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Autore: micRobs    25/09/2012    3 recensioni
Sebastian/Thad | Future!Fic, Daddy!Thadastian, Fluff a vagonate
Dal testo: "«No, no è vero» si risentì nel suo piccolo, guardando Sebastian con gli occhioni tristi e lucidi. «Diglielo, papy.»
Quello era uno dei rari momenti in cui Sebastian si rendeva conto che forse non era stata una buona idea lasciare che fosse Thad a donare il patrimonio genetico a loro figlio: già non riusciva a resistere a quello sguardo quando proveniva da suo marito, figurarsi se poteva farlo quando era accompagnato da un labbro tremulo e da un paio di manine strette a pugno intorno alla sua maglia. Sospirò, consapevole di non poter lottare contro quello che, a conti fatti, era il suo punto debole."
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paiting:Sebastian/Thad
Genere:Commedia, Sentimentale, Generale
Avvertimenti:Future!Fic, Daddy!Thadastian, vagonate di fluff assolutamente ingiustificato.
Rating:Verde
Note d’Autore: Nulla di serio, solo una montagna confusa di fluff vagante. Mi mancavano questi tre bimbi e quando – long, long time ago – Sere mi ha dato il prompt “orso di peluche”, non ho potuto fare a meno di iniziare a scrivere questa storiella. Peccato che poi, per delle ragioni indefinite, sia rimasta per circa un mese incompiuta nel mio telefono. Boh, stamattina l’ho ritrovata e l’ho terminata, davvero così dal nulla, ma forse avevo solo bisogno di fluff dopo l’angst che vi ho propinato in questi giorni. Un bacio a Sere e Vals che l’hanno letta in anteprima!
Note di Betaggio: Quella meraviglia della mia metà che sopporta costantemente ogni mio sclero.


 

Cronache del peluche perduto

 


