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Autore: Pawa    27/09/2012    4 recensioni
Ciao a tutti! Eccomi qui con la mia seconda fic. Ho pensato ad una storia originale (SPERO) dove Vegeta chiederà a Bulma di sposarlo. La storia è a capitoli quindi ne vedremo delle belle prima della proposta C= recensite in negativo o in positivo e se vi va datemi qualche consiglio dato che sono alle prime armi non può che servirmi ;D
Al diavolo l’orgoglio, al diavolo se quell’oca della signora Bunny li avesse sorpresi. Bulma voleva una risposta, l’aveva già fatta attendere troppo.
L’aveva preso con un braccio libero per il fianco, portandola sempre più vicino a se.
Lei era sorpresa, ma non si era ribellata. Il suo corpo era attaccato a quello del ragazzo.
I visi erano vicini. Lentamente, spinti quasi dall’istinto o forse, dall’amore, si stavano avvicinando maggiormente, sempre di più… sempre meno la distanza che li separava.
Le bocche ormai erano a pochi centimetri l’una dall’altra. Potevano sentire il respiro dell’altro, caldo e fermo, sul proprio viso. Stavano finalmente eliminando la distanza che li separava…
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciaoooo a tutti ragazzi e ragazze! Eccomi qui con la mia seconda fan fiction. Che cosa ne verrà fuori? Boh! Speriamo in bene e se fa schifo… mi ritiro -_- So che con un'altra fan fiction in corso non dovrei iniziare questa, ma non ho saputo resistere ^^ Allora, ho pensato ad un modo originale ( spero! ) di come Vegeta abbia chiesto a Bulma di sposarlo. Il primo capitolo non sarà un gran che, ma andando avanti la storia migliorerà. Bè, buona lettura!

Non so come dirtelo… mi vuoi sposare?
Capitolo 1: Ma tu ci tieni a me?
 
Cell è stato finalmente sconfitto. La pace è quindi tornata sulla terra e tutti per questo ringraziano Mr Satan, il presunto campione.
Solo una minima parte è a conoscenza di chi abbia realmente sconfitto il mostro, ma infondo ciò che conta è che tutto sia passato.  

Purtroppo ci sono state delle perdite, ma tutto si sarebbe sistemato. I veri eroi sono tornati  dai propri cari, anche un certo principe che di famiglia non sembrava volerne sapere. 

Poggiando i piedi sull’erba fresca del giardino della Capsule Corporetion, Vegeta venne scosso da brividi. I profumi, i suoni, la tranquillità che si poteva percepire, era tutto come se lo ricordava... prima che partisse. Trunks, suo figlio, colui che era morto durante quello stupido gioco, colui che lasciandolo in quel modo gli aveva fatto capire molte cose e gli aveva permesso di raggiungere una forza nuova, era atterrato poco dopo lui.

Sentirono dei rumori insoliti provenire dall’interno dell’edificio, come dei gridolini e poco dopo videro venirgli incontro gli strambi coniugi Brief che sprizzavano gioia da tutti i pori più il micino nero accovacciato come sempre, sulla spalla dell’uomo.

–Oh cari! Ma che bello, siete sani e salvi!- Trillò con quella voce stridula la signora Brief. - Siete stati così coraggiosi a fronteggiare quel mostro, ci avete salvato tutti!-

La donna dai riccioli biondi, con il solito sorriso stampato sul viso, era già partita in quarta accogliendo i due saiyan  con complimenti e frivolezze varie. –Ehm, nonna… noi in realtà… - tentò il ragazzo dai capelli lilla, ma non aveva fatto i conti con la cara nonnina
–Sarete di certo affamati e stanchi perché non andate dentro a riposarvi…- l’aveva infatti interrotto lei.

Continuava a parlare a raffica come se nel cervello fosse impiantato un disco che incessantemente girava. Nessuno le dava più retta, perché infatti il signor Brief aveva cominciato a parlare a sua volta richiamando l’attenzione dei guerrieri.

–Abbiamo cercato di seguire gli incontri come meglio potevamo, ma ci sono stati diversi problemi. Nonostante ciò ho potuto dedurre la vostra abilità ragazzi miei, non che ne dubitassi ovvio, ma siete stati comunque magnifici. E’ fantastico sapere che un giorno il mio nipotino diventerà un ragazzo forte e valoroso, proprio come il padre.- A quel complimento il ragazzo arrossì.

Lo scienziato riprese  -A proposito Vegeta, com’è andato il viaggio nello spazio? Non ho avuto occasione di chiedertelo prima del Cell games. Spero comunque che non abbia avuto problemi con la navicella o altro, ho cercato di fare del mio meglio costruendotela, ma sei partito prima che installassi le casse dello stereo…-

Nonostante il signor Brief stesse ancora parlando, l’unico ad ascoltarlo era il nipote poiché il diretto interessato aveva spostato la propria attenzione su un'altra figura, a lui famigliare che se ne stava seminascosta all’uscio della porta.

