Serie TV > Scrubs
Segui la storia  |       
Autore: j_D    23/09/2012    0 recensioni
E se quella maledetta malattia non fosse mai riscontrata in lui? Se tutto il suo dolore non ci fosse mai stato? L'amicizia vale più della tua stessa vita.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ben era ancora sul letto, divertito dal Dr. Cox, a giocare a carte. Era sempre un piacere per Perry poter parlare con l’unico vero amico che aveva. Certo, avrebbe preferito che al posto del lettino dell’ospedale ci fosse una poltrona di pelle, al posto delle flebo ci fosse una qualsiasi birra, lattina o in boccale, e al posto di quel lurido, schifoso ospedale, ci fosse un altro posto, qualsiasi altro posto che non ricordasse il Sacro Cuore. Ben invece la pensava diversamente: era già tanto che Perry fosse lì con lui, tanto avrebbe sbraitato con chiunque gli dava fastidio, e in questa categoria spiccavano personalità quali Jordan, Kelso, avvolte JD e il resto del mondo. Insieme a Hugh Jackman ovviamente. E poi aveva la sua Polaroid, con la quale fare foto a chiunque passava in quella stanza d’ospedale. << Allora? Pesca su! >> Disse Perry, alludendo al loro gioco. Giocavano a mostrare la propria carta al avversario, senza conoscere quale tra le altre cinquantuno avessero sulla fronte. Ben pescò dal mazzo che gli era stato avvicinato da Perry e poi stampò proprio sopra le sopracciglia la sua carta. La stessa cosa la fece Cox. << Stai messo male bello mio! >> Disse Perry, fra una risata e l’altra. << Io? No, perché tu ti sei visto? >> Gli fece eco Ben, anche lui divertito come non mai. Non aveva tutti i torti il ragazzo con la macchina fotografica, soprattutto se si considerava che lui aveva un cinque di cuori stampato sulla fronte, mentre Perry un semplice due di fiori. Si respirava un’aria di tranquillità ed armonia in quella stanza. Davvero strano, visto che all’interno di quell’ospedale, fra feriti ed ammalati, fra turni massacranti e crisi di nervi, fra i problemi personali e di lavoro, sembrava di stare di più nell’inferno dantesco, con i suoi gironi diabolici e i suoi diavoli. Su tutti Bob Kelso, il primario di medicina al Sacro Cuore, conosciuto dagli amici, pochi, e dai conoscenti, tanti, come Lucifero, ma questa è un’altra storia. Fortunatamente in quella fogna c’era un uomo che preferiva dedicarsi ai pazienti che ai loro conti in banca, salvava le loro vite e, quando voleva, giocare un po’ con loro. Un superuomo, dilaniato dai suoi problemi, ma abbastanza forte, o ferito da questi, da poter andare avanti nella vita di tutti giorni. Perry Cox. Dottore al Sacro Cuore. Un po’ strano, un po’ burbero, un po’ cinico, un po’ egocentrico. Un po’ lui, insomma. << Non dovresti pensare agli altri pazienti, Perry? >> Già. Perché quel supereroe dovrebbe pensare, per quel giorno, solo a Ben, invece di salvare e migliorare altre vite comuni? << Credo che difficilmente, fra qualche contuso e qualcuno da mandare dai “sbudellatori”, ci sia una persona che abbia bisogno di me adesso. >> Sentenziò Perry. << Ma dai! Io me la passo bene qui! C’è quell’infermiera religiosa che porta un buon caffè, il tuo braccio destro che non se la cava male e la mia sorella tutto “amore e compassione”! >> Fu la risposta del giovane Sullivan. << Ben. E’ proprio per questo che IO! Devo stare qui! >> Perry ci teneva a Ben, e difficilmente lo avrebbe lasciato da solo ai suoi colleghi, anche se quella parola, attribuita a qualche personalità dell’ospedale, era mal usata. Una persona comune non poteva capire l’amicizia che legava quei due. Ben non era una “Vita Comune”. Ben era l’unica persona che capiva Perry, l’unico con il quale condividere qualcosa. E la stessa cosa valeva per larghi tratti per il giovane Sullivan. E’ la descrizione di un attimo, quello, che rende questi irripetibili. Due amici che giocano a carte mentre si ritrovano in un ospedale. Chi poteva mai contemplare una scena del genere?