«Ti prego, dimmi che è lì sotto.»
Sebastian sbuffò contrariato mentre, in ginocchio e guancia a terra, scrutava il pavimento sotto il letto della camera degli ospiti.
«Per quanto mi faccia piacere ascoltarti mentre mi preghi» articolò un po' a fatica a causa della posizione, «devo darti una brutta notizia» sospirò, infilando un braccio sotto il letto ed estraendo un pezzo di stoffa stropicciato e bucato in più punti.
«Adesso sappiamo che fine ha fatto la tua sciarpa» lo informò solenne, mettendosi a sedere e tenendo l'oggetto in questione con due dita.
Thad roteò gli occhi ed emise un lamento frustrato a quella vista. «Biffy» commentò stancamente.
Sebastian annuì e si alzò in piedi, strofinando le mani tra di loro per ripulirle dalla polvere e avvicinandosi al marito. «Prima o poi lo facciamo al forno, tranquillo» assicurò, facendo ridere il bambino tra le braccia di Thad.
«Guarda che sono serio» borbottò, scompigliandogli i capelli, «secondo me, con le patate è buonissimo.»
Il bimbo rise di nuovo, stringendo le braccia intorno al collo del padre e facendo una smorfia.
Thad sospirò e si guardò intorno per un attimo. «Dove accidenti può essere finito?»
Sebastian chiuse gli occhi, passandoci stancamente una mano sopra e guardando suo figlio eloquentemente.
«Seth, tesoro, sei sicuro che fosse qui l'ultima volta che lo hai visto?»
Il bimbo sbadigliò e si stropicciò gli occhi. «No mi ricoddo motto bene.»
Thad sorrise e scosse il capo. «Okay, torniamo in salotto e ricominciamo da lì» propose, pratico.
Sebastian piagnucolò esasperato. «Ma ieri sera ce l'aveva, uh?» Domandò dubbioso.
Thad scrollò le spalle, scendendo le scale e tenendo saldamente il bambino tra le braccia. «Si è addormentato in macchina e non si è più svegliato» rispose, «non ci ho fatto caso.»
Sebastian annuì meditabondo e si passò una mano tra i capelli. «Secondo me è stato Biffy» rimarcò, accennando al micio che dormiva acciambellato sul divano.
«Spero per te di no, perché in quel caso non lo troveremo mai» ragionò l'altro, fermandosi al centro della camera e guardando suo figlio che, con espressione triste, si attorcigliava una ciocca di capelli tra le dita.
Sorrise dolcemente, prendendogli la manina e allontanandola dalla sua testa. «Non fare così, dai, vedrai che adesso salta fuori»
Il bimbo si prese un labbro tra i denti e tirò su col naso. «E se invece no?»
Thad ridacchiò intenerito, accarezzandogli una guancia e rivolgendosi a Sebastian. «Vorrà dire che papà te ne andrà a comprare un altro» promise.
Sebastian sgranò gli occhi e fissò il marito con la fronte aggrottata. «Thad, quel peluche glielo avevo preso quando sono andato ai Castelli della Loira!» Gli fece notare.
«Lo so perfettamente, Seb» sibilò l'altro, cullando il bambino tra le braccia, «ma Seth, senza quell'orso, non dorme, non c'è verso!»
Sebastian alzò gli occhi al cielo, contando fino a dieci per calmarsi e maledicendosi in tutte le lingue che conosceva per aver deciso, l'anno prima, di portare quel regalo a suo figlio.
Che poi, era solo un orso di pezza, con tanto di pigiama e berretto per la notte, ma Sebastian aveva pensato che magari Seth lo avrebbe gradito. Non immaginava certo che il bambino lo avrebbe eletto a peluche preferito tanto da non riuscire a dormire senza!
Piegò la testa sul lato e osservò Thad consolare dolcemente Seth, il bambino che annuiva lievemente alle rassicurazioni del padre e gli occhi di suo marito che brillavano di gioia.
Sebastian non poté impedire alle sue labbra di aprirsi in un sorriso intenerito a quella vista: sapeva che avrebbe ceduto prima ancora di iniziare a combattere.
«Certo, ometto» garantì, scompigliandogli i capelli. «Papà te ne va a prendere un altro ancora più bello» gli sorrise complice e si voltò a gettare uno sguardo adorante a Thad. «Lascia solo il tempo a papà di fare le valigie» mormorò, lasciandogli una carezza sulla guancia. «Non posso certo lasciare i miei uomini qui da soli.»
Thad scosse il capo divertito mentre Seth sbadigliava lì accanto e tendeva le manine verso Sebastian che prontamente lo prese tra le braccia.
«Poscio dommire con voi 'tanotte, papy?»
Sebastian rise, gettando uno sguardo implorante a Thad.
Quest'ultimo sbuffò e incrociò le braccia al petto, guardando suo figlio. «Era tutta una scusa, Seth?»
Il bimbo negò con la testolina, stringendosi di più al papà e guardando Thad di sottecchi.
«No, no è vero» si risentì nel suo piccolo, guardando Sebastian con gli occhioni tristi e lucidi. «Diglielo, papy.»
Quello era uno dei rari momenti in cui Sebastian si rendeva conto che forse non era stata una buona idea lasciare che fosse Thad a donare il patrimonio genetico a loro figlio: già non riusciva a resistere a quello sguardo quando proveniva da suo marito, figurarsi se poteva farlo quando era accompagnato da un labbro tremulo e da un paio di manine strette a pugno intorno alla sua maglia. Sospirò, consapevole di non poter lottare contro quello che, a conti fatti, era il suo punto debole.
«Non essere così cattivo con lui, Thaddy» sorrise accondiscendente. «È solo per stanotte! Vero, Seth?»
Il bimbo annuì energicamente mentre Thad roteava gli occhi. ‹‹Sta venendo su a tua immagine e somiglianza» si arrese. «Lo sai?»
Sebastian fece una smorfia e solleticò un fianco a Seth, facendolo ridere. «Naaah, l'immagine è indubbiamente la tua» constatò. «Io ci sto solo mettendo il mio per renderlo un vero Smythe.»
Battaglia persa in partenza, visto e considerato che, a parte quei momenti in cui mostrava di aver ampiamente compreso quale padre fosse più malleabile e corruttibile, Seth era la copia precisa e spudorata di Thad: esattamente come Sebastian aveva desiderato che fosse sin dall'inizio.
Si sistemò meglio il bambino tra le braccia, sorridendo sornione ed incamminandosi alla volta delle scale. «Andiamo, cucciolo, lasciamo qui quel brontolone di papà.»
L’altro sospirò, ma sorrise. «Sei tu che sei troppo permissivo con lui» spiegò, «io cerco solo di evitare che diventi viziato e arrogante come qualcuno di mia conoscenza.»
Sebastian non si preoccupò di guardare nella sua direzione. «Tranquillo, micetto, non sei così male.»
Si voltò verso di lui solo per dedicargli un sorriso adorante e fargli l’occhiolino, poi tornò a rivolgere tutta la sua attenzione al bambino tra le sue braccia che ridacchiava sereno.
Thad seguì Sebastian su per le scale, continuando a ridere alle smorfie che faceva a Seth e guardandosi un’ultima volta intorno alla ricerca del peluche perduto.
E fu allora che lo vide, nascosto nel portariviste accanto al divano e sufficientemente ricoperto dai giornali per non essere visto ad un’occhiata poco attenta.
Gettò uno sguardo agli altri due che continuavano a salire, incuranti di ciò che gli accadeva intorno, e sorrise: qualcosa gli diceva che Seth non avrebbe avuto bisogno del suo peluche quella notte.
 
 


 
 
The End



 
 

 
Prego, accomodarsi sulla destra per l’iniezione di insulina. Con calma e senza spingere, che ce n’è per tutti.
I secchi per vomitare arcobaleni e unicorni possono essere ritirati dalla pila sulla sinistra, invece.
Per lasciare una recensione di qualsivoglia gradazione di colore, servizi dell’apposito spazio bianco in basso.
L’autrice rimarrà qui per eventuali lamentele/lanci di ortaggi/WTF/spiegazioni aggiuntive/chiacchiere random.
 
Love you!
 
Robs.
 
 
Oggi non mi viene di essere seria, perdonatemi xD
 
   
 
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