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Autore: Oximoron    27/09/2012    2 recensioni
Spin-off della nostra long-fic a quattro mani "Dragon Ball Z Reloaded - La minaccia dal pianeta Ledrax."
(lettura consigliata soprattutto ai lettori di codesta long citata sopra...e per chi non l'avesse letta beh, qusta può essere vista come una nuova storia a parte ;D)
~
Ambientata un anno prima della vicende di DBZ Reloaded, vedremo i giovani saiyan di seconda generazione alle prese cn problemi ancora più grandi di nemici imbattibili e pianeti da salvare : la scuola e la dura vita reale! Ce la faranno a sopravvivere?
Enjoy it! :3
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Goten, Marron, Nuovo personaggio, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: come ho già specificato nell'introduzione, tale operetta (?) è uno spin-off della Longfic scritta a quattro mani, ovvero "Dragon ball Z Reloaded - La minaccia dal pianeta Ledrax."
Ovviamente è una storia aperta a tutti ma, se avete dubbi o incertezze sui nuovi personaggi, chiedete pure alla sottoscritta o trovate tutto nella Long :3

Fine premessa!
 

Non chiedetemi il perchè mi è venuto in mente di buttare giù questa "roba", davvero, non lo so. So soltanto che sentivo un enorme desiderio interiore di trattare i piccoli (che tanto piccolo  non sono ) saiyan nella vita reale...sono troppo affezionata a questi personaggi. Spero che la troverete carina o insomma, accettabile. Siccome è il primo capitolo e, forse, è pieno zeppo di errori, non esitate a farmeli notare! Bene, non so davvero cosa aggiungere! Ci vediamo al prossimo capitolo e ringrazio in anticipo chi leggerà e chi recensirà!

Alla prossima!:3



 

 

 

Saiyan no Orange Star High School!

                                                                                                     

Chapter 1.









