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Autore: Always_Always    24/09/2012    9 recensioni
E se Pepper avesse risposto alla chiamata di Tony? Cosa si sarebbero detti? Ecco quello che ho pensato io:)
«Stai bene?»
La sua voce è preoccupata più del solito, e un colpo allo stomaco mi travolge. Maledizione. Cosa posso dirle? Sto per morire. Non riesco ad ammetterlo neanche a me stesso.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Last call, Tony Stark




«Signore, devo chiamare la signorina Potts?»
 
Le parole di J.A.R.V.I.S. mi fanno irrigidire. Maledizione, anche lui sa che non c’è più speranza. Non mi ero mai preoccupato molto della morte, anche quando stavo per morire non ci davo molto peso; in qualche modo sapevo - o speravo? - che me la sarei cavata.
Ma adesso non c’è più speranza. In verità, è proprio a causa della speranza che mi sono catapultato nello spazio con una bomba nucleare sulle spalle: la speranza per la sopravvivenza degli abitanti di Mhanattan. Si può dire che adesso io sia un uomo votato al sacrificio, un eroe a tutti gli effetti. Un sorriso mi si dipinge sul volto. Alla faccia tua, Cap. 
Comunque, fra pochi minuti non importerà più nulla. Ci sarò solo io, con lo spazio immenso. Ma J.A.R.V.I.S. attende una risposta, e io non sono per niente sicuro - per la prima volta in tutta la mia vita - di quello che sto per dire.

 
«Tanto vale.»
 
Sento l’inserimento della chiamata e il telefono che bippa. Improvvisamente ho un blocco e non voglio procedere oltre. So che sarebbe stato difficile parlare a Pepper per l'ultima volta, ma così è peggio di quanto pensassi. Niente chiamata, che terribile, terribile idea. Potrei annullare tutto, ma ormai il telefono sta squillando e non mi resta che pregare che Pepper non risponda.
Non rispondere. Ti prego. Non rispondere. Non rispondere. Non risp..
 
«Tony?»
La sua voce mi spiazza. Merda. E adesso? Che cosa mi invento? Possibile che io abbia sempre la battuta pronta e in una situazione come questa mi metta a balbettare come un bambino?
«Pepper, come va laggiù?»
Ricompongo quel che resta della mia mente ottusa e biascico le prime parole che mi vengono in mente. Le prime stronzate che il mio stupido cervello riesce a elaborare. Fortunatamente, la mia mente è ancora abbastanza lucida per ironizzare il momento. Anche se, sinceramente, non so per quanto ancora potrò continuare a fingere che vada tutto bene.
 
«Stai bene?»
La sua voce è preoccupata più del solito e un colpo allo stomaco mi travolge. Maledizione. Cosa posso dirle? Sto per morire. Non riesco ad ammetterlo neanche a me stesso.
 
«Sai, in questo momento mi trovo in mezzo allo spazio, sono sicuro che ti piacerebbe…»
«Tony,» è diventata improvvisamente seria, «cosa sta succedendo? Non mi chiami mai quando sei in missione.»
 
È il momento. Non posso continuare a mentirle, non adesso e non a lei. Sei la persona più importante della mia vita, Pepper.
Sei l’unica al mondo che mi mancherà davvero. 
Tanto so già che non glielo dirò, perché sono un idiota. Un egoista, inaffidabile, super miliardario imbecille.
 
«Credo che Iron man sia pronto a chiudere i sipari, Pepper.»

La mia voce è come un sussurro. La paura di un’immediata fine, senza trucco, senza inganno, mi prende improvvisamente. Non voglio morire. Devo rinunciare a troppe cose per morire. Il mio lavoro, la mia azienda – che nonostante tutto, è l’unica cosa che mi resta di mio padre -, Rhoedey, i Vendicatori – eh sì, anche Capitan Ghiacciolo - e Pepper. Non voglio. Ma ormai è fatta e non si può tornare indietro.
Non esiste nessuno scenario in cui io riesca a sopravvivere.
Dall’altra parte del telefono si sentono dei singhiozzi trattenuti. Non volevo farti del male, Pepper, non più del necessario. Ma forse è stato meglio così: poterti sentire almeno un’ultima volta.
 
«Pepper, io…» vorrei dirti quello che sento. Perché ti amo da star male. Ma le parole non mi escono e la mia frase resta in sospeso.
«Lo so, Tony. Non dire niente.»
 
Hai capito davvero, Pepper? O questa è solo un’altra delle tue bugie?
 
«Solo…» anche la tua voce diventa un sussurro. «Ti prego, torna da m…»
 
La comunicazione si tronca improvvisamente. J.A.R.V.I.S. si spegne, così come la mia armatura. Ora sono definitivamente solo. Guardo il missile scontarsi con la base fluttuante di quei disgustosi alieni. La luce dell’esplosione si sparge a vista d’occhio e realizzo di esserci riuscito.
Tento di respirare, ma di aria non ce n’è più. Annaspo alla ricerca di una via di salvezza; mi muovo, mi divincolo, cerco di fuggire da quella tremenda fine che mi rifiuto di affrontare. Ripenso a tutto quello che mi sono lasciato alle spalle, osservando il fuoco vivo che divora le astronavi mentre penetra le loro difese e brucia tutto ciò che incontra. Le esplosioni non finiscono, ma imperterrite raggiungono nave dopo nave, seminando, finalmente, la definitiva distruzione. Se chiudo gli occhi riesco a sentire le urla di dolore di quei maledetti alieni. Mi concedo un sorriso soddisfatto, mentre mi lascio trasportare dalle braccia della morte: dopotutto, qualcosa di buono l’ho fatto anche io.







Note dell'autrice:

Buonasera. Sono tornata con questa storia che mi ronzava in testa da quando ho visto il film (meraviglioso, tra l'altro **)
Spero di non aver reso Tony troppo sentimentale.
Ditemi cosa ne pensate! Au revoir

- Kh2zvn -
   
 
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