Ho sempre pensato che gli amici sono la cosa più importante di noi stessi. Ti aiutano, anche in silenzio, ti sopportano, soprattutto se stai crollando, e ti fanno davvero vivere la tua vita. Senza, saremmo solamente le copie di come potremmo davvero essere. Senza, non potrei fare nulla nella mia vita.
<< JD! >> Urlò qualcuno da un’altra stanza dell’ospedale, lontanissima da quella di Ben.  << TURK!>> urlò
un’altra persona, da una stanza lontanissima dalla stanza dove quell’altra persona aveva urlato poc’anzi. << JD!!! >> << TURK!!!>> Stranamente quei due tizi avevano corso cercando di incontrarsi, ma si erano trovati in nuove stanze, senza incontrarsi e riprendendo ad urlare come matti. << Fermati lì! Così non ti perdi! >> << Ti sto aspettando Turk! >> E finalmente, dopo varie peripezie, JD e Turk, orso bianco ed orso bruno, orso di vaniglia e orso di cioccolato, la coppia eterosessuale più omosessuale che ci fosse, si incontrarono. Anzi, si abbracciarono. Così forte che sembrava che non si erano visti da quaranta anni. << Mi sei mancato in questi cinque minuti! >> << Anche a me, Coso! >> Davvero teneri quei due… << Ma come siete romantici! Quanto vorrei che ogni tanto tu fossi così con me… Bambi, non dovresti fare altro in questo momento? >> La voce, seppur molto autoritaria, era quella di una donna, e che donna! Questa che aveva reclamato un po’ d’amore da Turk non era altro che Carla, la bellissima infermiera originaria di Portorico (o della Rep. Domenicana?) E fidanzata proprio del chirurgo di colore. E’ bello vedere due specializzandi e un’infermiera parlare e scherzare, quando un ospedale dovrebbe andare avanti e necessita di loro. << Piccola! Non puoi capire questo sentimento, e non c’è nulla che può dividerci! >> << Mai parole migliori caro! >> Carla guardò i due ragazzi prima di avvicinarsi al suo amato. << Ah davvero? No perché stanotte avevo in mente un piccolo giochino fra noi due, che comprende uno sport notturno che piace tanto a te, però dovresti andare a lavorare adesso… >> “Andiamo! Turk non è così corruttibile!” disse la voce interiore del giovane Dorian << A dopo JD! >> E un fulmine nero di nome Chris Turk, si precipitò a lavoro, fra una appendicectomia e una sutura. << Ah che tesoro! >> Disse una soddisfatta Carla. << Dannato doppiogiochista! >> disse sottovoce JD, maledicendo il suo migliore amico. << Come? >> “Non dire quello che stai pensando!<< Em… Non dire… Quello che stai pensando! >> “Sei un idiota!” La povera infermiera, spiazzata, ma non troppo, dalla risposta del giovane e un po’ strambo dottore, aggiunse solamente: << Ok… Bambi, dovresti davvero pensare a quel lavoretto del Dott. Cox, prima che qualche testa salti! >> JD guardò Carla prima di girare la testa e lo sguardo in alto a sinistra e…
Dal corridoio uscì proprio Cox, sbraitando << LE ANALISI DI BEN! >> verso un terrorizzato JD, che rispose a bassa voce << Io… >> << BASTA! >> Urlò Perry, sfoderando uno scudo a fasce rosse e blu con al centro una grande stella bianca e lanciandolo verso JD, il quale fu sgozzato istantaneamente. La testa però incominciò a fluttuare nell’aria, con il corpo ancora in funzione. << CORPO! Attacca! >> Ma questi inciampò miseramente a terra…
<< Però potrebbe essere comodo! Testa-Corpo! >> Una delle tante fantasie del giovane Doria. Il ragazzo, che si ritrovava in una delle sale dove gli ammalati venivano curati, o al limite tenuti ancora in vita, era accerchiato quasi dai vari pazienti che dormivano o con le infermiere che li controllavano. “Beh, nessuno mi ha ascoltato…” Pensò ancora JD, con aria soddisfatta. << Idiota! >> Fu l’Inserviente a cogliere Dorian alla sprovvista. Aveva un’aria abbastanza sorniona, mentre guardava il dottore/nemico. Chissà perché ce l’aveva con lui… << Dannazione! >> disse JD, correndo poi più lontano possibile da lui.
