Ma nonostante tutto credo ancora in qualcosa..
Ma sinceramente, non so dirti ancora bene in cosa..

 
La pioggia stava cadendo fitta sull'asfalto. La vedevo. La sentivo. L'inverno era ormai iniziato.
Passai una mano tra i miei capelli castani tirandomeli su', già fissati col gel. Mi allontanai dalla finestra bianca e così triste e andai a sedermi sul divano.
 

Un altro lurido inverno dai giorni troppo corti.

 
Un anno.
Era passato così poco da quando lui se n'è andato? Eppure mi sembrava di più, mi sembrava che fosse passata un'eternità.
Mi guardai intorno, guardai le nostre foto appese al muro e mi scappò un sorriso triste e malinconico. Lui se n'era andato per stare meglio, con me era triste, giusto?
Vorrei solo questa conferma.
 

Oggi mi vesto di nero come il sangue dei morti.
Il cemento non ha odore, il cemento non è un fiore.

 
Mi alzai dal divano. Dovevo vestirmi, dovevo lavorare. Corsi in camera, ero già in ritardo proprio come sempre. "Sei il solito" mi avrebbe detto lui "Non cambi mai!" e poi mi avrebbe sorriso, vestendomi con velocità.
No, ora dovevo fare da solo, lui ora ha altro a cui pensare, vero? Lui ora si è creato una nuova vita ed io non posso piangere sul latte versato.
Prendo dei vestiti neri dal mio armadio. Per me è come se fosse morto. Li indosso, non m'importa se non vanno per nulla bene col lavoro che faccio.. Io sono a lutto.
 

Io sto in piedi sul cemento che soffoca il mio paese col ciliegio in testa, come un demone giapponese.
Per tutto volare via, come un fiore di ciliegio ma restare per sempre come il cemento forse è peggio.

 
I bambini mi giravano intorno, io li salutavo tutti con quel sorriso triste perché sapevo che tra non molto lui sarebbe arrivato.
Volto lo sguardo alla porta e scuoto la testa percettibilmente e lo guardo entrare, mordendomi il labbro. Teneva per mano un bambino, il nostro bambino, il bambino che lui ha portato via per poter stare con il suo nuovo ragazzo. Quella mattina però ad incorniciare i suoi capelli biondi c'era un piccolo fiore di ciliegio. Il fiore di ciliegio che gli regalai io.
-Jonghyun, è un piacere rivederti- Dice, guardandomi divertito, forse per la mia espressione -Ti lascio lui, ho fiducia in te!-
-Kibum..- Sussurrai solamente, vedendolo girare le spalle per poi incamminarsi nuovamente alla porta principale.
Era sempre così, ogni mattina. Vedevo lui sorridermi e lasciarminostro figlio ed infine prendere per mano il suo nuovo compagno.
Ma è così che deve andare, vero? .. Allora perché mi sento come se qualcuno mi avesse pugnalato al petto? 
 

m/
Ok, lo so, sto scrivendo solo one-shot depresse e cose così.
Non chiedetemi il perché... Non lo so.
Mi sveglio la mattina e mi va di scriverle.
Giuro per però, non appena mi viene qualcosa in testa, cercherò di continuare le fan fiction
E concludo col dire che la canzone (i pezzettini in corsivo) sono della canzone di Fedez, rapper italiano che io amo, e.. Si, dovete ascoltarla, a me fa pensare molto.
Baci! 
 

Fedez - Il cemento non è un fiore Feat. Jake La Furia.