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Autore: Princess Kurenai    23/09/2012    1 recensioni
Il sole non era ancora sorto quando Hal venne destato dall'assenza del caldo corpo di Eric sul letto.
Era raro che il Cacciatore lo lasciasse così presto, solitamente restava ad oziare con lui visto che riuscivano a vedersi solo poche notti al mese, quindi non riuscì a trattenersi dal muoversi irrequieto, tastando il materasso con la mano ancor prima di aprire gli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cumulo di Pietre
Fandom: Crossover | Snow White and the Huntsman – The Hollow Crown
Personaggi: Eric the Huntsman, Prince Hal
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: Giallo
Avvertimenti: Crossover, Slash, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 2040 (FiumiDiParole)
Note: 1. Non so che dire se non che amo questa coppia e che presto aggiornerò con gli splendidi disegni che farà Giusy :3


{ Cumulo di Pietre ~



Il sole non era ancora sorto quando Hal venne destato dall'assenza del caldo corpo di Eric sul letto.
Era raro che il Cacciatore lo lasciasse così presto, solitamente restava ad oziare con lui visto che riuscivano a vedersi solo poche notti al mese, quindi non riuscì a trattenersi dal muoversi irrequieto, tastando il materasso con la mano ancor prima di aprire gli occhi.
" Mh...", il letto era caldo, segno che doveva averlo abbandonato da poco.
Mugugnò ancora, interrogandosi su quella strana assenza, poi un rumore non molto lontano lo fece bloccare. Si costrinse ad aprire gli occhi, scoprendo la stanza illuminata dalla fioca luce del mattino che annunciava l'alba, e scorse in uno degli angoli più estremi della stanza la sagoma del Cacciatore.
" Eric?", lo chiamò piano, tossicchiando un po' per liberare la gola dal torpore del sonno e non farla suonare stridula.
L'uomo gli lanciò un'occhiata stupida dal di sopra della sua spalla e, sistemandosi i calzoni che aveva leggermente abbassato per i suoi bisogni mattutini, si avvicinò lento al letto.
" Torna a dormire.", ordinò facendo storcere il naso ad Hal quasi divertito.
" Pensavo fosse chiaro… non accetto ordini da te, Cacciatore.", ribatté. Aveva quasi la certezza che Eric stesse scherzando e che avesse voglia di giocare con lui, quindi si sistemò meglio sul letto come per attenderlo. Ma l'uomo non lo raggiunse, andando invece verso una sedia.
" È troppo presto per un Principino viziato come te.", aggiunse Eric, prendendo la sua giacca per indossarla.
Era... strano. Lo era sempre in realtà, ma quella mattina lo sembrava più del solito per Hal. Il Cacciatore non rifiutava mai un litigio – anche scherzoso – con lui…
" Dove credi di andare?", chiese mettendosi seduto.
" Ho un impegno.", tagliò corto Eric, mostrando chiaramente la sua poca voglia di parlare - anche se era quasi sempre silenzioso, il Principe riusciva ogni volta a portarlo all'esasperazione e ad estorcergli tutte le informazioni che desiderava.
" Caccia?", insistette.
" No, Hal. Dormi."
" Non senza di te!"
Eric lo guardò, concedendosi un sospiro davanti alla scenata dell'altro. Hal era in grado di alternare attimi di serietà a quelli di idiozia gratuita - intervallati da dei momenti nei quali l'indole viziata dove più giovane veniva fuori nel peggiore dei modi.
" Devo andare."
" Dove? Vengo con te."
Quello che per Eric era un semplice capriccio, non lo era per Hal - almeno non in quel caso. La sua era pura e semplice necessità, legata alla voglia di passare più tempo possibile con l'altro uomo che, incontro dopo incontro, era diventato sempre più importante. La stranezza di Eric inoltre lo faceva preoccupare e portava alla luce la scarsa conoscenza che aveva del suo amante.
" Resta qui!", lo bloccò il Cacciatore irritato da quell'insistenza.
" Non sei nessuno per impedirmi di fare ciò che voglio!", si impuntò Hal, ricevendo un violento bacio che lo mise stranamente a tacere.
" Non puoi venire. Ti annoieresti. Resta qui e riposati… ci vediamo la prossima volta, va bene?", gli disse guardandolo negli occhi e il Principe annuì senza controbattere, osservando poi Eric finire di prepararsi.
Anche se aveva annuito, non sarebbe mai rimasto lì a dormire. Prima di tutto era una locanda, e se stava in quel maleodorante luogo era solo per Eric, e secondo… si stava davvero preoccupando. Sopratutto dopo aver incrociato le chiare iridi dell'uomo.
Erano serie e stanche, piene di un dolore proveniente da chissà dove.
Aveva sempre visto negli occhi di Eric quella strana malinconia, ma quella mattina sembrava diversa. Più profonda e grave.
" Ci vediamo, Principe.", lo salutò raccogliendo anche le sue armi, ormai pronto ad uscire.
