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Autore: Julia Veiss    23/09/2012    1 recensioni
Avete presente quelle zie, zitelle, con gli occhiali con la montatura sottile appoggiata sul naso appuntito e le unghie pittate di rosso?
Ce le avete in mente? Spero di aver reso bene l'idea.
Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è puramente casuale
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quelle zie, zitelle, con gli occhiali con la montatura sottile appoggiata sul naso appuntito e le unghie pittate di rosso?
Quelle zie che prima di andare a dormire impiegano una mezz'ora buona per spalmarsi dieci tipi diversi di creme sul loro viso pallido e scheletrico, e che al mattino si ritrovano con la pelle unta che luccica al sole come la rugiada sul'erba.
Ce le avete in mente? Spero di aver reso bene l’idea.
 
Quelle zie che fanno improvvisate a casa tua con una scatola di biscotti ancora chiusa nel cellophane, e con la data di scadenza che è talmente vecchia che ormai non si legge quasi più. Quelle che quando entrano dalla porta di sbaciucchiano con le loro labbra rosse e ti danno i pizzichi sulle guance, e tu ti domandi per quale strana ragione questa non fosse una tortura dei castelli medievali del tredicesimo secolo. 
Quelle zie che girano per casa tua con i tacchi a spillo sfregandosi le mani come avvoltoi e appoggiano le loro lunghe dita ossute su ogni mobile e fanno una faccia disgustata quando si accorgono che c'è un minimissimo strato di polvere.
Quelle zie che si siedono sull'angolo del divano con le gambe accavallate e che bevono il caffè (rigorosamente con lo zucchero dietetico) con il mignolo alzato come le code dei gatti quando sono sull'attenti. Quelle che a causa di uno spiffero d'aria fredda potrebbero prendersi l'influenza, la polmonite, o addirittura la tubercolosi.
Quelle zie che quando parlano hanno una voce talmente acuta che ti perfora le orecchie ma tu devi starle a sentire mentre fanno considerazioni totalmente inutili sulla tua vita e ti fanno domande decisamente del cavolo, "ce l'hai il fidanzato?" "stai dritta con la schiena! Non mangiare sul divano!" oppure "che razza di scuola è una in cui non si studiano le buone maniere?"
E tu devi annuire e devi sorridere e devi annuire di nuovo perchè, povere care, è passato così tanto tempo dall'ultima volta che vi siete visti.
 
Quelle che quando decidono di andarsene accarezzano la loro pelliccia di visone in saldo, si lisciano il tailleur e promettono di farsi vive il prima possibile, mentre tu al riparo nel tuo cervello speri che un meteorite centri il loro appartamento al quinto piano, che scappino in Malesia con il loro direttore di banca oppure, disgrazia delle disgrazie, che si spezzi un'unghia. 
 
E quando alla fine le vedi sfrecciare via dal vialetto di casa a bordo della loro Rolls Royce tiri un sospiro di sollievo, apri un pacchetto di popcorn e ti butti a pesce sul divano accendendo la televisione e sintonizzandola sul canale più idiota che ci sia, pensando che, anche per questa volta, il peggio è passato.
  
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