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Autore: Hayley_91    26/09/2012    0 recensioni
“Mi ricordo così quella notte... le goccie della pioggia battente che si infrangevano sull’asfalto. Il tepore primaverile sembrava essersi annientato di fronte a quell’improvviso acquazzone e la nebbia,che si diradava in mezzo al traffico e ai fari delle automobili,dava un senso di solitudine, sebbene i rumori dei mezzi si facessero sentire in una metropoli come Roma. Non sembrava pesarmi così tanto quell’angoscia.. l’euforia era troppa per poter pensare di già alle cose negative. Potevo solo sorridere per ciò che avevo vissuto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E quella camera di hotel...
 

-Introduzione


“Mi ricordo così quella notte... le goccie della pioggia battente che si infrangevano sull’asfalto. Il tepore primaverile sembrava essersi annientato di fronte a quell’improvviso acquazzone e la nebbia,che si diradava in mezzo al traffico e ai fari delle automobili,dava un senso di solitudine, sebbene i rumori dei mezzi si facessero sentire in una metropoli come Roma. Non sembrava pesarmi così tanto quell’angoscia.. l’euforia era troppa per poter pensare  già alle cose negative. Potevo solo sorridere per ciò che avevo vissuto. L’adrenalina a mille che percorreva tutto il mio corpo non mi faceva sentire niente che riguardasse  il mondo esterno.Guardai la mia amica e presi coscenza che, forse dopo essere così a lungo rimaste sotto la pioggia,sarebbe stato il caso di tornarcene nella nostra camera di albergo. Corremmo a più non posso cercando di riparare dalla pioggia i nostri poster appena comprati. Arrivate in stanza l’unica cosa che fecimo fu buttarci nel letto e  continuare per tutta la notte a parlare di quelle ultime ore che ci avevano cambiato la vita ,senza pensare, che forse quella felicità avrebbe portato ancora più sofferenza dopo.

Dopo quasi quattro anni ormai ,ogni volta che arriva il mese di aprile , mi sento così...”

