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Autore: Il_Genio_del_Male    23/09/2012    5 recensioni
Essere il leader di una delle band di k-pop più famose al mondo non è facile, e Jinki ne sa qualcosa.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Onew, Quasi tutti, Sorpresa
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'In quel di Corea'
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 RATING: Verde.

GENERE: Comico, Nonsense, Romantico (?).

PAIRING: JongKey, 2Min, Onew/Sorpresa.

AVVERTIMENTI: Slash, demenzialità in abbondanza, OOC (è inevitabile, temo).

DISCLAIMER: Nessuno degli SHINee mi appartiene (anche se vorrei adottarli tutti, ma vabbè); fyccina scritta assolutamente non a scopo di lucro: non guadagno niente dalla mia attività di fangirlamento compulsivo.

DEDICA:  A Cloud Ribbon, perché non le dedico una storia da tantissimo tempo e perché lei è l’altro emisfero del mio cervello, la mia metà della mela <3.

NOTE: Premetto che questa è la prima fanfiction che scrivo sugli SHINee (nonché all’interno della sezione Artisti Musicali). Sono una Shawol con solo due-tre mesi di esperienza alle spalle, praticamente una neofita: ergo non odiatemi troppo se ho scritto un mucchio di castronerie XD.

Che altro dire? Buona lettura (si spera)!

 

 

 

 

 

Jinki si è sempre ritenuto -a ragione- una persona che si adatta facilmente a qualsiasi situazione, per quanto scomoda essa sia. E’ un ragazzo alla mano e senza troppe fisime: quando i manager hanno annunciato a lui e al resto degli SHINee che avrebbero condiviso tutti e cinque un’unica stanza non s’è fatto alcun problema.

Non gli dà fastidio l’idea di dormire su un materasso singolo piazzato tra due letti a castello, dicendo addio a qualsivoglia forma di privacy, né che ogni tanto il suo sonno venga disturbato da uno schioccare timido di baci e gemiti a malapena trattenuti. Comprende benissimo le esigenze di Minho e Taemin, fidanzatini novelli alla loro prima esperienza amorosa; ricorda ancora i primi giorni della relazione con Lui, quando tenere le mani a posto per non farsi scoprire dai rispettivi manager sembrava un’impresa titanica…
Fortunatamente Jonghyun e Kibum, da bravi genitori putativi del gruppo, hanno da tempo imparato la discreta arte dell’appartarsi in un luogo non meglio identificato dove poter commettere le peggiori sconcezze.

Jinki fa del suo meglio per essere un leader responsabile e di cui ci si possa fidare. Sopporta con grazia le scenate da primadonna di Kibum, lascia che Jonghyun di quando in quando prenda in prestito i suoi vestiti senza avvisarlo; accetta di giocare in coppia con Minho alla Wii anche dopo un’estenuante giornata di prove e partecipazioni a programmi televisivi, si assicura che Taemin si tenga ben lontano dai fornelli e in generale dagli oggetti di forma acuminata o dotati di lama.

Jinki vuole un bene dell’anima a quelli che, da quattro anni a questa parte, considera i suoi fratelli minori. Davvero. Ma ci sono giorni in cui sarebbe disposto a rinunciare a vita al pollo fritto pur di levarseli di torno.

 

 

Rumore di porta sbattuta, interruttore della luce acceso a tradimento: sono le sette di una domenica mattina e la giornata non inizia con le migliori premesse.

Jinki sbadiglia sonoramente. In piedi, di fronte al suo letto, gli pare di scorgere lo sgargiante pigiama rosa, decorato con unicorni e arcobaleni, di Kibum.

“E’ inaudito” lo sente esasperarsi. “Passi il tubetto del dentifricio schiacciato a metà, passi la lacca per capelli che finite prima che io riesca ad utilizzarla più di due volte: ma la mia crema per il viso non si tocca, mi sembrava di essere stato abbastanza chiaro!” sbraita, brandendo un vasetto vuoto per tre quarti.

“Kibum” prova a calmarlo Jonghyun, emerso da sotto le coperte con due occhiaie da dare invidia ad un procione -evidentemente la notte prima si son dati da fare, pensa il leader tra sé e sé, ormai completamente sveglio.

“Non è giusto” scuote la testa Kibum. “L’ho comprata nemmeno una settimana fa e, per quanto io sia più donna di migliaia di nostre fan, è impossibile che l’abbia già quasi finita. Ieri mattina ce n’era ancora un bel po’, me lo ricordo benissimo!”

“Kibum”, ritenta il suo ragazzo, “te la ricompro io, s’è questo il problema. Torna a dormire, ti prego”.

“Mi dispiace, non posso. E’ una questione di principio, tesoro” dice, facendo avvampare Jonghyun. “Privarmi della mia costosissima Creme de la Mer è praticamente una dichiarazione di guerra… Ed io ho il dovere morale di punire il ladruncolo” corruga le sopracciglia.

“Taemin” indica poi, accusatorio. “Sei stato tu, non è vero?”

“Cosa?” è la vivace protesta dell’altro, che si tira prontamente a sedere. “Perché sospetti di me? Non mi permetterei mai di toccare la tua crema, tanto più che non è nemmeno adatta al mio tipo di pelle”.