Il suono  della campanella echeggiò nei lunghi corridoi dell’Orange Star Highschool di Città dell’Ovest, l’istituto superiore più grande dell’intero paese. Le classe si aprirono e, in un attimo, mandrie di ragazzi e ragazze riempirono tutti gli spazi disponibili, pronti per lasciare alle spalle l’ennesima giornata “disastrosa” scolastica. Un ragazzo dai capelli lillà si fece spazio tra la folla di gente scalpitante diretti al portone principale.
Teneva stretto a se la cartella a tracolla, mentre delle ragazze del primo anno ridevano imbarazzate nel vederlo.
Cercò di non guardarle, tutti quegli sguardi lo imbarazzavano ancora di più. Trunks Brief era fin troppo timido e molti si chiedevano come facesse ad essere così popolare. Eppure non c’era da pensarci molto : era ricco, figlio della presidentessa della Capsule Corporation, bello, alto e tante altre cose che il ragazzo avrebbe fatto anche a meno.
Scese le scale velocemente sentendo il caldo delle prima giornate di Aprile, cercando qualche faccia amica ma l’ammasso di ragazzi quasi glielo impediva. Varcò il cancello principale e, per sua fortuna, intravide la testa del suo migliore amico, Son Goten, che stava parlando con Etsuya Kujita, suo compagno di classe. I due portavano la stessa divisa che lasciavano aperta, rispetto alla norma scolasticaAllungò il passo per raggiungerli e non si stupì del fatto che, appena arrivato, lo accolsero con le solite lamentele della giornata.
"Che avete combinato oggi?" chiese Trunks controllando all’interno della cartella se aveva tutti i fogli per l’assemblea scolastica di quella sera. Il ragazzo faceva parte anche della rappresentanza d’istituto, ovviamente.
"Ah, l’abbiamo combinata grossa! Hai presente i canestri della palestra? Quelli nuovi che sono stati ricomprati a inizio dell’anno?" chiese Etsuya trattenendo le risate mentre Goten si arreggeva alla sua spalla, anche lui preso dall’infrenabile voglia di ridere. Trunks alzò il sopracciglio e a malincuore immaginò già l’accaduto.
"Si, ho presente. Li vediamo ogni santissimo giorno."
"Ecco! Questo idiota ne ha staccato uno direttamente dalla parete! Non puoi immaginare la faccia del professore, era da foto! Per questo c’è sembrato giusto far scomparire anche l’altro mentre il prof se ne stava andando in direzione con lui!" disse Etsuya ridendo indicando Goten che, per canto suo, se la rideva altrettanto.
"Davvero…per fortuna me la sono cavata con un semplice rapporto dal momento che i bulloni erano ancora interi e potranno rimetterlo senza problemi!" aggiunse il Son quando un uomo di quasi due metri passò dietro a lui, con sguardo minaccioso e fischiando attraverso il suo fischietto portato al collo.
"Mi dispiace Son ma sarai tu a rimetterlo, oggi pomeriggio!"urlò uomo verso il ragazzo che smise improvvisamente di ridere.
"Ma Prof, sono molto impegnato oggi pomeriggio!"
"Non mi interessano i tuoi impegni, chi rompe paga! Alle sedici in palestra e non accetto ritardi!"
Detto questo l’uomo scomparve in mezzo agli studenti  e Trunks ed Etsuya scoppiarono a ridere, raggiungendo quasi le lacrime.
"Dai Goten, potrebbe essere il tuo futuro lavoro : l’aggiusta canestri!" disse Trunks smuovendo un po’ l’amico ma quest’ultimo  non sembrava per niente in vena di risate.
In quel momento, dietro ai tre ragazzi, apparve Son Hikari, sorella gemella di Goten che sembrava arrivare anche lei dal cancello. Sua sua divisa scolastica, a differenza di quella del fratello, era perfetta, senza un minimo cambiamento : era patita della precisione, proprio come la madre.
Trunks si voltò verso di lei e la salutò con un sorriso che lei ricambiò timidamente, per poi prendere parola verso il fratello.
"Ho saputo che oggi avrai da fare in palestra, cosa e come devo dirlo a mamma?" chiese la ragazza ridacchiando, sapendo benissimo di quanto poteva essere terrificante Chichi.
"Non dirglielo semplicemente! Dille che ho…che.."
"Che è rimasto con me all’assemblea dei rappresentanti. Lo so, può sembrare improbabile ma si può solo che fidare!" aggiunse Trunks mentre Etsuya, giustamente, cominciò a ridere di nuovo.
"Mh, in effetti potrebbe fidarsi di te." Rispose Hikari verso il Brief mentre Goten pensava ancor di più al pomeriggio orribile che doveva passare.
"Scusate se cambio argomento ma avete visto mia sorella?" chiese Trunks verso i tre. Kiliam era in classe con loro, la 2HT…la terribile 2HT.
In tutta la scuola si erano fatti una cattiva nomea tra i professori, per il fatto che i suoi componenti erano per la maggiore scansafatiche indisciplinati. Giusto il gruppo delle ragazze si salvava e Kota, il rappresentante di classe nonché genio della matematica.