09 aprile 2014

“Ma buongiorno Yle tutto bene? Hai passato una bella serata l’altra notte immagino !” mi disse il capo sorridendomi appena arrivato al locale. Mi girai di scatto e alzando lo sguardo risposi : “ sì grazie... è stata una bella serata dopo tutto..” Non ero dell’umore giusto per poter intraprendere una conversazione di prima mattina e questo lo sapevo,quindi cercai di concludere il discorso lì . “ Ma non essere così scontrosa!Dopo tutto ieri era il tuo compleanno ! Non mi dire che non hai passato una bella serata! “ ribattè lui , nella speranza di continuare il discorso. Gli sorrisi e andai a salutare i primi clienti della giornata. “buon giorno ! Cosa volete ordinare?” Sorridente come sempre mi feci avanti e li guardai prendendo il block notes per le ordinazioni e la penna.
“Lascia stare ci penso io qui!tu vai dietro il banco a servire gli altri “ mi disse lui raggiungendomi. Raggiunsi il bancone e mi misi a pulire. Mi girai verso l’orologio: erano appena le 8. Come poteva passare una giornata se dopo nemmeno un’ora di lavoro avrei voluto mollare tutto e andarmene? Accesi la radio per distrarmi e far passare il tempo.
{buongiorno a tutti amici di radio *** oggi vogliamo iniziare la nostra top 20 con un gruppo che ormai pare essersi perso.. sebbene non si siano sciolti e se ne ricorda la fama per il fatto che abbiano fatto grande scalpore e breccia in migliaia di cuori di teenagers in tutto il mondo, ecco a voi il fantomatico gruppo tedesco che ha segnato negli ultimi anni records ineguagliabili.. ecco a voi i Tokio Hotel con la loro Spring Nicht !}
Mi fermai un attimo e fissai quello stupido apparecchio . Ero già pentita di averlo acceso. Continuai a pulire ma la mia testa ad ogni nota di quella canzone continuava a divagare... Chiusi gli occhi e dentro di me risuonavano le urla,le vibrazioni dei suoni che provenivano dal palcoscenico,gli effetti speciali e le fiamme... fino a continuare a ricordare poi quelle note che ormai,così familiari,sembravano essere state dimenticate volutamente dalla mia ragione.
“Signorina...signorina...??!”
Era bello sentire quelle parole.. calde ma malinconiche sembravano plasmarsi completamente in ogni circostanza della mia vita ,sebbene una vita di una teenagers ,fatta di problemi da ragazzina, ma allo stesso tempo difficile da affrontare,quelle parole mi facevano andare avanti e completare le mie giornate. Sapevo che almeno nel mio mondo c’era quell’angolo tutto mio dove poter racchiudere i miei pensieri e poter dire : va tutto bene . L’unico posto dove non mi sentivo ferita,attaccata,giudicata,e dove solo le braccia di quelle note potevano avvolgermi e farmi sentire al sicuro. “Yle ma che combini...!! Il panino!! Si sta bruciando, tiralo fuori!” la voce del mio superiore interruppe tutto il mio viaggio mentale. Saltai di colpo con gli occhi sgranati eseguì gli ordini e mi scusai a non finire.
“fa niente fa niente ma la prossima volta stai attenta... non puoi bruciare ogni panino che fai.. sono pur sempre solo le 8 del mattino eh... e ora vai a fare una pausa, ne hai bisogno.”mi disse lui con tono rassicurante. E io, scusandomi un’altra volta,uscì dal locale.
Era una mattina soleggiata e il caldo primaverile stava iniziando a farsi sentire insieme al profumo dei fiori e il cinguettare degli uccellini. Mi accesi una sigaretta e mi sedetti su duna sedia al di fuori del bar. Stavo iniziando a far prendere il sopravvento alla mia parte malinconica.
Possibile che era ancora così vivo dentro di me? Quel ricordo.. non poteva essere così vivo.. almeno non come quell’istante. Era inaccettabile.
 Mi squillò il cellulare . Era Marika. “tesoro come stai? Scusami per ieri.. non sono potuta venire a causa del lavoro.. replichiamo stasera quando stacchi?”mi disse lei. “ Ma non preoccuparti.. sai che non mi piace  festeggiare i miei compleanni.. davvero non preoccuparti “ Le risposi io. “lo so ma mi dispiace. Non ti ho fatto nemmeno un regalo!dai vediamoci. “insistette lei. “e va bene dai. Stacco alle 20 vieni qui per quell’ora ok?”le dissi io perchè tanto ormai avevo rinunciato a dirle di no. “va bene ,perfetto.. Purtroppo non potrò farti lo stesso regalo di compleanno di qualche anno fa .. però ti piacerà lo stesso.. almeno credo! Ciao ciao!” concluse lei chiudendo la chiamata.
Era ormai pomeriggio inoltrato,la giornata tutto sommato stava passando anche velocemente.
