisogno di attenzioni e di amore. E, anche se non sembrava per niente, ero io che sopportavo il tuo ed il mio peso. Perché io subivo tutti i cambiamenti del tuo umore, io subivo tutte le sfuriate della tua famiglia che mi urlava contro dicendomi che ero un demone, che una relazione donna-donna era un frutto del demonio, io subivo i maltrattamenti di mio padre quando tornavo a casa mia, dopo essermi nascosta a casa tua ed aver subito continui e continui litigi, io acconsentivo quando tu, in  discoteca, volevi baciare qualche ragazzo, anzi, tu non mi chiedevi il permesso, ma poi perché chiedere il permesso per baciare un ragazzo?! Tanto c’’è soltanto la persona che ti ama di più al mondo a due metri di distanza che vi guarda!  E quando tornavamo a casa, tu ubriaca fradicia, io addolorata marcia, non ti sgridavo mai, perché pensavo che magari tu non avresti potuto più subire nessuno sfogo, ma perché non l’ho fatto, sono stata una tale idiota. Ti ho viziata. Ti ho permesso di fare tutto, solamente perché non volevo privarti di nulla, perché piuttosto che addolorarti preferivo prendermi io stessa tutto il dolore. Ho continuato a coltivare il mio amore verso di te, amandoti, donandoti il mio corpo e la mia anima e tu non hai fatto altro che calpestarli. Ma non te ne sei mai accorta?!- Entrambe le dame erano a terra,abbracciate, mentre la nera urlava all’orecchio della bianca. – Ti ho cercata perché tu sei stata il mio primo bacio, la mia prima volta ed il mio unico amore, cazzo. Non ti potevo abbandonare! Perché io ti amo più della mia stessa anima, e per quanto io sia triste e afflitta se tu in questo momento vorresti prendere il mio corpo per un’ ultima volta, prima del matrimonio, anche se non faresti in tempo perché fra dieci minuti dovrai partire per andare all’altare, io te lo donerei. Mi spoglierei, danzerei, e mi prosterei a te. Non ho un orgoglio, non ora, non ho nemmeno una casa o dei soldi. Dormivo dove mi pareva e rubavo per vivere. Dio mio, ho vissuto come un uomo delle scimmie. Sono stata un’ idiota, ma l’ho fatto continuando ad aspettarti! Quindi se anche tu ora volessi picchiarmi, uccidermi perché non mi sopporti più o qualsiasi altra cosa, io acconsentirei perché tu sei più importante della mia stessa anima, perché tu sei più importante di qualsiasi altra cosa esistente al mondo, perché se tu non facessi parte della mia vita io non sarei nulla.-
Uno schiaffo tinse la guancia di Kate, la dama nera, che piangeva disperatamente, aggrappata al corpetto dell’altra. Volse il viso tremante verso l’altra, perplessa, quindi si alzò in piedi e si prostrò ai piedi di Elizabeth che urlò arrabbiata:
-Razza di idiota, cosa mai stai blaterando?! Ucciderti? Prendere il tuo corpo, così, in questo modo? Ma sei pazza io non farei mai nulla che ti possa ferire!-
L’altra non parlò.
Elizabeth prese Kate per le ascelle e la costrinse a sedersi su un divanetto.
-Ora ti calmi!-
-Come posso calmarmi se dopo 10 anni ho incontrato la persona che amo ed ora le ho urlato contro?-
-Allora vieni qua, posati qui.-
E la testa della dama nera si posò sul petto della bianca.
