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Autore: Lemon    23/09/2012    1 recensioni
Lo venne a sapere da Astrid e Klaus nella sala d'arrivi dell'aereoporto di Amburgo.
La sua prima reazione fu un incontrollabile scoppio di risa isteriche.
-Era terrificante, John rideva, ma allo stesso tempo piangeva, urlando 'No! No! No!' dimenando le braccia-.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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He's  dead.
 
"Lo venne a sapere da Astrid e Klaus nella sala d'arrivi dell'aereoporto di Amburgo. 
La sua prima reazione fu un incontrollabile scoppio di risa isteriche. 
-Era terrificante, John rideva, ma allo stesso tempo piangeva, urlando 'No! No! No!' dimenando le braccia-."
 
 
-Vattene-. Paul viene scacciato ancora prima di mettere il secondo piede nella stanza. 
John è appoggiato alla ringhiera del balcone con la sigaretta tra le labbra sottili e il leggero, ma fresco, vento di Amburgo gli scompiglia i capelli.
Si vede che ha pianto, il modo in cui i suoi occhi si perdono nello spoglio paesaggio tedesco, le labbra serrate attorno la cicca che lo ha immerso in una nuvola di fumo, tutto lo fa apparire cosi vuoto, solo e sperduto. 
-Hey, sono il tuo migliore amico, non posso permettere che- Si appresta a replicare Paul, non curandosi delle parole dell'amico, entrando nella stanza ed arricciando il naso subito dopo, infastidito dal forte odore di alcohol.
-Il mio migliore amico?!- Dall'altra parte della stanza John ride, scuotendo il capo e buttando il mozzicone giù sulla strada, voltandosi per guardare il minore negli occhi. -Il mio migliore amico è fottutamente morto- Dice, alzando un sopracciglio e s'infila le mani in tasca. Quelle parole feriscono Paul, ma non demorde, non può andarsene e lasciarlo lì, solo a se stesso. 
-Ed è colpa mia- E' quasi un sussurro impercettibile, McCartney non capisce e si avvicina maggiormente al leader del gruppo, grattandosi la nuca. 
-Cosa intendi con 'E' colpa mia'?- Chiede incuriosito, appoggiando una mano sulla sua spalla, che viene puntualmente scacciata con un gesto secco, seguito da un sibilio che lo incitava ad andarsene. 
Paul, in tutta risposta, si morde il labbro inferiore e, alzandosi sulle punte, abbraccia John, appoggiando la testa contro la sua schiena, cercando di tenergli le mani ferme in modo da non essere rifiutato per l'ennesima volta. -Va tutto bene- Sussurra una volta raggiunto il suo orecchio, socchiudendo gli occhi e riesce a percepire i muscoli di John rilassarsi appena. 
Macca sorride soddisfatto, intenerito dal modo in cui il chitarrista si era abbandonato a lui.
-Non puoi tenerti tutto dentro, Johnny, così prima o poi esploderai. Ma ora ci sono io, non ti abbandonerò come ha fatto tuo zio George, tua madre e Stuart. Io resto- Gli dice con tono dolce e rassicurante, sfiorandogli il petto ed accarezzandoglielo. -Tutte le persone che mi sono vicino muoiono, qual'è il mio problema?- La voce di John trema, abbassa il viso e inizia a fissarsi le scarpe, deglutendo il groppo amaro. 
Paul lo zittisce subito, scuotendo il capo ed appoggiando una mano sulla sua bocca, con delicatezza. -A volte la vita mette alla prova le persone speciali-. 
-Poteva prendere me, allora. Io non sono niente. Stu invece aveva una grande carriera d'artista davanti e io gliel'ho portata via. Potevo morire io, al posto suo, io non combinerò niente nella vita!- Esclama John, scalciando una bottiglia che si trovava a terra, facendola rotolare fino a farla ridurre in mille cocci. Paul si stringe maggiormente a lui, sprofondando con il ciso sulla sua schiena, colpito da quelle parole. 
Lennon capisce il suo stupore, perciò riprende a parlare, balbettando un po'. -L'avevo picchiato, una volta. L'avevo picchiato così forte alla testa. Non ricordo perché, probabilmente perché voleva lasciare il gruppo e io non volevo. Vedi? E' colpa mia se ora è morto...- Paul lo afferra per le spalle e lo fa voltare, appoggiando entrambe le mani sulle sue guance, fissandolo intensamente in quei occhi scuri e piccoli, colmi di dolore. -Togliti queste cose dalla testa, non è colpa tua!- Esclama adirato, con le lacrime agli occhi. Era frustrante per Paul vederlo in quello stato, faceva male. E più insisteva sul fatto che la colpa fosse sua, più l'altro ribatteva ed era sul punto di prenderlo a schiaffi. 
-Perché continui a insistere in questo modo? Perché non te ne vai come hanno fatto tutti?- Chiede ad un certo punto John e Paul sbuffa, gonfiando le guance. -Perché sono tuo amico, stupido! Per te non sarò il migliore, ma rimane il fatto che ci tengo a te, Lennon- Sbotta il minore e John accenna un piccolo sorriso, abbracciandolo e stringendosi a lui, appoggiando la testa sulla sua spalla dopo aver sussurrato un 'Grazie'. 
Paul non lo avrebbe mai abbandonato.
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SCHIFEZZE TIME!
Boh, mi andava di scrivere qualcosa su loro due e blbl, è uscita questa schifezzuola. 
Il fatto che John volesse morire al posto di Stuart è vero, lo ripeteva in continuazione nelle lettere che spediva ad Astrid. 
Egn, una recensioncinainaina?

Peace, Lemons.
   
 
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