“sai che mia figlia lavora nella radio locale,ricordi?”mi disse il proprietario che nel frattempo si era avvicinato a me.”ecco , mi ha detto che le hanno dato dei biglietti per un gruppo un pò speciale. “ Lo guardai con aria interrogativa,sbarrando poi gli occhi subito dopo quando lessi il nome che era scritto su quei biglietti. “bè  BUON COMPLEANNO YLE! Anche se in ritardo” mi disse lui sorridendomi.  Mi si illuminarono gli occhi erano due biglietti per andare a vedere i Tokio Hotel al Palalottomatica di Roma il 7 dicembre. “grazie capo non doveva... veramente..” risposi io sorridendogli. “ma figurati e poi erano gratis! Non so che biglietti siano. Mi ha detto che non sono come i biglietti normali. Ma forse solo perchè li regalano in radio.bè resta il fatto che qui ci sono due biglietti e puoi portare con te chi vuoi. Buon divertimento cara.” Concluse.
Si fecero le 20 e come d’accordo Marika arrivò per passarmi a prendere. “bè io vado allora a domani, buonanotte!”salutai e uscì dal bar.
“Come siamo felici tesoro!e io che mi preoccupavo che avessi passato un compleanno triste senza di me, tappata in casa come una casalinga frustrata senza marito “mi disse Mari con tono ironico. “ahahha più o meno!La mia vaschetta di gelato può testimoniare di aver passato tutta la notte con me e che l’ho consumata per bene”risposi io ridendo. “comunque... dove è il mio regalo??” aggiunsi . “calma calma!ti pare che me lo sia dimenticato??!Però non lo vedrai subito.”mi disse lei. “non capisco..”le risposi.
Arrivate a casa sua ci sedemmo sul divano. “Praticamente...siccome so che hai rifiutato l’erasmus con l’università perchè non puoi lasciare il lavoro, ho deciso di proporti  un viaggio spesato a Roma.. Visto che l’hotel dove eravamo andate un pò di anni fa ha fatto delle promozioni  validissime ai vecchi clienti, ho deciso di pagartelo io. Bisogna decidere solo la data l’importante è che abbiano 4 mesi di preavviso.”concluse lei. “potremmo andarci a dicembre per il ponte dell’Immacolata.. ho sempre desiderato vedere Roma con la neve .. magari è più facile che nevichi!”aggiunse lei. “Già.. la neve...” dissi io tra me e me non accorgendomi di parlare ad alta voce. “ok.. va bene vada per il 5 dicembre allora si parte e si torna il 13! “disse Marika esultalte. A sentire quelle date sgranai gli occhi e mi cadde il bicchiere dalle mani. “ma che combini Yle ?stordita che non sei altro!”mi urlò contro lei. “scusami.. non posso.. non per quelle date mi dispiace...scusa..”Presi la borsa,mi alzai dal divano e uscì da casa sua. “ehi aspetta !dove vai!?e la nostra serata??”urlò lei e abbassando lo sguardo vide qualcosa sul pavimento accanto al divano.
“ma questi...”
Stava piovendo a dirotto ed ero sotto la pioggia visto che non avevo minimamente pensato di scappare da casa sua,almeno,non era di certo calcolato! Mi squillò il telefono.. era lei. “ah brava tu. Pensavi di nascondermi una cosa del genere?Ma che ti salta in mente. Ti avrei trascinato a Roma contro il tuo volere ma dopo di ciò a costo di trascinarti dai capelli tu a Roma il 7 dicembre ci sarai....e sali su stupida scimmia che sei senza ombrello!”concluse buttandomi giù. Non avevo altra scelta e riandai da lei.
“povera ingenua... tu vinci o hai (non so come tra l’altro!)dei biglietti per i Tokio Hotel che pare che siano morti e sepolti a L.A visto che non si sa niente di loro da mesi ,non mi dici niente.. e per di più non vuoi andare?? Ti sei fumata il cervello??!”
“ma io....veramente non li volevo.”mi giustificai subito.
“e allora strappali e buttali. Vediamo se hai il coraggio.”replicò lei.Rimasi in silenzio. Non sapevo che dire.
“allora io non so chi sia questo individuo che te li ha regalati ma saranno un’anteprima esclusiva!non sono uscite notizie di un album e ne di un tour !non è possibile.. guarda!”disse lei accendendo il pc e cercando le news che li riguardavano.
Cadde un momento di silenzio davanti a una scritta :  “SONO STATE COMUNICATE LE DATE DEL TOUR 2014-15 DEI TOKIO HOTEL...  7 dicembre Palalottomatica-Roma. Info e vendita biglietti a partire dal 30 agosto 2014. “
Non potevamo crederci... non era possibile.. come potevamo avere dei biglietti 4 mesi prima rispetto alle date di uscita italiane??!
...” Non so che biglietti siano. Mi ha detto che non sono come i biglietti normali. Ma forse solo perchè li regalano in radio.bè resta il fatto che qui ci sono due biglietti e puoi portare con te chi vuoi. Buon divertimento cara.”..
Cosa avrà voluto dire il capo? Resta il fatto che non ci pensammo e continuammo la serata.
 
