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Autore: Jules_Black    26/09/2012    5 recensioni
Gwen/Courtney| FlashFic| FemSlash| Romantica.
I'd still miss you, baby. Fireworks.
"- Ridicolo il fatto che tu stai cercando sostegno in me o che il signor McLean ancora sia sintonizzato sul canale stronzate?
[...]
- Hai passato tre anni della tua vita a raccontare i tuoi problemi in mondovisione...- le spiegò, facendole l'occhiolino. Court fumava di rabbia."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Courtney, Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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I'd still miss you, baby.


Nessuno sembrava particolarmente entusiasta di essere lì in quel momento. Sì, certo, la villa era particolarmente sontuosa e il caviale era particolarmente gustoso, e l'atmosfera era tutto un brillare di vestiti e uno scampanellare di voci, ma nonostante tutti i motivi che avrebbero potuto rendere quel posto meraviglioso agli occhi altri, Courtney aveva solo una gran voglia di fuggire, dimenticare i vari sbaciucchiamenti di Duncan con la nuova ragazza di turno, dimenticare le stronzate psicotiche di Chris McLean che li voleva protagonisti di un nuovo reality futuristico e, in generale, dimenticare quella parte della sua vita in cui aveva cantato, strillato, pianto, davanti alle telecamere.
- E' ridicolo, non è vero?
Courtney si voltò con lentezza, sebbene avesse già riconosciuto la persona a cui la voce apparteneva - e sebbene avesse sperato comunque che fosse Duncan.
- Ridicolo il fatto che tu stai cercando sostegno in me o che il signor McLean sia ancora sintonizzato sul canale stronzate?
Courtney risultò più tagliente di quanto avesse effettivamente voluto, ma se ne curò ben poco. Perché stava parlando con la gotica, e la gotica - per quanto Mr. Cresta Verde avesse tradito anche lei anni or sono - era sempre la gotica, e come tale andava trattata.
- Hai mangiato pane e candeggina?- le domandò lei in tutta risposta, sorseggiando un po' di vino rosso. La cena era stata deliziosa, il dolce un capolavoro di pasticceria... E Chris ora li stava deliziando con un discorso già preparato in cui li invitava a prendere parte al nuovo reality. Courtney la fulminò con lo sguardo.
- No, sono solo emotivamente affranta. Guarda, - e le indicò Duncan, che con gli anni non aveva rinunciato nemmeno alla cresta verde - guarda, le sta mangiando le labbra!
Gwen si strinse nelle spalle e bevve un altro sorso. Ricordava perfettamente il sapore delle labbra di Duncan, nonché il suo modo così improvviso, così cruento, di volerla.
- Non credo sia il caso di indicare...- tentò di protestare, ma Courtney non la stava ascoltando. Non che l'avesse mai fatto, in effetti.
- Ti prego, uccidiamoli - stava blaterando, stringendo il manico del coltello da frutta con talmente tanta veemenza che presto le si sarebbe frantumato tra le mani; Gwen avvicinò la mano alle sue per sciogliere quella presa ferrea.
- Ti conviene evitare...- le spiegò, con dolcezza, riponendo il coltello sul tovagliolo. Lei la fissò, stranita.
- Ti stai preoccupando per la mia sanità o cosa?- sbuffò, abbastanza irata. Gwen alzò gli occhi al cielo.
- Non mi pare il caso di far finire la serata in tragedia, no?- chiese, retorica. Courtney si ritrovò a essere molto d'accordo con lei. Si alzò, mentre Chris stava ancora blaterando e le fece cenno di seguirla.
- Non vorrai sentire quel cafone matricolato per tutto il resto della serata! - sibilò, indicandole l'uscita. Gwen le sorrise timidamente: non era abituata alla versione semi-razionale di Courtney. In realtà, non si era mai abituata a Courtney e basta. Era così perfettina, così so-tutto-io, che le avrebbe volentieri rotto il naso, godendo nel sentire la sua cartilagine accartocciarsi. Eppure, nonostante tutto - nonostante Duncan - Courtney si era dimostrata una persona migliore di tante altre e...
