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Autore: frency70    23/09/2012    14 recensioni
cosa deve fare il piccolo Teddy, quando, non visto, assiste all'omicidio di sua madre per mano di suo padre? a chi può chiedere aiuto? è davvero così che finirà la storia di Christian ed Anastasia?
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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invito a cena con delitto

Invito a cena con delitto

 

31 ottobre 2020 - notte di Halloween

La casa di Carrick e Grace era stata addobbata con zucche, candele, scheletri, mostriciattoli, dolcetti e scherzetti, per poter accogliere una moltitudine di bambini ed i loro genitori, arrivati già in tanti, per festeggiare insieme una notte di Halloween all’insegna del divertimento e degli scherzi.

C’era abbondanza di ottimo cibo, animatori per i bimbi più piccoli, giochi e tavole imbandite di ogni ben di Dio.

In un tavolo, al centro del grande salone da pranzo, c’erano Christian ed Anastasia,  Elliot e Kate, Ethan, momentaneamente orfano della sua Mia, che, come sempre, si era fatta coinvolgere coi giochi degli animatori, ed i padroni di casa: Carrick e Grace.

Le chiacchiere erano spassose e l’umore era allegro per tutti.

Quasi per tutti, perché Christian ed Ana avevano appena avuto una delle loro discussioni.

Il motivo era ininfluente, l’unica cosa che si percepiva erano i sorrisi tirati e gli sguardi che i due si scambiavano.

Poi Christian, non potendone più di quella tensione, prese sua moglie per mano e la condusse al piano di sopra, nella sua camera.

 

-          Anastasia…

-          Christian, non ne voglio parlare. Non qui e non ora!

-          Io invece voglio risolvere la questione, visto che non mi va di vederti col muso per tutta la sera!

-          E cosa intendi fare?

 

Chiese lei, guardinga.

Lui sfoderò quel suo mezzo sorriso sexy e malizioso, quindi mosse un passo avanti, verso di lei, che si fece indietro ed arrivò al bordo del grande letto matrimoniale.

 

-          Non osare toccarmi, Mr Grey…

-          È una sfida, Mrs Grey?

-          No, è un ordine.

-          Mrs Grey, non ho promesso obbedienza, quando ti ho sposata.

-          Christian, non puoi pensare di risolvere le cose a letto!

-          Perché no? Finora ha sempre funzionato! …e poi sai che mi piace quando opponi un po’ di resistenza, prima di concedermi i tuoi favori…

-          Mr Grey, sei impossibile!!

 

Ana avrebbe voluto mantenere un tono severo e piccato, ma il suo basso ventre stava già bramando il tocco di suo marito, ed uno scintillio nei suoi occhi tradì l’emozione di trovarsi nella vecchia camera da letto di Christian, dove già tante volte si erano amati con passione ed amore.

Un ultimo passo di lui e lei alzò le mani pronta a difendersi, per evitare il contatto che l’avrebbe, senza alcun dubbio, fatta capitolare.

Ma Christian accorciò la distanza.

Lottarono e giocarono per alcuni minuti, poi furono solo vestiti tolti in fretta, labbra che baciavano fameliche, denti che mordevano con passione, mani che esploravano senza sosta, sospiri e grida trattenute a stento.

 

Nel frattempo Elliot, dopo essersi abbuffato di dolci, decise di fare due passi nel giardino di casa, sperando di digerire almeno un paio di fette di torta.

Inutile negarlo, le cene organizzate da sua madre erano sempre un piacere per il palato, ma molto meno per la linea!

La sua camminata ristoratrice, però, fu interrotta da Teddy, 8 anni, primogenito di suo fratello Christian, visibilmente agitato.

 

-          Ciao nanetto, che succede?

-          Zio, devi aiutarmi! Papà vuole uccidere la mamma!

-          Teddy, credi davvero che potrei bermi una panzana del genere?! Non sono nato ieri! Non ci casco! Prova con zia Kate. Forse lei ci crederà.

-          Non sto scherzando! Ti prego, zio. L’ho visto io, proprio adesso!

 

Gli occhi allarmati del bimbo fecero scattare un campanello d’allarme nella mente di Elliot, quindi, cercando di mantenere la calma, chiese:

 

-          Spiegati meglio.

-          Papà la stava soffocando…

-          E lei cosa faceva?

-          Lei si stava difendendo.

-          Come?

-          Facile: mamma è un vampiro!

-          Un vampiro?

-          Sì, ne sono sicuro. Ha morso papà sul collo!

-          Mmmm…la cosa è sempre più strana…

-          Se vieni in camera di papà ti faccio vedere!

-          In camera? Li hai visti in camera da letto?

-          Sì.

-          Ooh!

 

A questo punto Elliot fece il fatidico “due più due” e cominciò a ridere come un pazzo!

