Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: PenguinQueen    25/09/2012    1 recensioni
MamixKyoukoxSayaka. C'è un motivo se una KyoSaya radicata nel profondo come me scriva una fic del genere. Tranquille KyoSaya, troverete ciò che cercate.
Mami è morta e Kyouko si nutre dei suoi ricordi. Finché un giorno non incontra qualcosa di nuovo, che finalmente può riportarla -quasi letteralmente- in vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri | Personaggi: Kyoko Sakura, Mami Tomoe, Sayaka Miki | Coppie: Kyoko/Sayaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Ci terrei a dire, prima di cominciare la fic, che non sono un asso nello scrivere, ma questa storia ce l'ho in testa da tanto tempo e voglio metterla a fuoco. Dovrei concluderla in tre capitoli, ma non so fin dove mi spingerò. Ah, io sono una KyoSaya, ma di quelle convinte. Perciò mi fa un po' strano scrivere di Mami, che ai miei occhi è un personaggio un po' misterioso. Vabè, bando alle ciance, che la fic cominci~



Ciocche scarlatte volavano violente, portate via dal vento in cima alla Tokyo Tower. Un pocky tra i denti, un ghigno atroce e lacrime che le colavano dagli occhi.
E così… Mami è schiattata.” In un istante si vide passare davanti i loro frammenti di vita assieme, corrugando il viso in un un sorriso di dolore.

S’incontrarono in primavera. A quei tempi Kyouko aveva appena perso i genitori. Non era che una bambina, una bambina “magica”, forse, e il suo senso di responsabilità, seppur poco sviluppato, le diceva di andare a scuola. Lì conobbe Mami, una senpai con il suo stesso destino. Ella fu l’unica che l’accolse con gioia. Combattevano, consumate dalla disperazione, ma passavano egual tempo insieme, condividendo quella frustrazione che solo tra di loro potevano comprendere.
-  Mami, credi che un giorno tutto questo… possa avere una fine?
Sgranocchiava un takoyaki, con le briciole posate sulla bocca, il braccio poggiato sul divano e lei spaparanzata sul tappeto.
- Chissà. – Le sorrise Mami. Si sentiva un po’ una madre per la piccola Kyouko, sempre a prepararle dolci e piegare futon.
- Rimani qui stanotte? – Le ripeté sorseggiando il tè.
- S-Se non è un fastidio. – Balbettò la rossa in risposta.
-  Domani non c’è scuola, se vuoi possiamo andare a fare un po’ di shopping. D’estate è okay, ma con l’arrivo dell’inverno non potrai continuare ad indossare quei pantaloncini con la felpa.
-  Forse hai ragione. – Distolse lo sguardo imbarazzata.

Mami le comprò un graziosissimo cappottino in stile Montgomery, rosa confetto, contornato da morbido pelo bianco. Gli occhi di Mami si erano letteralmente innamorati di quell’indumento, e vedendolo addosso alla ragazza non poté fare a meno di comprarlo, spendendo anche buona parte dello stipendio del lavoro part-time. I restanti furono gelati, gonne in tartan e camicette varie.
- Io direi che questo stile ti si addice di più di quello serioso e ribelle che porti sempre.
Kyouko arrossì. – Tsk, pensi di conoscermi così bene? – “In realtà sì” si ripeté nei suoi pensieri.
Mami non rispose, ma semplicemente si sedette con grazia su una panchina, piegando la gonna sotto le gambe. Kyouko la raggiunse gettando le buste lì accanto. Rimaserò lì, vicine, l’una sorridente e l’altra con una smorfia impacciata sul volto. C’era un’atmosfera candida, brillante.

Le parole le uscirono fuori così, senza indugio. Senza quel velo di vergogna che spesso accompagnava le sue frasi.
- Sai, il mondo è più bello quando sono con te.
Mami volse lo sguardo verso il basso, si leggeva tristezza nei suoi occhi.
-  Anche per me.
La gente continuava a passare, in quel caos da sabato pomeriggio. Le insegne splendevano luminose sulle cime dei negozi, illuminando il corridoio colmo di gente del grande centro commerciale. Giovani ragazze, coppiette e bambini tenuto per mano dai genitori.
C’erano frammenti di felicità in quelle piccole cose.
Kyouko si sentiva così, come se veramente il mondo si colorasse di Luce, la luce della gentilezza di Mami.
- Dicono che la seconda media sarà più difficile… è vero? -
Azzardò un argomento totalmente casuale.
- Così dicono… - Rispose la bionda senza parlare. Evidentemente pensava ad altro, gli occhi riempiti dal vuoto, lo sguardo perso nel nulla.

Tornarono a casa, anche quella sera Kyouko sarebbe rimasta a dormire lì. Dentro il futon sentiva il calore delle coperte, ma la testa le stava per esplodere. Ogni volta che si ritrovava in quella stanza, il suo pensiero andava a Mami, al suo calore che tanto desiderava e che teneva chiuso dentro di sé.

Ma quella notte fu diverso.

Quella notte Kyouko, ancora assopita, tra sogno e realtà, quel calore lo sentì davvero. Mami si era infilata nel futon, accanto a lei, stringendola dolcemente. Le aveva preso il capo con le mani e l’aveva portato dolcemente nell’incavo tra la sua testa e le spalle. I suoi seni erano schiacciati contro quelli della più giovane e le gambe intrecciate con le sue.
- Va tutto bene, Kyouko. Sono qua, con te. -
In quel momento Kyouko scoppiò in un pianto disperato. Le sue braccia strinsero con forza il corpo sinuoso di Mami e le lacrime cadevano senza sosta bagnandole la pelle.
Anche in quel momento Mami aveva sempre il suo sorriso gentile sul volto. Quella notte la passarono tra lacrime e sorrisi, chiacchiere di ogni genere e coccole degne della più dolce delle coppiette.

Amore.

L’amore di Kyouko era un amore che non chiedeva nulla. Sussurrava pacatamente di poter continuare ad amare senza mai fermarsi, era un silenzio senza parola alcuna. Non era un amore sdolcinato, i baci non esistevano, quasi platonico, privo di ogni malizia.

Ma la realtà era diversa. Loro erano Ragazze Magiche, non avevano spazio per l’amore. Per quanto il calore potesse sembrare vero e concreto, non era qualcosa di reale. La loro anima, quell’amore che sentiva battere nel petto, era tutto custodito in una piccola gemma colorata, e non cosparso nel suo corpo. Non poteva scorrere nelle sue vene.
 
- Se fossi un fiore, saresti senza dubbio un Tulipano. Forte e possente, ma sottile e fragile. E poi è rosso.
Forse questa era la frase che più di tutte risuonava nitida nella sua mente. E che più bruciava.
   
 
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