"Kiliam? Sarà sicuramente con Nobu, ma che razza di domande fai? " rispose Hikari verso l’amico, socchiudendo gli occhi e sospirando , rassegnata. Nobu Fujiwara era del terzo anno, compagno di classe di Trunks e altrettanto popolare. Sua madre era stata una modella famosissima e lui non era da meno, aveva posato per varie riviste più o meno importanti e non c’era ragazza che non impazzisse per lui. Dirigeva anche vari comitati sportivi della scuola ed era, tutto sommato, anche un ottimo studente….l’Orange star poteva solo andare fiera di lui.
Neanche il tempo di nominarlo e il quartetto, voltandosi verso destra, vide una scena a loro ormai familiare : Nobu e Kiliam che li raggiungevano mano nella mano, sorridenti che quasi luccicavano dalla positività che emanavano. Kiliam portava un fiocco all’estremità dei suoi capelli lunghi, così neri che contrastavano perfettamente quelli biondi di Nobu.
"Quand’è che verranno nominati coppia dell’universo o la coppia “siamo la reincarnazione della perfezione scesa in terra, ammirateci e invidiateci plebei.”?" Chiese Etsuya annoiato ma nessuno si azzardò a rispondere, ormai la coppia li aveva raggiunti.
"Son! Ho saputo di cosa hai combinato in palestra oggi, ma come diamine hai fatto? Sei proprio forte, ahha!" disse Nobu stringendo a se Kiliam che ridacchiava e lanciava sguardi di fiamme a Goten per quel fatto. Per colpa sua, anche lei era dovuta andare in presidenza da buona rappresentante di classe a scusarsi….per poi picchiarlo ripetutamente per il corridoio.
"Non lo so nemmeno io a dir la verità e-"
"Non ci interessa, Son, ormai l’hai fatto!" sopraggiunse Kiliam mentre Nobu fece il broncio, non avendo ricevuto risposte.
"Ragazzi scusate ma devo proprio andare, a differenza di qualcuno oggi ho il pomeriggio libero e in buona compagnia…ti ricordi quella bionda, dell’altro giorno-" disse Etsuya ammiccando, ricevendo un cazzotto da Goten in pieno viso.
"Vattene va, coglione! Bell’amico!" aggiunse il moro ma Etsuya se n’era già andato, regalandogli una linguaccia.
"Si, anch’io dovrei andare, abbiamo parecchi compiti per domani… e si, li farò anche per te Goten." Disse Hikari verso il gemello che rispose con il pollice alzato.
"Davvero, hai ragione Hika…non è che potresti…" disse Kiliam verso la Son che sbuffò, non aveva molta scelta.
"Ok Kili, ma è l’ultima volta! Solo perché oggi hai la riunione!"
"Sennò potevo farteli io, chissà quanto possano essere difficili, testolina." Disse Nobu tirando un pizzicotto alla Brief.
"Smettila di tirarmi i pizzicotti, fai male!" rispose la ragazza tirando una ciocca dei capelli color biondo cenere del ragazzo che iniziò a torturarla. Trunks e Goten si guardarono, oltre al fatto che si sentivano molto terzi in comodo, sapevano benissimo che quei pizzicotti non le facevano per niente male…era una saiyan, diamine.
Hikari invece sorrideva, infondo si era affezionata a loro come coppia. Stavano insieme da poco dopo l’inizio dell’anno scolastico, proprio grazie a Trunks che li aveva fatti conoscere. I due si piacquero subito dal primo momento . Stranamente, Goten non aveva mai ridetto niente su di lui…anzi, andavano d’accordo. Hikari sapeva bene che in realtà suo fratello provava da sempre qualcosa per la Brief, era palese…però  le sembrava quasi impossibile che andasse tutto “fin troppo bene”. Né uno sguardo di rammarico, né uno sguardo di tristezza. Niente di niente e Hikari non sapeva se ciò fosse positivo o negativo.
Le ore passarono e la scuola, ormai deserta, era animata solamente da poche presenze : bidelli, professori ritardatari, rappresentanti di classe radunati per la riunione, ancora bidelli e infine Goten a riparare i canestri in palestra. Per fortuna il professore se n’era andato per partecipare alla riunione e il ragazzo poteva almeno starsene in pace. Certo, non era il massimo rimettere dei bulloni ma, nella solitudine in cui si trovava, poteva facilitarsi il lavoro. Posizionava i bulloni uno ad uno e con un minimo di forza li spingeva contro il muro, cercando di non esagerare e di non creare nessuna crepa. Poteva ritenersi fortunato, martelli o trapani non sapeva neanche cosa fossero. Scese dalle scale saltando, dopo aver controllato di essere ancora totalmente da solo. Sospirò nel pensare che mancasse ancora un altro canestro da sistemare, quello che i suoi compagni avevano svitato durante la sua permanenza dal preside. Non era una novità per lui, ci era abituato…ed era abituato anche al fatto che Kiliam o Kota, l’altro