 

-          Teddy, c’è stato un equivoco.

-          In che senso?

-          Credo d’aver capito cosa stia succedendo in quella camera e posso assicurarti che né tua madre né tuo padre sono in pericolo.

-          Davvero?

-          Sì. Credimi! Diciamo che si stanno prendendo cura l’una dell’altro a modo loro…vedrai che fra poco arriveranno giù da quella scala, mano nella mano, felici e contenti.

-          Ma zio…io li ho visti…

-          Fidati di me.

 

Elliot e Teddy rientrarono in casa, quindi si misero a tavola, con le sedie rivolte verso la scalinata, in attesa di scoprire se Mr e Mrs Grey fossero scesi insieme, mano nella mano, come predetto da Elliot, o se avrebbero visto Mr Grey intento a trafugare il cadavere della moglie, probabilmente infilzata con un paletto nel cuore, come sostenuto da Teddy.

 

Il tempo di bere un paio di succhi di frutta, ed un raggiante Mr Grey varcò la soglia del salone, felicemente abbracciato a sua moglie, visibilmente di buon umore.

Si sedettero ai loro posti, lui prese la mano di lei e ne baciò dolcemente le nocche, guardandola rapito.

 

-          Visto Teddy? Te l’avevo detto! Stanno bene ed è tutto a posto.

 

Lo sguardo confuso e corrucciato di Teddy non sfuggì ai suoi genitori che, preoccupati, lo chiamarono vicino a loro.

 

-          Teddy, che cos’hai? Stai poco bene? Troppi dolci?

-          No, papà. Sto bene.

-          Allora perché te ne stai qui e non giochi con gli altri bambini?

-          Non ne ho voglia.

-          Hai litigato con loro?

-          No. Io….

-          Che cosa succede piccolo?

 

Incalzò Christian, preoccupato dallo sguardo afflitto di suo figlio.

 

-          Tu e la mamma state per divorziare?

-          Cosa? No! Certo che no!

-          Ma litigate sempre…

-          Oh…Teddy!

 

Christian ed Ana si guardarono colpevoli, quindi lui riprese a parlare.

 

-          Hai ragione, noi litighiamo spesso, ma è il nostro modo di confrontarci. Non sono dei veri litigi…

-          Ma io vi sento spesso.

-          È vero, ma credimi Teddy, ci sono solo due cose di cui sono sicuro a questo mondo: che domani mattina il sole sorgerà ad oriente e che io e tua madre non divorzieremo mai. Per cui stai tranquillo. Amo troppo tua madre per lasciarla andare via!

-          E allora perché hai cercato di ucciderla?

-          Io cosa?!?

-          Sì, ti ho visto!

 

Christian guardò suo figlio sconcertato, ma con la coda dell’occhio vide suo fratello trattenere una risata. C’era sotto qualcosa ed Elliot, chissà perché, sapeva di cosa si trattava.

Stava per chiedergli delucidazioni, quando Ana interruppe le sue riflessioni, prendendo Teddy in braccio.

 

-          Cucciolo! Perché dici una cosa del genere? Papà non mi farebbe mai del  male! E poi come vedi io sono qui, sana e salva!

-          Sei qui solo perché non puoi morire. Tu sei un vampiro!

-          Cosa sono io?

 

Ora era il turno di Ana d’essere sbalordita.

Christian era sempre più interdetto, poi si decise a chiedergli spiegazioni, sentendo che era la cosa giusta da fare, anche se avrebbe preferito che l’attenzione degli altri ospiti del tavolo non fosse concentrata su di loro. Si passò una mano fra i capelli scarmigliati, quindi, con calma, disse:

 

-          Perché pensi queste cose? Quando mi avresti visto tentare di uccidere tua madre?

-          Poco fa. Tu la stavi soffocando. Lo so perché lei respirava male. Stavo per entrare in camera, ma poi lei ti ha morso sul collo e tu hai fatto una faccia così strana…era colpa del veleno, vero?

 

Ana si coprì il volto con entrambe le mani, arrossendo fino alla punta dei capelli, mentre Christian, come solo lui sapeva fare, riuscì a mantenere un contegno impassibile ed a continuare a parlare con suo figlio. Cosa non molto facile, visto che Elliot si stava letteralmente spanciando dalle risate.

 

-          Teddy…quello che hai visto…non è come pensi.

-          Ma io ho visto tutto!

-          Diciamo che poteva sembrare quello che dici tu, ma era tutt’altra cosa!

 

Christian avrebbe voluto che suo figlio si fidasse ciecamente di lui e gli credesse sulla parola…ma quando mai i figli fanno quello che ci si aspetta da loro?

Ed ecco arrivare la tanto temuta domanda:

 

-          Allora che cosa stavate facendo?