" Ci puoi contare, Cacciatore.", ribatté Hal, e quando la porta si chiuse alle spalle di Eric si rivestì a sua volta per inseguirlo.
Lo individuò subito una volta fuori dalla locanda – aveva fatto il più velocemente possibile - e percorse le stradine del paese nascondendosi in vicoli ancor più piccoli per non essere scoperto dal compagno, fino a raggiungere la foresta. Lì ripose ancor privo attenzione nei suoi movimenti, continuando a seguirlo senza farsi vedere.
Il suo piano sembrò funzionare ed il Cacciatore parve non rendersi conto di essere braccato da lui...
Forse stava davvero andando a cacciare ed Hal aveva frainteso lo sguardo dell'altro, ma Eric normalmente si sarebbe accorto di lui... e quella considerazione rendeva quella situazione ancor più strana e preoccupante.
Continuò a seguirlo con il fiato alla gola, nervoso e curioso al tempo stesso, tendendosi non poco quando vide il Cacciatore raccogliere dei fiori selvatici dal rilassante color viola.
Eric con dei fiori era... ancor più strano. Non era mai stato eccessivamente romantico, ed il pensiero che fossero per una donna lo fece tremare. Non stavano insieme - erano due uomini e lui era un Principe, in nessun mondo potevano avere una vera e propria relazione -, ma Hal voleva Eric solo per sé. Sconvolto da quel pensiero, si stupì quando vide il Cacciatore riprendere a camminare fino a fermarsi davanti ad una vecchia casa bruciata - le spalle di Eric apparvero improvvisamente più rigide e pesanti.
Hal non sapeva proprio che significasse quella casa ed il mistero si infittì ulteriormente quando il Cacciatore si spostò verso un cumulo di pietre al lato delle rovine.
Il Principe cercò trattenne il respiro spostandosi per osservare meglio il compagno e, da quella nuova visuale, si rese subito conto che quello che Eric aveva davanti non era un semplice cumulo di pietre ma... una tomba.
Una tomba sulla quale stava una vecchia croce in legno. Non riusciva a leggervi il nome, ma l'altro vi stava mettendo sopra i fiori che aveva colto poco prima.
Osservò quel piccolo ed intimo cerimoniale, poi Eric si sollevò.
" Vieni qui Hal.", la voce ferma del Cacciatore lo fece sussultare. " Non essere sorpreso. Il tuo respiro verrebbe sentito anche da un sordo."
Sospirò, abbandonando il suo nascondiglio per avvicinarsi ad Eric - non era realmente sorpreso, il suo compagno era davvero un bravo cacciatore ed era abituato a sentire ogni singolo rumore della foresta.
" Ti avrei dovuto legare al letto.", commentò Eric, lanciandogli una breve occhiata. “ Magari non saresti venuto.”
Hal si fermò alle sue spalle.
" Perché non mi hai fermato prima?", chiese il Principe, certo che il Cacciatore l’avesse subito individuato durante l’inseguimento.
" Saresti venuto lo stesso, no?", Hal annuì ed Eric sospirò, passandosi una mano tra i capelli.
" Non dovevi venire…"
" Ero preoccupato.", ammise il Principe, osservando il compagno. " Avevi uno sguardo strano. Poi quei fiori e questa casa..."
Era chiaro che Eric dovesse far visita a quella tomba, ciò che non comprendeva era il motivo... non poteva semplicemente dirgli che doveva fare?
E poi: a chi apparteneva quel luogo?
" Hal...", il Cacciatore sospirò ancora. " Torna al Palazzo."
" Chi è?", chiese senza troppi giri di parole, ignorando Eric che cercava ovviamente di allontanarlo. " Perché non mi hai detto che dovevi venire qui?"
Il Cacciatore rimase in silenzio, guardando ancora il cumulo di pietre. Hal attese a sua volta senza parlare, curioso e al tempo stesso preoccupato.
" Non te ne andrai, vero?", chiese piano.
" Non senza delle spiegazioni."
“ Sei una piaga, Henry.”, borbottò il Cacciatore, grattandosi distrattamente il collo. " Vivevo qui un tempo.", mormorò qualche momento dopo , ormai conscio di non poter fuggire. " Ho bruciato io stesso questa casa per eliminare i ricordi..."
" Che... che cosa è successo?"
" Lei è morta."
Quelle tre semplici parole gelarono Hal, spostando subito gli occhi sulla tomba.
Lei?
Sapeva ben poco di Eric, il Cacciatore parlava raramente di sé e la loro 'relazione' era semplicemente basata sul sesso e sull'attrazione fisica. Più che parlare di loro stessi litigavano, e il Principe quasi si sentì in colpa. Per quanto fosse assurdo ed impossibile - soprattutto senza un futuro - ad Hal piaceva per davvero Eric anche se non sapeva niente di lui.
" Lei?", sussurrò con voce roca, leggendo il nome inciso sul legno.
" Sarah, mia moglie."
Il più giovane si morse le labbra, stupito da quella notizia.
" Non sapevo che tu fossi sposato..."