-Immagina di essere in una di quelle serate d’amore, immagina che tutto questo non sia successo, che l’ unico dolore che tu provi sia quello causato da me, dalla mia famiglia e da tuo padre, cosa faresti?-
-Ti bacerei, e ti offrirei di andare lontano, oltre le colline.-
-Io… mi dispiace davvero tanto, Kate, so che delle parole non basteranno in confronto a tutto il dolore che ti ho causato, ma spero davvero che tu mi perdoni. Io non mi ero nemmeno accorta di tutto il dolore che ti ho provocato, magari anche quando ti obbligavo a bere qualcosa o di venire a fumare. Mi dispiace, ed ora sto per sposare un uomo che non amo, scelto dalla mia famiglia, e tu mi appari, in quel modo improvviso che tanto ti caratterizza. Tu puoi immaginare quanto io sia shoccata.-
-Tu lo sei sempre.-
Elizabeth rimase un attimo ad accarezzarle i morbidi capelli mori, lasciando che la veletta le pungesse il petto. Era affranta, non aveva più le forze per fare nulla, non dopo aver trovato dopo tanto tempo la persona a cui aveva disperatamente anelato e non aveva mai avuto il coraggio di andarla a cercare, non dopo che questa le aveva sbattuto in faccia la verità.
-E tu hai sofferto per tutto questo tempo ma mi hai sempre amato?-
-Sempre.-
-Anche io.-
-Quindi anche tu mi ami, ed io che pensavo mi avessi dimenticata e che se mai mi volessi al tuo fianco sarebbe stato solo per soddisfare i tuoi bisogni.-
-Non lo farei mai, e se magari in passato l’ho fatto, è stato incosciamente. Non avrei mai voluto farti del male.-
-Già.-
Non urlavano più, ora erano solo piccoli sussurri, che con le loro parole si insinuavano negli spazi ambigui della stanza, accarezzandoli e facendoli godere.
-Mi perdonerai mai?-
-Credo di aver già perdonato una parte di te quando ti ho urlato contro. Mi spiace di averlo fatto.-
-Ne avevi tutto il diritto.-
-Non so se ti perdonerò mai completamente, ma ci proverò, perché io ti amo, perché tu vali più di tutto il resto.-
-E tu per me vali più del sole. Perché è stato solo pensando a te che non ho mai pensato di porre fine alla mia vita in questi dieci anni. Perché ho sempre voluto che un giorno ci saremmo incontrate e saremmo tornate insieme, e ci saremmo amate nuovamente. Perché sei venuta proprio prima del mio matrimonio?-
-Perché ero disperata. Ho pensato: “O la vedo ora o la perderai per sempre, fatti forza, Kate.”-
-Allora ti devo ringraziare, perché mi hai salvata.-
-Perché ti ho salvata da qualcosa che non avresti voluto fare?-
-E perché mi hai fatto ritrovare ciò che volevo disperatamente.-
-Ovvero?-
-Te.-
E non parlarono più. Rimasero a guardarsi negli occhi. Mentre tutto il loro corpo vibrava per l’eccitazione.
-Che cosa facciamo ora?- chiese Kate.
-Vieni con me.- Rispose mestamente Elizabeth.
E la sposa condusse l’amata, mano nella mano, in un parco nel retro della casa, dove nessuno vi era più e sentivano le urla disperate delle cameriere che la cercavano.
Arrivarono davanti ad una automobile bianca, e ci entrarono proprio nel momento in cui le cameriere si sporgevano dalle finestre ed urlavano, invano, il nome Elizabeth.
-Dove mi stai portando?- Chiese la dama nera.
-Lontano, oltre le colline- Rispose la dama bianca.






 
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Spero davvero che vi sia piaciuto, è la prima OS romantica che scrivo e sono un pochetto nervosa. Anzi, ma poi è veramente romantica? Non sono mai stata brava a classificare ciò che scrivo. Spero che sia abbastanza realistica e che i personaggi vi piacciano, ed anche il modo in cui scrivo ^^’’
Ah, e spero anche che i dialoghi non siano confusionari xD
La dedico ad una persona per me mooolto, mooolto speciale.
Recensite, e se vi piace perché non passate a leggere le mie altre one shot?
(Perdonatemi per eventuali errori, ma, anche se controllo più e più volte le storie, purtroppo alcuni errori mi sfuggono sempre)
Bacioni, Just Smile ♥
  
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