rappresentante di classe, dovessero sempre chiedere scusa al posto suo. Sbuffò mettendosi a sedere al centro della palestra, liberandosi della felpa per rimanere a maniche corte, il caldo stava cominciando a farsi sentire. Mentre si guardava intorno, pensava nuovamente a quella mattina. Gli piaceva movimentare la situazione in quella classe, farsi qualche risata e combinare qualche danno….non ci vedeva niente di male. Eppure, si sentiva in colpa. Vedeva come sua sorella Hikari lo guardasse ogni tanto durante le lezioni, con uno sguardo di dispiacere…o di vergogna? Vedeva anche come a casa sua madre non lo elogiasse mai in campo scolastico e come suo fratello Gohan chiedeva più aiuto a Hikari che a lui. Si sentiva un peso da tempo ormai e non solo per loro. Sapeva benissimo come sia Kiliam che Kota lo fulminavano con lo sguardo quando la classe ci rimetteva per colpa sua, soprattutto la ragazza che sembrava pronto per spedirlo all’altro mondo. Eppure,  doveva farsi notare in qualche modo. Si guardò intorno, ancora a sedere, e vide non molto lontano qualche pallone da basket sparso per il campo e, annoiato fino al midollo, ne attirò uno a se concentrandosi.. Sempre da sedere lo tirò e centro in pieno il canestro, senza nemmeno poco fatica. Dopo ciò si distese per terra e si sentì gelare completamente. Il suo collo era come bloccato e non sapeva se respirare. La sua testa girata all’indietro permetteva di vedere perfettamente, dal basso verso l’alto la figura minacciosa e sprizzante di fiamme di Kiliam, in tenuta extrascolastica, arrivata da poco per l’assemblea. Teneva i capelli raccolti in una treccia e indossava una felpa celeste su una canotta bianca, abbinati a dei semplicissimi pantaloni di jeans
Il ragazzo alzò lievemente la mano tremolante per provare a salutarla ma quest’ultima non esitò a prenderlo per il collo e, accennando quel poco della sua forza saiyan, scaraventò il ragazzo contro il canestro ancora da sistemare. La sua lingua era biforcuta e i suoi occhi taglienti come un serpente in vista della preda. Precisiamo che era Goten a sentirsi il topo della situazione.
"Son, pensa a lavorare e smettila di giocherellare! Ti ho visto sai, non fare il furbo! Sei sempre il solito, non ti vergogni?" urlò la ragazza verso il ragazzo che aveva perso qualche lacrimuccia e lasciò spazio nel suo volto per un broncio.
"Wow, che novità e…mi stavi spiando?" chiese il moro ridacchiando cercando di metterla in suggestione ma Kiliam sembrava impassibile.
"Lo sai che ho la riunione tra pochi minuti e non sai che beh, sono stata io a concordare con il professore di far riparare a te i canestri."
Goten rimase a bocca aperta, provando a parlare ma risultava impossibile. In quei momenti, non sapeva se odiarla oppure, semplicemente, capire che lo faceva per il suo bene. Era un modo un po’ strano, ma poteva starci.
"Divertiti!" aggiunse la ragazza con un sorriso finto e accennando un saluto con la mano per poi fermarsi improvvisamente, ricordandosi di una richiesta molto importante.
"Ah, dimenticavo. Trunks ti voleva invitare a cena da noi, stasera."
Il Son, con in mano il canestro da sistemare, la guardò con un espressione interrogativa per poi realizzare e accennare un sorriso. Lo aveva preso come un invito anche da parte sua.
"Ok, va bene. A che or-"
"Solita ora, lo sai! Devo scappare." Disse la ragazza con nonchalance ed uscì velocemente dalla palestra mentre il ragazzo la seguiva con lo sguardo, mentre si muoveva dietro alle vetrate.
Il Son recuperò la felpa che aveva lasciato a terra e prese il cellulare, pronto per comporre velocemente il numero di casa e informare sua madre dell’invito a casa Brief. Sperando che attraverso il telefono non l’avesse sbranato.
Chichi accettò in maniera quasi surreale l’assenza di Goten quella sera a cena, a quanto pare si era davvero bevuta della sua partecipazione all’assemblea. Arrivarono le 18:30 e il ragazzo poté lasciare finalmente l’edificio scolastico, la palestra era a posto e il suo intervento era definitivamente finito.
Si sentiva realizzato infondo, aveva fatto una specie di opera di bene.
