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Autore: JohannaEverdeen    28/09/2012    1 recensioni
Di certo prima delle avventure ormai conosciute su tutta Panem della Ragazza di Fuoco ci sono stati altri Giochi degni di nota. E qui racconteremo dei Sessantanovesimi Hunger Games, che non furono di rilevanza minore: osserveremo il tutto dal punto di vista del Tributo del Distretto 10, Hayley Johnson, dall'inizio alla fine di quelli che saranno i suoi Giochi. Le sue perdite, le sue sconfitte.. ma anche le sue nuove scoperte.
Dal testo:
[ ... ] Lo Stato doveva trovare un altro modo per sottomettere la popolazione e per poterla sovrastare con i suoi ideali: bisognava annientare le persone nel loro piccolo mondo personale. Bisognava far perdere loro la cognizione della realtà, farli perdere e fargli vedere il mondo in maniera diversa.. renderle delle marionette pronte a giocare in modo scombinato e violento, persone simili sono molto più facili da gestire di persone che invece potrebbero ragionare con la loro testa.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Oggi fa davvero caldo. Ok, è vero. Io sono più che abituata a sopportare questo tipo di caldo, ma è anche vero che sono bravissima a lamentarmi, quindi non posso venire meno a questa mia caratteristica. Tutti nel Distretto 10 mi conoscono, ma non perchè io sia una persona interessante da conoscere. Non sono molto cordiale e non mi piace l'idea di avere degli amici, sono solo una scocciatura e io nella vita ne ho già abbastanza. Mi chiamo Hayley Johnson e sono la sorella della Vincitrice dei 63esimi Hunger Games. Ecco perchè quando passo per le vie del mio Distretto tutti mi puntano ed iniziano a guardarmi male: io non abito da un bel po' di tempo ormai nel Centro Residenziale dove di solito tutti sono. Io vivo nel Villaggio dei Vincitori da quando Taylor, mia sorella per l'appunto, è riuscita a sopravvivere ai suoi Giochi. Avevo solo dieci anni allora ma ricordo perfettamente ogni singolo attimo in cui sugli schermi veniva puntata. Ho avuto la costante paura, per ogni istante di quelle settimane, di poterla perdere per sempre. Nessuno avrebbe immaginato che sei anni fa qualcuno del nostro Distretto potesse sopravvivere. E' raro avere dei Vincitori qui, perchè l'unica attività che svolgiamo da queste parti è l'allevamento. Taylor è inoltre bravissima con la sua vasta conoscenza delle erbe, e furono proprio quelle a salvarla. I suoi Giochi sono stati molto discussi, lei ha ricevuto parecchie critiche positive da Capitol City, che le hanno anche fatto guadagnare il fastidioso nomignolo di "Avvelenatutti". Perchè? Ma è chiaro. Il mix letale delle erbe velenose che trovò in lungo e in largo nell'Arena che riuscì a somministrare a tutto il cibo del gruppo dei Favoriti dormienti ( a quanto pare erano tutti grossi e muscolosi e non pensavano che una ragazzina di diciotto anni magra e smilza avrebbe davvero avuto il coraggio di scendere fino alla Cornucopia, dove si erano regolarmente stabiliti, per sfidarli - anche perchè le probabilità di una sua vittoria in quel senso sarebbero state minime. ) le fecero ottenere la Vittoria dopo soli dieci giorni di Giochi. Ma da allora il Distretto 10 non ha potuto vantare nemmeno più un Vincitore. Taylor ogni anno è la Mentore di due Tributi che regolarmente si fanno sgozzare nell'Arena. Ma sono dettagli. Anche lei ha sviluppato un grande senso di menefreghismo verso il mondo, che la porta a tornare a casa a testa alta come se niente fosse successo. Ma è comunque stressante essere sorella di una Vincitrice. Non perchè non sia bello essere agiati, ma abbiamo sulle spalle una famiglia numerosa che ci preoccupiamo di sfamare con le scorte che Capitol City manda a Taylor, facendo cosi in modo che nè io nè Thomas siamo quindi costretti a prendere delle tessere. Chi è Thomas? E' l'unico vero amico che ho, ed ha esattamente tre anni di meno rispetto a me. Io ne ho diciassette e lui quattordici, e insieme ci occupiamo del gregge di pecore del Distretto. Al contrario mio Thomas è apprezzato ed amato, tutti vorrebbero essere amici di un faccino cosi dolce e buono. E non posso dare torto a nessuno, io sono fiera di averlo in famiglia.
Io e Taylor perdemmo i nostri genitori per un incidente di cui non mi hanno mai parlato e del quale io non ho mai chiesto nulla, e sono stati i genitori di Thomas ad adottarci. A quanto ho capito sua madre e la mia erano davvero amiche in passato. E la mamma di Thomas ormai è anche la mia, per questo la chiamo proprio cosi. E' la mia mamma, perchè non ho mai avuto la possibilità di conoscere davvero la mia. Fatto sta che questa è una sintesi davvero ridotta della mia vita qui nel 10. Non ho altro di interessante da aggiungere in proposito.

