Ho sempre pensato che gli amici sono la cosa più importante di noi stessi. Ti aiutano, anche in silenzio, ti sopportano, soprattutto se stai crollando, e ti fanno davvero vivere la tua vita. Senza, saremmo solamente le copie di come potremmo davvero essere. Senza, non potrei fare nulla nella mia vita.
<< JD! >> Urlò qualcuno da un’altra stanza dell’ospedale, lontanissima da quella di Ben. << TURK!>> urlò
un’altra persona, da una stanza lontanissima dalla stanza dove quell’altra persona aveva urlato poc’anzi. << JD!!! >> << TURK!!!>> Stranamente quei due tizi avevano corso cercando di incontrarsi, ma si erano trovati in nuove stanze, senza incontrarsi e riprendendo ad urlare come matti. << Fermati lì! Così non ti perdi! >> << Ti sto aspettando Turk! >> E finalmente, dopo varie peripezie, JD e Turk, orso bianco ed orso bruno, orso di vaniglia e orso di cioccolato, la coppia eterosessuale più omosessuale che ci fosse, si incontrarono. Anzi, si abbracciarono. Così forte che sembrava che non si erano visti da quaranta anni. << Mi sei mancato in questi cinque minuti! >> << Anche a me, Coso! >> Davvero teneri quei due… << Ma come siete romantici! Quanto vorrei che ogni tanto tu fossi così con me… Bambi, non dovresti fare altro in questo momento? >> La voce, seppur molto autoritaria, era quella di una donna, e che donna! Questa che aveva reclamato un po’ d’amore da Turk non era altro che Carla, la bellissima infermiera originaria di Portorico (o della Rep. Domenicana?) E fidanzata proprio del chirurgo di colore. E’ bello vedere due specializzandi e un’infermiera parlare e scherzare, quando un ospedale dovrebbe andare avanti e necessita di loro. << Piccola! Non puoi capire questo sentimento, e non c’è nulla che può dividerci! >> << Mai parole migliori caro! >> Carla guardò i due ragazzi prima di avvicinarsi al suo amato. << Ah davvero? No perché stanotte avevo in mente un piccolo giochino fra noi due, che comprende uno sport notturno che piace tanto a te, però dovresti andare a lavorare adesso… >> “Andiamo! Turk non è così corruttibile!” disse la voce interiore del giovane Dorian << A dopo JD! >> E un fulmine nero di nome Chris Turk, si precipitò a lavoro, fra una appendicectomia e una sutura. << Ah che tesoro! >> Disse una soddisfatta Carla. << Dannato doppiogiochista! >> disse sottovoce JD, maledicendo il suo migliore amico. << Come? >> “Non dire quello che stai pensando!” << Em… Non dire… Quello che stai pensando! >> “Sei un idiota!” La povera infermiera, spiazzata, ma non troppo, dalla risposta del giovane e un po’ strambo dottore, aggiunse solamente: << Ok… Bambi, dovresti davvero pensare a quel lavoretto del Dott. Cox, prima che qualche testa salti! >> JD guardò Carla prima di girare la testa e lo sguardo in alto a sinistra e…
…Dal corridoio uscì proprio Cox, sbraitando << LE ANALISI DI BEN! >> verso un terrorizzato JD, che rispose a bassa voce << Io… >> << BASTA! >> Urlò Perry, sfoderando uno scudo a fasce rosse e blu con al centro una grande stella bianca e lanciandolo verso JD, il quale fu sgozzato istantaneamente. La testa però incominciò a fluttuare nell’aria, con il corpo ancora in funzione. << CORPO! Attacca! >> Ma questi inciampò miseramente a terra…
<< Però potrebbe essere comodo! Testa-Corpo! >> Una delle tante fantasie del giovane Doria. Il ragazzo, che si ritrovava in una delle sale dove gli ammalati venivano curati, o al limite tenuti ancora in vita, era accerchiato quasi dai vari pazienti che dormivano o con le infermiere che li controllavano. “Beh, nessuno mi ha ascoltato…” Pensò ancora JD, con aria soddisfatta. << Idiota! >> Fu l’Inserviente a cogliere Dorian alla sprovvista. Aveva un’aria abbastanza sorniona, mentre guardava il dottore/nemico. Chissà perché ce l’aveva con lui… << Dannazione! >> disse JD, correndo poi più lontano possibile da lui.
Le analisi di Ben erano importantissime. Cox aveva diagnosticato una possibile leucemia, e proprio per questo JD doveva prestarvi attenzione. Perry era stato categorico: “Tu devi fare solo questo per oggi, prendimi la sua cartella il più presto possibile”. Cristallino e conciso. E JD acconsentì. In fondo, a chi non piaceva Ben? Era così gioioso, simpatico, fantastico. Ed era il migliore amico di Cox. Un punto in più per non sbagliare con lui. Il giovane John Dorian stava correndo a più non posso per recuperare quella cartella così preziosa, doveva andare dall’Oncologo, che per molti specializzandi rappresenta più un mostro che un dottore. Vide la buca delle cartelle. Ce ne era una. JD la guardò dubbiosa, poi la scrutò. Ben Sullivan. Era LA cartella. La prese e via come un razzo verso la stanza dove era ricoverato l’amico di Perry.
I due intanto parlavano, ricordando un po’ Jordan come era da giovane, e di come fosse acida e maligna allora, ricordando anche di come loro erano da giovani. Dalla porta, aperta, sbucò uno stanco JD, che con un vistoso affanno, porse la cartella al suo Mentore. << Giselle! Vedo che sei riuscito a fare più di 20 metri tutti di un fiato! Complimenti. Potresti davvero vincere le Olimpiadi nei 100 metri femminili se si escludessero le giamaicane, le americane e le africane. Ed ho dei seri dubbi sulla tua vittoria anche se corri da sola.
Spazio Autore: Questo è solo l'inizio, e non so nemmeno quanta fantasia avrò per farlo continuare xD. Vorrei solo immaginare come le cose potevano andare con Ben ancora vivo. Spero che vi piaccia!