31 Agosto 2006
Per essere l'ultimo giorno del mese estivo era piuttosto freddo,il cielo era coperto da nubi grige che promettevano
pioggia.
Una ragazza non molto alta,snella,capelli neri come la
pece con le punte color rosso acceso e occhi azzurro cielo,era seduta su un
seggiolino.
In quei occhi potevi specchiarti dentro erano come
acqua,lipide, due iridi completamente pure.
Era nella sala di attesa dell'aereoporto di Bergamo.
Era venuta da Brescia in pulman non aveva voluto farsi accompagnare dai suoi
parenti odiava gli addii.
Perchè da quel giorno non li avrebbe più visti per un anno.
Era stata invitata dai suoi nonni materni che non vedeva da ben due anni.
Si erano trasferiti in Giappone a Tokyo per motivi di lavoro e l'avevano
invitata a passare un anno con loro.
Non era stato facile convincere i suoi genitori ma
alla fine avevano acconsentito.
Non stava più nella pelle avrebbe frequentato la terza superiore nel suo stato
preferito,per fortuna con la lingua non aveva problemi
la studiava fin da piccola.
Una voce femminile la riportò alla realtà.
-IL VOLO CON DESTINAZIONE TOKYO PARTIRà TRA MEZZORA
PREGO I GENTILI PASSEGGERI DI SALIRE SULL'AEREO GRAZIE-
La ragazza si alzò si mise la borsa a tracolla che avrebbe portato in aereo e
diede le valige alla cassa.
Uscì nel "parcheggio" degli aerei dovette aprire l'ombrello
cominciava a piovere.
-Fantastico il mio primo viaggio in aereo con tanto di tuoni e fulmini- pensò ad alta voce.
Fece vedere il biglietto al controllore e salì a bordo.
Cercò il suo posto era il n°43,scavalcò piedi zaini
dei passeggeri e si sedette al suo posto accanto al finestrino nella fila a
destra.
Dopo cinque minuti si sedette accanto a lei un ragazzo,capelli
biondi legati in una treccia,occhi bellissimi e strani,erano due occhi color
giallo-oro.
Era vestito con dei jeans neri e sotto il cappotto
lungo rosso si poteva intravedere una maglietta nera era completamente
fradicio.
A ruota arrivò un "coso" gigantesco coperto da un inpermeabile verde
e un cappello marrone sulla testa era...
"Un robot?" pensò stranita la ragazza.
-Ciao- li salutò con un sorriso.
-Ciao- la salutò il robot,aveva una voce da bambino
che rimbombava in quell'armatura.
-Ciao- boffonchiò con scarso entusiasmo il ragazzo biondo.
"Evviva l'allegria" pensò lei.
-Io mi chiamo Luana- disse con un gran sorriso la ragazza allungando la mano
verso il robot che sembrava molto più socevole del biondino.
-Ciao io sono Alphonse ma gli amici mi chiamano Al,lui invece è mio fratello
Edward- indicò il ragazzo seduto a fianco.
-Tu sei il fratello minore?- domandò la ragazza rivolta a Edward.
-No il maggiore- rispose seccato.
-Oh......Scusa ma sembrava il contrario- rise lei.
-Cosa vorresti dire che sono piccolo?- sbottò più che irritato.
-Bhè sicuramente non sei un gigante- rise sarcastica.
-Pensa alla tua di statura- incrociò le braccia al petto.
-é vero non sono tanto alta ma non ne faccio una tragedia- alzò le spalle
Luana.
Al guardava i due ragazzi mentre "parlavano" più che parlare si
urlavano battute sarcastiche.
Neanche un minuto che si conoscevano e già litigavano.
Suo fratello aveva trovato pane per i suoi denti.
Luana già li piaceva.
Era passata un ora e da quello che le aveva detto una Hostess macavano ancora
11 ore per arrivare a Tokyo.
11 pallosissime ore.
Al si era addormentato e Edward giocava con
Luana prese la sua borsa e tirò fuori il suo lettore cd e si mise ad ascoltare
la sua canzone preferita 4ever delle The Veronicas.
Lo ascoltò per circa cinque minuti,non ne poteve più un deficente continuava a
imprecare contro il gioco,come se ne avesse colpa.
Spense seccata il suo lettore e rubò dalle mani del ragazzo il
Joistick -Ma che cazzo fai?- sbottò.
