Good night

La libertà si avvicinava sempre di più, metro dopo metro.
Ormai niente e nessuno avrebbe mai più potuto fermarlo.
Sarebbe stato libero di fare ciò che voleva.
La libertà era lì, a pochi passi da lui, quando una voce famigliare lo richiamò.
“Loki cosa credi di fare?”
 
Suo fratello era sempre stato un problema.
Il fatto era che nessuno poteva convincerlo a fare qualcosa che non gli andava ed era impossibile convincerlo a non fare qualcosa che voleva fare.
Era impossibile controllarlo.
Soprattutto da quando aveva imparato a gattonare.
“Vuoi scappare fratellino? Cos’è, non mi vuoi bene?”
Il piccolo si sedette per terra, spostando lo sguardo dall’uscita al fratellone.
“Sai, se tu te ne vai, dopo Madre mi metterà in punizione a vita e non potrò mai più giocare con te, è questo che vuoi?”
Il bambino si imbronciò, tenendo gli occhioni verdi carichi di intelligenza fissi sul biondo, ma alla fine si arrese, sorridendo angelico e alzando le braccia per essere preso dal suo fratellone.
Thor sospirò rassegnato, prendendolo in braccio. Dopotutto non sarebbe mai riuscito a negargli niente.
 
“Madre, la prima parola che Loki dirà sarà il mio nome vero?” domandò il biondo, osservando la dea mettere nella culla il piccolo.
“Si vedrà Thor, Loki è ancora troppo piccolo”
“Ma io passo così tanto tempo con lui!” protestò a voce alta.
“Si vedrà Thor e ora fila a dormire che è tardi” lo rimproverò Frigga, con un sorriso dolce sulle labbra.
Il biondo stava per uscire dalla cameretta, dietro alla madre, quando un vagito di Loki lo richiamò.
Sorridendo Thor tornò sui suoi passi, per fermarsi vicino alla culla.
“Credevi che me ne fossi dimenticato?” gli chiese, incontrando gli occhi del piccolo.
Quegli occhi così grandi, così luminosi, così verdi!
Era impossibile non amarli, carichi di intelligenza, felicità e affetto com’erano!
Thor si chinò, fino a sfiorare con il suo naso, quello di Loki.
Era il loro rituale, il loro modo di salutarsi.
Stavano lì, a pochi millimetri di distanza avvicinandosi sempre di più finchè Loki non scoppiava in quella sua allegra risata cristallina, che faceva illuminare sempre il maggiore, afferrando le ciocche bionde che gli solleticavano il viso.
Thor gli scoccò un bacio sulla guancia e come per magia, quegli occhi verdi che fino ad un attimo prima erano svegli e attenti a tutto, si riempirono di sonno.
Il biondo lo ricoprì, approfittandone per dargli un altro bacio sui capelli neri (così belli, così unici), augurandogli la buona notte.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Scritta sta mattina, verso le otto mentre avrei dovuto seguire la lezione di… fisica mi pare. Non ne sono sicura però, ero impegnata  a fare cose molto più importanti come scrivere questa storiella u.u
Lo so, non credo abbia molto senso, ma ero in preda ad un tremendo abbiocco e dopo essermi convinta che il banco non si sarebbe teletrasportato in casa mia neanche se gli avessi chiesto per piacere ho dovuto trovare un altro modo per uscire dal mondo di Orfeo  u.u’’’
Come al solito ringrazio già chi vorrà lasciare un commento anche piccino picciò XD
 
Ciao ciao
roby_lia