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Autore: Akil    23/09/2012    2 recensioni
Chiamiamolo "spin-off" della fanfiction interattiva "Quarantottesimi Hunger Games: fate il vostro gioco" di Unicorno Peloso.
Kyle e Kylar sono due facce della stessa medaglia. Kyle e Kylar sono una persona. La stessa persona.
La storia di Kylar Tarsh, Distretto 6, dal suo trauma alla morte durante la Quarantottesima edizione Hunger Games. Tutto ciò che di lui non si è mai potuto capire.
Spero possiate apprezzare il mio tributo come l'ho apprezzo io e che riusciate a capire chi è veramente.
Buona lettura,
Akil
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È il primo anno per lei, il terzo per te e l'ultimo per tuo fratello. Non sai se essere felice o triste. Felice perché Ian può scamparla, ha ventotto nomine, ma c'è chi è messo molto peggio. Triste perché per Myra adesso inizia il supplizio. Lei ha una sola nomina, ma l'anno prossimo inizierà a prendere le tessere al posto di tuo fratello e anche per lei le possibilità di essere pescata aumenteranno.
E tu? A te non ci pensi, la famiglia è più importante. Sai bene che senza i tuoi fratelli non saresti nulla, loro sono la tua forza. Tu puoi morire, loro no. Perché loro dimenticherebbero, tu no. Non dimentichi mai nulla, è il tuo vantaggio, è la tua condanna.
Ma, quando Safilia immerge la mano tra i nomi delle ragazze, senti subito quella stretta allo stomaco. Per qualche strano motivo tu capisci subito che quell'anno il tributo femmina che rappresenterà il Distretto 6 agli Hunger Games, sarà...
“Myra Tarsh”.
E anche se lo avevi previsto, rimani lì, immobile, lo sguardo perso nel vuoto, mentre quel nome ti rimbomba in testa, senza alcun significato. Solo quando vedi un bel vestito verde - il migliore tra quelli del negozio dei tuoi genitori - avvicinarsi al palco, capisci ciò che sta succedendo. E sei subito pronto, le tue gambe aspettano solo il via per andare a riprendere tua sorella.
No, fermo, aspetta, sussurra qualcosa dentro di te e tu, contro ogni logica, l'ascolti. Non scatti e lo vedi: tuo fratello Ian, così diverso da te con i suoi capelli biondi e gli occhi scuri. Lui sì che sta correndo, è quasi arrivato al palco, la sua mano sta per sfiorare quella di Myra e per un attimo ci credi, credi che la salverà e che la tua famiglia non verrà distrutta. Ma è solo un attimo. I Pacificatori arrivano, c'è anche Azer, il tuo amico che un anno fa, appena diciottenne, è arrivato nel Distretto indossando quell'uniforme bianca.
Li osservi, mentre Azer cerca di farlo ragionare, ma è inutile. Ian si divincola, ferendo uno degli uomini che lo trattengono, raggiunge Myra e la rinchiude in un abbraccio protettivo. I Pacificatori, offesi e con poca pazienza, prendono tuo fratello che grida disperato, le lacrime che scorrono a fiumi dai suoi occhi.

E quando lo fanno inginocchiare in mezzo al palco, capisci cosa succederà.
Non riesci a distogliere lo sguardo e vedi perfettamente.
Un colpo preciso, perfetto. Il proiettile trapassa il suo cuore da parte a parte.
La morte arriva subito, Ian non soffre.
Ma tu sì.
Il mondo ti crolla addosso vedendo tuo fratello accasciarsi a terra, ti fai strada tra i ragazzi sconvolti, arrivi in prima fila, i Pacificatori ti ordinano di stare indietro, mentre tu vorresti correre, uccidere e vendicare, ma quella voce ti ferma ancora.
No, fermo, ubbidisci, sussurra e tu l'ascolti.Ma prima di voltarti, incroci lo sguardo luccicante di Myra e capisci che anche lei ha guardato vostro fratello morire.
Lei piange, tu no. Non sai il perché, ma i tuoi occhi sono ancora asciutti. E mentre guardi le lacrime che solcano il volto di tua sorella, ti rendi conto anche del fatto che tu non dimenticherai nulla di questo giorno. Mai. Resterà impresso a fuoco nella tua memoria e ogni singolo giorno della tua miserabile vita lo rivivrai, secondo per secondo.
Non ce la fai più a reggere quello sguardo sconvolto, così ti giri cercando di nasconderti tra la folla, eppure li senti ancora quegli occhi verdi, identici ai tuoi, che ti perforano la schiena e ti sembra anche di udire la dolce voce di tua sorella che sussurra: “Perché non tu?”.
Ma c'è anche l'altra, quella che ti blocca, anche lei parla. Hai fatto bene, Kyle. Devi obbedire, solo così sopravvivrai. Ian non l'ha fatto ed è morto, ti dice e tu l'ascolti. L'ascolti perché senti che ti vuole proteggere e che sarà l'unica d'ora in avanti. Lo sai che, senza veramente volerlo, i tuoi genitori ti vedranno colpevole di non aver aiutato la famiglia, di non aver cercato di salvare almeno Ian che adesso avrebbe potuto lavorare ed aiutarli.
La Mietitura riprende normalmente sotto l'incredulità del pubblico, ma tu capisci solo che non andrai nell'Arena. I tuoi sensi sono ovattati, all'improvviso cadi a terra, nessuno ti soccorre, ma sei tu stesso a pregare silenziosamente perché nessuno lo faccia.
Ad un certo punto tutto tace e tu rimani lì, rannicchiato sul terreno per un tempo indefinito, poi senti qualcuno che cerca di sollevarti. Riconosci la voce di Azer.
Alzati, sussurra la tua protettrice.
L'ascolti e ti alzi. Solo adesso ti rendi conto che i tuoi occhi sono ancora asciutti. Non hai ancora pianto.
È meglio, ti dice la voce. Se vuoi sopravvivere, non devi mostrati debole.
Annuisci, ma questa volta anche tu sussurri, anche tu parli. “Chi sei?”, chiedi, così piano che nessuno ti sente e per un attimo temi che neanche lei ti senta.
Ma
lei capisce e ti risponde.
Sono Kylar.


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Saaaaaaaaaaaalve. Sono Akil, magari qualcuno mi ha visto perché ha letto le mie recensioni su "Quarantottesimi Hunger Games: fate il vostro gioco", di Unicorno Peloso (alias NiallsUnicorn e gattapelosa), poiché vi partecipavo appunto come mentore di Kylar Tarsh, Distretto 6.
Allora, è un esperimento: ho scritto raramente in seconda persona al presente, perciò ditemi se è meglio che questa sia la prima ed ultima volta.
La storia comprenderà tre capitoli che ho già scritto e di cui questo è il primo. Aspetterò a pubblicare il resto così che la storia non finisca subito nel dimenticatoio del sito ma venga letta da qualcuno. Credo che in uno o due giorni posterò il secondo e dopo altri due il terzo e ultimo capitolo.
Vi prego di recensire, e magari non fermarvi a "Bella/brutta", ma di aggiungere qualcosa tipo cosa avete pensato durante la lettura, se ho fatto qualche errore e non me ne sono accorta, se vi piace il mio stile o meno e come pensate potrei migliorare. Ovviamente chiedo che tutto questo venga detto in modo pacifico, le critiche sono sempre ben accette, ma non quando sfociano nell'offesa.

Grazie a chi leggerà,
Akil

  
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