-Quanto ci scommetti che invece riesco a lanciare il sasso più lontano di quanto non abbia fatto tu, Hayley? Sai che posso farcela. Non fare la gradassa.-

La vocetta squillante di Thomas richiama la mia attenzione tanto che mi volto verso di lui guardandolo interrogativa. Per passare il tempo durante la passeggiata nel Pascolo col gregge ci siamo inventati i giochi più scemi e il lancio del sasso contro la parete rocciosa è quello più spassoso. Ma con Thomas ogni cosa assume un colore e un divertimento diverso: lui è sempre solare e io sono felice di stare con lui in momenti come questi. E' piccolo ma è tra le persone più intelligenti che io abbia mai conosciuto. Nessuno potrebbe capire le sue potenzialità. E spero davvero che queste possano restare un mistero anche per Capitol City.

-Ah si? Forza allora. Non sto aspettando altro, ragazzino.-

Mostro un sorriso mentre lo osservo e lui lo ricambia, apertamente e sinceramente come fa di solito. Non se la prende mai, ma è anche vero che sa che non oserei mai e poi mai trattarlo male. E' l'unica persona che riesce davvero a capirmi, a volte anche Taylor fatica a comprendere i miei modi di fare. Secondo me, mi ritiene una pazza senza precedenti e passa le giornate domandandosi come sia possibile che io sia venuta su cosi. Bè, c'è da domandarlo? Ho una sorella che ha partecipato agli Hunger Games.. questo ha sconvolto anche me più di quanto non abbia fatto con lei. E' che non lo capisce. Lei ha sempre avuto la fissa che il mondo girasse intorno alla sua persona. Le persone per lei sono solo uno stimolo, a volte positivo o a volte negativo. Per me invece le persone non sono proprio nulla. Potrebbero morire tutte e non me ne importerebbe, l'importante sarebbe avere Thomas accanto per sempre.
Lo vedo mentre lancia quel sasso che supera velocemente il mio. E' piccolo e magrolino, ma in quelle braccia ha una forza mai vista prima d'ora. Non posso fare a meno che sorridere e battergli le mani sonoramente, mentre lui finge un profondo inchino.
Oggi purtroppo non potremo stare al Pascolo fino al calare del giorno.. no, oggi non è decisamente una giornata come tutte le altre. Stiamo fingendo indifferenza, stiamo fingendo di stare bene come il resto dei giorni, ma oggi qualcosa macchia costantemente i nostri pensieri: oggi è il giorno della Mietitura.

-Quanto credi che potremo stare qui a rilassarci, Hay? Io non me ne andrei mai via.-

Lo vedo come cambia espressione appena mi si rivolge, per lui l'idea della Mietitura è un macigno di cui non riesce a liberarsi ormai da due anni. Io sono abituata, sono ben cinque anni che andiamo avanti con questa storia. Ma al vederlo cosi pensieroso non posso fare a meno che diventarci a mia volta. Essere imparentati con Taylor non ci aiuterà.. non abbiamo tessere aggiuntive, questo è vero, ma abbiamo la stessa identica possibilità dei nostri coetanei di essere estratti nella Mietitura. L'unica cosa in cui spero, oggi, è che io non debba sentire il nome di Thomas. Se il mio dovesse essere estratto non mi farebbe differenza. Morire non mi ha mai spaventato, prima o poi tocca a tutti, no? Tanto vale anticipare le cose, nel caso. Girare intorno alle ovvietà non mi ha mai divertito.