 Ora la voce dello scienziato, insieme a quella della moglie che ancora stava complimentandosi coi saiyan e creava film mentali sul “bel tenebroso”, come lo chiamava lei, e anche i rari commenti di Trunks, stavano via via scomparendo. Anche il luogo intorno alle due figure sembrava non esistere più.

Lui la guardava negl’occhi con uno sguardo colpevole, addolorato. Lei con uno sguardo che alcuni avrebbero potuto definire di odio, ma lui la conosceva bene e quello sguardo era, purtroppo, carico di tristezza. La cosa lo faceva stare male, ma il peggio è che era solo colpa sua.
Perché se n’era andato? “Che domande, per diventare più forte e trasformarmi nel super saiyan.” Perché l’ha lasciata, con il loro bambino ancora in fasce? “Allora non capivo, ma ora è tutto più chiaro…” Queste domande rimbombavano nella testa del principe.

Quando se n’era andato non capiva, non sapeva cosa volesse dire avere una famiglia… forse perché non ne aveva mai avuta una. Non aveva idea di come ci si potesse sentire ad essere amati… forse perché non era mai stato amato.

Aveva passato ben ventiquattro anni della sua giovane vita ad uccidere, odiare, non avere pietà. Non c’era tempo per sentimentalismi. Poi ad un tratto, si era ritrovato su un pianeta, giovane e rigoglioso dove una ragazza aveva osato dargli ospitalità. Gli cucinava migliorando la propria tecnica che dapprima era abbastanza scarsa, gli aveva costruito attrezzi per allenamenti infernali, lo aveva curato quando questi lo ferivano. E lo aveva amato, per la prima volta, qualcuno lo aveva amato. La cosa sorprendente era che anche lui aveva imparato ad amarla.

Poi lei rimase incinta. Dopo un attimo di sbigottimento lui aveva accettato quel bambino, ma l’inesperienza che possedeva, aumentava il timore al pensiero di avere una famiglia. Quindi si era allontanato, aveva aspettato con lei fino alla nascita del bambino e qualche settimana dopo era “scappato”. Nello spazio aveva riflettuto a lungo.

Ora però, grazie a quel ragazzo che gli stava a fianco, aveva chiarito tutto. Vegeta posò il suo sguardo sul figlio e, anche se quasi impercettibile, gli scappò un sorriso. Tornò a guardare verso la porta, ma la donna era già scomparsa. Schise la bocca cercandola con lo sguardo.

–Allora figliolo che ne pensi?- nessuna risposta.    –Papà ti senti bene?- era stato Trunks a parlare.

Ancora non sembrava essersi accorto di loro. Ignorando la domanda del signor Brief che aveva chiesto un parere su dove posizionare le casse per avere una buona udibilità, si era diretto verso l’ingresso.

–Ma non si sente bene- aveva chiesto il saiyan sostenendo la propria teoria.

Poi i due uomini avevano sentito  sghignazzare e si erano voltati verso la donna. –che hai da ridere moglie?- chiese ingenuo il dottor Brief.
–Voi due non potete capire!- si era limitata a rispondere l’allegra Bunny con una nota di mistero. I due ancora non capivano, ma non ci fecero più molto peso.

Ma dove si poteva essere cacciata? Aveva spostato lo sguardo solo per qualche secondo. Che idiota, basta localizzare la sua aura… eccola,  sul terrazzo che si affaccia sul giardino interno.
Raggiunse la meta e silenziosamente scostò le tende ringraziando Dende che la porta finestra fosse già aperta. Non voleva farsi sentire.

-Bulma…- la chiamò piano, quasi titubante. Non sapeva bene come comportarsi e soprattutto come avrebbe reagito lei. Era lì,  bella come sempre, coi gomiti poggiati sulla ringhiera. Teneva lo sguardo fisso in un punto impreciso davanti a se e quindi Vegeta non le vedeva il viso, ma era certo fosse ancora angelico.

–Bulma io… posso spiegarti tutto. Me ne sono andato lo so, ti ho fatto soffrire. Avevi detto di amarmi e io ... per colpa del mio orgoglio...ti ho lasciato sola con un bambino. Ma nello spazio ho riflettuto molto a noi e… ora ho cap……-   

-Vegeta! Dimmi una cosa, voglio sapere solo una cosa…- si era girata finalmente e il ragazzo si accorse quindi delle lacrime che le rigavano il viso. –Non voglio sapere cosa hai fatto in questi mesi. Solo una cosa…ma tu ci tieni a me?-
 
Oook ragazzi sinceramente non sono molto convinta del risultato. Vi prego di darmi un vostro parere  e consiglio riguardo sto coso che ho scritto alle 10 di sera. Come ho già detto prima, i prossimi capitoli saranno più belli (spero con  tutto il cuore o è la volta che mi ritiro ed è solo la seconda fic) vi prego ditemi che ne pensate.
Ciauz! Al prossimo cappy
 
   
 
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