5dicembre 2014.

Erano passati otto mesi... ormai era arrivato il gran giorno. Alle 6.57 avevamo la freccia rossa che, da Milano ci avrebbe portato a Roma. L’attesa a Milano centrale sembrava non terminare più. Eravamo già stanche dopo la notte insonne appena trascorsa.
Arrivammo a Roma prendemmo la metro linea B e scendemmo alla fermata del Palalottomatica fino ad arrivare davanti alla struttura. C’erano già i manifesti. I loro volti, così ingranditi in una gigantografia, erano ancora più belli forse perchè non ero più abituata a vederli. Arrivammo al nostro vecchio albergo che era in una via poco più in là. Non era cambiato nulla.
Che enorme senso di nostalgia... tutto ciò sembrava ai miei occhi un deja vu che continuava a ripetersi senza interruzione. “cosa ne pensi Mari?” mi girai verso di lei. “penso che se non mi danno la suite stavolta altro che un altro viaggio a Roma.. la pretendo !” disse lei convinta..
Arrivammo alla reception, ci presero le valige e ci accompagnarono alla nostra stanza. E il deja vu continuava... c’era stata affidata la stessa stanza come destino.. n 101.
 
 Capitolo 1 – Deja Vu

Posammo le nostre cose... e uscimmo dall’hotel. C’era una fila di ragazzine accampate ormai con tende e provviste,sebbene il freddo pungente di dicembre , sembravano non demordere pur di riuscire a sfiorare le prime file. Le guardai con nostalgia e rimasi a fissarle . “anche noi un tempo eravamo come loro. Cosa è cambiato?”mi disse Mari. “non lo so... vorrei poterlo capire. A quest’ora non farebbe ancora così male.”
Andammo a farci un giro per Roma. Le principali: Piazza di Spagna, Via Condotti,Fontana di Trevi,piazza del Popolo,il Colosseo. Le ricordavo bene... tre mesi a Roma mi avevano aiutato a memorizzarle.