Non sapeva tante cose, quello era chiaro e doloroso.
" È durato pochi anni. Ma la amavo tantissimo.", Eric si mosse, chinandosi si nuovo sulla tomba e sistemando ancora i fiori appena portati. " Era bellissima e forte, e mi è stata portata via... senza che potessi salvarla."
" Potevi dirmi tutto questo... non è una cosa di cui vergognarsi. Porti ancora il lutto e…"
" Come avresti reagito se ti avessi detto che andavo da un'altra donna dopo aver giaciuto con te?"
Già, Hal si sarebbe infuriato non poco - il solo dubbio l'aveva fatto tremare poco prima - ma Sarah, la moglie di Eric, non era una donna qualsiasi. Era una ferita ancora aperta... era ciò che rendeva il suo compagno talvolta freddo e silenzioso...
Solo in quel momento Hal sentì di capire davvero il Cacciatore, di essergli vicino per la prima volta.
" Se mi avessi detto la verità... non mi sarei arrabbiato, né ti avrei seguito."
" L'avresti fatto ugualmente Hal. Ti conosco, ma speravo volessi ascoltarmi per una volta.", si sollevò e si voltò verso il Principe.
Sorrideva triste, ma non piangeva... ma sembrava averne voglia.
Forse, si disse Hal, era la sua presenza a fermarlo... forse provava vergogna per il suo dolore?
" Dovevi dirmelo. So così poco su di te...", mormorò. " Ti avrei ascoltato e..."
" E non puoi fare niente, Hal. Lo sai ben-", si bloccò quando il Principe si scaraventò tra le sue braccia, stringendolo con forza.
" Lo so. Non ho potere su queste cose… né su di te, Eric… non ho alcun potere. Ma ti sarei stato vicino... non puoi fare tutto da solo.", mormorò, sentendo il corpo di Eric rilassarsi lentamente fino a ricambiare l'abbraccio.
Il respiro caldo del Cacciatore gli carezzò il collo.
" Non è semplice... sentire ancora qualcosa.", soffiò piano. " Lei era tutto per me. La amavo più della mia stessa vita... sento di non potermi più legare a qualcuno per timore di perderlo come ho perso Sarah. E per questo che..."
" Che non mi dici mai niente di te...", concluse Hal piano rendendosi conto di quanto quella situazione fosse davvero complicata per il Cacciatore.
Eric aveva cercato di metterlo in guardia, aveva tentato di tenerlo lontano… ma lui l’aveva ovviamente ignorato ed erano finiti a letto insieme. Più e più volte, fino ad affezionarsi l’uno all’altro.
Era proprio quell’affetto a spaventare il Cacciatore, il fatto che un tempo era rivolto ad una donna che aveva perso… e soprattutto il fatto che in quel momento il suo cuore si stava legando a qualcuno che non avrebbe mai potuto avere.
L’uomo restò immobile, limitandosi a piangere in silenzio contro il collo del più giovane, riuscendo a sfogarsi e a lasciarsi avvolgere dal calore del Principe.
Hal non sapeva che significare amare qualcuno a tal punto da non vivere più senza la sua presenza... ma sentiva che sarebbe stato male senza il Cacciatore. Non sapeva se si trattava o meno d'amore, ma avrebbe fatto di tutto per Eric e per non vedere più quello sguardo così triste.
" Diventerò un uomo migliore...", gli promise con voce rotta. " Diventerò il degno erede di mio padre... un buon Re. Ma... non lasciarmi mai."
Lo pensava davvero, era certo di poter diventare migliore e di rendere orgoglioso Eric.
" È una richiesta infantile, Henry.", l’uomo si sollevò sbuffando, aveva gli occhi rossi ma gli sorrideva.
" È un ordine, non una richiesta.", anche Hal piegò le labbra sollevato dalla reazione del Cacciatore.
" Ma non neghi che sia infantile...", Eric gli carezzò il viso, sfiorandogli la guancia con il pollice. " Grazie..."
" Per essere infantile?"
" No. Per aver ignorato la mia richiesta ed essere venuto qui...", rispose Eric, piegandosi verso di lui per poterlo baciare.
Hal gli andò subito incontro, avvolgendogli il collo con le braccia e rispondendo a quel bacio calmo e caldo.
Era una situazione difficile e impossibile sotto ogni punto di vista, ma entrambi non potevano più negare i loro sentimenti… se Hal desiderava diventare più assennato e maturo, era solo per la vicinanza di Eric e se quest'ultimo aveva di nuovo voglia di vivere ed amare era merito del suo Principe.
“ Torniamo in città?”, domandò il Cacciatore poco dopo, posando il capo contro la fronte dell’altro.
“ No… restiamo qui per un po’ se ti va… possiamo parlare.”
Eric assentì, accettando quel piccolo passo che avrebbe reso le cose sia più complicate che intime.
L’avvenire era davvero un’incognita per entrambi, ma alla luce di quelle ultime rivelazioni erano certi che sarebbero riusciti a crescere insieme in un modo o nell'altro.




   
 
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