-Immagino ancora per un po'. Almeno finchè gli Hovercraft non ci passeranno sulla testa impedendoci di prendere il sole come invece sto per fare ora.-

E' una prerogativa della mia vita, cercare di tirarlo su di morale. E momentaneamente ci riesco, perchè quando mi sdraio sull'erba lui fa lo stesso.
Ma la pacchia finisce a breve. Siamo costretti ad alzarci e riportare il gregge nella stalla prima di rincamminarci verso il Villaggio dei Vincitori, per prepararci ai rituali che si ripetono costantemente ogni anno. Taylor mi ha preparato uno degli abiti probabilmente più pregiati che qui nel Distretto 10 siano mai stati visti ed io odio vestirmi come una bambolina. Ma non posso fuggire dalle sue mani che iniziano a spazzolarmi i capelli, a sistemarli e a raccoglierli in un'elegante coda che mi ricade morbidamente sulla spalla destra. Ho dei lunghissimi capelli ricci che mia sorella dice di adorare tanto. Lei non è stata cosi fortunata, a sua detta. Il problema è che io adoro i suoi capelli lisci.. ma è anche vero che al mondo è normale pensarla diversamente. E io ne penso cosi tante che davvero...

-Promettimi una cosa, Hayley.- Per lei ogni anno la Mietitura è una tortura. Sa di non poterci difendere apertamente, ma so anche che spera con tutte le sue forze di non dover fare da Mentore nè a me nè a Thomas. Glielo si legge in faccia mentre si avvicina e mi prende per le spalle. -Non farai sciocchezze. Se venisse estratto il nome di qualche ragazzina svantaggiata tu non ti offrirai al posto suo.-

Me lo ribadisce ogni anno. Da sempre per scontato che qualche altro povero sfortunato possa essere estratto, ma non crede che il mio nome in fin dei conti possa uscire da quella sfera da dove l'articolo indeterminato di Capitol City estrae i nomi.

-Va bene.-

E io glielo ribadisco ogni anno, per allontanare la pressione del momento. Ma al suo contrario io non dubito che il mio nome abbia la possibilità di quelli di tutti gli altri ragazzi del Distretto di essere estratto. E anche lei deve decisamente accettarlo.
I preparativi giungono comunque al termine. La piazza di fronte al Palazzo di Giustizia è addobbata a perfezione per l'occasione. Il grande schermo dove ci propineranno ancora quella rottura di scatole di filmato su come gli Hunger Games siano nati e cosa dovrebbero significare: potrei recitare a memoria ogni singola parola, ogni anno è sempre lo stesso. Le file sono formate, le presenze prese e cosi anche il campione di sangue. Mi trovo vicino a due ragazze che ho incrociato di tanto in tanto a scuola, ma le sto ignorando. I miei occhi sono girati verso il punto in cui si trovano i ragazzi e con un po' di difficoltà riesco ad individuare Thomas. Gli lancio un sorriso, un accenno di assenso che lui ricambia poco dopo. Ma poi quando la voce della donna colorata di Capitol City si mostra, sono costretta a voltarmi verso di lei. Capelli rosa, volto verdino, come se fosse in astinenza da non si sa quale sostanza. Se è una persona simile a dover rappresentare il nostro Distretto è chiaro il perchè non veniamo mai presi sul serio.