Sapeva che era troppo presto e, solitamente per una cena, si presentava alla Capsule Corp. dalle 19:00 ma non aveva niente da fare e non sarebbe stato per forza d’impiccio presentarsi prima. Trunks e Kiliam erano ancora alla riunione ma non aveva voglia di aspettarli, preferiva rinfrescarsi le idee volando fino a casa Brief. Prese il volo da dietro un albero per non essere visto e in pochi attimi, si trovava sopra l’intera città dell’Ovest e il cielo era quasi verso l’imbrunire. Raggiunse la Capsule Corporation in poco tempo e scese lentamente, toccando il suolo del marciapiede con conduceva all’entrata. Suonò il campanello e non si stupì nel sentire dei piccoli che si avvicinavano mentre la porta si apriva. All’inizio non vide nessuno ma abbassando lo sguardo vide una bambina dai capelli azzurri legati in due piccole codine, con una maglietta rosa con sopra un enorme animale dalla dubbia identità…siccome brillava. Insomma, Bra Brief aveva aperto la porta al Son e aveva regalato al ragazzo un enorme sorriso, con due o tre denti mancanti (li stava cambiando).
"Ciaaaao Goten,i miei fratelloni non sono in casa, quindi che vuoi?" chiese la bambina tranquillamente, con una cattiveria così sottile che faceva paura. Goten ridacchiò, sembrava tanto dolce ma alla fine era come Vegeta. Anche lei.
"Trunks mi ha invitato a cena e sono arrivato in anticipo."
"Quindi?"
"Beh, quindi…se non sono di disturbo io.."
"Bra, devi smetterla di aprire la porta!" subentrò una voce squillante dall’interno della casa e Goten intravide la figura di Bunny Brief, la nonna della bambina che la prese in collo immediatamente.
"Oh Goten, che piacere vederti! Se stavi cercando Trunks non è in casa e nemmeno Kiliam."
"No no è che Trunks mi ha invitato a cena e sono arrivato un po’ in anticipo, volevo sapere se-"
"Ma certo, che sciocca, me l’aveva anche detto mio nipote! Entra pure caro, sto preparando una cena meravigliosa per stasera, saremo davvero in tanti!" cinguettò la donna tirando una pacca amichevole al ragazzo che rabbrividì e fu “costretto” ad entrare. Non si chiese il perché del “saremo davvero in tanti” e approfittò dell’enorme divano del salotto per mettersi a sedere, sott’ordine di Bunny.
La donna emise dei risolini per poi andarsene verso la cucina mentre Bra accese l’enorme tv e si mise, anche lei, comodamente a sedere sul divano.
Erano praticamente le sette di sera e, ovviamente, era l’ora dei cartoni. Lo sapeva bene grazie a Pan, la sua nipotina, che ogni tanto andava a casa dei nonni per vederli.
Anche lui si divertiva a guardarli, non era passato così tanto tempo da quando non vedeva l’ora di mettersi davanti alla tv.
Sospirò mentre la piccola Bra urlava contro il televisore, a quanto pare era successo qualcosa che non le andava a genio.
Goten distolse lo sguardo dalla tv e si trovò a pochi metri di distanza Vegeta appena sceso dalle scale, con la solita espressione del tipo “ti brucio se non te ne vai da questa casa”.
"Salve Vegeta!" salutò Goten cortesemente e l’uomo accennò una sottospecie di sorriso, per fare il garbato…era quasi terrificante quanto fosse diventato “terrestre” in tutti quegli anni.
"Se stai cercando Trunks, non c’è."
"Si lo so, sono stato invitato a cena e sono arrivato un po’ in anticipo, quindi-"
"Mh, ci sei anche tu dunque." Concluse il saiyan annoiato prendendo una lattina dal mini frigo vicino alla tv, in effetti sembrava uscito da poco alla gravity room.
Allo stesso tempo però, sembrava irritato. Non gli era mai piaciuto avere ospiti a casa.
"Dovrò mantenere la calma stasera, bene."
Detto questo se ne tornò di sopra, mentre Bra continuava ad urlare senza motivo. Goten rabbrividì nuovamente, per che cosa doveva mantenere la calma?
Il campanello suonò in quel momento e Bra partì di nuovo alla volta della porta ma Bunny la precedette e, dopo averla guardata male, l’aprì. Sulla soglia, ovviamente, vi erano Trunks e Kiliam..ma non erano da soli. Lo notò dal fatto che Bunny iniziò a ridacchiare e Kiliam la rimproverava, altamente imbarazzata. Il Son si alzò e capì il perché quella sera “sarebbero stati davvero in tanti”. Nobu Fujiwara era proprio lì, impeccabile come sempre e splendente come un raggio di sole. Vestito di marca dalla testa ai piedi.
"Goten è già arrivato!" annunciò Bunny verso i nipoti e il Son si sentì in dovere di farsi vedere, seguito da Bra che non levava gli occhi di dosso da Nobu. A quanto pare aveva un certo fascino su qualsiasi Brief e non.
"Hey Son!!" salutò Nobu liberandosi della giacca costosissima che Bunny sistemò all’attaccapanni, con le solite risatine. Anche Trunks lo salutò mentre Kiliam seguì direttamente la nonna in cucina, a quanto pare doveva  nuovamente sgridarla per le ennesime battutine al fidanzato.
"Stasera ci si diverte ragazzi, dopo cena pretendo una bella sessione di videogiochi."Disse poi Trunks avvicinandosi a Goten e tirandogli una pacca sulla palla, provocando un Goten un ghignetto sarcastico.
"Si, ci sarà proprio da divertirsi."
   
 
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