In quella stanza, al terzo piano di un palazzo di periferia, Nate River aveva abbassato le difese e si era aperto ad un'altra persona.
Sarebbe riuscito Mihael Keehl a fare la stessa cosa? Concedendosi il lusso di essere amato e di amare a sua volta?
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Il cigolio della porta riportò Mihael alla realtà. Deglutì a vuoto mentre le ultime immagini di quel doloroso giorno svanivano e lo lasciavano annichilito lì sul letto, con riluttanza aprì gli occhi e accolse la figura di Nate tra le braccia di Mail.
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Così com’era entrato, Nate se ne andò, non un rumore, un saluto.