- Ehi, pipistrella notturna? Vuoi schiantarti contro il portone d'ingresso?
Gwen fu letteralmente strappata via dai suoi pensieri. In effetti stava per andare dritta contro il legno. 
- Stavo pensando...- sbuffò, e spinse il portone con un'espressione alquanto tetra. 
- Tu... Pensi?
Court sghinnazzò divertita e ispirò l'aria fresca della sera. Sembrava pronta a soffocare in quella villa, con il corpetto del vestito troppo stretto e le scarpe troppo alte.
- Tesoro, come sei banale!
Il loro battibecco non accennava a voler smettere. Raggiunsero una parte più isolata del giardino, con una bella fontana zampillante.
- E' una delizia, questo posto- mormorò Gwen, sfiorando appena la superficie dell'acqua.
- Delizia? Sei con me, come potrebbe essere una delizia?
- Tu sei pari a zero, cara mia. Quindi il giardino rimane delizioso.
Courtney ridacchiò di fronte alla logica della sua affermazione. Poi si sedette sul bordo della fontana e lisciò delle pieghe invisibili sul vestito. Gwen la seguì a ruota. 
- Non voglio tornare a fare il pagliaccio davanti a una telecamera...- rivelò, improvvisamente, Courtney. Sembrava quasi quasi depressa. O forse solo particolarmente triste.
- Bei ragionamenti. La notte ti porta consiglio?
- O sconforto. Tra poco inizieranno i fuochi d'artificio- sbuffò, già innervosendosi al pensiero di quei rumori assordanti.
- E allora? Non mordono, sai?
Courtney rabbrividì e Gwen le passò, senza troppi complimenti, la sua giacca. La accettò senza dire una parola.
- Odio i fuochi d'artificio.
- E perché?
- Perché... Oh diamine, posso tenere per me qualche segreto o no?
- Hai passato tre anni della tua vita a raccontare i tuoi problemi in mondovisione...- le spiegò, facendole l'occhiolino. Court fumava di rabbia.
- Se avessi davvero voluto raccontare i miei problemi in mondovisione, non saremmo qui in questo momento, lo sai, sì?
Gwen sembrava lievemente frastornata.
- Ovvero?
Courtney sorrise appena, senza ribattere nulla o quantomeno rispondere.
- Avrei voluto ucciderti con le mie stesse mani- rivelò, la voce tesa verso un'intonazione macabra e spettrale.
- Potresti farlo ora- soffiò l'altra.
Courtney la guardò, particolarmente stupita. Poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo, le posò le mani intorno al collo e strinse appena. Gwen aveva stampato sul viso un bel sorriso sardonico.
- Mmm, potrei stringere davvero...- ridacchiò Courtney, aumentando appena la pressione. Gwen non si sottrasse a quel contatto; e nemmeno si curò del fatto che il viso di Courtney fosse a cinque centimetri dal suo.
- Trovo molto poco sexy il tuo modo di sedurmi!- sibilò Gwen, allontanandosi di scatto. Court rimase con le mani ferme a mezz'aria, mentre un primo sibilo indicava l'inizio dei fuochi. Gwen le sorrise appena.
- E' meglio guardare i fuochi... 
Courtney si voltò e alzò gli occhi verso il cielo. Diverse forme colorate si stagliavano contro la notte nera, con il loro rumore devastante. Non erano né belle né artistiche, secondo la sua modesta opinione.
- Odio i fuochi d'artificio.
Il borbottio indistinto di Court si confuse tra il rumore. La giovane donna chiuse gli occhi. Rimase così per un momento forse eterno. 
- Non chiudere gli occhi.
Court li aprì di nuovo e il viso di Gwen era più vicino di quanto ricordasse.
- Non voglio che nulla finisca, ora.
La gotica soffiò quelle parole a un passo dalle labbra di Court, e la baciò.



NdA
No, questa fanfiction non mi convince molto. Temo di non essere riuscita a rendere al meglio l'evoluzione dei pensieri di Court.
Insomma, perché si baciano?
Non perché si piacciano particolarmente, ma perché quella sera hanno qualcosa da condividere, che va oltre le semplici battutine sarcastiche. 
Insomma, è una miscela di depressione, ammorbamento gratuito, mancanza e qualcos'altro che ora non saprei descrivere.
Jules

   
 
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