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Autore: suinogiallo    11/04/2007    18 recensioni
[Oblivion]
Storiellina breve breve, tanto per fare un paio di riflessioni al volo sulla vita degli eroi dei giochi di ruolo stile Morrowind o Oblivion.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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oblivion
Fare l'eroe è stancante
di Suinogiallo

Finalmente un po' di riposo.
Fare l'eroe è cosi stancante a volte. Tutti si aspettano grandi cose da te.
"Vai, prendi questo spadone che pesa quanto una capra, bardati con un'armatura che pesa il doppio di te e che non ha neanche un buco per fare pipì, e vai a chiudere quel portale di Oblivion".
La fanno tanto facile loro.
"E se ti rimane un po' di tempo vedi anche di raccogliere un po' di erbe".
Certo! Tanto io sono l'eroe, per me andare a battermi contro mostri che sono il triplo di me, che menano botte da orbi e che sembra che non finiscano mai è come andare a fare una scampagnata.
Già che ci sono, quasi quasi, mi fermo anche a guardare il panorama.
E che panorama poi. L'atmosfera è cosi calda che i polmoni sembra si cuociano ad ogni respiro, ovunque mi giro vedo solo rocce e lava, devo stare attento a dove metto i piedi che ci sono quei cosi che appena ti ci avvicini schizzano in aria e poi esplodono.
Certo, finita la quest ci sono grandi ringraziamenti, pacche sulla schiena, qualche pozione curativa, e poi subito via a chiudere un'altro portale che, altrimenti Cyrodill fa una brutta fine. Ma monete d'oro quasi neanche a coprire le spese.
Che pensano, che le pozioni crescano sugli alberi? Certo, mi ingegno, come alchimista non sono male, ma sai che vesciche sulle mani per raccogliere rametti e bacche, e poi, accidenti come puzzano quando faccio bollire questi ingredienti dentro la storta.
E fossero solo queste le spese che un eroe deve sopportare.
Le armi si rovinano ed i martelli per rimetterle a posto costano, e quando non ne hai devi andare da un fabbro. E quello vuole essere pagato, e subito. Niente monete d'oro, niente affilatura della lama.
Lo stesso vale per le armature. Un'ammaccatura da rimettere a posto costa parecchio.
Per questo, oltre a chiudere cancelli di Oblivion a destra e a manca devo fare anche qualche altro lavoretto. Da eroe ovviamente.
Sarebbe stato tanto più comodo fare il mercante. Un negozietto nel distretto del mercato della città imperiale, oggi vendo una tovaglia, domani un'armatura daedrica completa, e poi, la sera a dormire in un bel letto comodo. Non quei sacchi a pelo puzzolenti e pieni di cimici che, se ci sono nemici nelle vicinanze non puoi neanche chiudere un occhio.
No, sono un eroe, devo fare lavori da eroe.
Vendicare la moglie di un fattore uccisa dai goblin, combattere nell'Arena per racimolare due o tremila monete d'oro che se ne vanno come niente, andare a raccogliere quelle dannate piantine verdastre, le Nirnroot, per quell'alchimista, oppure andare a caccia di vampiri per quegli esaltati che poi mi pagano la loro polvere un tanto al chilo. Diamine, anche il vampiro più scalcinato è duro da mandare giù, però, almeno hanno delle belle armature che valgono anche parecchio.
Se solo trovassi un mercante con più di duemila monete di tetto massimo di spesa. A volte mi tocca svendere un'armatura che costa ottomila, novemila monete a duemila. Pesano, e portarsele dietro non è proprio una passeggiata.
Avevo pensato a comprarmi una casetta dove sistemarle in attesa di tempi migliori, ma costano tutte un patrimonio.
La più economica è al porto della città imperiale, ma la dovreste vedere. E' una catapecchia che si regge in piedi per la grazia di Akatosh, ha solo un letto e neanche una finestra, ed i vicini poi.
Se sei fortunato ti lasciano almeno le ragnatele.
Ma questo è il mestiere che mi sono scelto, o meglio, che Uriel settimo e qualcosa ha scelto per me.
Non lo avessi mai incontrato quel giorno in quella prigione. Che poi, a dirla tutta, neanche so per quale motivo ero in prigione.