7 dicembre – ore 18:00

Era l’ora di iniziare a metterci in coda , sebbene i nostri posti fossero numerati (e non avevamo capito in quale parte fossimo collocate) era comunque vantaggioso evitare di perdere troppo tempo.
Andammo dai cancelli del retro. File di ragazzine che aspettavano di entrare ai suddetti meet&great. Ci avvicinammo a delle bodyguard al di là del cancello per chiedere informazioni.
“da che cancello dobbiamo entrare noi con questo biglietto?” chiesi avvicinandomi a uno di questi.
“vediamo.... non saprei aspetti che chiedo alla responsabile” rispose andando da una donna a chiedere spiegazioni. Quest’ultima mi si avvicinò.
“Senti ragazza ma quanti anni hai? “mi chiese a me. “23 perchè?”risposi io dubbiosa. “ah.. era una curiosità. Bè ragazze voi,o almeno tu, devi entrare da questa parte, comunque quando vi separeranno saprete dove andare”concluse lei aprendo il cancello.
Separare?? Ma i posti erano attaccati l’uno con l’altro.. come è possibile? E perchè ci sta aprendo il cancello? Cosa significa questa storia?
Marika si stava agitando e non sapevo nemmeno io come comportarmi sinceramente.. ero basita. Ma il mio sesto senso mi diceva di stare calma. “stiamo calme e reggi qualsiasi mio gioco ok?”dissi io a Marika.
Entrammo...Il cortile, le scale del retro .. tutte quelle porte di uscita di emergenza sorvegliate dalle bodyguard.. tutto familiare... un salto nel passato troppo identico per essere reale.
“bene voi due entrerete prima delle altre”disse il signore che ci aveva accompagnato. “come scusi?”gli risposi. “bè voi vi occuperete di intervistarli e poi,a fine intervista,potrete partecipare,da fan, se volete , al meet&great. Come stabilito dal biglietto.”spiegò lui. “buona fortuna reporter di radio *** si narra che questi ragazzi,soprattutto i due bellocci abbiano una bella parlantina!”concluse lui. Marika stava cambiando colore. Da color amaranto stava raggiungendo un colore molto simile al bianco latte. “stai calma reggi il gioco ti prego non so cosa sia ma stai calma”le sussurrai all’orecchio.
Venimmo accompagnate da 2 bodyguard in un camerino. Bene... il count down era iniziato.Sentimmo delle voci provenire dall’esterno e sembravano familiari.
Sedute sul divano bianco aspettammo che qualcuno entrasse. E come non detto così fu.
I nostri sguardi increduli e le nostre bocche che accennavano un sorriso quasi paralizzato insieme al cuore che batteva fino a uscire quasi dal petto ,non erano proprio i requisiti di giornaliste abituate a intervistare vip.Dovevamo mascherare i nostri impulsi.
E la cosa era piuttosto difficile. Li fissai tutti e quattro entrare. Il primo fu Bill, come sempre. Anche l’altra volta era stato lui il primo a salutare con un “hi” che era più solare del sole. E il suo sorriso era lo stesso di 4 anni fa: dolce, caldo .. e infinito.
Seguivano a ruota Georg, Tom, Gustav... il deja vu continuava a mischiarsi con la realtà.
La differenza? Eravamo sole con loro.. e non c’erano le altre fan.
Per il resto,il mio cuore batteva come la prima volta , gli occhi erano lucidi e arrossati , solo che i capelli ben sistemati e il trucco appena fatto mascheravano molto ,al contrario della prima volta.
Ci salutarono e si sedettero accanto a noi su quel divano bianco.
Mi presi di coraggio. Non potevo mandare tutto a troie. Era un’occasione che non avrei potuto lasciare andare.
“ciao ragazzi!Noi siamo qui per la vostra intervista per Radio *** io sono Ylenia e lei e Marika.. molto piacere.. Prima di essere delle giornaliste siamo vostre fan e proprio per questo vogliamo farvi i complimenti per il vostro nuovo album che, nonostante gli anni passati , si è rivelato capace di restare sulla cresta dell’onda e in grado di stupire con grande scalpore tutte le vostre fan e coloro che vi hanno sempre criticato..”

“bè si abbiamo voluto richiamare il passato dei Tokio hotel dando un tocco di maturità nelle nostre canzoni. Diciamo. Canzoni come potevano essere schrei, beichte,leb die sekunde ma con un tocco di maturità e crescita professionale armonizzandoli con i temi anche di zimmer483.”rispose Bill convinto delle sue parole.

Guardai Marika per darle un segno di incoraggiamento ad iniziare una domanda.

“ragazzi siete rimasti delusi forse della diminuzione delle vostre fan? O pensate che molte vi abbiano abbandonato dopo tutti questi anni di pausa forse perchè non hanno più creduto in voi?”

“no.. assolutamente. E’ vero. Sembrano meno di una volta.. ma a noi non è mai interessata la quantità ma abbiamo sempre pensato di qualificare ogni nostro fan uno per uno,perchè ognuno vale in modo diverso..”disse Bill che venne
interrotto da Tom  il quale aggiunge “ anche se noi possiamo avere meno fan l’importante è che rimangano quelle sincere e  quelle che hanno creduto in noi in quanto gruppo musicale e non di bellocci che fanno stragi di ragazzine.” Concluse Bill “e che ci considerino per ciò che gli arriva ascoltando le nostre canzoni non guardando solo le nostre facce.” “ok che sono bello ma in fondo io sono pur sempre un chitarrista” disse Tom ridendo.
L’intervista continuò per circa una mezzora.. stavo iniziando a sentirmi a mio agio.. I loro sorrisi erano così caldi che non potevano mettermi a disagio. Sebbene Bill fosse accanto a me e ogni volta che incrocciassi il suo sguardo il mio cuore si fermava,sapevo che dovevo andare avanti .. dovevo cercare di stargli il più possibile vicina.

