La
mano che trema...
Capitolo
1: Il diario.
L’incessante
mormorio della pioggia accompagnava
quella giornata di fine estate, la scuola era appena cominciata ma
Trunks si
sentiva stanco e svogliato.
Erano
settimane, anzi mesi ormai che il suo umore
era cambiato, chi lo conosceva bene faticava a credere che quel
ragazzino nervoso
e irritabile fosse davvero Trunks Brief.
Bulma dava
colpa agli sbalzi ormonali tipici degli
adolescenti
“Ha
Diciassette anni, magari si sarà innamorato di
qualche ragazzina...”
La
spiegazione era più che esauriente per farla
sentire in pace con se stessa...Ma non era così semplice...
Gli occhi del
giovane sayan erano sprofondati nella
malinconia, dentro di lui premeva un tormento che lo faceva stare male.
Quel
pomeriggio il ragazzo era chiuso in camera,
a stento
aveva mangiato qualcosa, soltanto per accondiscendere
alle insistenze della madre, ma il suo inconscio malessere gli causava
una
forte voglia di vomitare, si trascinò fino al bagno
appoggiando le mani sul
lavandino con la testa chinata e gli occhi socchiusi fece uno sforzo,
ma liberò
soltanto qualche goccia di saliva senza riuscire ad allontanare quel
fastidio, forse
non era colpa del cibo, quell’angoscia era radicata nel suo
intimo come il
peggiore dei mali.
Con passo
lento andò verso la scrivania e sedette
sulla poltroncina, il cassetto sulla destra era chiuso e lui teneva
nascosta la
chiave facendo attenzione che nessuno potesse trovarla, un movimento
lento fece
ruotare la serratura dello scomparto, dentro vi erano vecchie
fotografie della
sua infanzia e un libricino dalla copertina verde le cui pagine erano
stropicciate e sbiadite... Lo
aveva
riletto tante volte che quasi conosceva a memoria ogni singola parola.
Quel diario,
custode della verità, unico con cui poteva
sfogarsi, la penna che stringeva nella mano tremante gli dava sostegno,
amica
nei momenti in cui riconosceva l’assurdità di quel
desiderio e preso dallo
sconforto lasciava scorrere su quel foglio la verità, la
voglia d’amore, non
ricordava quando e come si era accorto del suo cambiamento, era
successo e lui
si sentiva diverso
agli occhi degli
altri...Aveva cercato in tutti i modi si soffocare
quell’impulso che scorreva
nelle vene, neanche il sesso praticato con qualche ragazzina aveva
giovato al
suo tormento...
Lui era il
disonore della razza dei gloriosi sayan se
suo padre avesse saputo lo avrebbe ucciso senza pietà.
cominciò
a scrivere :
“
Anche oggi penso a te amico mio, o
dovrei chiamarti diversamente adesso? Da tempo ho capito il mio vero
sentimento
verso di te, sto male, male da morire, se non ti vedo, se non sento la
tua
voce...Ma peggio quando stai con lei e l’accarezzi sotto i
miei occhi, non
riesco a sopportarlo, vorrei essere io al suo posto, assaporare le tue
labbra,
perdermi nei tuoi occhi profondi....Scusami mi vergogno, non ho il
diritto di
avere il tuo corpo ed il tuo amore, ma come faccio a combattere contro
un
nemico che è già vincitore?
Ti amo Goten e non riesco a
lottare.
Tuo
Trunks.
Niente
strazia più di un sentimento negato, di un
amore non corrisposto, ma cosa poteva pretendere? Goten lo considerava
un amico,
un fratello, come avrebbe reagito se avesse scoperto che Trunks
desiderava di
più, molto di più da lui?
Lo avrebbe
perduto per sempre e forse sarebbe
stato deriso...
Goten era
troppo maschio, la sua passione per
l’altra metà del cielo era cosa nota, attirava
ragazze come il nettare per le
api...
E Trunks
subiva, aspettava, osservava, in
silenzio con una ferita che sanguinava copiosa dentro di lui.
Voleva
abbandonarsi ad un pianto, conscio che
nessuno poteva vederlo quando udì bussare con irruenza alla
porta, “ Trunks
cosa fai chiuso dentro? Aprimi!”
Un tuffo al
cuore, la voce di Goten, aveva
desiderato ascoltarla e lui era lì a pochi passi...
Con una
velocità sorprendente ripose il diario
nel cassetto chiudendo a chiave la serratura, non voleva che
l’amico si
accorgesse del suo smarrimento cercò di
ricomporsi respirando profondamente.
“
Eccomi arrivo,” disse a voce alta, digitò un
codice nella tastiera al lato della porta e questa si aprì
automaticamente
lasciando che i suoi occhi si appagassero, il sayan moro era sorridente
e lo
osservava in tutta la sua muscolosa imponenza.
“
Insomma cosa fai chiuso in casa, sono giorni
che non ti fai sentire, che ti succede?” Chiese entrando e
andando a sedersi
sul letto “Ho parecchi compiti che non riesco a finire, per
quello che...,” Trunks
era incapace di mentire e Goten se ne accorse
“Compiti?
Tu che non riesci a finire...? Ma a chi
vuoi darla a bere? Sono io che ho dei problemi a scuola, non
tu!” Disse con
tono sarcastico “ Perché non mi dici la
verità cosa ti sta succedendo? “ Goten
era davvero preoccupato dall’atteggiamento
dell’amico,
“Io,
niente sono solo di cattivo umore ma...Mi passerà,
“ rispose il sayan glicine torturandosi
le mani,
“Non
sarà
per quella ragazzina, vi ho visti parlottare e lei ti muore
dietro!” Chiese
ancora il moro incuriosito, Trunks gli sedette a fianco, non gli
importava niente
di nessuna ragazza ma di Goten si!
Gli piaceva
guardarlo, ascoltarlo ed immaginarlo
mentre faceva l’amore...” Non
c’è nessuna ragazza...”Rispose,
l’amico gli posò
un braccio sulla spalla, un brivido caldo sulla pelle, un sussulto
dell’anima,
“ Avanti Trunks lo sai che ti voglio bene non voglio vederti
così “ mormorò Goten
dolcemente stringendolo a se,
“
Tu mi vuoi bene, ma io ti amo e ti desidero da
morire....”
Pensò
Trunks lasciandosi
trasportare dal calore di quell’abbraccio...
Continua...
Cosa ne
dite?...Non sono convinta!
Ho scritto
velocemente, senza pensarci troppo e non
mi è venuta bene...
Ormai avrete
capito che mi piacciono le storie
d’amore travagliate
e
passionali...(Lori calmati!!) Però insomma, due bonazzi
così...
*ç*
che spreco! (Lori si “sacrifica” e redime
Trunks)!!^^
Fatemi sapere
perché se ricevo poche recensioni
la cancello...Forse è meglio!!!.
Se invece
continuo...alzerò il rating.
Ciao e grazie
...LORIGETA*