Fandom:
Axis PowersHetalia
Rating:
Per tutti
Personaggi/Pairing:
Lieve accenno GerIta, Ludwig, Gilbert
Tipologia:
FlashFic (359 parole)
Avvertimenti:
Fluff
Genere:
Sentimentale, Slice of Life
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho
elaborato la seguente storia, non mi appartengono ma sono di proprietà di
Hidekaz Himaruya che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è stata
scritta a scopo di lucro, è dedicata a Satomi ed è stata ispirata da
quest'immagine →
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NEVE
Nevicava talmente forte, quel giorno, che Gilbert si chiedeva come sarebbe riuscito a tornare a casa senza finire in qualche crepaccio nascosto o a concludere la propria missione senza congelare.
Una missione fondamentale, che ricadeva sulle sue spalle e necessaria per proteggere il suo adorato fratellino da sé stesso.
Camminando lentamente, con la schiena china per il vento e i suoni che gli giungevano attutiti alle orecchie, finalmente Gilbert identificò il proprio obiettivo,in piedi nel bel mezzo della tempesta a pochi passi da lui.
Mordendosi il labbro inferiore, serrò le dita attorno all'oggetto che aveva in mano, cercando di trarne forza.
Si avvicinò ancora, fino a quando sarebbe stato impossibile per chiunque fallire.
Era il momento.
Con un urlo belluino, si gettò su Ludwig, gli levò il pesante cappello di lana cotta e gli ficcò in testa i vaporosi paraorecchie a forma di coniglietto,sistemandoglieli di modo che non prendesse freddo.
Quando poi, dopo essere tornato a terra con un salto acrobatico, si attardò a osservare l'espressione sbalordita del fratellino, se lo tirò addosso: “Non hai imparato la lezione, vero, bruder? Ti avevo detto di uscire coi paraorecchie quando nevica così forte. Vuoi di nuovo ammalarti?” lo rimproverò.
Quando i due fratelli si staccarono, Ludwig fissava il maggiore con un vago sorriso, a metà tra il malinconico e l'esasperatamente divertito: “Bruder Gilbert, non sono più un bambino.” cercò di fargli notare, pur sapendo che era impossibile.
Con le mani intirizzite dal freddo, andò a sfiorare i morbidi peluche che facevano bella mostra di sé sulle proprie orecchie, sicuramente identici a quelli che il maggiore esibiva con orgoglio.
“Nemmeno Feliciano sceglierebbe qualcosa di così imbarazzante.”
A quelle parole, Gilbert scoppiò a ridere, tenendosi la pancia e cadendo in ginocchio nella neve fresca: “E se ti dicessi che sono un regalo del piccoletto?”
Mentre aiutava Gil a rimettersi in piedi, Ludwig si chiese cosa mai aveva fatto di male per trovarsi un fidanzato così giocherellone come Italia e un fratello così scemo ma amorevole come Gilbert.
“Cosa mai ho fatto di buono...” si corresse, mentre lanciava una palla di neve addosso al prussiano con precisione quasi chirurgica.