 

Facendo leva sul suo stoico autocontrollo e trattenendosi dal fare una risata liberatoria, cominciò a spiegare la situazione a Teddy.

 

-          Ecco…tu sai che io e la mamma ci amiamo tanto, vero?

-          Mmm…

-          A volte abbiamo bisogno di dimostrarcelo con baci e carezze.

-          Quelli non erano baci e nemmeno carezze!

-          Teddy, credimi, ti prego. Io amo così tanto tua madre che, a volte, mi viene da stringerla così forte fra le mia braccia che a lei manca il fiato e sospira forte.

-          E allora perché lei ti ha morso?

-          Lei mi ha dato un morso perché…perché…Ana!? Perché mi hai morso?

 

Ana era rimasta il più ferma possibile, sperando di cavarsela e di lasciare che la cosa fosse gestita dal suo amministratore delegato preferito.

Che cosa bizzarra! Christian era in grado di tenere testa ad una sala piena di interlocutori inferociti eppure, davanti alla richiesta di suo figlio di spiegargli certe cose, si faceva prendere dall’ansia!

Ok, ora toccava a lei.

 

-          Teddy, io ho morso papà perché quando mi stringe così forte voglio baciarlo altrettanto…forte!

-          Ma i morsi fanno male! Tu mi sgridi sempre quando mordo gli altri bambini!

-          I morsi di rabbia fanno male, ma i morsi d’amore sono belli. Però se li danno solo le coppie che si amano proprio tanto! Io so che a tuo padre piacciono i miei morsi!

 

Christian sorrise ad Ana e confermò, con uno sguardo dolce, la sua affermazione.

 

-          Teddy, io amo tua madre e lei ama me. Non divorzieremo mai. Io non cercherò mai di ucciderla e lei non è un vampiro. Chiaro?

-          Ma se vi amate così tanto perché litigate sempre?

-          Perché così dopo possiamo fare la pace!

-          Oh.

 

Il bimbo era ancora perplesso, quindi guardando sua padre, chiese:

 

-          Posso fare un’altra domanda?

-          Certo, tesoro.

 

Christian sorrise a suo figlio notando, in cuor suo ed un po’ esasperatamente, quanto fosse simile ad Anastasia nel tempestarlo di domande, ma ormai si era rilassato, la parte imbarazzante era finita…o no?

 

-          Perché eravate nudi?

 

Ed ecco il boato!

La risata sguaiata di Elliot coprì quella più liberatoria di Christian, mentre gli altri commensali cercarono, senza molto successo, di mantenere un certo contegno.

 

-          Perché avevamo caldo. Molto caldo! Ora, per favore, rilassati e va a giocare con gli altri bambini!

-          Ok, papà!

 

Teddy, abbastanza soddisfatto delle spiegazioni ricevute e rassicurato nel vedere sua madre e suo padre sani e salvi, corse via.

Christian si voltò verso Anastasia, quindi l’abbracciò, permettendole di nascondere il suo rossore nell’incavo della sua spalla.

Quindi si girò verso suo fratello.

 

-          Tu come mai sapevi tutto?

-          L’ho trovato in giardino disperato! Voleva che ti venissi ad impedire di uccidere Ana!

-          Oddio! Allora l’ho scampata bella! Già dare spiegazioni a mio figlio è stato imbarazzante, ma mai e poi mai avrei voluto che mio fratello mi vedesse mentre scopo mia moglie!

 

Christian alzò gli occhi la cielo, e Grace, scandalizzata, sgridò suo figlio.

 

-          Christian! Non si dicono queste cose!

-          Mamma! Chissà che cosa ho detto! Non vorrai mica che mi porti a letto una donna che non sia mia moglie, spero!

-          Certo che no! Dico solo che certe cose dovrebbero restare nella vostra intimità.

-          Figurati! Allora cosa mi dici, se ti confesso che non è la prima volta che io ed Ana facciamo l’amore in quella camera? Pensa che la prima volta che è successo non eravamo nemmeno sposati!

-          Christian! Smettila di mettere in imbarazzo tutti quanti con questi discorsi!

 

Ma Christian ormai era lanciato! L’euforia di quel momento così assurdo ed il sollievo negli occhi di suo figlio lo avevano reso audace.

 

-          Non mi vergogno affatto di far sapere a tutti che amo mia moglie alla follia, che adoro fare l’amore con lei e che spero che sia così ancora per tanti anni!

-          Ovvio che non te ne devi vergognare! Io e Carrick abbiamo sempre detto che è un piacere vedervi insieme, ma non intendevamo di certo in modo così…specifico!

