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Autore: GuessWhat    29/09/2012    2 recensioni
William, William, perché negarsi una cena innocente? E dire che gliel'aveva chiesto in modo così contenuto, per i suoi esuberanti canoni.
Eppure...
No.
Un piccolo regalino per BeaLovesOscarinobello che recensisce quasi tutto quel che pubblico! E per tutti gli amanti della Grelliam, of course.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un rifiuto secco e stoico, un 'No' senza ripensamenti.
Il capo chino, le mani giunte, il rosso mietitore avanzava nell'ampio corridoio del Dispatch. C'era un gran silenzio, tutti chiusi negli uffici a scartabellare, solo il ticchettare delle sue scarpe si udiva.
Si era giurato di non ripensarci per tutto il resto della giornata.
Eppure...
Perché gli aveva detto di no..? Era solo una cena, non chiedeva altro se non mangiare insieme. Cos'aveva fatto di male? Si chiedeva, ringraziando i corridoi vuoti. Poteva liberare la rassegnazione sul viso non più allegro.
William, William, perché negarsi una cena innocente? E dire che gliel'aveva chiesto in modo così contenuto, per i suoi esuberanti canoni.
Eppure...
No.
Sospirò e sollevò il capo con le labbra strette, come se fosse stato in procinto di ricacciare le lacrime. Una lady non piange... Non si sprecava un trucco perfetto per un uomo immeritevole. Forse.
Stare semplicemente un po' da soli, lontani dal lavoro, per il puro piacere di trovarsi fisicamente nello stesso luogo: non voleva altro! Non chiedeva un bacio, un abbraccio, o chissà cosa –sarebbe stato troppo pretendere ciò da William-. Solo un po' di compagnia, di felicità condivisa.
Eppure... Il rifiuto ancora echeggiava nella sua mente ed era un groppo così duro da mandare giù. Faceva così male, una semplice negazione.
Avrebbe mai perso le speranze? Sapeva di no, pensò, aprendo la porta del suo ufficio. A costo di rincorrere il suo William in capo al mondo, non si sarebbe mai arreso. A costo di cambiare nome, residenza, taglio di capelli o viso (no, forse.. Adorava troppo i suoi lineamenti per sostituirli!), avrebbe fatto di tutto per tenerlo suo, perché nessuno si appropriasse dell'uomo della sua vita, il suo William. Non voleva altro che lui.
Non si sarebbe mai arreso, no, avrebbe continuato a danzare mortalmente vestendosi e tingendosi di cremisi, chiamandolo in silenzio mentre volteggiava sulle anime: "William, guardami! Lo faccio per te, amor mio!". Sì, avrebbe continuato ininterrottamente. Anche se lui non lo voleva, anche se avrebbe preferito trasferirsi in una sede in lontano Oriente, e non vederlo mai più. Grell avrebbe sopportato ogni no, ogni rifiuto, ogni fuga di William per evitarlo, ogni rimprovero. La catasta di negazioni sarebbe aumentata di secolo in secolo, conosceva William.
Eppure...
Si era perso in mille pensieri, se ne accorse solo quando qualcosa di umido bagnò la sua guancia -per tutte le falci, stava piangendo! Si asciugò gli occhi con un fazzoletto, accompagnato da un gesto di stizza nei confronti di se stesso.
Buttò il fazzoletto in un angolo della scrivania e allora lo vide. Un biglietto bianco di carta rigida, quella carta che piaceva tanto a lui.
Era un'allucinazione? Con mano tremante lo prese e gli esplose il petto, insieme di gioia e dolore nel riconoscere la calligrafia elegante ma priva di svolazzi ed ordinata.

Grell Sutcliff,
Mi sono trovato costretto a rifiutare poiché questa sera mi troverò nell'East End per addestrare delle nuove reclute. Ti consiglio di non scappare dalle stanze prima che un discorso sia terminato. Non è affatto consono ad una persona civile.
In ogni caso, ti invito a comunicarmi un altro giorno la tua richiesta, e se sarà possibile incastrare eventuali impegni, accetterò.
William T. Spears

Grell si lasciò scappare un urletto di gioia, ah, non gliene fregava nulla se dai vicini uffici lo sentivano agitarsi e battere i tacchi a terra felice, il biglietto stretto al petto.
Il suo William non aveva detto di no! Aveva detto.. Di sì! Alla sua maniera, ma lo aveva detto!
Ancora sprizzante di allegria e dopo avere messo il biglietto al sicuro nel cassetto, come una reliquia, cominciò a scartabellare le scartoffie quasi con tanta voglia di lavorare: nel grigiore del suo completo, William era il suo sole.
«Aaah, non posso pensare ora a cosa mettermi!» cinguettava ancora, destando perplessità negli uffici attigui, «O sì? Oh Will, il mio Will!»
   
 
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