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Autore: FereNike    23/09/2012    1 recensioni
L'avevo letto nei libri, sentito nei film e anche ascoltato da ragazze che lo raccontavano con aria sognante...ma provato, mai. Avevo baciato diverse volte, certo, ma non potevo davvero immaginare che in quell'ordinaria sera d'estate avrei assaporato Il Bacio. Quello vero. Quello che ti fa provare sensazioni che non credevi di poter provare con un semplice bacio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una tranquilla sera d'inizio luglio e...sbagliato.
Per gli altri, tutti gli altri, avrebbe anche potuto esserlo, ma in casa mia, nella mia stanza e più precisamente dentro di me, si stava consumando un dramma.
Il perchè di questo piccolo sconforto interiore, risaliva esattamente a qualche giorno prima, quando, sorpresa perfino da me stessa, avevo accettato di uscire con un ragazzo che avevo visto sì e no tre volte e che a dirla tutta, non avevo neanche mai guardato bene in faccia.
Cosa mi aveva spinta a compiere una simile follia?
Il silenzio da parte di un'idiota, per cui avevo preso una cotta, che mi stava facendo impazzire. Mesi di agonia ad aspettare una sua parola, una sua mossa, un suo qualunque cosa. La disperazione di non veder attuarsi niente di tutto ciò, poi, il miracolo: una 'dichiarazione' veloce, un incontro nemmeno così casuale ad una festa e il tanto atteso bacio. 
Fin qui tutto bene eppure avrei dovuto saperlo che il mio non era mai stato un destino rose e fiori. 
Infatti, dopo quella fatidica serata, solo silenzio, nient'altro. Non un cenno, non due misere righe che spiegassero il perchè di quell'improvvisa sparizione che io avevo acutamente interpretato come un segno lampante di totale disinteresse nei miei confronti.
Ed ecco che mi ero ritrovata ad accettare l'invito di un ragazzo conosciuto per caso a lezione.
C'eravamo visti un paio di volte durante le spiegazioni o meglio, lui mi aveva vista, io credevo di essere caduta nella fase 'non vedo esseri di sesso maschile' conseguente al rifiuto del disgraziato e quindi, non l'avevo visto affatto. Anche dopo che si era presentato e avevamo cominciato a scambiare qualche parola, non l'avevo mai guardato davvero e avevo continuato a non farci molto caso anche quando, spinta dalle amiche che mi dicevano di concedergli un'occasione, gli avevo dato il mio numero di cellulare che lui mi aveva chiesto.
Aveva iniziato a scrivermi spesso, piccole attenzioni, parole lusinghiere e alla fine aveva palesato il suo interesse nei miei confronti, chiedendomi se anch'io lo ricambiavo.
Io,volenterosa di lasciarmi alle spalle la pessima esperienza appena vissuta, avevo fatto una cosa che ritenevo ignobile: avevo mentito sui miei sentimenti affermando di ricambiarlo.
Avevamo così scelto un giorno per vederci e passare del tempo insieme, con grande entusiasmo da parte sua.
Ecco dunque perchè mi trovavo davanti all'armadio aperto e lo fissavo immobile e sconsolata da una mezz'ora buona. Si sa che le donne non hanno mai NIENTE da mettersi e io quella sera non facevo eccezione.
Certo era che avrei dovuto sbrigarmi se non avessi voluto arrivare in ritardo e io odiavo chi ritardava. Dagli altri pretendevo puntualità, da me pretendevo anticipo.
Così avevo scelto una canotta lunga a sfondo nero impreziosita dal disegno di un teschio fatto di pagliuzze argentate e con uno scollo profondo sulla schiena, dei leggins di mezza lunghezza neri, ballerine con collo in velluto nere e piccola pochette morbida e rotonda altrettanto nera. Avevo creato un look total black che regalava un leggero tocco di eleganza senza risultare troppo cupo. Mi ero poi sistemata il mio caschetto biondo con cura quasi maniacale e avevo completato l'insieme con una spruzzata di fragranza alla vaniglia e un trucco semplice e classico che puntava a catalizzare l'attenzione sulla parte di me che preferivo: i miei occhioni grigio azzurri.