“Ma non mi hai certo chiesto il permesso di spruzzarti addosso la mia Eau Par Kenzo”.

“Una sola volta!” sbuffa sistemandosi una ciocca ribelle. “Sapete che c’è? Mi sono proprio rotto di venire tirato in ballo ogni santissima volta che si parla di cosmetici e altra roba da femmine. Ho un fisico androgino e più fanboy di tutti gli altri idol sudcoreani messi insieme, ma non sono una ragazza!”

Si alza, fiero ed agguerrito nel suo pigiama di Hello Kitty, e punta il dito contro il letto sopra il suo, da dove fa capolino la chioma arruffata di Minho.

“E se proprio ci tieni a saperlo, Kibum, è stato il mio stupido ragazzo ad usare la tua stupida Creme de la Mer!

“Taemin…” Minho gli rivolge uno sguardo ferito.

“Scusami” mormora l’altro. “Avevo promesso di non rivelarlo a nessuno, ma devo pur difendermi da certe accuse. Cerca di capirmi” conclude prima di avviarsi a grandi passi verso il bagno e di chiudervisi dentro.

“Ti scuso, ti scuso” mugugna il rapper. “Ma tanto stanotte dovrai pagare pegno”.

“Fossi in te aspetterei a fare promesse che non potrei mantenere, Minho” lo silenzia Kibum con occhi fiammeggianti. “Voglio proprio vedere se sarai ancora in grado di camminare, dopo che avrò finito con te!” e ciò detto si arrampica sulla scaletta del letto a castello.

“N- No, Kibum, ti prego!” supplica Minho ricevendo in risposta una cuscinata dritta in faccia. “Non dovevo, scusami, giuro che te ne ricompro due vasetti -che dico, altri cinque!”

“Non mi commuovi, mio caro” ghigna Kibum, inchiodandolo al materasso e prendendo a fargli il solletico.

“Nooooo! Tipregotipregotiprego, torna in te!” urla il malcapitato contorcendosi dalle risate. “Jonghyun, leader, fate qualcosa! Intervenite, non lasciatemi alla sua mercé!”

Impietosito, Jonghyun cerca di portare il consorte a più miti consigli.

“Tesoro, dai” lo chiama. “Rischiate di farvi male, te e il bambino…”

“Cosa?” esala Minho, liberatosi dalla presa dell’altro. “Kibum, sei per caso incinto?”

“JONGHYUN!” è l’ultima cosa che Onew concede alle sue orecchie di udire prima di precipitarsi fuori dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.

Quand’è troppo è troppo.

 

 

Seleziona un numero sul display del cellulare e preme il tasto di chiamata. Appoggia la schiena alla parete del corridoio.

Due squilli, tre.

Rispondi, per favore. Ho bisogno di te.

“Jinki?” farfuglia una voce assonnata.

“Scusami, ti ho svegliato? Richiamo più tardi”.

“No, non preoccuparti; mi fa piacere sentire la tua voce appena sveglio” lo rassicura l’altro. “Piuttosto, c’è qualche problema? Di solito non sei così mattiniero”.

“I ragazzi oggi sono un tantino fuori controllo” ammette con un sospiro.

“Povero tesoro, ti hanno dato del filo da torcere? Già a quest’ora?”

“Uh-uh. Sono uno più fuori di testa dell’altro”.

“Ma li ami proprio per questo, no?” sussurra dolcemente l’altro. “Ascolta, ho un’idea: visto che oggi non abbiamo impegni e il tempo minaccia pioggia, che ne dici di trascorrere la giornata insieme? Vieni da me, abbiamo la camera tutta per noi -ho idea che Kyuhyun sarà più che lieto di stare da Siwonnie; noleggiamo un film, ordiniamo del pollo fritto, pomiciamo un po’ e-”

“Dammi venti minuti. Fa’ come se fossi già lì” lo interrompe Onew con impeto.

“D’accordo” ride. “Ti aspetto”.

“…Grazie, Sungmin. Non so come farei senza di te” dice, un po’ imbarazzato perché le romanticherie non sono mai state il suo forte.

“Ti amo anch’io”.

Per fortuna a questo ci pensa Sungmin.

 

 

 

 

Per tutti coloro che sono ancora in ascolto e non hanno chiuso la pagina o sono morti prima: grazie e complimenti! XD

Ok, so che la maggior parte di voi sarà rimasta di sale nello scoprire che il misterioso Lui non era altri che Sungmin dei Super Junior; ma prima che cominciate a tirarmi pomodori marci, vi prego di cliccare qui (http://www.youtube.com/watch?v=3JW4M-wiY2A) e godervi lo spettacolo a partire da 0:50, se non ricordo male: io ho cominciato a shippare Onew e Minnie proprio a causa di questo video! E’ tutta colpa loro, comunque.

Ah, riguardo alla descrizione della camera da letto degli SHINee non mi sono inventata nulla; la mia preziosissima Cloud mi ha gentilmente fornito questo link (http://kpculture.files.wordpress.com/2009/06/shinee4.jpg?w=400&h=273) a cui mi sono ispirata.

Comunque sia, sono pronta a qualsiasi cosa: critiche, linciaggio e (se proprio non riuscite a trattenervi) lancio di frutta e verdura putrefatta.

Alla prossima!

   
 
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