Come il nuotatore frangendo l’onda,
Così attraverso specchi di aria.
Tesa ad una meta prestabilita,
Ho volato come una colomba
Intorno a San Pietro divino.
Fra pilastri bianchi di marmo,
Al colore del vespro carminio.
Antri sicuri sembravano i fusti,
Grotte ingannevoli e calde agli illusi.
Una speranza perfetta per noi,
Ha invitato stormi di uomini soli
A migrare verso le coste perpetue,
Le rive ambite dell’atollo di Dio.
Ma l’inferno ci reclama a gran voce,
Noi schiere di anime o pasti perfetti
Per uomini mostri o bestie feroci.
Guardiani di Dite, ascoltate, vi prego.
Sentite il peccato che noi tutti accomuna.
Prima che il tempo sia troppo lontano,
Ed il futuro divenga sbiadito.
Come distanza negli occhi dei morti
Vedremo la vita fin oggi trascorsa.
Gioia segreta al ricordo dei vizi,
sarà lo splendore della nostra miseria.