Ero ormai praticamente pronta, ma all'ora dell'appuntamento mancava ancora un bel po', cosa che avevo lasciato succedere volutamente. Avevo quindi iniziato a camminare avanti e indietro per l'anticamera di casa mia e mi ero fatta travolgere da un turbinio di pensieri negativi...ansia, panico, agitazione, nessuna traccia della benchè minima voglia d'incontrare questo semi sconosciuto di cui, detto molto sinceramente, non m'importava nulla. Con queste riflessioni nelle mente, mi ero accorta che mancavano solamente venti minuti all'ora fatale. Avevo quindi preso la borsetta ed ero uscita di casa per assicurarmi di essere lì per prima. Volevo guadagnare tempo, ma ormai non ne restava granchè. Ero arrivata. Ci saremmo trovati lì, nella piazza del paese dove abitavo e poi avremmo deciso cosa fare.
Mi specchiavo sempre più agitata nella vetrina di un negozio ormai chiuso, in cerca di un possibile difetto sfuggito al mio severo controllo, quando all'improvviso lo avevo visto riflesso proprio dietro di me.
Era arrivato e io volevo girarmi con in viso la migliore espressione possibile. Mi ero voltata lentamente, con un bel sorriso dipinto sulle labbra, ma quando l'avevo guardato per bene per la prima volta, il sorriso era scemato lasciando il posto allo stupore più totale: era bellissimo.
I capelli castani e folti ricadevano sulla fronte in un ciuffo ribelle che lui scostava scrollando la testa in un modo tanto buffo quanto sexy, i lineamenti irregolari ma sublimi, gli conferivano il fascino di un vero uomo e gli occhi, dio i suoi occhi...due iridi di un verde chiarissimo, così dannatamente accattivanti che mi era bastato un attimo per perdermici dentro.
Aveva parlato, accompagnando il saluto con un baciamano e io avevo sentito un groviglio allo stomaco quando quella voce così sensuale aveva accarezzato il mio udito facendomi vibrare l'anima.
Avevo cercato di recuperare un po' di autocontrollo e nel modo più naturale possibile ero riuscita ad articolare qualche frase, poi avevamo deciso di raggiungere la cima del paese, dove su una collinetta circondata da un boschetto si trovava una torre.
Arrivati in quel luogo dalle connotazioni fiabesche, c'eravamo sdraiati sull'erba fresca e avevamo iniziato a conoscerci: le cose della vita di tutti i giorni, episodi particolarmente divertenti, aneddoti su questo e quello.
Mi guardavo intorno e tutto era perfetto. Gli alberi carichi di verde scossi dalla leggera brezza estiva che sapeva di buono, sapeva delle montagne poco lontane da lì, sapeva dei prati immensi e sconfinati e dei boccioli di fiori illuminati da timide lucciole intermittenti che ci circondavano. E poi c'era lui, meraviglioso illuminato da impercettibili e pallidi raggi di luna. Luce argentea che rischiarava appena la notte, ci rischiarava appena, rischiarava appena lui che piano piano si avvicinava, accorciando la distanze tra di noi. E rischiarava appena me la bianca luna, che impaurita indietreggiavo, tentando di sfuggirgli.
Avevo paura sì, paura del suo immenso splendore, paura perchè non lo meritavo, in fondo gli avevo mentito fino a poco prima del nostro incontro.
Ma mentre io mi lasciavo affogare nelle mie paure, lui mi aveva bloccata dolcemente, mi aveva attirata a sè e le sue labbra avevano raggiunto le mie.
Una scarica elettrica mi aveva attraversata, ero stata avvolta dalle fiamme ardenti e subito dopo dal ghiaccio artico, avevo sentito i pianeti allinearsi, ogni cosa era in armonia, potevo perdonare tutti i torti subiti, riuscivo ad amare le persone che detestavo, ero sulle cime innevate del Nepal e un attimo dopo a galla nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico, riuscivo a sfiorare una stella e nel contempo ad affondare i miei piedi nella calda sabbia tropicale e infine avevo dovuto agrapparmi alle sue spalle perchè le mie ginocchia avevano iniziato a tremare e non riuscivo più a recuperarne il controllo.
Avevo temuto di cadere, così con tono buffo per tentare di non farmi scoprire, gli avevo accarezzato una guancia e avevo detto: "Adesso è meglio sedersi".
L'avevo letto nei libri, sentito nei film e anche ascoltato da ragazze che lo raccontavano con aria sognante, ma provato MAI...fino a quella sera, quando avevo finalmente assaporato Il Bacio, quello vero, quello che ti fa provare sensazioni che non credevi di poter provare con un semplice bacio.
  
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