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Autore: Tamar10    28/09/2012    2 recensioni
Axel viene incaricato da Xemnas di indagare su presunti traditori presenti nell'Organizzazione XIII.
Mentre ammira il tramonto incontra una strana ragazza.
Cosa accadrà? Riuscirà il buon Axel ad adempiere alla sua missione?
La fiction è ambientata in un periodo non ben precisato prima dell'entrata di Roxas nell'Organizzazione.
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Axel, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Axel incenerì facilmente l'Heartless che scomparve in uno sbuffò di fumo.

Non comparve nessun cuore, neanche questa volta.

Quanto era inutile distruggere Heartless se non si possedeva un Keyblade! Però cimentarsi in questo genere di missioni era un ordine del capo e nessuno osava disubbidire.

-Axel! Qua non ci sono più Heartless, possiamo tornare a casa!- gli gridò il suo compagno.

Axel guardò il cielo. Il sole stava tramontando e le nuvole erano tinte d'arancio.

-Marluxia tu vai pure.- gli rispose. -Io resto qui ancora un po'.-

Il compagno dai capelli rosa, che si chiamava Marluxia, lo fissò un attimo come se volesse dirgli qualcosa invece cambiò idea, scrollò le spalle e se ne andò.

Axel sospirò soddisfatto.

Quello era il momento della giornata che preferiva. Finalmente poteva godersi il tramonto eterno di Crepuscopoli. Quando il sole scendeva piano verso l'orizzonte tingendo ogni cosa di rosso. Il tempo sembrava fermarsi, qualche gatto randagio si soffermava a prendere gli ultimi raggi di sole, le vie dalla città andavano pian piano svuotandosi e anche il tram interrompeva il suo girovagare.

Axel salì sulla Torre dell'Orologio. Tutti hanno un posto speciale, un posto dove le preoccupazioni si attenuano e si riesce finalmente a stare in pace. Quello era il suo.

Adorava andare lì poco prima che calasse la notte ad ammirare ogni cosa che si tingeva del suo colore preferito: il rosso.

Solo in quel momento si sentiva veramente libero.

Si sedette come al solito sul muretto con le gambe a penzoloni, lasciandosi pervadere dalla calma. Fra poco sarebbe dovuto tornare al Mondo Che Non Esiste, la sede dell'Organizzazione XIII. Per quella che probabilmente era la millesima volta si chiese come mai fosse entrato a far parte di quell'Organizzazione.

Gli venne in mente un solo motivo: Saix. Ma ormai il suo amico era irriconoscibile e lui passava i pomeriggi a guardare il tramonto, da solo.

 

Era appena sceso dalla torre, quando sentì un grido.

Accorse subito dove proveniva l'urlo, per curiosità più che altro.

Girò l'angolo e si ritrovò in una piazza. Al centro della piazza c'era una ragazza, era lei che aveva urlato. Notò subito i piccoli Heartless che strisciavano piano verso la loro preda che sembrava indifesa.

Axel si fermò un attimo, indeciso. Da una parte aveva solo voglia di tornare a casa, ma aiutare quella ragazza gli sembrava la cosa più giusta. E poi era solo lavoro in più, Xemnas gli sarebbe stato solo grato.

Scrollò le spalle e si buttò all'attacco. Con pochi e precisi colpi distrusse tutti gli Heartless e la piazza restò vuota eccetto lui e la ragazza.

-C-chi sei?- domandò lei spaventata.

-Non ha importanza. Torna a casa. Le bambine non dovrebbero stare in giro da sole a quest'ora.- rispose Axel.

-Io non sono una bambina!- protestò la ragazza.

Axel si limitò ad alzare le spalle e poi scomparve in un portale d'ombra.

La ragazza restò a fissare per un po' affascinata il punto in cui era scomparso il rosso, poi si girò e tornò a casa sorridente.

 

Stranamente Saix lo stava aspettando all'entrata.

Ed Axel era certo che non era perchè volesse augurargli la buona notte o giocare alla Playstation.

-Sei in ritardo.- lo richiamò severo Saix.

