26/09/2012
7 recensioniBingham Hawn Bellamy è il pupo di Matthew Bellamy e di Kate Hudson, non certo il mio. Che il papi abbia campionato il suo battito cardiaco è sacrosanta verità (Follow Me ♥), tutto il resto è speculazione gratuita - nel senso che non ricevo soldi in cambio della stessa e che me diverto cosssì.
Questa storia ha partecipato al contest Attimi di gioia indetto da manubibi, arrivando al secondo posto - wub wub, me happy! :3
Banner di _G_J_ - guardate com'è fucsia! ♥
A river moving in you ~
La traccia audio disegna curve regolari ed instabili sullo schermo del laptop, fucsia su sfondo nero. Dalle casse esce fuori uno scalpiccìo simile ad un rumore di passi - come Intro in Absolution, ma non altrettanto stratificato e dal ritmo decisamente più sostenuto.
Dom ci mette un po’ a riconoscerlo, e poi realizza.
- Alla fine l’hai fatto davvero...
Matt si volta verso di lui.
I capelli, lunghi ed un po’ unticci, gli penzolano attorno alle guance ed implorano un colpo di spazzola, oltre ad uno shampoo; i suoi occhi sono piccoli e gonfi ed anche il resto del viso mostra segni di spossatezza.
Nonostante ciò, sorride.
- Te l’avevo detto.
Dom prende posto vicino a Matt, fissando lo schermo del portatile aperto sulla scrivania.
Ipnotizzato dalla sequenza di linee che imperterrita continua a delinearsi di fronte ai suoi occhi, mormora: - Certo che è velocissimo...
- Il cuore di un feto che dorme, a questo punto della gravidanza, fa centoventi battiti al minuto. Se si agita, può arrivare fino a centottanta.
- Wow.
- Tutto questo nel petto di un bambino... Ci pensi?
Neanche Matt ha smesso di guardare una sola volta lo schermo del laptop, parlando: assorto, mormora: - Quando era ancora, sai, lì dentro... Mi facevo un sacco di domande.
- Tipo?
- Be’, le classiche domande che uno si fa prima di diventare padre e... Questo.
Matt dà una manata sul computer, in prossimità della linea fucsia.
- Questa è la risposta a tutte quante.
Gli trema un sorriso sulle labbra mentre spiega in tono lento e cauto, come se fosse caduto con tutte le scarpe nella più grande epifania della sua vita e stesse cercando di capirci qualcosa lui per primo: - Per me è importante sapere che tutto è cambiato e contemporaneamente è rimasto lo stesso... Posso prendere il battito del cuore di mio figlio... Posso prendere mio figlio... E portarlo dentro quello che faccio, dentro di me, perché lui non è qui semplicemente per sconvolgermi l’esistenza, non è un alieno venuto a conquistare il mio mondo... Lui è... Parte di me.
Sembra imbarazzato, dopo. Ride e si prende il naso fra indice e pollice, schernendosi: - Dimmelo se ti sto annoiando, fashion victim.
Dom non dice nulla. Restano a guardarsi - sulle loro facce un sorriso speculare - mentre il cuore di Bing continua a palpitare attraverso le casse del laptop.
Dom ci mette un po’ a riconoscerlo, e poi realizza.
- Alla fine l’hai fatto davvero...
Matt si volta verso di lui.
I capelli, lunghi ed un po’ unticci, gli penzolano attorno alle guance ed implorano un colpo di spazzola, oltre ad uno shampoo; i suoi occhi sono piccoli e gonfi ed anche il resto del viso mostra segni di spossatezza.
Nonostante ciò, sorride.
- Te l’avevo detto.
Dom prende posto vicino a Matt, fissando lo schermo del portatile aperto sulla scrivania.
Ipnotizzato dalla sequenza di linee che imperterrita continua a delinearsi di fronte ai suoi occhi, mormora: - Certo che è velocissimo...
- Il cuore di un feto che dorme, a questo punto della gravidanza, fa centoventi battiti al minuto. Se si agita, può arrivare fino a centottanta.
- Wow.
- Tutto questo nel petto di un bambino... Ci pensi?
Neanche Matt ha smesso di guardare una sola volta lo schermo del laptop, parlando: assorto, mormora: - Quando era ancora, sai, lì dentro... Mi facevo un sacco di domande.
- Tipo?
- Be’, le classiche domande che uno si fa prima di diventare padre e... Questo.
Matt dà una manata sul computer, in prossimità della linea fucsia.
- Questa è la risposta a tutte quante.
Gli trema un sorriso sulle labbra mentre spiega in tono lento e cauto, come se fosse caduto con tutte le scarpe nella più grande epifania della sua vita e stesse cercando di capirci qualcosa lui per primo: - Per me è importante sapere che tutto è cambiato e contemporaneamente è rimasto lo stesso... Posso prendere il battito del cuore di mio figlio... Posso prendere mio figlio... E portarlo dentro quello che faccio, dentro di me, perché lui non è qui semplicemente per sconvolgermi l’esistenza, non è un alieno venuto a conquistare il mio mondo... Lui è... Parte di me.
Sembra imbarazzato, dopo. Ride e si prende il naso fra indice e pollice, schernendosi: - Dimmelo se ti sto annoiando, fashion victim.
Dom non dice nulla. Restano a guardarsi - sulle loro facce un sorriso speculare - mentre il cuore di Bing continua a palpitare attraverso le casse del laptop.