Le analisi di Ben erano importantissime. Cox aveva diagnosticato una possibile leucemia, e proprio per questo JD doveva prestarvi attenzione. Perry era stato categorico: “Tu devi fare solo questo per oggi, prendimi la sua cartella il più presto possibile”. Cristallino e conciso. E JD acconsentì. In fondo, a chi non piaceva Ben? Era così gioioso, simpatico, fantastico. Ed era il migliore amico di Cox. Un punto in più per non sbagliare con lui. Il giovane John Dorian stava correndo a più non posso per recuperare quella cartella così preziosa, doveva andare dall’Oncologo, che per molti specializzandi rappresenta più un mostro che un dottore. Vide la buca delle cartelle. Ce ne era una. JD la guardò dubbiosa, poi la scrutò. Ben Sullivan. Era LA cartella. La prese e via come un razzo verso la stanza dove era ricoverato l’amico di Perry.
I due intanto parlavano, ricordando un po’ Jordan come era da giovane, e di come fosse acida e maligna allora, ricordando anche di come loro erano da giovani. Dalla porta, aperta, sbucò uno stanco JD, che con un vistoso affanno, porse la cartella al suo Mentore. << Giselle! Vedo che sei riuscito a fare più di 20 metri tutti di un fiato! Complimenti. Potresti davvero vincere le Olimpiadi nei 100 metri femminili se si escludessero le giamaicane, le americane e le africane. Ed ho dei seri dubbi sulla tua vittoria anche se corri da sola. >> Ben scoppiò a ridere, mentre la povera Gisel… Cioè JD, preso troppo dalla, breve, corsa a perdifiato, non riuscì nemmeno a controbattere. Cox intanto stava scrutando i valori delle analisi del suo amico. Gli occhi correvano da sinistra a destra, dall’alto verso il basso. E poi sorrise. << Ben. Stai benissimo. Le analisi sono negative. Devi solo fare attenzione in cantiere, capito? >> << Visto? Sano come un pesce! Vieni qui!!! >> Neppure un accenno di rifiuto da Perry che Ben gli balzò addosso abbracciandolo, il tutto davanti agli occhi di un felice, e un po’ geloso JD. Certo, era più Ben che abbracciava Cox che il contrario, ma quello sembrava davvero un abbraccio. << Oooh, un sano abbraccio fraterno! >> << Pivello, prova ad avvicinarti e… >> << Andiamo Perry! E’ un bel giorno no? Perché trattarlo così? >>  Fu proprio Ben a difendere JD, dopo essersi staccato dal suo compare. E Perry, per quanto molto innervosito, decise di lasciar perdere il ragazzo. << Allora, che ne dici di festeggiare mio caro? >> << Direi che l’idea non è male… Tu, sei invitato. >> Ben guardò Perry. Perry guardò JD con aria scocciata. << E potrai bere senza farci da autista. >> << DIO GRAZIE! >> Un esaltato Dorian incominciò a festeggiare, saltando come una fun-girl di quelle “Boy Band che le fanno battere il cuore così forte da impazzire”, prima di impattare contro l’uscio della porta e cadere a terra. << Forse non è saggio farlo bere troppo stasera… >> << Affatto Ben. >>

Spazio Autore: Questo è solo l'inizio, e non so nemmeno quanta fantasia avrò per farlo continuare xD. Vorrei solo immaginare come le cose potevano andare con Ben ancora vivo. Spero che vi piaccia!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Scrubs / Vai alla pagina dell'autore: j_D