-Come al solito...- si limitò a rispondere il numero VIII.

Di solito tutti se ne strafregavano di quello che faceva lui, purchè non andasse troppo oltre le regole.

Il fatto che Saix fosse lì ad aspettarlo significava solo una cosa: guai.

-Xemnas è arrabbiato.- disse infatti. -Molto arrabbiato.-

Axel alzò le spalle con aria strafottente.

Xemnas era sempre arrabbiato. A volte perchè il piano non proseguiva nel modo giusto, altre volte perchè Demyx gli rompeva le scatole e altre volte ancora semplicemente perchè aveva voglia di essere arrabbiato.

-Ti vuole parlare.- aggiunse Saix.

Il rosso si bloccò di colpo. Questa sì che era una brutta notizia. Pensò subito a come evitare la sicuramente poco piacevole chiaccherata.

-Non ci pensare neanche.- gli disse come se gli avesse letto nel pensiero. -Il capo ha detto che ti vuole vedere. Subito!-

Così Axel dovette abbandonare l'idea di fuggire mentre Saix lo scortava all'ufficio di Xemnas.

Attraversati innumervoli corridoi oscuri e dall'aria poco invitante arrivarono finalmente davanti alla stanza dove il loro capo era solito rinchiudersi per ore a studiare. Axel fissò titubante la porta bianca per alcuni secondi. Poi, sotto lo sguardo impassibile di Saix, girò la maniglia ed entrò.

Gli ci vollero alcuni secondi per abituarsi alla penombra della stanza.

Le pareti erano coperte da scaffali e librerie cariche di libri, provette e altri strani oggetti non identificabili. Sul pavimento era steso un enorme tappeto rosso e oro. Ma quello che più colpiva era la grande scrivania di legno che occupava quasi tutta la stanza, anch'essa ingombra di fogli e libri.

Dietro la scrivania era seduto Xemnas.

Fissò intensamente Axel coi suoi occhi gialli.

-Ehm... mi volevi parlare?- chiese il rosso incerto.

-Sì, ti dovevo parlare.- rispose il capo.

Calò di nuovo il silenzio. Decisamente Xemnas non era una persona molto loquace.

-Riguardo a...- continuò Axel.

-Abbiamo un problema. Come forse hai notato la raccolta dei cuori non procede bene. Ogni volta che distruggiamo gli Heartless quelli si riformano da un'altra parte. Riuscire a creare Kingdom Hearts per adesso è un miraggio.

Per questo fra i membri della nostra stessa Organizzazione inizia a serpeggiare il malcontento. Per adesso sono solo voci, ma ho paura che presto si tramuti in qualcosa di peggio. Una rivolta.-

-E io cosa centro in tutto ciò?-

-Tu sei uno dei pochi che crede ancora nel mio piano. Devi capire chi è fedele e chi no.-

Axel ci pensò su un po' cercando di sdrammatizzare la situazione, ma in realtà sapeva già di non avere altra scelta.

-Ok Boss. Ci penso io.- disse riacquistando tutta la sua sicurezza.

Poi fece per andarsene ed era quasi arrivato alla porta quando sentì Xemnas che lo richiamava.

-Aspetta. Ho saputo che al termine delle missioni non rientri subito alla base. Cosa fai?- La sua sembrava semplice curiosità.

-Sostanzialmente? Niente. Mi faccio un giro, rifletto un po'...- rispose il rosso vago.

Xemnas lo squadrò incuriosito, poi assunse un'espressione grave.

-Ricordati che sei un Nessuno e i Nessuno non hanno il cuore e quindi neanche sentimenti.-

Axel annuì serio. Poi uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Note:


A crepuscopoli c'è sempre tramonto, ma io penso che prima o poi il sole tramonti davvero. Infatti di notte è tutto buio.
In ogni caso io descrivo proprio il momento in cui il sole cala effettivamente.
Se la storia vi è piaciuta o vi ha incuriosito o vi ha anche solo fatto schifo recensite qui sotto!
Al prossimo capitolo :)

  
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