PIANETA AGAMEMNON
LUNA ATHENA
ANNO DEL SIGNORE 2144
7 GENNAIO
ORA TERRESTRE 6:07 AM
La prima cosa che sentì fu un dolore incredibile alla testa. Un ronzio incredibile, ed un dolore lancinante alla spalla e alla gamba destra. Non sapeva chi era, dove si trovava. Aprì gli occhi, e nella sua mente si accumularono molti dati. Dai dati accumulati, scoprì che si trovava su Athena, una luna del gigante gassoso Agamemnon. Non sapeva chi le avesse impiantato tutti quei dati. Si trovava in una piccolissima cabina sferica di metallo. Poi nel buio della cabina si accese una scrittà luminosa davanti a lei: ENGINE SHUTDOWN – GOODBYE. Poi si aprì di scatto una porta, e la luce infuocò gli occhi della ragazza. Uscì dalla piccola cabina. Era alta, slanciata, i capelli neri e corti, e gli occhi blu elettrico. Si guardò intorno e vide un paesaggio magnifico. Era su una cima di una collina. Poi guardò in alto e nel cielo vide imponente il gigante gassoso Agamemnon, viola sopra l’atmosfera azzurrina di Athena. L’erba era blu, con striature viola e gialle. Fece alcuni passi, ma faticò molto. Poi nella sua mente “apparve” una scritta:
LOADING ARTIFICIAL LIMBS COMPLETE - CENTRAL ENGINE TURNED ON - CONNECT NAV-ELVIVE - EJECT AR-47 ASSAULT RIFLE
Improvvisamente sentì una grande forza nella gamba destra e nel braccio destro. Istintivamente se li guardò, e notò scioccata che erano robotici. Poi capì, e ripensò alla scritta. “Sono un robot…” disse a bassa voce. Poi sentì uno scatto alle sue spalle. Si girò e vide uscire da una cassetta della navicella una grossa mitragliatrice, su cui c’era scritto AR-47 ASSAULT RIFLE.
Poi un’altra scritta nella sua mente…
TAKE IT
La ragazza non capiva, ci pensò un attimo, e con la mente disse:
NON CAPISCO
Allora, dopo qualche secondo, un'altra scritta fece la sua comparsa:
PRENDILO
Lo prese, senza obbiettare, e immediatamente il mitra emise uno scatto.
AUTOCARICAMENTO COMPLETATO
Allora pensò:
AUTOCARICAMENTO?
Immediatamente, il computer nella sua testa le disse:
IL FUCILE D’ASSALTO AR-47 È STATO PROGETTATO DALLA ELVIVE PER AUTOCARICARSI CREANDO PROIETTILI AUTONOMAMENTE ALLA VELOCITÁ DI 4 SECONDI A CARICATORE.
Elvive…Elvive…le sembrava familiare, ma la mente non le disse nient’altro.