 

Gli occhi di Grace si fecero prima teneri, al pensiero di quanto suo figlio fosse infinitamente felice da quando aveva incontrato Anastasia, quindi cominciò a ridere di gusto, in risposta alla risata generale che gli altri avevano intonato alla sua replica.

Quindi, rivolgendosi sempre verso suo figlio, disse

 

-          Ok, ho capito cosa vuoi dire ed è bellissimo, credimi. Ma non voglio sapere nulla di più. La tua camera è sempre stata off-limits, per cui rispetteremo quel tuo spazio.

 

Grace fece un movimento con la mano, come a dire “lasciamo perdere”, ma non le sfuggì l’occhiata colpevole che Christian rivolse a sua moglie, ancora stretta fra le sue braccia, che rideva silenziosamente.

 

-          C’è dell’altro che devo sapere?

-          Bhè…forse dovremmo mettere un campanello anche nella rimessa delle barche… Non si sa mai che cosa possa accedere sul divano al piano di sopra!

-          CHRISTIAN!!!!

 

Urlò Grace, ma ormai era troppo divertita, per offendersi davvero.

 

-          Ci sono altri posti in cui dobbiamo stare attenti?

-          No. Siamo stati abbastanza discreti, qui da voi. Le nostre alcove preferite sono quelle due. Ma se proprio ci tieni possiamo andare in esplorazione anche delle altre stanze!

-          Basta che tu non vada in camera mia!

 

Sbottò Elliot, fingendosi offeso.

 

-          Fare sesso in camera tua? Per carità! Con quei poster orrendi che hai alle pareti mi si ammoscerebbe subito!

 

Lo sguardo sbalordito e fulminante di Grace non riuscì a colpire il bersaglio designato, perché i due fratelli si stavano letteralmente sganasciando dalle risate, come tante volte succedeva da alcuni anni a questa parte.

Per un momento lasciò che i suoi pensieri vagassero a ruota libera.

Questo suo figlio, nato sotto una cattiva stella, aveva trovato la sua anima gemella, che lo amava senza riserve. Aveva costruito con impegno e sforzo la sua famiglia, era un genitore premuroso e la sua felicità era palpabile.

Ripensò a quando aveva portato a casa Christian, con la paura che Elliot non lo accettasse, ma desiderosa di dare amore a questo bambino sfortunato.

Ripensò a quanto aveva sofferto per tutte le volte che lui era rientrato a casa malconcio, a causa di una rissa. A quando aveva scoperto che era stato abusato da quella puttana della sua ex amica.

Poi guardò Anastasia, che in quel momento era abbracciata a Christian e stava ridendo. Ripensò alla prima volta che l’aveva vista a casa di suo figlio, a quanto era stato bello vederli ballare insieme, o quando lei l’aveva baciato con dolcezza, davanti a tutti, alla loro prima cena in famiglia. Lui non si era ritirato, anzi, aveva sorriso con uno sguardo così innamorato che era stata pura gioia, per lei, vederlo così!

Osservò i suoi nipoti che giocavano felici, a quanto amore c’era intorno a lei.

Si alzò dal suo posto e si diresse, con discrezione, verso Anastasia.

 

-          Non ho idea di come tu faccia a sopportare questo mio figlio, mia carissima Anastasia, ma so che sarà più facile per il sole sorgere ad occidente che per voi due smettere di amarvi!

 

In quel momento arrivò al tavolo Mia. Vedendo gli sguardi divertiti di tutti, le lacrime dovute alle risate dei suoi fratelli, il rossore sul viso di Ana e gli occhi felici e commossi di sua madre, corrugò la fronte e disse:

 

-          Che cosa mi sono persa?

 

I commensali si guardarono per un  momento ed un’altra risata scoppiò spontanea. Quindi Elliot disse:

 

-          Mia, tu lo sapevi che Ana in realtà è un vampiro?

 

 

∞ ∞ ∞

 

n.d.r.

Ciao a tutti.

Questa ficcina è particolarmente sciocchina…(ed ho fatto pure la rima), ma chi ha già letto qualche mia storia precedente, forse avrà riconosciuto alcuni stralci di “Panico in casa Malfoy”. In effetti l’idea è la stessa. Non l’ho menzionato prima perché l’autore sono sempre io e non mi sono dovuta chiedere il permesso per copiarmi!!

Nella mia testa Mr Grey e Draco Malfoy hanno parecchie similitudini (entrambi belli, entrambi ricchissimi, entrambi abituati ad ottenere tutto ciò che vogliono, entrambi con un’anima oscura e lacerata), motivo per cui mi sono lasciata convincere dalla mia vocina interiore (che non è paragonabile a quella di Anastasia) a riproporre la stessa idea, con le dovute modifiche del caso.

Spero davvero d’essere riuscita a strapparvi un sorriso.

Con affetto

Frency70

 

 

   
 
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