“bene ragazzi..è stato un piacere parlare con voi siete stati molto disponibili e vi ringraziamo a nome di tutte quelle fan che fuori dall’arena urlano i vostri nomi.. un saluto ai Tokio Hotel. Questa è radio*** “
Tutti e quattro si alzarono...il mio cuore stava andando in pezzi,battito dopo battito,sentivo che stavo per crollare.. l’ennesima volta.. Bill mi passò davanti...
“eh..sorry...”( ehi..scusa..)dissi a bassa voce mentre mi stava passando accanto . Nel momento in cui stavo per afferrare la sua camica con la mano,mi fermai. “non ce la faccio”.
Abbassai lo sguardo e li lasciai uscire.. mi girai verso Marika.
“per l’ennesima volta non ho fatto nulla..che codarda..”dissi io correndo fuori dalla stanza.
“siamo in due allora .” mi disse lei piangendo appoggiandosi alla mia spalla.Aspettammo il meet&great. Ora eravamo solo fan.Non dovevamo più fingere....
Putroppo Marika non potè entrare nella stanza con le altre ragazze....
Ero sola... ma non era nulla di nuovo...autografi... foto.. Roba già vissuta tempo fa..
Arrivò il mio momento... questa volta ero un pò più carina di 4 anni fa... Mi misi in mezzo a Bill e a Tom andandoglielo a chiedere.. proprio come quel lontano11 aprile 2010..
“Tom Can I stay here?” (tom posso mettermi qui?)
“jajaaaa” risposte Bill. (sììì)
Come quella volta.. mi girai verso Bill stupita e gli sorrisi. Sentì il suo braccio avvolgermi la vita.
E un altro battito stava andando via.
Lo guardavo.. era bellissimo... gli arrivavo sotto il mento .. Non ero cresciuta in questi anni.Sebbene tutti questi nuovi tatuaggi che,a parere mio, lo avevano rovinato, era pur sempre perfetto.
 Il Bill dei miei sogni.
Scattate le 3 foto di prova mi staccai da lui.
Abbracciarlo..era l’unica cosa che avessi voluto fare..
Tornai al mio posto e finirono il giro delle foto.. Erano gli ultimi minuti..gli ultimi autografi.
Tutti e 4 stavano andando verso la porta e si allontavano sempre più da me.
Non posso... il mio sangue ribolliva e una voce interiore,che prima non aveva mai parlato uscì fuori.
Mi avvicinai di scatto e gli andai davanti.
“Bill can..I Hug You?” (Bill posso… abbracciarti?)
Lo avevo detto.. mi ci erano volute più di 4 anni ma ce l’avevo fatta.
Lui mi sorrise come era solito fare e mi abbracciò.
Tutto il mio corpo fu percosso da un brivido . Lo stretti forte a me....
Dovevo parlare.. quella voce non aveva smesso di pulsare dentro la mia testa..
“grazie...grazie per tutto quello che mi dai attraverso le tue parole e la tua musica..sappi che questo gesto è valso più di qualsiasi altra cosa per me...me ne ricorderò per sempre anche se per te sono una tra tante..”
Mi fissava dispiaciuto e perplesso ma mi sorrise mentre io abbassai lo sguardo e mi staccai.. e guardai per terra . Non volevo vederlo andare via...
Il meet&great era finito.Potevo crollare. Mi misi a piangere...
Arrivai nell’arena. Il mio posto era davanti.. Molto lateralmente a destra.. come una volta.
C’era Marika lì ad aspettarmi , con gli occhi  pieni di lacrime.  
Il percorso del deja vu stava finendo.                                                                       
Un’ora abbondante di concerto e uscimmo...
Niente autografi dimenticati nella sala del meet... ma c’era un vuoto ancora più grande di allora.
Il mio cellulare continuava a squillare,non volevo rispondere.. Non ero in vena..  
All’uscita, a nostra sorpresa fuori c’era la neve..
...quella neve che avevamo tanto sognato..

Continua....
   
 
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