-A questo gioco ciò giocato una cifra di volte,mio fratello non riesce mai a
superare questo livello che secondo me è una gran cazzata.....Ecco adesso vai
qui che incontri Cedric.......Giri....Prendi la coppa e......Sei nel cimitero-
li lanciò il Joistick sul ventre.
-Non mi serviva il tuo aiuto....ci sarei arrivato da solo- borbottò.
-Tranquillo l'ho fatto con piacere- rise sarcastica.
-Hn- riprese a giocare.
"Dio,lo conosco solo da un ora e già non lo sopporto" pensò
rimettendosi le cuffie alle orecchie.
Le ore passarono in fretta.
Luana si divertì a parlare con Al e a prendere in giro
quel tappo di Ed.
Erano due ragazzi in gamba.
Quello che non riusciva a capire è come potevano quei due essere fratelli.
Secondo la logica è inpossibile avere come fratello un
robot.
Se lo sentiva quei ragazzi erano speciali.
La ragazza si sentiva osservata,guardò nella fila a
sinistra e incrociò due occhi color rosso fuoco che si intravedevano dietro a
dei occhiali da soli fini.
Una cicatrice a X li segnava il viso,indossava un
cappotto nero e un cappellino blu scuro.
Luana rimase paralizzata nel vedere quei occhi.
-Ehi Luana ci sei?- Ed li sventolò la mano davanti agli occhi.
-Eeh?!?Si si ci sono- si riprese lei.
-Ma che guardavi?- domandò Al.
-Niente niente- e si rimise a leggere la sua rivista.
-I GENTILI PASSEGGERI SONO PREGATI DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA
ATTERREREMò A TOKYO TRA MEZZORA-
Tutti i passeggeri conpresi i tre ragazzi si allacciarono le cinture e dopo
mezzora esatta l'aereo cominciò a planare fino ad atterrare.
Sulla capitale del Giappone c'era un bel sole che illuminava e scaldava la
città.
Scesero dall'aereo.
Luana si guardò in giro l'uomo dagli occhi rossi era
sparito.
Non ci pensò più.
Presero i rispettivi bagagli.
-Bene ragazzi è stato un vero piacere- sorrise la
ragazza.
Abbracciò Al e si sorprese nel sentire che anche se era di metallo il suo corpo
emanava calore.
Salutò con la mano Ed e li diede le spalle per uscire dall'aereoporto.
-Guarda che se mi abbracci non ti mangio- disse finto
offeso.
-Ooh Ed- la ragazza si girò -Se volevi un abbraccio bastava dirlo- rise
maliziosa.
Lui arrossì.
Lo abbracciò e li diede un piccolo bacio sulla guancia.
Lei sorrise vedendolo arrossire vistosamente.
-Ciao Ciao-
E corse.
-CI SI VEDE LULU- le urlò Edward.
Lei si bloccò e si volto con il fumo che le usciva dalle orecchie.
-NON PENDRE IL VIZIO DI CHIAMARMI COSI,TAPPO- li urlò
in risposta facendoli le lingue.
-NON CHIAMARMI TAPPO- urlò lui.
Al stufo lo prese per il cappucciò e se lo trascinò
dietro mentre il biondino si dimenava imprecando in tutte le lingue.
-é una ragazza dal carattere forte non credi fratellone?!E poi è carina-
-CARINA?!?!CARINA?!?!QUELLA è TUTTO TRANNE CHE CARINA GLIELA TAGLIO QUELLA
LINGUACCIA!!!!DOVREBBE GUARDARSI
-Comunque- riprese contegno -Andiamo dobbiamo fare rapporto a Roy se no chi lo
sente quello- e uscirono dall'aereoporto.
Luana uscì e guardò il cielo azzurro come i suoi occhi.
Respirò profondamente,finalmente.Pensò.
-TESORO PICCOLA MIA!!!!- lei si girò e venne abbracciata o meglio stritolata da
una donna non tanto alta capelli castano scuro (tinti) e occhi nocciola sui
cinquant'anni.
Lei ricambiò l'abbraccio -Nonna sono felice di
vederti!!!-
-Ciao pulcino- un uomo alto capelli grigi un pò di barba grigina sul mento
occhi marroni scuri.
Li sorrise dolce.
-Nonno- lo abbrracciò forte -Quanto mi siete mancati-
Presero le valige e salirono sull'auto.
Lei dal finestrino guardò l'aereoporto.
"Spero di rivedervi presto ragazzi" pensò sorridendo.
Iniziava un nuovo anno diverso e fantastico.
Ma anche pieno di nuove rivelazioni e avventure.