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Autore: dEaRoBoTiCa    10/04/2007    0 recensioni
Passeggiava nel piccolo spazio libero tra la mia macchina e un furgoncino appostato un paio di parcheggi più in là, scalciando annoiato i piccoli sassi del selciato. La sua divisa blu sembrava nera talmente c'era fosco, e il piccolo distintivo d'orato sulla manica brillava leggermente alla luce gialla del piccolo lampione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO - Quando la tigre smette di graffiare- Erano le 20 ed ero stufa di stare in quel dannato centro commerciale. Il mio turno era finito, e preferii andarmene in fretta piuttosto che stare a chiacchierare come facevo di solito con la collega che mi aveva dato il cambio. Mi sentivo le gambe pesanti, e le guancie sembravano che stessero prendendo fuoco da un momento con l'altro talmente erano calde. Mi infilai il giaccone, mi misi la mia borsa pesante come un mattone sulla spalla e salutai la mia collega. "Ciao, scappo! Ci vediamo domani pomeriggio, ok?" Marta annuì e sorrise, sbattendo un po' i suoi occhioni azzurri. Sembrava esserci rimasta un po' male. "Hum, ok. Allora a domani..." Ci salutammo con un bacio affettuoso e uscìì, arruffandomi i miei capelli corti e dritti. L'aria gelida di Febbraio mi portò immediatamente sollievo alle mie guancie accaldate, e sorrisi guardando le poche stelle che si intravedevano tra le ragnatele di nubi. Sfregai le mani che stavano diventando fredde e sollevai il bavero di pelo del cappotto. Ero stanca di quella temperatura rigida, avevo sempre odiato il freddo e quel profumo un po' di ghiaccio mi fece venire in mente le fresche serate di primavera. Non sarebbero tardate ad arrivare e respirai a pieni polmoni un po' compiaciuta. Svoltai l'angolo, e già da lontano vidi brillare la carrozzeria nera della mia piccola utilitaria, sempre tirata a lucido. Ma ciò che mi stupì e mi provocò un'accellerata pericolosa al cuore fu vedere proprio lui accanto alla mia macchina, come se mi stesse aspettando. Accellerai il passo e raddrizzai la testa, come per darmi un'aria di superiorità. Sembrava non avermi ancora vista. Passeggiava nel piccolo spazio libero tra la mia macchina e un furgoncino appostato un paio di parcheggi più in là, scalciando annoiato i piccoli sassi del selciato. La sua divisa blu sembrava nera talmente c'era fosco, e il piccolo distintivo d'orato sulla manica brillava leggermente alla luce gialla del piccolo lampione. Appena mi vide arrivare si bloccò, allargò un po' le gambe e si immobilizzò, fissandomi incrociando le braccia sul petto. Lo raggiunsi e lo sfidai con lo sguardo. "Ciao. Mi aspettavi per caso?" Imbrociò appena le sue labbra sottili, piegando la testa di lato. Era una smorfia crudele. "No." Sorrisi, avvicinandomi il bavero al collo. "E che ci fai allora vicino alla mia macchina? Me la stai controllando per caso?" I suoi occhi trasparenti si allargarono ilari e si mise le mani nelle tasche dei pantaloni della divisa. "Certo. Ebbì... sai che mia madre avrà una macchina identica alla tua? Daaa... diciamo da stasera." Sbuffai fingendomi annoiata e mi spostai, frugando nella mia borsa in cerca delle chiavi. "E muoviti dai.. che devo andare a casa..." cercai di imitare il suo pesantissimo accento napoletano, ma la mia pessima imitazione non produsse altro che l'effetto di farlo ghignare, un po' cattivo. "Ebbì... fai solo ridere." "Anche tu." Mi stavo per voltare e salire in macchina quando Ruggiero estrasse dalla sua tasca un qualcosa di piccolo e colorato e me lo spiaccicò con goffaggine contro il petto. "Lo vuoi?" Presi lentamente in mano il piccolo tigrotto che mi stava offrendo così rudemente, e mi accorsi di avere la bocca spalancata per lo stupore. La richiusi senza guardarlo, inghiottii un paio di volte a vuoto e gli piantai in faccia i miei occhi sgranatissimi per la sorpresa. "Ohhhhh" esclamai accarezzando con una mano il tenero animaletto, "ma che carino che sei!" Ruggiero sembrava non ascoltarmi, non mi stava nemmeno guardando. Affondò una mano nelle tasche dei pantaloni e estrasse l'accendino. Prese una sigaretta, se la portò alle labbra e si accese tranquillamente il suo tanto agognato vizio quotidiano. Mi sentii piccola ed indifesa in confronto, e mi trovai pentita di essermi esposta così tanto dimostrandogli tutto il mio stupore. Non lo meritava. Non meritava niente. Mi aveva sempre trattato male, fin dal primo giorno che ci siamo conosciuti. "Non credere, Ebbì, che lo volessi regalare a te. L'ho offerto prima alla tua collega, come si chiama, a proposito?... ma ha detto che non lo voleva." Scrollò le spalle. Misi il tigrotto in tasca e aprii la portiera della mia macchina. "Grazie." Mi stavo per voltare, un po' delusa, quando Ruggiero mi esalò una nuvola di fumo in faccia, per dispetto. E mi regalò un bellissimo sorriso che voleva dire tutto... In quel momento capii che quel piccolo, insignificante tigrotto di peluche era per me, solo per me. Non per Marta, non per qualche altra commessa del centro commerciale... ma solo per me. Ricambiai il sorriso e salii in macchina, senza nemmeno salutarlo. Prima di partire composi il numero del negozio dove lavoravo e salutai frettolosamente Marta. "Prima quando sei arrivata hai incrociato Ruggiero?" "Sì..." "Ti voleva regalare un peluche?" "Oddio... no, perchè?" Guardai immediatamente nello specchietto retrovisore della macchina, e vidi distintamente la macchia scura dei suoi capelli rasati che scompariva dietro l'angolo. Sorrisi e strinsi il tigrotto nella tasca del giubbetto. "Niente... ciao ciao!" Scossi la testa, genuiamente stupita dal suo comportamento. E pensare che fino al giorno prima... Ciao! Spero di aver catturato almeno un poco il vostro interesse. Vedete... questa storia è al 100% vera. Ho avuto la fortuna/sfortuna di conoscere la persona più particolare che abbia mai incontrato durante il mio cammino. E vi assicuro che di persone ne ho conosciute davvero tante... ma questo ragazzo è così strano, misterioso e dannatamente bello che merita di esser ricordato da me per sempre, devo metterlo su carta per concretizzarlo meglio... è una persona indimenticabile, e spero che lo sarà anche per voi. Commentate!
  
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