-Buonasera a tutti! Anche quest'anno quest'emozionante momento è giunto. La Mietitura! Ah, non siete emozionati?- Inutile dire che preferirei tagliarmi le vene durante una delle lezioni noiosissime su come creare un maglione sofisticato dalla lana delle pecore, no? Nessuno le da corda. E' chiaro che l'unica emozionata qui è solo lei. Mica rischia di andare a morire nell'Arena. -Bene. Possiamo introdurre la giornata con un bellissimo filmato proveniente da Capitol City. Ma.. prima di iniziare...- Cosa? Smettila di blaterare e arriva al punto. Ma perchè la gente di Capitol City parla tanto? -Possa la fortuna essere sempre a vostro favore!-

Il che non ha davvero senso. La fortuna non è mai a nostro favore, quindi perchè ribadirlo ogni volta? Non so. Forse sono davvero acida come nel Distretto mi descrivono. E devo aver assunto un'espressione stanca ed annoiata, perchè lancio lo sguardo verso Thomas che scoppia a ridere proprio ora. Lo adoro. E' davvero l'unica persona per cui morirei davvero, qui.

-Emozionante, non trovate? E dopo questo bel filmato... Direi che possiamo iniziare dalle fanciulle!-

Ok, per quanto posso fare la gradassa questo è un momento delicato anche per me. Anche se non si direbbe io sono parte delle "fanciulle". Per questo stringo i pungi lungo i fianchi ed abbasso la testa. Non riuscirei a sostenere lo sguardo di Taylor, ora sul palco insieme a tutte le personalità più spiccate del Distretto 10. L'attesa si fa stressante, sento i tacchi delle scarpe della donna muoversi e tornare al microfono. Il biglietto viene scartato con lentezza, come se volesse creare una suspance che sicuramente alla Capitale tanto piacerà. Ma no, non crea lo stesso clima a noi. Noi soffriamo in questi momenti. Ma soffriamo ancor più quando sentiamo quel tossicchiare e di nuovo la sua voce. Che stavolta mi schiaffa in pieno volto con un'aggressività quasi esagerata.

-Hayley Johnson?-

E' il mio nome. In questo momento preferirei chiamarmi con qualsiasi altro nome ma non con il mio. Aurore, Isabelle, Madeline.. ma non Hayley. Sento mille sguardi su di me, mentre rialzo il volto e fisso una Taylor che si alza dalla sua postazione per strappare di mano il bigliettino dalla donna colorata di Capitol City. Chissà che avrà pensato? Che si trattava di uno scherzo? Non posso stare ferma. Quando vedo l'espressione sofferente di mia sorella puntarmi capisco che il nome scritto su quel pezzo di carta è proprio il mio. Quindi avanzo, perchè è l'unica cosa che posso fare. Quattro Pacificatori mi accerchiano e mi conducono verso il palco. Riesco solo a scorgere lo sguardo terrorizzato di Thomas, al quale sorrido. Deve farsi forza. Non c'è molta probabilità di una mia vittoria nell'Arena ed essere la sorella di una Vincitrice non mi aiuterà. E lui deve farsi forza per poter continuare a vivere anche senza di me. Salgo sul palco quindi, non accennando ad una parola. La donna di Capitol City, che a quanto pare si chiama Ofelia, fa qualche apprezzamento verso la mia persona e poi decide che è giunto il momento di estrarre il nome del giovane e baldo giovane che mi accompagnerà al macello. Evviva. La prassi è la stessa. Lentezza inaudita, bigliettino che viene scartato e poi il nome. Che non è quello di Thomas. E ne sono felice.

-Jack Murray?-

Ma la mia felicità è destinata a durare poco, soprattutto quando l'attenzione di tutti va a puntarsi su un ragazzino di appena dodici anni che trema come una foglia. So chi è, tutti qui sanno chi sia questo Jack: lui ha perso suo fratello negli Hunger Games di due anni fa. E ora il suo nome è stato estratto per fare la stessa fine. Non è mentalmente stabile, tutti sanno che probabilmente tra i due quella che potrà vivere più a lungo sarò io. Ma non Jack. Ma nessuno si offre volontario. Nessuno sembra voler prendere il suo posto.. nessuno tranne che lui.

-No. Mi offro io volontario al posto suo.-

Lui. Thomas McNeil. Ci metto tre minuti abbondanti per carburare la situazione. Non odo lo stupore della gente e l'entusiasmo di Ofelia che invita Thomas a salire sul palco con noi. Sento solo la realtà sbattermi in faccia con una crudeltà quasi impressionante.
Sto per entrare nell'Arena con l'unica persona di cui davvero mi importi qualcosa nella vita.
  
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