Mi ci sono risvegliato.
Non un bel risveglio comunque.
Le prigioni della città imperiale sono tutto tranne che comode.
Comunque, dicevo, mi ero appena svegliato in quella cella, stavo giocando con un paio di catene, quando ho visto le guardie entrare e farmi cenno di stare lontano, poi è entrato il re che mi ha guardato e ha detto che mi aveva sognato, o qualcosa del genere.
Ero un po' confuso, sapete. Non capita mica tutti i giorni di risvegliarsi in una cella e avere un udienza privata con il re.
Comunque, per farvela breve, tanto ha detto e tanto ha fatto che mi ha mollato il suo medaglione dicendo di andare a cercare il figlio, poi è schiattato.
E da li è nata la mia carriera di eroe e adesso, ovunque vado ci sono persone che mi parlano dei loro guai e che mi chiedono di poter fare qualcosa per risolverli.
Ma non mi lamento.
Borbottò un po', è naturale. La vita dell'eroe è stressante. Corri da una parte all'altra dell'impero mettendo a rischio la vita ad ogni passo, ma è anche divertente, e si imparano tante cose.
Come, tanto per dirvene una, il non entrare mai in un vecchio forte abbandonato alla ricerca di qualche pezzo raro se non si hanno almeno una ventina di pozioni curative nello zaino.
Non si sa mai chi ci si può incontrare. Fantasmi, banditi, scheletri che tirano con l'arco e trappole.
Che io mi chiedo, ma cosa ci fa una trappola ancora innescata in un forte abbandonato da secoli? E soprattutto, come fa a funzionare ancora! Certo che gli antichi come facevano le cose!
Comunque, adesso finalmente posso riposarmi.
Con quello che ho guadagnato nella mia lunga carriera di eroe mi sono comprato una bella casetta, ho il rispetto dei miei concittadini, sono diventato abbastanza abile con la spada e sono discretamente ferrato con l'alchimia, perlomeno abbastanza da saper riconoscere la maggior parte delle proprietà degli ingredienti che ogni tanto raccolgo durante le mie passeggiate fuori dalle mura.
La situazione generale non è delle migliori comunque. Anche il figlio del re, Martin, ci ha lasciato la buccia e adesso non c'è più nessun re a governare e ovunque si respira un'aria strana, di passaggio, ma a parte questo la vita scorre come sempre.
Ogni tanto vado all'Arena per qualche combattimento, se incontro qualche vecchio amico mi fermo a scambiare due chiacchiere, per ingannare il tempo mi cerco qualche quest da fare. Tanto per dirvene una, mi hanno detto che adesso c'è un profeta da qualche parte che parla di un qualche ordine, i Nove mi sembra. Sto pensando di andare a parlarci, e magari, strada facendo vedo se riesco a trovare ancora qualche Nirnroot per quell'alchimista. Me ne ha chieste trenta e piano piano le sto raccogliendo. E' un tipo paziente e so che anche se gliele porterò tra un mese e due non farà storie.
E nel frattempo mi tengo in allenamento. Per un eroe è importante tenersi sempre in forma e progredire con l'esperienza, in fondo non sai mai cosa può riservarti il futuro.
Mi viene sempre in mente quel mio amico di Vvardenfell, anche lui eroe quasi per caso che da semplice uomo qualunque si è ritrovato ad essere il Nerevarine, una specie di mezza divinità.
Quando pensava che tutto fosse finito e che poteva riposarsi, ha pensato bene di andarsene in quell'isola, Solstheim . Per svagarsi, diceva, e alla fine è diventato il rappresentante locale di una grossa compagnia mineraria, ha sconfitto un qualche mostro strano e adesso è anche più famoso di prima.
Non che mi aspetti di fare carriera come lui, eh! Lui è nato sotto una particolare stella, io neanche mi ricordo quando sono nato, però, non è che mi dispiacerebbe trovarmi un posticino tranquillo, di responsabilità e appendere finalmente la spada al chiodo.
Dite che questo non è un sogno che si addice ad un eroe?
Forse, ma sapete, fare l'eroe è davvero stancante...
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Storiellina breve breve, tanto per fare un paio di riflessioni al volo sulla vita degli eroi dei giochi di ruolo stile Morrowind o Oblivion.

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