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Autore: _Leah    29/09/2012    4 recensioni
–Amici?- Gli occhioni azzurri del ragazzo brillarono, –Per sempre!-
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                     Tutta per Saya. Scusa il ritardo.
 Johnny era in punizione.
Aveva provato a convincere la madre che non era colpa sua, che era stato il bullo della scuola
prendersela con lui, con un bambino di sei anni.
Facile no? Era un piccolo bambino paffutello a cui il padre stampava un po’ di gel sui capelli ogni mattina, per drizzarli in una cresta.
Con i gomiti puntati sul davanzale della finestra, e le mani che sorreggevano la testolina piena di pensieri che si intrecciavano fra loro, il piccolo Christ se ne stava lì, affacciato, a vedere le poche auto che passavano sulla via sotto casa, in quel pomeriggio soleggiato.
Non c’era molto da vedere, c’erano le fronde degli alberi che si muovevano, i canti degli uccelli che se ne stavano lì, a sentirli gli veniva in mente suo padre che diceva: ‘sono piccoli uccellini, una specie di passeri, ti piace il loro canto?’
Delle grida di gioia lo fecero tornare sul pianeta terra. Appartenevano al piccolo Sullivan. Piccolo si fa per dire, dato che aveva nove anni, ma sua madre lo chiamava così: ‘il piccolo Sullivan’. Chissà poi perché era così felice. Christ, si mise ad origliare. Non era proprio origliare, dato che il ragazzo stava urlando.
-Grazie papà! Grazie! Grazie! Ti prometto, anzi! No! Ti giuro! Ti giuro che non ti pentirai di avermela presa! E’ una batteria bellissima! Grazie, Grazie!- Lo vide che abbracciava suo padre, anzi che strozzava suo padre in un abbraccio, e poi, tutto da solo, mettersi a montare lo strumento.
Magari pensò Johnny, magari gli serviva una mano. Ma lui era in punizione.
Le urla di sua madre affacciata alle scale che gli diceva che andava a fare compere lo risvegliò da quella sorta di coma nel fissare il vicino. Sua mamma usciva. Dopo che la sua auto era scivolata giù dal vialetto e scomparsa in direzione del paese, il piccolo, iniziò l’evasione.
Corse fuori di casa e, aperta la porta, si bloccò. Non doveva chiuderla, sarebbe rimasto fuori, ma non poteva lasciarla aperta… Allora corse in salotto, lì c’era una copia delle chiavi, che si infilò in tasca prima di sgattaiolare fuori chiudendosi la porta alle spalle. Non male per un bambino di sei anni no?
La casa del ‘piccolo Sullivan’ era praticamente davanti alla sua. Ma lui non lo vide, era troppo occupato a montare la sua preziosissima batteria.
Christ rimase fermo e zitto, davanti al garage aperto del vicino, che non l’aveva visto.
Improvvisamente cadde l’asta di un piatto addosso al più grande, colpendogli la fronte e, nel tentativo di schivarla, perse l’equilibrio cadendo per terra.
-Ti sei fatto male?- Jimmy, sobbalzò, non sapeva di essere in compagnia.
-E tu che ci fai qui?-
-Ho sentito che ti è arrivata la batteria, ho pensato che ti potesse servire una mano..-
-Sì, mi sono fatto male, credo che spunterà un bernoccolo.-
-Dovresti metterci del ghiaccio.-
-Tu dici?- Annuì. – Me lo prenderesti tu? Mi gira la testa…Guarda, lì nell’angolo mia mamma tiene un freezer per i surgelati, credo che una busta di minestrone vada bene lo stesso, no?-
Christ annuì di nuovo e si diresse verso il congelatore, prese una busta di minestrone con la punta delle dita, in punta di piedi, poi, tornò dal suo vicino e gliela porse.
-E’ ghiacciatissima.-
-Oh cavolo! Andrà bene lo stesso. E poi tutte queste verdure fanno schifo, è un buon sacrificio, no?-
-Anche io non sopporto le verdure- disse, con una smorfia di disgusto.
-Bene, dici che possa bastare?-
-No, macché devi tenercelo un po’!-
Allora Jimmy si sedette a gambe incrociate sul pavimento e Johnny lo seguì a ruota.
Il più grande aveva una busta di minestrone appoggiata sulla fronte e lo guardava.
-Va meglio?-
-Oh sì. Hai detto che sei qui a darmi una mano?-
-Mhmh- sorrise.
-Allora forza, mettiamoci al lavoro!- Dicendo questo, appoggiò il minestrone al pavimento e scartò un piatto dall’imballaggio. Ecco, tu reggi questo e io monto questo.
Quando il lavoro fu terminato Sullivan si mise a battere sui tamburi e sui piatti e Johnny rideva e saltava.
Improvvisamente Christ si ricordò che a breve la madre sarebbe rientrata e la sua faccia si fece triste. Doveva andare via.
-Che c’è?-
-Io sono in punizione, tra poco mia mamma torna, devo andare.-
-Dai, non voglio che ti sgrida per colpa mia, andiamo.- Posò le bacchette e si alzò prendendo sotto braccio il suo piccolo… amico? Forse ormai era suo amico, si erano divertiti molto…
Johnny aprì la porta ed entrò.
-Ciao! A presto!-
-Ciao!- Stava per chiudere quando… si sentì in dovere di chiedere a Jimmy una cosa: -Ehi! Aspetta!- L’altro sì girò, rivolgendo un sorrisone –Amici?- Gli occhioni azzurri del ragazzo brillarono, –Per sempre!-
 

 
 Sì, okay, lo so, lo so è terribile.
La batteria è più che completa, il che è un po’ inverosimile, dato che è la prima. E poi non credo abbia iniziato a nove anni. Coomunque, un’altra mia JimmyxJohnny ma questa volta sono bambini ed è molto stupida. Chiedo perdono a Saya, dato che è per lei… mi sono impegnata, ho fatto le due per scriverla ma… i risultati sono scarsi. Quindi scusa tesoro, mi dispiace un casino. E… Buon compleanno!
_Leah
  
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