How I wish, how I wish
you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
year after year, running over the same old ground.
What have we found?
The same old fears,
wish you were here.
[Wish You Were Here – Pink Floyd]
Non ci sei più.
È tutto quello che riesco a pensare mentre osservo la superficie liscia di
marmo lucido che porta inciso il tuo nome. La sfioro, osservo il mio riflesso
in essa. Ho i brividi, ma non è l’aria
autunnale o il freddo della pietra che mi fa tremare.
Il mio cuore è congelato.
Da otto anni ha smesso di battere, da otto anni non mi scalda più. È rimasto
sotto tre fottutissimi metri di terra, in una bara di mogano puro e fra le tue
mani altrettanto gelide.
Vorrei che mi sorridessi e lo scaldassi di nuovo, come facevi una volta. Vorrei che sbucassi da dietro ad un albero,
mi abbracciassi e mi dicessi che va tutto bene.
Vorrei che tutto questo fosse solo un incubo.
Piango. Non ho mai pianto prima di quel ventidue settembre, mai. Sono rimasta
sempre costante, tentando disperatamente di non lasciar trasparire la
malinconia e di rimanere… rimanere…
Rimanere viva. Semplicemente rimanere viva.
Non è facile, sai. Non è facile convivere con un cuore infranto. Succhia via
tutta l’energia dal tuo corpo, costringendoti a chiuderti in te stesso; e quando credi di aver superato tutto
rilascia tutto quello che per anni aveva custodito dentro di sé. Tutta la
tristezza che era riuscito pian piano a centellinare viene rilasciata,
facendoti ricadere per l’ennesima volta a terra.
Eccomi. In ginocchio sul prato, elemosinando pietà, chiedendo a Dio di farla
finita qui e ora. Premo le labbra contro il marmo. Piango più forte.
Quando mi asciugo le lacrime sono sporca di fango ovunque. Non mi alzo, mi
sdraio semplicemente di fianco a te.
Il cielo è buio, niente stelle.
Mentre medito sul destino, concludo che forse brillavano solo per te.
Angolo Autrice
È da molto tempo che
non scrivo in questa sezione. Buongiorno, lettori romantici!
Eccomi. Una shot alquanto macabra e malinconica. Forse un po’ troppo malinconica. Forse un po’ troppo
azzardata.
Euterpe in una delle sue migliori interpretazioni – alcuni li chiamano Pink
Floyd, io li chiamo perfezione – mi venne incontro stanotte per darmi
consiglio. Ne esce fuori ‘sta cosuccia che, stamane, sembrava aver un senso.
Ovviamente non posso non citare le millemila
fonti d’ispirazione, citate anche implicitamente nelle trecentotrenta
parole di questo scritto!
• Sherlock. Questo in primis. Non so
quanti di voi conoscano la serie, ma è qualcosa tipo la migliore serie inglese
mai vista. Nel caso vi avessi incuriosito – se così non fosse stato, vengo
direttamente a casa vostra a imporvi il meraviglioso prodotto delle menti
Mofftiss che non vi potete assolutamente perdere! -, temo purtroppo di avervi dato
uno spoiler non facilmente ignorabile. Argh.
"Solo... rimanere viva". Questo è Jim Moriarty, ovviamente.
• Lost. Otto anni fa, secondo la
serie, si schiantava sull’isola il volo Oceanic 815. Non ho voluto specificare
come sia morto il ragazzo di cui parlo nella storia in quanto mi piace che i
lettori elaborino ed inventino diverse teorie, ma questa potrebbe essere una
buona ipotesi.
• Pink Floyd. Ovvio.
Ok, meglio se non mi perdo in ulteriori sproloqui. Se siete arrivati a leggere
fino a qua, dovreste essere fatti santi!
Accetto (e aspetto) recensioni costruttive e distruttive.
Namasté!
WJ