«Dai Paul! Ti piacerà, vieni con me. » non doveva accettare, non doveva andare con John. Ora si trovava in un orfanotrofio, non che gli dispiacesse essere lì, era piacevole, circondato da alberi, fiori e soprattutto era con John. Il suo più grande amico e da un po' di tepo non si tratta solo di una semplice amicizia, l'aveva capito da quando per "sbaglio" fecero la doccia insieme, John era perfetto, con i suoi lineamenti da leader, così dolci ma a volte anche bastardi. 
«Siamo a Strawberry Field. » sorrise John intento a fumare la sua ultima sigaretta, Paul stava scrutando i suoi  immensi occhi, ma non si accorse minimamente della mando di John che accarezzava delicatamente la sua gamba. 
Ci fu un lungo silenzio, il tempo sufficiente che bastava a John per finire la sigaretta. 
Paul emise un profondo respiro, si sentiva inferiore, sapeva di non piacere a John, sapeva che i suoi sentimenti sarebbero rimasti in eterno rinchiusi nel suo cuore, ma continua ad illudersi, continuava a sperare in qualcosa di più, qualcosa di magico che non sarebbe mai accaduto, avrebbero perso tutti i fan, nessuno li avrebbe sostenuti, eppure c'era qualcosa dentro di lui che continua ad impedirgli di arrendersi, c'era qualcosa che continuava a sperare.
«Sai Paul, mi piaci, mi piaci come amico, quando non sei con me mi sento come Elvis senza la sua chitarra, sei speciale. » Paul arrossì, non aveva mai ricevuto parole così dolci, a parte che dai fan, ma sentirle dire da John era una cosa sorprendente, lui che era sempre il duro della situazione, che nascondeva tutti gli errori che faceva, tutte le cose che gli andavano male le teneva per sè, non si aspettava tali parole da lui. «Ah, grazie, anche tu per me. » si limitò a rispondere mentre guardava in cielo come se stesse cercando qualcosa. 
«Ehi John, guarda quella nuvola, ha la forma di un cuore. » indicò, ma John non guardava la nuvola, John non guardava il cielo o il suo dito, John stava guardando le sue labbra, John non era interessato a quella stupida nuvola, «John, la nuvola non.. » non fece in tempo di finire la frase che si ritrovò le morbide labbra di John stampate sulle sue, sentì il retrogusto della sigaretta che aveva appena finito di fumare, il cuore gli batteva più forte che mai, ormai non riusciva a controllarsi, tremava.
«Ti amo, ti amo come più di un amico, e se mi dici che i tuoi sentimenti non sono gli stessi la mia vita non avrebbe un senso, ho capito tutto troppo tardi, ma almeno  l'ho capito, so di amarti Paul. » sussurò John mentre continuava a baciarlo.
Una lacrima rigò il viso di Paul, «John, non scherzare ti prego, ti amo, ti amo anch'io, ma tutto ciò non può funzionare, perderemo tutte le fan che abbiamo, smettila ora, per favore. » iniziò a piangere, ormai non riusciva neanche più a parlare, sentì le candide braccia di John stringerlo forte a sè, aveva detto la verità, anche se quelle parole gli uscirono senza neanche pensare erano la verità e John lo sapeva, come Paul sapeva di amarlo più di ogni altra cosa al mondo, ma ormai  era inutile illudersi, non avrebbero mai potuto amarsi pubblicamente, come ogni coppia etero, non avrebbero mai potuto e questo gli faceva male, il pensiero di essere soffocato dai suoi sentimenti gli faceva male. 
Spinse John per terra, allontandandosi, lasciandolo solo, mentre correva per scappare da quel posto.



Non si ebbero notizie di Paul per giorni, ormai i fan erano impazziti, vennero annullati una decina di concerti, e di Paul ancora nessuna traccia.
Era una domenica mattina, John stava riordinando le cose di Paul quando nella tasca della giacca di pelle che indossava la sera che l'aveva portato a Strawberry Field trovò un biglietto. 

"John, so che leggerai questa lettera un giorno, ho passato momenti bellissimi con te, sei stato il mio più caro amico, tutto ciò che avrei voluto avere affianco a me per il resto della mia vita, ma tutta questa situazione mi fa star male. Erano un paio di mesi che non riuscivo più a sentirmi a mio agio, i miei sentimenti per te erano tutti rinchiusi, avevano bisogno di spazio, mi stavano soffocando, ma non potevo fare niente, se non aspettare, ma ormai era tardi. 
John, scusami, scusami se ora soffrirai, scusami se ti ho lasciato solo, scusami ma non posso continuare e ho già smesso. 
Sai cosa provo per te, sai che ti amo, ma sai anche che questo non può continuare, non posso nascondere i miei sentimenti, quindi è meglio se vado via da questo mondo, per sempre, ti aspetterò qui. Mi mancherai John, ti ho amato e ti amerò per sempre, non dimenticarlo. 

                                                                                                                                                  il tuo Paul."



Le lacrime inondarono il viso di John, avrebbe voluto non trovare mai quel biglietto, preferiva pensare ad un Paul vivo in chissà quale città, che a un Paul morto. Non poteva avergli fatto questo, non poteva averlo lasciato solo, avrebbe voluto amarlo per tutta la vita, anche non pubblicamente, ma aveva bisogno di lui. 
«Sarai il mio angelo custode, lo so che ora sei al mio fianco, ti amo e ti amerò per sempre, Paul.»


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Allora, questa è la prima os sui Beatles che scrivo, yuppy.
Ovviamente è  una slash McLennon, tanto amore. ♥
Voglio dedicare questa os ad una mia amica, Alessandra :3
anyway, spero vi sia piaciuta dsjfdnks 
ciaociao♥