At first sight
Quando l’amicizia ti attraversa il cuore,
nasce un emozione
che
non se ne va
-Laura Pausini-
A cinque
anni...
Stefy era una bambina
spensierata, allegra, col sorriso sulle labbra.
Era così fragile all’apparenza, sembrava pronta a
spezzarsi da un momento all’altro, bastava un soffio di vento per farla cadere,
ma in realtà era forte, forte perché già a cinque anni non frignava come le altre
sue amiche quando i suoi genitori si rifiutavano di comprarle qualcosa che
desiderava, perché quando portava con sé una sola merendina non aveva bisogno
che le venisse chiesto prima di fare a metà con la sua compagna di giochi.
Lei era così. Lei era buona, ma non sempre la bontà
veniva apprezzata.
Aveva i capelli castani arricciati sempre in morbidi
boccoli, quelle guanciotte rosee da voler strizzare
per bene e quei vestitini che sua madre amava farle indossare come se fosse
uscita da un libro dell’ottocento.
Non aveva sorelle e fratelli, desiderava tanto qualcuno
con cui giocare a casa ma i suoi genitori le avevano spiegato che la sua mamma
non poteva più avere bambini e lei sarebbe stata l’unico amore della loro vita.
-Stefy ci passi la
palla?-
Si allontanò dall’altalena su cui era seduta per prendere
la palla e darla alle altre ma quando tornò indietro vide che il suo posto era
già stato occupato.
-Ero seduta io, perché l’hai fatto?-
Non capiva perché fossero così cattive con lei, eppure
aiutava sempre tutti
-Non più, adesso ci sono io-
Con gli occhioni pieni di
lacrime andò via, non voleva litigare con nessuno aveva solo voglia di piangere
e di tornare a casa dalla sua mamma.
Qualcuno non era dello stesso parere, perché appena si
allontanò spinse giù dall’altalena la bimba che l’aveva fatta piangere, ma lei
questo non l’avrebbe mai saputo
Fede era un bambino in perenne conflitto con il mondo,
litigava con tutti e le maestre non facevano altro che rimproverarlo in
continuazione.
Aveva pochi amici con cui amava stare, faceva scappare
tutte le povere bambine dell’asilo che terrorizzava a morte.
Poteva sembrare un principe azzurro dai capelli biondi e
occhi verdi, ma in realtà era irrequieto e non stava mai fermo per più di dieci
minuti nello stesso posto.
Aveva un fratellino più piccolo nato da pochi mesi,
Alessandro, e non vedeva l’ora che diventasse grande per poter giocare con lui.
Quella mattina tutti i bambini stavano giocando nel
giardino dell’asilo, le femminucce si sfidavano tra di loro a chi avesse più
giocattoli.
Stefy le
ascoltava senza alcun interesse, pensava piuttosto che quel pomeriggio avrebbe
guardato di nuovo la bella e la bestia.
I maschietti, invece, si rotolavano a terra e facevano la
guerra tra di loro, Federico era ovviamente il primo.
All’improvviso, prese un po’ di terra e la lanciò
all’amico che si scansò ed andò a colpire Stefy.
Tutti si fermarono in quel momento, chi lo fissava
arrabbiato, chi compiaciuto invece lei al contrario sembrava tranquilla,
incrociò lo sguardo dispiaciuto di Federico e prima che potesse dirle qualcosa,
arrivarono le maestre che lo misero in punizione.
La bambina era mortificata, lui non aveva fatto nulla di
male, così decise che gli avrebbe parlato.
Qualche giorno dopo la bambina lo incontrò mentre andava
in bagno e lo fermò.
-Ciao- sussurrò timida
Federico la guardò e pensò che da vicino fosse ancora più
bella, sembrava una bambola di porcellana, al contrario lui sembrava un
elefante pronto a spezzarla.
-Scusa, l’altra volta, non volevo sporcare il tuo
vestitino-
Lei sorrise e lo tranquillizzò.
-Non è stata colpa tua. Mi dispiace, la maestra non
doveva punirti-
Lui scrollò le spalle, ormai era abituato, la colpa era
sempre sua.
-Io sono Stefania, ma se vuoi chiamami Stefy-
Il bambino sorrise felice, non credeva che fosse così
gentile, gli aveva sempre dato l’idea di una bambina viziata come tutte le
altre amiche.
-Io sono Federico, ma tu puoi chiamarmi Fede-
Sorrise entusiasta di quel nuovo compagno di giochi,
l’aveva osservato tante volte, era un bimbo taciturno sempre sulle sue, e
quando stava con gli altri si azzuffava.
Nessuno voleva stargli vicino, ma lei pensava che forse
aveva bisogno solo di affetto e lei ne aveva tanto da offrire.
Era l’inizio di una grande amicizia. Fede promise a se stesso
che l’avrebbe sempre protetta come aveva fatto quel giorno, e senza che lei se
ne accorgesse si ritrovò un piccolo cavaliere pronto a difenderla.
________________________
Buongiorno!
Come avevo promesso ho pubblicato oggi! Sono stata brava,
vero? ^^
Anyway, questa storia sarà un po’ particolare, ho deciso di voler partire a
ritroso ovvero di cominciare dal loro primo incontro quando erano solo due
bambini spensierati e senza nessun grillo per la testa.
Cresceremo con loro e in ogni capitolo ci proietteremo di
qualche anno avanti, per farvi capire come si consoliderà la loro amicizia fino
ad arrivare agli anni più critici per Fede e Stefania, descrivendo i momenti
più importanti.
Grazie per il supporto che mi avete dato, il numerino
magico che mi fa capire quanti siete a leggere >///< me commossa tanto!
Spero che vogliate continuare ancora questo viaggio con
me.
Ricordo che ho pubblicato ieri il penultimo capitolo
della mia long “Amici mai”
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1286636
Un bacio, LadyJ